Io godo e il cornuto si sega

di
genere
tradimenti



SEDICI.
Ad ogni rientro di Luca equivaleva una monta. Dove andate chiedeva incuriosita mia madre e noi indicevamo degli amici di Luca mai esistiti. Era rischioso dire che andavamo da una mia amica in quanto se si fossero incontrati saremmo stati scoperti.
Quel week end avevo il ciclo ma non per questo avrei rinunciato. Io non scopo mai con il ciclo. Mi imbarazza, ma ora avevo la mia memorabile bocca e il culo bello rotto.
Inoltre oramai ero una piccola regina del sito. Erano finiti i tempi da novizi e avevo già una trentina di feedback positivi.
Il venerdì sera andammo in una villa dalle parti del comasco. Molto signorile. Al piano inferiore un party vero e proprio. Al piano superiore un lungo e quasi interminabile corridoio con al fianco in entrambi i lati delle porte. Lo attraversammo interamente fino in fondo. Dalle porte chiuse si sentivano gemiti se non vere e proprie urla di goduria.
Entrammo nell’ultima porta. La camera era molto ampia. Era un salone più che una camera. Un letto appoggiato a una parete e nell’angolo un glory hole creato appositamente.
I glory hole sono degli sgabuzzini con delle pareti bucate dal quel spuntano degli uccelli, chi sta all’interno può succhiarli senza vedere il proprietario dell’arnese.
Noto subito età media che è intorno la trentina. Sono tutti uomini, sei o sette.
Entro nel glory hole invitando Luca a fare altrettanto. Spuntano i primo cazzi . Mi butto su di loro ma qualcosa non mi soddisfa. Io adoro il cazzo in bocca ma contemporaneamente mi piace leccare le palle, andare fino alla radice, ingoiarlo tutto e poi i buchi sono troppo distanti tra loro.
Allora decido di uscire. Appena lo faccio mi rendo conto che i maschi sono diventati una quindicina. Forse di più.
Mi circondano.
Io faccio cenno a Luca che è tutto ok. Faccio strada sempre con tutti quei porci intorno e mi siedo sulla sponda del letto. Essendo questo appoggiato alla parete i maschi posso averli solo di fonte. Formano un semicerchio. Non c’è bisogno di dire niente. Escono i cazzi. Ne ho sempre quattro o cinque davanti. Io non posso vedere ma Luca mi dirà che nel frattempo si erano aggiunti altri e i semicerchi diventano vari.
Passo da un cazzo all’altro finché non lo sento la sborra in bocca. E’ un continuo spostarsi. In pochi attimi si sparge la voce. Questa puttana beve tutto ragazzi, cazzo che bocca che ha, dai che la dissetiamo dicono altri.
Io spompino e spompino. L’unica cosa che non riesco a fare è pulire bene (come desidererei fare) in quanto c’è sempre un cazzo che arriva giusto in tempo per esplodermi in bocca.
Luca mi dirà ( era in un angolo) che verrà colpito dal rumore delle cerniere dei pantaloni mentre si slacciano. C’è chi gode in silenzio, chi urlando chi dicendomi bevi troia. Qualcuno gode con lo sguardo rivolto verso Luca. E’ evidente che lo considerano un cornuto!
Finì con solo un piccolo schizzo sulla camicetta. Il resto ho bevuto tutto!
Quanti erano? Quasi una trentina! Avete idea di quanta sperma possono tirare fuori una trentina di cazzi? Tutta bevuta!
Questo avvenne il venerdì sera.
Il sabato sera una coppia ci invitò ad una gang da farsi in uno spogliatoio di una squadra di rugby. Noi invitammo anche il primo bull con il quale uscii da sola nella memorabile settimana. Rimarco che allora ero vergine di culo, quindi stavolta avrebbe avuto la possibilità di assaggiare il mio culo.
Complessivamente erano presenti una decina di porci.
Balzò all’occhio dall’ evidente corporatura che erano ex rugbisti. Tutti a parte uno.
Alto ma relativamente magro. Cosa ci faceva in quel gruppo?
Lo capimmo appena si abbassò i pantaloni! Mi è capitato di parlare di cazzi super. Bene. Dimenticate tutto. Mai visto una roba simile. Io non prendo mai le misure ma secondo me non era lontano dei trenta centimetri !
Un arnese spaventoso!
Io e la lei dell’altra coppia mi mettemmo in ginocchio e ce lo dividemmo. Nonostante ciò ne avanzava un pezzo!
Avevo il ciclo, la voglia era tanta ma (con l’aiuto dell’altra troia) decisi che qualcosa avrei fatto.
Improvvisamente una telefonata di emergenza impone alla coppia di tornare a casa.
Rimango solo io con questi porci. Luca mi propone di andarcene ma io la penso diversamente.
Dico a tutti che mi sarei messa alla pecorina appoggiata allo schienale del divano e che mi sarebbe piaciuto che si fossero messi in coda per incularmi.
Fino a darsi il cambio senza dimenticare la mia bocca. Ero la regista di me stessa!
Fu un estasi. Io non sapevo chi ci fosse dietro ma mi gustavo il cazzo in culo.
Luca fotografava e le foto farebbero rizzare il cazzo anche a un morto. Sono in estasi e si vede.
L’unico problema è che mi ero dimenticata del cazzone enorme! Mai avrei pensato che avrebbe osato mettersi in coda pure lei.
Non mi accorsi neanche del silenzio carico di eccitazione l’attimo prima che lui mi infilasse quel palo in culo. Tutti erano increduli ed eccitati contemporaneamente!
Poi il mio urlo di dolore! Pazzesco!
Luca accorre da me e le foto indicano che io lo abbraccio mentre quel porco mi sta letteralmente sfondando il culo!
Luca mi chiede se deve intervenire nel farlo smettere. Io non rispondo subito.
Lo faccio dopo qualche minuto dicendogli che comincia a piacermi. Sempre di più. Sempre di più.
Fino all’estasi.
Detto questo non ho mai provato tanto dolore come in quella inculata. Forse neanche la prima volta.
Non ero più solo una rotta in culo: ero una sfondata di culo!


scritto il
2018-08-15
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