Una donna molto particolare 1

Scritto da , il 2016-11-22, genere dominazione

Ecco un nuovo racconto che, come il precedente, è purtroppo frutto soltanto della mia fantasia.

Mi chiamo Daniele e sono un 40enne maschile e eterosessuale. O, almeno, lo ero… Ma partiamo dall'inizio.

Un giorno di due anni fa, vengo invitato a una festa di compleanno, dove mi reco con poca voglia e quasi di malumore. Non mi piacciono le feste, non conosco quasi nessuno degli altri invitati e non ho neppure molta voglia di uscire, da quando è finita la mia ultima relazione sentimentale. Il festeggiato, però, insiste così tanto che mi sembra sgarbato declinare l'invito e così, eccomi qui a far da tappezzeria in questo bell'appartamento. Quanto meno, mi piace osservare le persone, come si muovono, cosa fanno, come si atteggiano. Mentre sorseggio lo spumante, osservando gli invitati, mi si siede accanto una ragazza bellissima che, incredibile a dirsi, attacca bottone. Mi racconta che lei è un po’ come me, non conosce nessuno e non ama le feste. Cominciamo così a chiacchierare, raccontando ognuno un po’ di sé e la ragazza al mio fianco, oltre che bellissima, si rivela interessante, colta e profonda. Passiamo tutto il tempo della festa come se fossimo soli e, quando gli altri invitati cominciano ad andarsene, lei anticipa le mie intenzioni e mi chiede il numero. Stupito e affascinato, glielo do senza problemi, dimenticando di chiederle il suo, cosa per cui dopo mi sento un imbecille. Inaspettatamente già il giorno successivo, mi telefona e mi chiede un incontro, lasciando a me l'onere di scegliere il posto. Quando dopo poco, passo a prenderla a casa sua, le propongo una passeggiata romantica sul lungolago e quando ci sarà venuta fame, potremo raggiungere un ristorante carino. Lei si dichiara contenta del programma e ci avviamo. Passeggiando, riprendiamo il discorso interrotto alla festa e proseguiamo nell'approfondire la reciproca conoscenza. Lei si dimostra sempre più interessante: intelligente, colta, fuori dagli schemi, simpatica, spiritosa… E io sono sempre più affascinato da lei che mi sembra la prima donna originale e non noiosa.

Continuiamo a vederci nelle settimane successive e sembra che anche lei non sia indifferente. Iniziamo così una relazione che a me sembra un sogno. Anche il sesso va alla grande perché lei è scatenata, fantasiosa, disinibita e molto calda. Io sono facile alla noia e adoro quindi le novità e le proposte insolite e lei, per la prima volta dopo tante donne noiose, mi soddisfa pienamente. Le piace farlo alla finestra, dove possiamo essere visti e questo rischio aumenta il piacere di entrambi. Un giorno mi ha detto di voler andare in un club privé e l'idea mi ha eccitato subito. Una sera, quindi, siamo andati in un club e ci siamo divertiti molto. Lei ha potuto sfogare e realizzare tante sue perversioni: esibizionismo, voyeurismo, scambio di coppia e anche un rapporto lesbo in cui io e l'altro uomo, eccitatissimi, eravamo relegati al ruolo di soli guardoni. Mi è piaciuto molto vedere la mia donna alle prese con un'altra ragazza. Il rapporto lesbico è uno stupendo mix di dolcezza e passione e la mia donna ha fatto impazzire la sua compagna.

Tutto procedeva al meglio nella nostra relazione e, per la prima volta nella mia vita, sento di aver trovato la donna giusta per me. Non riesco più a fare a meno di lei e potrebbe farmi fare qualunque cosa.

La svolta al nostro rapporto è iniziata per gioco. Siamo stati invitati a una festa di carnevale da alcuni suoi amici e lei, pur non amando il carnevale, mi ha chiaramente detto di voler partecipare. Ho obiettato di non amare il carnevale e anche di non aver idea di come mascherarmi ma lei ha ribattuto che avrebbe pensato a tutto lei. Ho accettato, pur non sapendo cosa aveva in mente. Il giorno della festa, si è presentata a casa mia con largo anticipo, vestita da uomo. Se non l'avessi conosciuta, avrei faticato a capire che era una donna. I suoi folti capelli lunghi erano nascosti in un cappello elegante, il suo seno abbondante era probabilmente fasciato e nascosto in una giacca a doppio petto e doveva anche aver imbottito i pantaloni che lasciavano intravvedere un bozzo non indifferente sul davanti.

