Il bravo ragazzo 5
Scritto da Mente Malata , il 2019-01-24, genere dominazione
Panico.
È l’unica parola che identifica il mio stato d’animo in quel momento.
Panico.
Venendo a cena, Maurizio scoprirà che mio marito è fuori per lavoro. Devo inventare una scusa.
Torno a casa, cerco di mantenere la calma, preparo la cena, telefono preventivamente mio marito così ci sentiamo prima della cena, per evitare chiamate davanti a Maurizio, mi faccio un bagno, indosso un reggiseno ed una mutandina di pizzo, una camicetta bianca, con gonna nera e giacchetta nera, e tacchi neri, mi trucco. Appena finisco di truccarmi e pettinarmi bussano alla porta.
Apro la porta, è lui. Mi guarda negli occhi e mi dice ‘complimenti!’ poi mi chiede di mio marito ed io dico che è uscito con degli amici.
‘ Non hai capito che sei un libro aperto per me, lo so che tuo marito è fuori, e penso che sarà fuori per un po’ di giorni, te l’ho letto negli occhi appena ti ho vietato di fargli pompini’ Panico.
Di nuovo.
Panico.
‘ Non è ora che ti devi spaventare,stai tranquilla, portami la cena ora!’
Ceniamo, lui gusta tutto e mi fa anche i complimenti per la cucina. Io non fiato per tutta la cena.
Preparo un caffè e dopo averlo bevuto caccia un pacco di sigarette, mi dice di fumare. Io rispondo ‘Non voglio, non ho mai fumato in vita mia!’
Il suo sguardo è bastato come risposta. Fumiamo una sigaretta, poi si alza mi spinge di faccia verso il muro e mi sussurra ‘Con me non si scherza’
Mi ordina di togliermi la gonna e mi strappa le mutandine di dosso. Prende una cucchiarella e mi dice che ogni volta che mi colpisce devo dire ‘Grazie Padrone, ti prego colpiscimi ancora!’
Mi colpisce moderatamente per lui ( ma per il mio metro non è così) e la prima volta caccio un urlo di dolore, quindi per punirmi la seconda volta intensifica. Obbedisco, mi colpisce 15 volte. Poi mi dice hai imparato la lezione?
Continua...
È l’unica parola che identifica il mio stato d’animo in quel momento.
Panico.
Venendo a cena, Maurizio scoprirà che mio marito è fuori per lavoro. Devo inventare una scusa.
Torno a casa, cerco di mantenere la calma, preparo la cena, telefono preventivamente mio marito così ci sentiamo prima della cena, per evitare chiamate davanti a Maurizio, mi faccio un bagno, indosso un reggiseno ed una mutandina di pizzo, una camicetta bianca, con gonna nera e giacchetta nera, e tacchi neri, mi trucco. Appena finisco di truccarmi e pettinarmi bussano alla porta.
Apro la porta, è lui. Mi guarda negli occhi e mi dice ‘complimenti!’ poi mi chiede di mio marito ed io dico che è uscito con degli amici.
‘ Non hai capito che sei un libro aperto per me, lo so che tuo marito è fuori, e penso che sarà fuori per un po’ di giorni, te l’ho letto negli occhi appena ti ho vietato di fargli pompini’ Panico.
Di nuovo.
Panico.
‘ Non è ora che ti devi spaventare,stai tranquilla, portami la cena ora!’
Ceniamo, lui gusta tutto e mi fa anche i complimenti per la cucina. Io non fiato per tutta la cena.
Preparo un caffè e dopo averlo bevuto caccia un pacco di sigarette, mi dice di fumare. Io rispondo ‘Non voglio, non ho mai fumato in vita mia!’
Il suo sguardo è bastato come risposta. Fumiamo una sigaretta, poi si alza mi spinge di faccia verso il muro e mi sussurra ‘Con me non si scherza’
Mi ordina di togliermi la gonna e mi strappa le mutandine di dosso. Prende una cucchiarella e mi dice che ogni volta che mi colpisce devo dire ‘Grazie Padrone, ti prego colpiscimi ancora!’
Mi colpisce moderatamente per lui ( ma per il mio metro non è così) e la prima volta caccio un urlo di dolore, quindi per punirmi la seconda volta intensifica. Obbedisco, mi colpisce 15 volte. Poi mi dice hai imparato la lezione?
Continua...
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