La mia prima esperienza - Da puttana a … 1

di
genere
dominazione

Vi ricordate quel tipo che mi ha scambiata per una prostituta a cui avevo lasciato il numero?
Era un sabato e mi arriva un messaggio da lui: “Ciao puttanella, stanotte ho voglia di scoparti, mi mandi il tuo listino?”
Non mi aspettavo un suo messaggio, anzi devo essere sincera me ne ero quasi dimenticata. Rileggo il suo messaggio un paio di volte indecisa, con il cellulare in mano che mi interrogavo sul cosa dirgli. Una parte di me voleva provare quella esperienza, un’altra mi diceva di non esagerare: dopotutto non sapevo neanche chi fosse.
“Indecisa?” mi arriva un altro suo messaggio.
Non sapevo che dire, alla fine penso di sparare alto: “100 figa, 150 con anche il culetto. Niente bocca” Non sapevo, ma stavo sparando basso e non alto, ma ero alle mie prime esperienza.

Lui capendo che ero inesperta e forse che lo facevo per piacere: “Così tanto!! Non è che mi faresti uno sconto? Magari se ti mostro il cazzo e ti piace me lo fai?”
“Dai mostramelo” dico incuriosita.
Mi arriva una foto di una gran bella mazza “Che ne dici?”
“Wow, non male! Si 25 di sconto te li meriti”
“Che ne dici di altri 25 se stanotte ti faccio divertire?” sapeva di poter calcare la mano e io ingenuamente accetto.

Mi preparo per la serata: tacchi, una mini che mi arrivava a metà coscia e con uno spacchetto, maglietta con ombelico fuori, senza intimo, trucco marcato, soprattutto il rossetto rosso.
Mi posiziono nel luogo di incontro, sotto un lampione, ero eccitata: volevo scopare e la mia fighetta era bella calda, ma allo stesso tempo del timore che qualche conoscente mi vedesse così c’era.

Arriva un’audi, si ferma, abbassa il finestrino, sapevo già che è lui, mi affaccio e abbasso parte della maglietta scoprendo un seno: “Salve signore, ha bisogno?”
“Sali su” mi dice e ubbidiente lo faccio.
Seduta, mi alzo la gonna quel tanto che basta per fargli vedere che ero nuda e lui ci mette una mano e mi sente umida. “Hai voglia di divertirti?”
“Mmmm mi sembra che quella più eccitata qui sei tu - e mettendomi due dita dentro - secondo me non sei una vera puttana ma più una ragazzina che vuole divertirsi con porci maturi”
“Chissà… ma ora portami a casa tua che così ti diverti”
“Non hai capito, quando fai la puttana e sali in macchina, non sei più tu a decidere, ora sei mia!”
Ci fermiamo davanti ad un edificio, scendiamo ed entriamo in una stanza che sembrava più uno scantinato. Era strano, ma la la voglia di sesso era tanta. Lui mi fa mettere le mani dietro la schiena e prende delle manette: delle polsiere legate assieme. La situazione avrebbe forse dovuto preoccuparmi, però mi eccita.

Mi gira, lo sento abbassarsi i pantaloni e poi mi entra dentro: “Ah… ma il preservativo?”
“Le ragazze come te hanno bisogno di sentire la pelle e non la gomma…” un bello schiaffo sul culetto arriva. Quando esce mi abbassa la gonna e poi con violenza mi entra nel culetto strappandomi un sussulto, è grosso. “Sei un porco” dico con la voce spezzata.
“Non hai ancora visto nulla” e con forza mi strappa la maglietta.

Ne resto stupita, non sapevo che dire, ma era intrigante. Non capivo, continua a scoparmi finché non mi viene nel culetto. Avevo il fiatone ed ero dolorante. Mi giro e vedo 6 uomini con delle maschere per coprirsi il volto, mediamente con la pancia e brizzolati, chi aveva i capelli. Over 50 sicuramente. Il tipo: “Ora potete divertirvi voi”
“No, non erano questi gli accordi”

Il tipo fa spallucce, mi prende per le manette e mi aggancia ad un palo, son girata di schiena ed ho il mio bel culo, già aperto, bello esposto, assieme alla figa che, con un misto di ribrezzo, sento che inizia a bagnarsi.
Il tipo fa segno agli altri di procedere e questi in processione vengono verso di me e mi infilano il cazzo nella figa, perché così ha ordinato il tipo, uno alla volta.
Quando hanno finito, sempre senza badare a me, il tipo fa sdraiare uno per terra, mi fa sedere su di lui, il cazzo entra nella figa quasi bagnata, poi un altro mi entra anche nel culetto.
Ero in parte schifata, ma il mio istinto mi faceva eccitare. Almeno questi avevano i preservativi… Che goduria due cazzi in me… Non riuscivo a resistere, chiamo un terzo e me lo metto in bocca, raramente, solo nei momenti di picco di piacere lo prendevo anche il bocca e lo succhio.
I porci si alternano su di me, quello sotto si sfila e si inserisce un altro, tutti fanno a gara per ficcarmelo nel culo, mentre io do la bocca solo a chi voglio.
Si alternavano in una danza di lussuria, purtroppo non è durata quanto avrei voluto.
Quando ritiene che l’orgia sia arrivata al termine, il tipo mi fa mettere al centro e, chiamandoli uno alla volta, mi fa sborrare addosso. Chi non era arrivato al limite vedendo quella scena esplode. Mi trovo inondata di sborra.

Ero ancora stordita da quel piacere che non mi rendo subito conto che il tipo che mi aveva chiamata si mette a pisciarmi addosso. Appena mi accorgo mi sento umiliata e inpotente, a ruota anche gli altri si uniscono e mi ritrovo sotto una pioggia di piscio.

Nel giro di poco, mentre io cercavo di riprendermi e capire dove fossi tutti se ne vanno e rimango in quello sgabuzzino sola, nuda, con i vestiti strappati e inondata di piscio. Almeno il tipo ha avuto la decenza di lasciarmi i soldi. E adesso come torno? penso, arrabbiata e spaventata. L’unica soluzione è chiamare Dani. Lo faccio e le mando la posizione. Nel mentre guardo se la porta fosse aperta, ho il cuore in gola e per fortuna lo è. Dopo 25 min infiniti, arriva lei e il suo amico nero, mi passa dei vestiti e una bottiglietta d’acqua, la bevo avidamente. Puzzavo di piscio e la sborra non era stata lavata via. In quelle condizioni orrende salgo in macchina e da Dani mi lavo.

Lì le racconto tutto, provavo delle emozioni contrastanti dalla rabbia e umiliazione all’eccitazione, passando per frustrazione e piacere. Lei ascolta e premurosa mi abbraccia alla fine e conclude dandomi piacere con la lingua.

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2025-12-12
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