In viaggio con mio padre 5° - Il nostro primo,incestuoso,delirio dei sensi

di
genere
incesti

Con una mano sotto lo scroto,ne gustavo la morbidezza e ne tastavo con libidine i grossi e duri testicoli che sentivo caldi,pesare sul palmo della mia mano.

Contemporaneamente impugnavo l'asta che sentivo via via vibrare e prendere più corpo tra le mie dita.

I miei occhi erano rivolti verso quelli di mio padre per coglierne la reazione ed i segni di gradimento alle mie prime,trasgressive carezze.

Lui ricambiava con lo sguardo dolce e la bocca lievemente dischiusa mentre con le mani accompagnava i miei movimenti accarezzandomi il viso ed i capelli.

Al primo contatto della mia lingua col suo frenulo,si era contratto e poi,rilassandosi,aveva emesso un sottile gemito.

Avevo roteato la lingua diverse volte intorno al prepuzio rilasciando un scia di saliva che intrappolavo richiudendo la cappella mentre lo segavo.

Infine, ero salita a raccogliere le prime gocce di miele che facevano capolino dal suo forellino uretrale.

Poi,tenendolo ritto come il palo di una bandiera,ero scesa con la lingua aperta a guisa di pennello sino alla borsa pelosa che nel frattempo era diventata più gonfia e rotonda.

Che goduria poterla leccare e sentire sotto la lingua la consistenza dei testicoli ed il calore emanato dalla parte più intima,proibita ma desiderabile del suo corpo.

L'avevo leccato a lungo spingendomi con la lingua sino al perineo per poi risalire e ridiscenderne ancora per sentirne il gusto e il forte odore di maschio che scaturiva ad ogni passaggio.

Stringevo il mio totem con entrambe le mani ed a occhi chiusi mentre nella mia mente supplicavo mio padre di non svegliarmi dal sogno meraviglioso che stavo vivendo.

In quel momento avrei desiderato sentirlo godere e scaricarsi nella mia bocca ma sapevo che non l'avrebbe fatto.

Sapevo che prima di eiaculare,gli piaceva far impazzire la donna con mille e mille orgasmi.

Ed in quel momento ero io la fortunata donna prescelta!

Quando la verga era diventata durissima con le vene che parevano scoppiare scosse dalle prime contrazioni,lui mi aveva messo le mani sotto le ascelle e dopo avermi sollevata,si era unito alle mie labbra in un bacio lungo e appassionato.

Poi,come se fossi la sua sposa,mi aveva presa in braccio e mi aveva deposta sul letto dove,con gesti misurati,mi aveva spogliata.

-Sei bellissima Sandra.-

Mi aveva detto scatenando in me una incredibile voglia di abbracciarlo.

Con uno scatto degno di un felino,ero scesa dal letto ed avevo cominciato a spogliarlo con gesti rapidi e nervosi.

Era davvero un gioco incredibile quello che stavamo facendo con un continuo scambio di ruoli ed è stato così che mi sono ritrovata distesa sul letto con con la sua testa tra le mie cosce aperte.

Che lingua ragazzi....che saetta!

Che bocca!

Che abilità!

Gli sciacquii della sua lingua sul mio sesso bagnato mettevano i brividi.

Mi sentivo risucchiare come una ventosa e subito dopo scavare da un arnese che vibrando altre le piccole labbra della mia vogliosa fica,mi accarezzava e stimolava come un martelletto le pareti madide del mio sesso aperto.

Leccando e succhiando,aveva fatto crescere la mia clitoride come mai l'avevo sentita ed era esploso il mio primo violento e rumoroso orgasmo.

Poi con la lingua intrisa dei miei umori,era risalito sul mio corpo fermandosi e darmi piacere sui seni leccandoli e mordendomi i capezzoli mentre con una mano continuava a stimolarmi la fica.

Poi finalmente la sua bocca sulla mia in un bacio carico di libidine e del sapore dei miei stessi umori mentre la sua potente verga spingeva massiccia sulla mia pancia.

-Papà....ti voglio dentro....prendimi papà....scopami...fammi sentire la tua virilità..scopami scopami!-

Sensibile alle mie implorazioni,mio padre era sceso col bacino tra le mie cosce e dopo avermi puntato il glande tra le grandi labbra,mi aveva sollevata con le mani sotto i glutei e mentre io gli serravo la schiena con le gambe,lentamente era scivolato dentro di me "Siiiiiiiiiiiiiiii!Finalmente!"

