Con mio figlio 23 - Sesso in aereo e....finalmente Katmandù!

Scritto da , il 2020-07-06, genere incesti

Dopo che i due uomini erano venuti;Andrea nella bocca del ragazzo arabo gay che a sua volta aveva goduto tra le labbra di Titty,i due maschi erano tornati nei loro rispettivi posti mentre lei,era rimasta con la sua voglia insoddisfatta."Di due cazzi neanche uno vero per me!" aveva pensato.

Era la prima volta da quando aveva scoperto il sesso ed aveva cominciato a giocare coi maschi e con le femmine,che tutto era finito prima che anche lei avesse goduto.

L'arabo dopo essere tornato a sedere sul suo posto,aveva ripreso ad armeggiare col suo tablet mentre Andrea che evidentemente aveva ancora i postumi dall'incestuosa notte brava tra le braccia della mamma,si era addormentato con la testa appoggiata sul grembo della moglie.

Per un po Titty,distratta dal film che scorreva sullo schermo davanti a lei,pareva aver accettato la situazione.

Trascorsi alcuni minuti in uno stato di cecagna causato dal film noiosissimo,aveva chiamato lo steward per farsi portare qualcosa da bere.

L'uomo,un romano che doveva aver assistito a tutta la scena hard,le aveva proposto,per non disturbare il marito addormentato,di andare a bere una bibita nel bar di prima classe.

L'ambiente era praticamente deserto a causa del fatto che a quell'ora tutti,passeggeri e personale dell'aereo riposavano...."i piloti pilotavano ovviamente!"

Al barman,un ragazzo arabo dalla pelle scura,non sembrava vero quando il suo amico italiano era apparso in compagnia di quella bellissima ragazza coi capelli a coda di cavallo,dal seno prosperoso,dalle labbra tumide,dallo sguardo voglioso e dalla vertiginosa minigonna che lasciava immaginare meraviglie sotto quel minuto lembo di stoffa.

Seduta in un angolo sulla sua postazione precaria,vi era una hostess anche lei semi addormentata.

Mentre beveva il suo succo di frutta,Titty aveva fatto in modo che la minigonna salisse sino a mettere in mostra le sue grazie pelose.

Mentre il barman,con una manovra avvolgente le toglieva il bicchiere d'innanzi,Titty gli aveva bloccato la testa e lo aveva baciato sulla bocca.

Quell'improvviso evolvere della situazine,aveva spinto lo steward romano ad avvicinare la bocca all'orecchio della hostess addormantata e dopo averle detto qualcosa,era entrato anche lui nell'angusto ripostiglio del retro bar,dove si erano già infrattati Titty e l'arabo dalla pelle nera.

La ragazza era già in ginocchio che stava succhiando il bel cazzo del barman.

Per l'italiano che le stava dietro,nonostante l'ambiente fosse davvero angusto,non era stato difficile,far sollevare a 90 gradi il culo di Titty per sollevarle la gonnellina ed infilarla nella fica senza mutandine e già incredibilmente bagnata.

I tempi a disposizione per la conclusione della trasca erano davvero ristretti e dunque,mentre la ragazza aveva già avuto il suo primo orgasmo,i due maschi,dovevano affrettarsi a raggiungere il piacere a loro volta.

-Mmmm...ahhhh....sto per venire...cosa faccio....-

Aveva mugulato lo steward italiano.

-Ahhh...uhhhh...non ce l'hai il preservativo....????-

Aveva risposto lei.

-Noooo.noooo...-

-Allora mettimelo nel culo oppure sborrami sulla schienaaaa....-

L'uomo era rimasto davvero colpito dalla facilità con la quale,sfilandosi dalla fica,era riuscito ad infilarle il buco del culo per scaricarle nel retto tutto il suo bollente piacere.

Titty che godeva e si contorceva a quell'inaspettato doppio trattamento era stata colta quasi di sorpresa dalla stessa domanda che le stava rivolgendo l'uomo nero che ansimante la stava chiavando in bocca "I'm cumming i do?"...sto venendo dove sborro? - "Cum in my mouth,let me drink your cum!"...sborrami in bocca,fammi bere il tuo sperma!"

Aveva risposto in inglese Titty con la bocca piena di cazzo ed impastata dalla sua saliva e dagli umori gocciolanti del maschio.

Quando era tornata al suo sedile con in mano un bicchiere di Coca Cola,aveva ripreso il suo posto appoggiando la testa del marito tra le sue cosce e lasciando che lo sperma che aveva nel culo,colasse direttamente sui capelli del marito.

Al suo risveglio Andrea,mentre beveva la Coca che gli aveva portato la moglie,si era reso conto di avere qualcosa di umido sui capelli:

-Amore che cos'ho dietro la testa?-

Aveva chiesto rendendosi conto che anche le dita che si era portato tra i capelli erano appiccicaticci.

-Amore non preoccuparti,dopo che tu e quello li avete goduto lasciandomi in bianco,mi sono spalmata anch'io come ho potuto un po di gel bianco e nero.-

-Che troia che sei!-

Aveva risposto ridendo Andrea.

All'aeroporto di Dubai,era prevista una sosta di tre ore per il volo di Katmandù e mentre si aggiravano curiosando negli incredibili duty free dell'aeroporto,avevano incrociato ancora Karim,il gay col quale avevano giocato a bordo.

Anche lui,avrebbe dovuto trattenersi per un paio di ore in attesa di certi suoi clienti in arrivo da New York.