Mentre ero ancora incredulo di chi avevo di fronte, lei mi porta il camera e mi dice di spogliarmi completamente, cosa che faccio senza ribattere. Lei allora mi passa un paio di autoreggenti molto spesse e mi aiuta a infilarle. Poi è il momento dell'intimo e, se il pezzo inferiore fatica a contenere la mia mascolinità, quello superiore rimane vuoto e floscio. Lei vi pone subito rimedio, riempiendo d'acqua due palloncini e inserendoli all'interno delle grosse coppe del reggiseno. Non faccio alcuna obiezione neanche per la minigonna davvero corta, né per la camicetta, né per la parrucca, ma quando mi dà gli stivali con il tacco mi rifiuto di indossarli. Non sono capace di camminare con i tacchi e potrei rompermi una caviglia, ma lei non vuole sentire ragioni e mi impone di metterli perché non le piacciono le cose fatte male e a metà. Allora obietto che non abbiamo molta scelta perché le mie mani e le braccia sono pelose e, per quanto lei si sforzi, non sembreranno mai quelle di una donna, ma lei non si fa trovare impreparata e mi porge due guanti molto lunghi e molto sexy. Senza parole, smetto di ribattere e mi abbandono al mio destino. Indossati gli stivali, mi fa fare quattro passi e mi aiuta a imparare a muovermi senza rischiare la vita a ogni passo.

Mentre cammino, si accorge che c'è ancora qualcosa che stona e dalla borsa estrae un corsetto e mi fa togliere la camicetta. Mi fa indossare il corsetto e tira con forza i lacci, dandomi una bella forma a clessidra, ma anche lasciandomi senza fiato. Passiamo poi alla fase trucco che ci porta via diverse ore. Mi accorcia le sopracciglia e poi le nasconde con un cosmetico, per disegnarmene due molto più femminili. Ombretto sugli occhi, cipria, rossetto, ciglia finte… Quando ha finito sono anch'io irriconoscibile. Non posso dire di sembrare una bella ragazza ma sono certo che nessuno mi riconoscerebbe. Usciamo di casa e lei vuole che ci comportiamo come una vera coppia. Mi apre la porta dell'auto e mi fa accomodare al posto del passeggero e lei si mette alla guida. Quando arriviamo nell'appartamento in cui si svolge la festa, tutti rimangono allibiti per le nostre maschere e ci fanno i complimenti. Devo dire che qualcuno mi fa anche qualche proposta velata ma mentre a me viene da sorridere, la mia ragazza si comporta come un maschio geloso e mette tutti gli ammiratori al loro posto. Mi piace questa novità e mi sembra che la mia donna ci sia immedesimata anche troppo. Mi invita addirittura a ballare, nonostante sappia che non ho mai ballato in vita mia e non accetta il mio rifiuto. Per fortuna, io non sono molto alto e lei, oltre a non essere bassa, indossa delle scarpe maschili con il rialzo interno, il che ci fa apparire, almeno per le stature, come una coppia non troppo bizzarra.

Balliamo abbracciati molto stretti e io sento l'imbottitura nei suoi pantaloni premere sul mio basso ventre. Dopo un paio di lenti, si stacca da me e mi accompagna sul grande terrazzo di cui è dotato l'appartamento. L'abbigliamento, il comportamento della mia compagna, la notte stellata,… Tutto mi spinge a immedesimarmi fin troppo nella nostra finzione ma, un po’ per far piacere alla mia donna, un po’ per vivere una sensazione nuova, mi lascio andare alle emozioni e, mentre vengo abbracciato da dietro, mi appoggio alla ringhiera del terrazzo ad ammirare il panorama romantico. Da dentro l'appartamento, potremmo sembrare una normale coppia che amoreggia ma mi sembra che la mia compagna si stia facendo prendere troppo la mano, quando sento che, da dietro, mi alza la gonna e comincia a giocare con le dita sul mio buchino vergine. La lascio fare e cerco di godermi lo strano massaggio, finché mi accorgo che sta abbassando la zip dei suoi pantaloni ed estrae quello che non dovrebbe avere. Lo appoggia al mio buchino e comincia a spingere. Sono imprevedibilmente molto eccitato ma sento comunque molto dolore, mentre lei comincia un lento e controllato movimento e mi sussurra parole dolci e sconce all'orecchio. Mi scopa per diversi minuti, prima che io inesplicabilmente cominci a sporcare di sperma i miei slip. Ho un orgasmo inaspettato e prolungato e appena lei se ne accorge mi sussurra, tra mille sospiri, che sta venendo. Rientriamo nell'appartamento piuttosto stralunati e ci congediamo dagli altri. Appena arriviamo in auto, mi dice che è stato uno degli orgasmi più forti che abbia mai provato e le rispondo che per me è stato lo stesso. Ne parliamo con entusiasmo per tutto il viaggio e appena arriviamo a casa, incurante dei possibili passanti, mi spinge sul cofano e mi prende di nuovo da dietro. È così assatanata e irruente che i miei falsi seni si rompono, bagnandomi tutta con l'acqua al loro interno, ma la mia donna non si ferma finché non veniamo entrambi. Ci ricomponiamo e saliamo in casa, ma il gioco non è finito e scopiamo quasi tutta la notte. Io ho il culo in fiamme e sono pieno di sperma ovunque, mentre lei ha la vagina dolorante perché il dildo con cui mi ha scopato non ha imbragatura ma ha una parte che si inserisce dentro la donna, dando piacere anche a lei. Dopo una doccia, andiamo a dormire sfiniti. Prima di addormentarsi, lei mi dice che vorrebbe sviluppare e perfezionare il nostro gioco e che ne avremmo riparlato l'indomani.

Che ne dite? Vale la pena continuare? So che, fin qui, non ci sono grandi situazioni di dominazione, ma la storia è appena iniziata...

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