Papi mi scopi?

Scritto da , il 2017-10-29, genere incesti

Papi mi scopi? è quello che per una vito ho sognato di chiedere al mio papà, ma per ovvi motivi, non ho mai avuto il coraggio di fare, o almeno fino a quel giorno.
Io devo dire di essere così da sempre, e i miei se ne sono accorti sin dalla giovane età, ma poiché non ho mai fatto cose strane, la cosa è stata considerata una stranezza e basta, che col tempo sarebbe rientrata, cosa che non successe, anzi superati i vent'anni, complice il vivere sola in una grande città, per gli studi,crollò quel poco di maschile che avevo.
Complice fù un amico di famiglia, che aveva il suo ufficio vicino all'università che frequentavo, e un giorno, mi vide fuori da un bar intento a chiacchierare con amici, mi vide e venne a salutarmi, Bruno era un bell'uomo, maschio, virile, stessa età di papà, sposato con una donna stupenda e trè figlie bellissime, una di poco più piccola di mè, e come noi abitavano sul lago, e lui lavorando a Milano, spesso non rientrava, aveva un piccolo appartamento vicino all'ufficio, e così, con la scusa che rimaneva nella grande città, mi invitò a cena la stessa sera, dai mi dice, visto che sei solo, ceniamo insieme, e la cosa mi faceva piacere, io poi ero attratta dai bei maschi, e spesso ospitavo qualche amante nel mio appartamentino, accettai.
La sera ci trovammo e cenammo e tra mille chiacchiere, e una buona bottiglia di vino, fù inevitabile parlare di sesso, e visto che era impossibile nascondere le mie tendenze sessuali, lui a bruciapelo mi chiese cosa ne pensasse mio padre della mia natura omosessuale, rimasi stupita, e dissi che non ero gay, ma lui si mise a ridere e continuò a fare domande a qui io piano piano risposi, e così in una mezzora era a conoscenza della mia vita da donna.
Dopo cena ci lasciammo, mi baciò, e mi disse, domani sera sono solo, non rientro, e datomi il biglietto con l'indirizzo, aggiunse, mi raccomando, ti voglio stupenda, preparo io qualcosa, e se ne andò, senza attendere la mia risposta.
Il giorno dopo ero combattuta sul fatto di andare o meno da lui, ma poi alla sera, mi preparai per bene, e mi recai da lui, e una volta aperta la porta, potè notare quanto fossi bella, per l'occasione, oltre ad un trucco sobrio, indossavo un vestitino rosso di pizzo, aderentissimo, scarpe tacco 10, e sotto reggiseno, slip e reggicalze neri, con velatissime 8 denari, rossetto rossissimo, mi osservò, e dopo avermi fatta accomodare, mi tolse il cappottino, e mi baciò, mi sciolsi nel suo bacio, tanto da perdere il senso del tempo, so solo che mi ritrovai senza vestito, e senza slip, e lui tra le mie gambe intento a succhiarmi il cazzo, era divino, poi in un attimo si spogliò, e iniziammo un 69 da pazzia, dove con fatica imboccavo il suo cazzone, duro e nodosa, chissà la moglie come se lo godeva, e poi con delicatezza, mi sollevo, le gambe, e appoggiò il suo tarello, e spinse, scivolò come nel burro, pur sentendo tutto il tragitto non sentii dolore, vero che ero ormai una avvezza al cazzo, e lo sentii entrare tutto dentro.
Fù bellissimo e lui delicato, passammo una serata da favola, dove per ben tre volte fui sua, e poi ci addormentammo abbracciati, senza nemmeno cenare,
L'indomani mattina, mi svegliò con una ottima colazione, e poi mi disse di tornare alla sera che avrei avuto una sorpresa, cosa che naturalmente feci, alla sera verso le otto vado da lui, e visto che mi aveva dato la chiave, aprii e e ntrai, sentii delle voci in camera, e mi diressi verso la porta, e una volta passata la soglia, vidi Bruno che stava stantuffando il culo di un maschio, della stessa età più o meno come Bruno, e vedevo sbattacchiare sotto i suoi colpi un cazzo altrettanto grosso e nodoso, Bruno mi fece cenno di spogliarmi, e rimasi in autoreggenti e tacchi, null'altro come lui mi aveva chiesto, e poi ad un tratto, senza venire, Bruno si stacca dal tipo, che rimane ansimante, a quattro zampe, un attimo dopo si gira, e la prima cosa che noto è il suo cazzo pazzesco, enorme bellissimo cappella rossa grande e poi alzo gli occhi, già mi vedo sotto di lui a godere, mentre spompino Bruno, e poi mi blocco, mi sento morire, voglio scomparire, cazzo è papà, il tipo che si gustava il tarello di Bruno era il mio papi, non riuscivo però a staccare gli occhi dal suo cazzo, lui si mise a ridere, e mi diede una carezza, e così ci sei riuscita vero piccola troia, non ne avevo dubbi, e poi indicando il mio cazzo che nel frattempo si era indurito, aggiunse, non sei davvero figlio mio, cosa sarà 8 centimetri e risero tutti e due, io cominciai a rendermi conto, e abbassai lo sguardo, allora papà prese la mia mano e la mise attorno al suo cazzo, vedi piccola questo è un cazzo, e ora forza fammi divertire.
iniziai con una sega lenta e poi mi avvicinai, e lo baciai, misi la mia lingua nella sua bocca, e lo baciai con trasporto, e poi scesi a succhiare il suo possente cazzo, lo lucidai con la lingua, visto che era impossibile infilarlo in gola, nel frattempo Bruno mi preparava, svutandomi con un pompino il mio cazzetto, e poi leccandomi il culetto, poi mi disse, ora piccola girati che il tuo paparino di sfonderà, e cosi feci, mi girai, e chiusi gli occhi.
Troietta disse mio padre, afferralo e dirigilo nel tuo caldo buchino, e così feci, lo indirizzai e lo tenni per tutto il tempo che impiegò per entrare, a volte lo stringevo e lo bloccavo, il dolore era tanto, non era ilcazzo di Bruno o di quelli che ero abituata, questo era di un asino, fù doloroso all'inizio, ma poi solo bruciore, e così mi gustai l'iculata di papi, che venne e mi innondò per bene l'intestino.
Passai la serata poi a scopare con Bruno e bruno papà, e così, a tarda notte io e papà. andammo da mè dove ci addormentammo esausti ma felici.
Alla mattina, quando mi sveglia, notai l'assenza di papà, e lo chiamai, e per tutta risposta mi disse che stava preparando la colazione, allora io pronamente, schizzai in bagno, mi lavai, mi infilai il più bell'intimo che avevo, con reggicalze e calze, tacchi 12 e chiamai papà, e dopo un attimo lo vidi sulla soglia della camera, sollevai le mie lunghe e sensuali gambe, divaricai le stesse mostrando le mie tornite coscie e il mio forellino, ormai dilatato e dissi, MI SCOPI PAPA'.
Ora sono la sua amante a tutti gli effetti, quando rientro a casa, dormo con loro, e con mamma soddisfiamo il nostro uomo, che dispensa sborra a tutte e due, è una fortuna avere un simile papà.

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