Avevo gridato quando avevo sentito il contatto della sua cappella con la mia cervice uterina.

Dio mio,era davvero dentro di me ed io mi sentivo finalmente piena del suo prezioso arnese.

Rimanendomi dentro con i testicoli stretti al mio perineo e il suo inguine a contatto col mio monte di venere,aveva cominciato a roteare il bacino stimolando così ogni parte del mio sesso,del mio corpo e della mia mente e massaggiando al tempo stesso la mia turgida clitoride,mi aveva trascinata verso un nuovo orgasmo le cui grida erano rimaste soffocate dalle sue labbra serrate alla mia bocca.

Il mio respiro era affannoso come se qualcuno avesse cercato di soffocarmi ma anche mio padre rantolava col suo respiro pesante.

-Sei bellissima quando godi piccola di papà!-

-E tu sei meraviglioso papà!

Non ho mai goduto così sino ad oggi!

Lo sapevo papà...lo sapevo che eri il numero uno e adesso guai a te se non mi dai ancora il tuo cazzo!-

-Ma come parli Sandra?

Chi ti ha insegnato a usare quelle parole?-

-Tu papà...proprio tu in questo momento.

Dimmi,dimmi come altro potrei definire quel coso sempre duro che mi riempie sino allo stomaco....non è forse un cazzo?

E che cazzo!-

Avevamo riso.

Poi mio padre aveva aggiunto:

-A si!

E' un cazzo?

E allora fammi vedere come lo sai usare tu!-

Detto questo,rimanendomi stretto dentro,con uno scatto si era girato assumendo lui la postura supina con me impalata sopra di lui.

-Adesso bambina,mi dai le tue meravigliose mammelle da succhiare e tu col bacino mi fai vedere cosa sai fare.-

Devo dire che con un palo come quello dentro il corpo,qualunque femmina anche la più frigida,avrebbe saputo che farne ed infatti,mentre lui mi accarezzava i capelli,mi leccava il seno e mi succhiava i capezzoli,io l'avevo cavalcato sino ad avere un nuovo orgasmo accompagnato da un lunghissimo,potente grido liberatorio.

Dopo quell'ennesima fitta di sconvolgente piacere,mi ero accasciata sul suo corpo che aveva preso ad accarezzarmi e coprirmi di bacini come se dovesse consolare la sua bambina ferita.

Che meraviglia,che paradiso,che sogno che stavo vivendo!

Mentre languidamente abbandonata mi godevo la dolcezza dei suoi toccamenti,dentro il mio corpo,percepivo le contrazioni della bestia sempre più viva e inquieta.

-Papà...mi hai davvero distrutta....ti prego adesso vieni anche tu.....scaldami col tuo seme....fammi sentire quanto mi desideri,quanto vuoi godere del corpo che tu stesso hai modellato e la mente che tu hai "corrotto" ed preparato per il mondo.

A quel punto,lui si era sfilato da me e dopo essersi fatto succhiare per alcuni secondi,mi aveva fatto assumere la posizione a pecora e afferrandomi per i fianchi,aveva cominciato a montarmi da dietro.

In quella postura i suoi affondi erano più profondi e violenti ed a tratti dolorosa coi suoi colpi sull'utero.

Avevo avuto ancora un orgasmo prima che lui,stringendomi le carni colla morsa delle sue dita sui miei fianchi,non si bloccasse dentro di me e grugnendo come un animale,aveva cominciato a scaricarmi sull'utero i suoi bollenti fiotti di sborra...uno....due....tre....quattro...cinque....ad ogni scarica corrispondeva un singulto dei nostri corpi travolti dallo stesso violento orgasmo di quando mi aveva generata.

Dopo la buriana,era avvenuto qualcosa che non avrei mai potuto neanche immaginare.

Dopo essersi sfilato,si era messo su di me in posizione di 69 e mentre io gli ripulivo il cazzo con la bocca,lui mi leccava il sesso pieno del suo stesso seme.

Era pazzesco,davvero pazzesco quello che mi stava facendo vivere mio padre e,prima ancora che finisse il suo lavoro di "pulizia" avevo avuto un nuovo orgasmo.

Poi,sudati e sfiniti dal nostro incestuoso delirio dei sensi,ci siamo dati un ultimo lunghissimo bacio dolce,umido,lascivo,profondo e addolcito dal gusto misto dei nostri umori prima di addormentarci abbracciati come bambini.

segue


di
scritto il
2019-04-19
1 2 . 4 K visite
Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.