L’albergo in Costiera è la Francesina
di
Il Maestro
genere
corna
Sono ormai quasi 2 anni che faccio il lavoro di cameriere, da circa 8 mesi lavoro in uno di quegli alberghi a 4 stelle che si trovano in costiera amalfitana, negli ultimi anni il turismo si è incrementato a dismisura e con esso anche i clienti di questi alberghi, ogni settimana infatti arriva gente da tutto il mondo per visitare le bellezze del posto. Lo scorso luglio arrivò una coppia francese, lui sulla cinquantina, un uomo ricco, un ammessi eur francese, la moglie (presumo sia tale) molto più giovane di lui, almeno 10 anni in meno, biondina, molto carina nel fisico e nei modi. I due soggiornarono in una delle nostre suite, la mattina uscivano per andare in giro, il pomeriggio restavano quasi sempre fino ad orario di cena nella piscina dell’Hotel, lui sempre con il telefono a parlare di affari, lei invece stesa su quel lettino con un costumino abbastanza sgambato ma mai volgare. La signora aveva attratto un po’ di occhi su di sé, era carina come già detto prima, aveva un viso piccolo con lineamenti delicati, un fisico asciutto, un seno piccolo, una seconda abbondante, due nelle gambe lunghe, un culo a mandolino che sfoggiava con i suoi costumi a perizoma, mani e piedi molto curati e nessun tatuaggio. Il pomeriggio svolgevo servizio bar sulla piscina, con la mia camicia bianca. Spesso la coppia veniva al bar a bere qualcosa e dopo qualche giorno avevamo iniziato anche a scambiare qualche parola ed io mi fermavo a guardare la signora, ne rimanevo incantato del suo modo di porsi, di parlare, di gesticolare e non perdevo mai occasione per offrirgli qualcosa, con la scusa di parlare con il marito non le toglievo gli occhi da dosso, la francesina se n’era accorta e sembrava gradire, avevo la sua età, ero più giovane e attraente del marito che secondo me manco se la sapeva scopare, ho sempre immaginato la stessa scena, lui sopra lei sotto, 2 minuti e finiva tutto. Una sera i due stavano per rifarsi nella loro camera ma non funzionava più la scheda che apriva la porta, vennero da me ed io li aiutai ad entrare in camera, lui, da signore qual’era, mi regalò anche una bella mancia, l’indomani al bancone del bar si presentò lui, era prestissimo, mi chiese un caffè veloce perché doveva partire per Napoli per poi andare a Milano per discutere di certi affari, sarebbe tornato la sera e mi chiese se gentilmente potessi tenere d’occhio sua moglie nel caso avesse avuto bisogno di qualcosa, fu un fulmine a ciel sereno, finalmente avevo l’occasione di poter parlare con lei senza la presenza del marito. Dopo qualche ora lei venne in piscina, indossava un costume blu notte, ovviamente a perizoma sotto e sopra a forma di triangolino che le copriva appena il seno facendolo sembrare più grande, avvolta dal suo pareo e le scarpe aperte, portava le zeppe perchè la slanciavano ancora di più. Inizia con l’offrirgli da bere, primo drink, poi secondo, poi terzo e piano piano la signora si sciolse inizió a parlare di quanto monotona e noiosa fosse la sua vita, e che questa vacanza la stava rilassando, la incalzai e le chiesi di suo marito e lei rispose che era stata un’avventura ma che si era innamorata di lui ma che con il passare del tempo tutt’e quelle attitudini che la fecero innamorare erano svanite, lui era sempre preso dal lavoro, addirittura dopo un altro drink mi confessò che in uno dei suoi viaggi lo aveva anche tradito e, nel raccontarmelo, i suoi sguardi su di me aumentavano, cambiò il tono di voce, da gentile diventó un po gatta morta, dopo qualche ora al sole, con il culo all’aria favorendo la mia