La fica sborrata di mia figlia - 6

di
genere
incesti

Nota:Nel racconto precedente ho erroneamente ripetuto il N. 4 del capitolo.Per comprendere meglio questa 6° parte è bene leggere anche quella.

Resomi conto della "qualità" di quelle macchie,con uno scatto mi ero ritratto portandomi una mano sulla bocca rendendomi conto che non solo il viso ma anche le labbra erano state bagnate.

-Che caz......-

La frase mi si era strozzata in gola senza riuscire a completare l'inutile domanda.

A quella mia istintiva reazione,Sandra si era chinata su di me ancora in ginocchio e sedendomisi accanto,si era appoggiata al letto stringendomi e facendomi sedere a mia volta accanto a se.

-E' sperma Antonio....si si,proprio sborra di un altro maschio col quale ho fatto l'amore prima di rientrare a casa.-

Devo premettere che quando Sandra aveva accettato di fidanzarsi con me,aveva subito chiarito che il nostro sarebbe stato un rapporto aperto e che entrambi avremmo avuto la libertà di soddisfare le nostre esigenze ed i nostri desideri sessuali anche con altri partners.

Era stata perentoria in questo ed aveva sottolineato il fatto che non avrebbe mai sopportato un atteggiamento di gelosia"Mai!" aveva sottolineato con forza.

Dunque,non era stato il fatto che avesse fatto l'amore con un altro a provocare la mia reazione ma la sorpresa di essere spinto col viso sui residui organici della sua scopata.

La sborra di un'altro maschio insomma!

Lei mi stringeva a se e percependo il mio disappunto,cercava di rassicurarmi.

-Amore...credimi,non pensavo che l'avresti presa così male,anzi!

In cuor mio pensavo che avresti gradito quella sorpresa.

D'altra parte,quante volte ti passo il tuo seme con la bocca dopo che ti ho fatto un pompino.

L'evoluzione secondo il mio modo di intendere il nostro rapporto totalmente privo di tabù,prevedeva che uno di questi giorni,ti avrei fatto leccare il tuo seme direttamente dalla mia vagina e poi.... e poi....quello che è successo prematuramente oggi.

Credimi amore,oggi avevo deciso di dedicarmi esclusivamente a te per festeggiare il tuo compleanno e per propiziare la tesi che dovrai dare tra qualche giorno.

Invece,è successo qualcosa di imprevisto che ha sconvolto tutti i miei piani.

Ero andata in un negozio di pelletteria che conoscevo in zona Venezia dove vi lavora una commessa che già conoscevo.

Dopo aver scelto la cintura da regalarti(quella in quel pacchettino sul tavolo)sono andata alla cassa dove ho scoperto che il nuovo proprietario del negozio è un signore del mio paese che mi corteggiava già quando ero ancora una ragazzina.

Non ti nascondo che già allora mi piaceva e mi sentivo lusingata dalle sue attenzioni di uomo adulto ma,il fatto che fossi già impegnata col mio "nume tutelare" e che non volevo che in paese circolassero pettegolezzi su di me,non gli avevo mai dato corda come peraltro facevo con tutti i maschi,paesani e non.

Trovarmelo davanti oggi invece è stata una specie di riscoperta.

D'un tratto e come d'incanto,mi sono tornate a mente tutte le sue parole,i suoi complimenti,le sue allusioni e senza volerlo,mi sono sentita sciogliere tra le cosce ed indurire i capezzoli che lui ha subito notato sotto la mia camicetta.

Rivolgendomi solo un sorrisetto sornione e senza neanche fare cassa,aveva chiamato la commessa dicendole di sostituirlo perché si sarebbe assentato qualche minuto.

Poi,senza neanche rivolgermi la parola,mi aveva presa per mano e mi aveva portata nel retrobottega dove mi aveva trovata già pronta per essere presa.

Mi ha dapprima fatta chinare appoggiandomi al muro e scostando il perizoma mi aveva mi aveva leccata tra le cosce e tra le natiche.

Devo confessarti che mentre mi chiavava distesa su un tavolo,ero combattuta tra il piacere che mi stava dando il cazzo duro di quell'uomo che tanto avevo desiderato e la repulsione per i suoi metodi tanto rozzi quanto goduriosi.

Mi ha tenuta distesa su quel tavolo per quasi mezz'ora pompandomi senza tregua e senza riguardo con quel cazzo decisamente fuori misura.

Mi ha fatta godere con la sua verga per tre o quattro volte di seguito prima di venirmi dentro col suo spruzzo che pareva non finire mai.

Ecco amore....tornando a casa avrei voluto parlarti di questo e farti partecipare al mio piacere e non ho saputo trovare di meglio che infilare la tua testa nel posto dove lui mi aveva dato tanto godimento.

SE ho sbagliato ti chiedo scusa.-

Poi,dopo essersi abbandonata a momenti di languidi,sublimi carezze per cercare il mio perdono,si era distesa sul pavimento e prendendo il mio cazzo tra le labbra mi aveva spompinato sino a farmi godere nella sua bocca.

Sandra aveva una incredibile capacità di coinvolgermi nel suo mondo accompagnandomi persino a rivivere ogni fase ed ogni sensazione della sua incredibile crescita ed emancipazione come donna,come femmina e come essere libero da ogni pregiudizio
o condizionamento esterno.

Dopo avermi fatto godere,mi aveva baciato travasandomi in bocca parte del mio seme e dicendomi:

-Amore....lo senti anche tu che non vi è poi così tanta differenza tra la tue e la sua cremina.-

Aveva sorriso mentre mi lanciava quella provocazione e subito dopo ci siamo distesi sul letto ed aveva ripreso a parlarmi:

-Amore non ti ho ancora detto che il mio maestro,nume ispiratore,vigile protettore e spirito creativo era mio zio il fratello di mia madre della quale era anche amante.

Lui si era preso cura di me sin dal giorno della mia nascita ed in cuor mio ho sempre pensato ed a volte sperato che il mio vero genitori fosse lui.

Quel pensiero in verità mi aveva accompagnata sin dalla più tenera età ma col crescere e divenire la sua attenta allieva e fedele amante,quel pensiero era divenuto via via più pressante sino a provocarmi nei momenti di lontananza delle perverse sensazioni di piacere incestuoso che si concludevano sistematicamente con lunghi e dolcissimi orgasmi.

In quei momenti,nonostante fossi ancora piccola,avevo anche desiderato che mi mettesse incinta.

Il regalo che avrei voluto farti oggi e che tu,senza conoscerne i motivi hai rifiutato è lo stesso che lui aveva chiesto a me il giorno del compimento del mio diciottesimo compleanno.

Quel giorno mi aveva portata a cena in un locale romanticissimo di Venezia e in albergo,dopo aver fatto l'amore,si era disteso sul tappeto e mi aveva chiesto di accovacciarmi sul suo viso e scaricargli in bocca il seme col quale mi aveva riempita nel momento del nostro orgasmo.

Sentire le sua lingua che scavava la mia fica dalla quale gli colavano in bocca rivoli del suo stesso sperma,mi aveva procurato un nuovo incredibile orgasmo e lui stesso aveva sborrato ancora senza che io neanche lo lo sfiorassi con le dita.

Naturalmente dopo,mi sono chinata su di lui e l'ho ripulito da ogni traccia sul membro molle e sulla pancia.-

Da quel giorno,ogni volta che lei lo desiderava,non ho più smesso di accontentarla che fosse piena del mio seme o di qualche suo amante sconosciuto.

Segue





scritto il
2018-12-15
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