Il regalo

Scritto da , il 2017-12-08, genere incesti

Il mio regalo per il mio diciottesimo compleanno, è stato a dire il vero una serie di regali, scaturito dal primo, a seguire via via che si sviluppavano le cose, ma tutti fatti per mè, e solo per darmi felicità.
è utile dirvi che sono gay, e non solo gay, ma effemminato alla quinta potenza, credo che durante la gestazione, si siano sbagliati, e mi hanno attaccato il pene, la natura è strana, comunque sin da ragazzetto, dimostravo quello che sarei divenuta, e i miei, con pazienza e calma, mi hanno protetta e non fatta scoprire diciamo, totalmente.
Non è stato facile, io ero attratta dal mio stesso sesso, ma allora era tabù, e quando mia madre scoprì, che le rubavo l'intimo, mi affrontò, e mi disse di avere pazienza ancora qualche mese, che le cose sarebbero cambiate alla mia maggiore età, e io che di lei mi sono sempre fidata, le diedi ascolto.
Arrivò il giorno del mio compleanno, mi sveglia, e trovai mia madre indaffarata in cucina, mi disse, ora vai a scuola e al tuo ritorno troverai delle sorprese, passi la mattinata con la consapevolezza di ricevere un bel regalo.
Tornata di corsa a casa, trovai mia madre e mio padre ad attendermi, e la cosa che mi fece sorridere, era che lei indossava reggiseno slip reggicalze calze nere, scarpe tacco 10, e una vestaglietta di pizzo, che lasciava vedere benissimo il suo intimo, trà l'altro, di un pizzo molto particolare, che faceva vedere benissimo i suoi capezzoloni, turgidi, e la sua fighetta depilata, ma non riuscivo a capire, papà invece, era seduto in poltrona, e intravedevo un paio di tacchi neri, appena chiesi, mamma mi disse di andare in camera mia e di aprire i cassetti e l'armadio, corsi in camera, aprii, e vidi il mondo, il mio mondo, slip, reggiseni, collant reggicalze calze, , aprii l'armadio, e vidi legghins vestiti corti e lunghi, minigonne, camicette, e poi le scarpe, dalle ballerine ai tacchi 12, era un mondo di fiabe, poi in bagno, la trusse dai rossetti al mascara ecc, misi le mani al viso e emisi dei gridolini, poi apparve lei, le corsi incontro e l'abbracciai, grazie mamy, ti adoro, finalmente posso essere io, si piccola e noi ti aiuteremo, da ora in poi ti aiuteremo noi, vedrai, così mi aiutò nel trucco, e a prepararmi per bene, vedrai, sotto papà ti darà un'altra sorpresa, e poi mi disse, ora farai crescere i capelli e poi sarai veramente una femminuccia.
Passata un'ora ero pronta indossavo reggiseno e slip bianchi, autoreggenti, un mini vestitino e tacco 8, rossetto e ben truccata, scendemmo da papy.
Lo trovammo in sala, e girata la poltrona,lo vidi, e rimasi basita, avevo davanti a mè una delle donne più belle che avessi visto, indossava un completo amaranto di pizzo, reggicalze e calze velatissime, un paio di scarpe tacco 10 da urlo, una parrucca bionda a boccoli, truccata da fata, bellissima è riduttivo, e il tutto risaltava da una vestaglia di raso abilmente aperta, che incorniciava il suo fisico bellissimo, si alzò, mi abbracciò, mi baciò, e mi disse, auguri figlia mia.
Ero a settimo celo, erano stupendi, e lui di più, chiesi spiegazioni, e lui mi disse di essere da sempre una travestita, che anche dopo aver conosciuto mamma ha continuato, e che prima di più, e ora meno, aveva sempre professato la vita, era una prostituta a tutti gli effetti, e che io ero stat cercata da loro, ma che non pensavano di avere la fortuna di avermi come sono, poi chiesi a mamma, e lei annuì, e mi disse, che per lei era diverso, che i clienti li riceveva di mattina quando io ero a scuola, o che li raggiungeva nei fine settimana, quando io pensavo lavorasse fuori.
