Dama di compagnia

Scritto da , il 2020-03-29, genere pulp

Data la mia natura, non potevo trovare molti lavori, l'essere omosessuale e travestita, con ormai, un seno prosperoso, e lineamenti femminili, non facilitava molto, se aggiungiamo, che per lo stato Italiano ero un maschio, ancora peggio.
Così, a quarant'anni, mi sono ritrovata a fare dei corsi abilitativi per lavorare nelle case di riposo, e devo dire di essere stata fortunata, uno dei miei amanti, era il direttore generale di una catena di case per anziani, e così, sono riuscita ad entrare, come dama do compagnia, di un signora, anziana.
Con Ada, le cose procedevano molto bene, era una simpatica ottant'enne, simpatica, e spiritosa, proveniva da una famiglia agiata, sposata giovanissima aveva avuto 4 figli due femmine e due maschi, che non tanto spesso venivano a trovarla, così, io ho potuto dedicarmi tutto il tempo a lei.
Dalle ore diurne contrattuali, ho iniziato a passare anche quelle serali, quando ero liberq, e poi anche qualche notte, lei aveva una camera molto comoda con due letti, e io così, potevo stare tranquilla, anche perché solo il grande capo e la direttrice sapevano della mia natura.
Con il passare dei mesi, tra mè ed Ada si istaurò un rapporto amichevole, e così iniziammo a parlare di cose da donna e di famiglia, un bel giorno, mentre la lavavo, lo facevo ormai tutti i giorni, lei ne era in grado, ma io preferivo che non rischiasse una caduta in bagno, e se dovevo vederla lavarsi, tanto valeva che lo facessi io, iniziò a parlare di sesso, sul generis, io le lavavo per bene la figa, ero scupolosa, le infilavo il dito nel culetto col sapone per lavarla sino in fondo, il seno ecc, il suo corpo era di una donna anziana le mammelle ormai vuote sballonzolavano, e le grandi labbra erano ormai caduche, ma il suo interno era rosa, e dopo che le lavavo la figa, si bagnava.
Così, mentre le toccavo la vulva, mi disse che aveva avuto un solo uomo, il marito, ma che era stata con una donna per alcuni anni, di nascosto, e che le era piaciuto, io risi, e le dissi, ma dai Ada cosa mi dici, non ci credo, e così, il discorso cadde.
Nei giorni seguenti, però Ada iniziò a chiamarmi sempre più spesso in bagno, quano finiva di fre pipì, con la scusa del braccio dolorante, la asciugavo e le lavavo la figa, e notavo che le piaceva molto, così, iniziai a soffermarmi sempre più con le dita sul clito, e poi giorno dopo giorno, le infilai la punta delle dita, le venivano dei leggeri brividi, e poi un bel giorno mi afferrò la mano, e spinse leggermente le dita al suo interno, capii, lei chise gli occhi, e appoggiò la testa al mio seno, io spinsi due dita in fondo e iniziai a muoverle su e giù, Ada gemeva, e poi venne, la ripulii e l'aiutai a infilarsi le mutande e andammo in camera.
Era stato eccitante, ma ero anche preoccupata, per il pericolo di essere scoperte e per paura che sapesse che ero un maschio, così, nei giorni successivi cercai di non stuzzicarla, e lei ci rimase un po' male, ma una sera, dopo che avevamo pranzato e chiacchierato del più e del meno, mentre l'aiuto a infilarsi la camicia da notte, Ada, era nuda, mi disse, Paola, mi porti in bagno, l'accompagnai, e dopo la pipì, la lavo, e sento che è bagnata, molto più del solito, la guardo, le sorrido, e piano piano le infilo due dita, ansima, e poi mentre stò masturbandola, mi bacia, sento la sua lingua in bocca, rimango di stucco, ma è piacevole, ha una linguetta vioerina, io la masturbo sempre più veloce, e lei viene, siii mi dice, siii finalmente tesoro, siii godo, e mi bagna tutta la mano, la annuso, sa di buono, lecco un dito, sì sai di buono le dico, e mi succhio un paio di dita, e succede, il mio pene, si risveglia, mai successo con Ada, con altre donne e uomini sì, ma con lei certo che nò.