Dato il tempo a disposizione e la voglia di approfondire quella fugace conoscenza,Karim li aveva invitati al lounge first class degli Emirates.

Karim era un commerciante di vasi orientali di ogni genere.

I suoi preferiti e più ricercati naturalmente erano quelli cinesi ma lui,aveva un importante mercato anche per la produzione artigianale indiana e nepalese.

Quando aveva saputo che gli sposini erano diretti per la loro luna di miele a Katmandù,si era mostrato molto felice di poterli aiutare per rendere più piacevole il loro soggiorno.

Proprio a Katmandù lui aveva un amico molto intimo col quale aveva una relazione insieme a sua moglie.

Infatti entrambi erano bisex e per via delle vicissitudini storiche del Napal,erano costretti a vivere in segreto quello che in realtà era stato il frutto di una lunghissima tradizione.

Anche lui d'altra parte,era costretto a vivere la sua situazione di Gay in modo clandestino essendo tale "comportamento"duramente condannato dalle leggi islamiche.

Fortunatamente per lui,il suo lavoro lo portava spesso a viaggiare per il mondo dove riusciva in assoluta liberta a vivere le sue pulsioni affettive e sessuali.

Dalle parole di Karim,Titty aveva la conferma delle cose che aveva letto sull'induismo,sulla sua filosofia esistenziale e sui cambiamenti che aveva dovuto subire nel tempo a causa dei domini coloniali inglesi e di altre civiltà.

Gli amici nepalesi di Karim avevano un laboratorio di produzione di vasi proprio in una delle zone di artigianato più rinomato di Katmandù.

Lui si chiamava Achal ed era un uomo sulla quarantina mentre la moglie Jaya era molto più giovane ed entrambi appartenevano a famiglie che cercavano di conservare certe tradizioni dell'induismo sia spirituali che sessuali.

Quando parlerete con loro,ricordate sempre che nella tradizione indù "Il fallo di Shiva è presente nell'organo sessuale femminile" e non necessariamente per motivi di riproduzione".

Dopo essersi rilasciati i rispettivi riferimenti telefonici,si erano salutati come fossero vecchi amici tali e tante erano le confidenze che si erano scambiati.

Avevano persino parlato di rapporti incestuosi senza tuttavia approfondire l'argomento rinviato al loro,possibile,prossimo incontro in Italia.

-Che persona meravigliosa Karim,mi dispiace aver pensato male di lui trattandolo come fosse un egoista in aereo.-

Lo vedi amore,Karim è gay ed ha una dotazione ridicola tra le gambe e tuttavia,ai miei occhi appare come un vero uomo.

So già che nella vita mi capiterà di incontrare gente col cazzo magnifico ma col cervello vuoto e sono certa che dopo che mi avranno fatta godere,mi faranno schifo e li guarderò con disprezzo.

Aveva detto Titty al marito stringendolo a se con grande affetto.

Francamente,Titty si aspettava un albergo genuinamente nepalese,raccolto e spirituale a Katmandù.

Ripensando poi però al fatto che la prenotazione fosse stata fatta dai suoi genitori,le era parso tutto chiaro.

Il Kantipur Temple House,era un lussuoso albergo costruito su una struttura precedente che rispecchiava tutti i luoghi comuni architettonici di quel paese con l'aggiunta degli insopportabili servizi occidentali che puoi ritovare a Tokio piuttosto che Roma o New york.

Un vero falso insomma!

Uno schifo agli occhi di Titty che tuttavia,aveva fatto buon viso a cattivo gioco.

Quella prima notte in quell'albergo,era stata davvero la loro prima notte di nozze da sposi.

Erano andati avanti per ore a scopare senza essere mai sazi.

Quando gli aveva offerto il culo lo aveva fatto rispettando una ritualità studiata a lungo per aumentare al massimo il piacere del suo giovane sposo.

Naturalmente,per aumentare la sua eccitazione gli aveva ricordato che ad aprirla era stato proprio suo padre e che l'aveva fatto per offrirgli la sua sposa col fiore sbocciato come le due rose che avevano trovato sui cuscini entrando in camera.

-Amore,tu sei il primo dopo che tuo padre me lo ha fatto aprire per te.-

Gli aveva detto offrendogli il culo e nascondendogli il fatto che in aereo glielo aveva aperto ancora lo steward romano riempiendoglielo con il gel che si era ritrovato sui capelli al suo risveglio in aereo.

Al mattino quando il sole aveva inondato la loro camera svegliandoli,avevano ancora fatto l'amore.

Uscendo dall'albergo dopo aver fatto colazione,il loro primo pensiero era stato quello di andare a tovare Achal e Jaya nel loro laboratorio.

Nei loro pensieri il Nepal era un luogo mistico e spirituale e grande impressione aveva fatto loro il trovarsi immersi in un traffico rumoroso e caotico come quello che stavano percorrendo in taxi per le vie di Katmandù.

Giunti a destinazione,erano stati accolti da Achal e jaya che li stavano già aspettando (avvertiti evidentemente da Karim)abbigliati nei loro costumi tradizionali.

Karim aveva sicuramente parlato molto di loro se al primo incontro,senza neanche presentarsi,Jaya li aveva riconosciuti e con un rituale gesto di saluto,si era inchinata davanti ad Andrea per poi stringergli le mani intorno al viso per offrirgli le sue labbra dischiuse.

La stessa cosa aveva fatto Achal abbracciando Titty per baciarla sulla fronte.

segue

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