Ora disse mamma, oggi proverai le due facce della medaglia, la femmina, e il maschio, e poi se vorrai proverai tu ad essere femmina e poi deciderai cosa fare da grande, e dicendolo, si avvicinò, mi baciò, e mi sfilò l'abitino, e poi scese ai piccoli capezzoli, qui amore fare mettere due bellissime tettine, mi succhiò i capezzoli, e io chiusi gli occhi, le forti mani di mio padre, mi adagiarono sul grande divano della sala, poi mamy, scese, sfilò gli slip, e prese a leccare e a succhiare il mio cazzo, durissimo, e che dopo pochi movimenti, sborrò copiosamente nella sua bocca, e lei bevve.
Intanto mio padre aveva estratto il suo pene dagli slip, e lo stava segando lentamente, lo intravidi, era grosso bello svettante, nodoso, con una cappella rossa, intanto mamy, rimise in piedi il mio gingillo, e si stese vicino a mè, ora tesoro baciami , eseguii, la sua lingua mi frullava per la bocca, era paradisiaco, poi mi staccai e iniziai a succhiare i suoi capezzoli, duri come il marmo, in piedi come due soldatini, e me li ricordo bene, li ho succhiati fino ai 7 anni, mi ricordo alla sera si metteva sul divano, e io prima di andare a letto, le aprivo la camicetta, e visto che sapendolo non portava reggiseno, li succhiavo per una decina di minuti, lei sentivo che fremeva di sicuro le procuravo piacere , e poi a nanna.
Li succhiai per lungo tempo, poi sentendola contorcersi, scesi alla sua figa, trovai le sue grandi labbra chiuse come un mitile, appena la sfiorai, lei sollevò il bacino, e cominciò ad uscire un denso liquido di piacere, che leccai e bevvi, facendola urlare di piacere.
Ad un certo punto mi chiese di scoparla, e da buona imbranata, cercsai di infilare il mio cazzo in lei, ma inesperta sbagliai più volte, lei stizzita. lo afferrò, e io lo spinsi dentro, finalmente ero entrata da dove ero stata generata, nella figa di mia madre, e la pompai con tutta la mia veemenza, per poi riempirla di sborra, e crollare su di lei.
Sentivo, il suo petto affannato, salire e scendere, aveva veramente goduto, e molto, ne ero fiera, poi mi baciò, e si alzò, si girò, e mi disse, ora guarda e impara, più avanti lo proverai anche tu, e poi senza di questo non godo veramente, guardai, e vidi mio padre, lasciata la vestaglia di raso, mettersi dietro di lei, in mano aveva un cazzo di proporzioni mostruose, almeno ai miei occhi, ma poi col tempo devo dire che ne ho visti di più grossi, comunque lo appoggiò allo sfintere di mamma, indirizzò la sua enorme cappella, spinse leggermente, e la vidi varcare la rosetta, e poi lei disse, ora amore spingi, forte, non fermarti, sfondami, fammi urlare dal piacere, un attimo, e lo vidi entrare, lei urlò, ma lui in un attimo era tutto dentro, quasi lei svenne, pochisecondi e papy iniziò a montarla con foga ed energia, lei urlava dal dolore e dal piacere che il dolore stesso le dava, scoprii dopo che lei godeva solo con dolore, e col tempo assistetti a vere sessioni di sadomasochismo estremo, omunque, dopo una decina di minuti, lui le venne dentro, e poi uscì, lasciandole l'ano dilatato, lei mi guardò e disse, dai infila la tua manina forza, lo feci, le scivolai dentro in un attimo, lei ansimò ancora, e strascicando le parole, come un'ubriaca, mi disse, dai entra, spingi fino in fondo, e spinsi, avanti e indietro, tanto che mi ritrovai con tutto il braccio dentro di lei, ora fai il pugno e scopami, eseguii, entravo e uscivo con tutto il mio braccio e lei urlava, e poi venne.
Per essere tra i primi regali, restai sconvolta, ma altre cose mi aspettavano.

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