L'aiuto a sollevarsi, ha le gambe molli, io sono in camicia da notte, ho solo uno slippino, che non riuscirà a contenere il mio cazzo, anche se come tutte le trav, nascondo i testicoli e ripiego per bene il pene, da sembrare una vulva un po' cresciuta, non potrò per molto nasconderlo, la accompagno sul letto, le infilo velocemente la vestagli, e una volta stesa le rimbocco la coperta, è inizio estate, mi giro appena in tempo, il cazzo scatta e rigonfia la mia camicia da notte, poi sento Ada, ma Paola, non mi hai messo le mutande e la snto ridere, le prendo, e mi avvicino, non può vederlo, sono quasi inginocchiata le infilo le mutande, e poi inavvertitamente, scivolo, e mi ritrovo col culo per terra, la camicia essendo corta si solleva e essendo a gambe aperte, si mostra il mio cazzo, duro come il marmo, scappellato, lucido, e fanno capolino le mie palline.
Ada mi guarda, vede il seno nella trasparenza del pizzo, e i capezzoli che si induriscono dall'eccitazione, e il mio cazzo, non parla, sorride, e io mi alzo, scusami Ada, e mi ricompongo, e cerco un paio di slip, fermati tesoro mi dice, vieni qui, e io mi avvicino, perdonami Ada non dirlo a nessuno, se vuoi me ne vado, ma non dirlo perfavore o perdo il lavoro, sono spaventata, ma nonostante tutto il mio cazzo è duro, lei lo tocca, e poi infila una mano sotto, è stupendo mi dice, lo masturba per un attimo, mi ricorda quello di mio marito, quando mi scopava e me lo metteva nel culo, per non mettermi incinta, tocca la cappella, la guardo, non resisto, la bacio, un lungo bacio, e poi sposto la coperta, l'aiuto a sfilarsi la camicia da notte e le sfilo gli slip, e poi faccio due passi indietro e mi lascio cadere ai piedi la mia, erimango lì a guardarla, è stupenda, tette cadenti, pancia che le cade sul monte di venere, pochi peli bianchi streminziti, una vecchia figa slabbrata, me ne innamoro, poi lei mi guarda, si lo so, sono bella, un seno perfetto, leggermente a pera, ventre piatto, gambe snelle e lui, un cazzo perfetto, giusto dritto, lei ha gli occhi pieni di lacrima, io mi avvicino, le allargo le gambe, e inizio a leccarle la figa, sussulta, ansima, le piace, inizio con il clito, si contorce, è fatta, le salgo sopra, lei mi prende le tette tra le mani e stringe, io appoggio il mio cazzo, sei pronta Ada? le dico, e spingo, lei inarca la schiena, e poi scivola sul mio cazzo, entro, di colpo tutta dentro, è favoloso, mi fermo, mi lascio cadere su di lei e ci baciamo a lungo, il mio cazzo palpita la sua figa mi masturba il cazzo, apre la bocca, rantola, si Paola scopami, e inizio un lento andirivieni, lei si divincola, è assatanata, e cocì, le sussurro, Ada stò per venire, godo, sii mi dice, mi stringe forte, vieni tesoro riempimi, e così, un attimo dopo vendo dentro la figa di ADA, E poi mi accascio al suo fianco, le accarezzo il seno, le bacio il capezzolo, e lei mi accarezza, è stato meraviglioso mi dice.
Inutilw dire che nei mesi successivi provammo di tutto, pompini figa culo, mano, l'ho fisata davanti e dietro, era una vera troia, filmati che voleva mettessi su internet, e poi un bel giorno, una svolta.
Era autunno, mattina inoltrata, il sole era basso illuminava la stanza in maniera strana, io ero in reggicalze, calze, tacco 10, Ada autoreggenti, era di schiena sul letto, io le sollevai le gambe, a lei piaceva sentirmi dentro fino in fondo, le infilo il cazzo, e la pompo piano piano, e ad un tratto si apre la porta, cavolo da sbadata non avevo chiuso a chiave, e vedo li, sulla soglia, Bruno, il ragazzo tutto fare che aiuta le infermier nei lavori pesanti, è unbel ragazzo palestrato, e la scena che vede è surreale, complice il sole, vede una figura, io, avvolta dalla luce, vede un corpo stupendo, le tette i capezzoli duri, le coscie e il mio cazzo tra le coscie di Ada, la frittata è servita, mi fermo, Ada guarda e dice, continua Paola io capisco, o la và o la spacca, continuo a scoparla, lui dopo aver chiuso la porta si avvicina, si toglie dai pantaloni il cazzo esi sega, Ada lo afferra lo masturba un poco, poi mi dice, ora tesoro tocca a tè divertirti, Bruno si spoglia, mi viene dietro, mi fermo un attimo, lui si mette comodo, e mi infila il suo bastone nel culo, lo sento, è bello grosso, piacevole, e così, mi pompa, è stupendo, e così, poco dopo vengo nella figa di Ada e lui nel mio culo.


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