vista, si alzò dal lettino dicendo che sarebbe tornata in camera e, nel camminare, vedevo che lo faceva in modo provocante, si girò più volte verso di me e negli incroci di sguardi mi fece un occhiolino, cazzo dissi fra me e me, la francese vuole scopare. Dopo circa mezz’ora salì verso la sua stanza arrivato fuori la porta mi feci coraggio e bussai ma la porta era già aperta, mi intrufolai e alla mia vista comparve lei seduta in mezzo al letto a gambe aperte con il perizoma spostato che si stava divertendo con un vibratore, era completamente nuda sopra, poterti ammirare il suo seno, piccolo si, ma con due capezzoli durissimi adagiati su due piccole aureole di color rosa chiaro, non si era accorta di me, stava provando piacere a masturbarsi il clitoride con il vibratore, il suo corpo si muoveva sinuosamente accompagnando gli spasmi con espressioni di godimento, non resistetti, mi fiondai su di lei che si spaventò, cerco di scappare da me ma non le diedi modo, le tenevo le braccia bloccate sul letto dalle mie e iniziai con gran fatica a leccarle il collo, cercavo di metterle la lingua in bocca ma lei girava di continuo la testa, cercó di darmi una ginocchiata tra le gambe ma quando ebbe contatto con il membro durò si placó, sentì tutto il calore del mio cazzo gonfio nelle mutande, inizio a fare meno pressione, si lascio toccare la lingua in bocca e dopo qualche secondo di passività inizió a girarmela anche lei, il bacio fu appassionato e carico di desiderio, era lì completamente nuda sotto di me e quando le lasciai le braccia le sue mani giunsero in un secondo sulla cerniera dei miei pantaloni, in meno di un secondo mi tiró fuori il cazzo ed inizio a scappellarlo dolcemente, alzó lo sguardo per vederlo e quando si rese conto delle dimensioni iniziò a segarlo più forte, mi diceva che da grande, molto più di quello di suo marito, era doppio è duro, nel frattempo avevo tirato giù i pantaloni e tolto la camicia ero nudo, lei si stacco e mi fese stendere, inizió a leccarmi, prima il collo, poi scese piano piano sui capezzoli fino ad arrivare al cazzo, lo segava e lo guardava fino a baciarlo, dolcemente, dalla cappella al tronco, poi di nuovo su, mi spompinó con dolcezza e passione aiutandosi con le mani, inizió a massaggiarmi le palle fini ad arrivare al buco del culo, me lo leccava e faceva pressione con la lingua mentre con le mani mi segava, il risultato fu un cazzo ancora più duro, mi sentivo di scoppiare, mi alzai l’afferrai per le braccia e la girai sul letto la misi di fianco, le alzai una gamba, mi bagnai il cazzo con la saliva e piano piano dolcemente glielo appoggiai sulle labbra della sua figa completamente fradicia, inizia a spingerlo dentro, aveva la foga stretta, più entravo più sentivo il calore dei suoi umori, lei ansimava quando glielo entrai tutto lei iniziò a godere di più tanto che spingeva lei verso me e suoi ansi diventarono respiri affannosi e gemiti di piacere, dopo qualche minuto si staccò e mi sali a cavalcioni, s’infiló il cazzo in figa e inizió a scoparmi più forte, sentivo il suo culo sbattermi sulle palle, anche i suoi seni saltavano, le afferrai i capezzoli dolcemente e glieli tenevo in mano, mi alzai con la schiena e mentre lei cavalcava dettando i ritmi le leccavo in modo circolare i capezzoli, quella cosa la mandó in estasi, dopo poco mi venne sul cazzo, rimanemmo abbracciati per circa un paio di minuti a baciarci, con il mio cazzo ancora dentro è sempre duro ma bagnato dei suoi umori, si fermó, mi guardó negli occhi, mi afferró il viso con entrambe le mani e mentre mi metteva la lingua in bocca mi disse che voleva essere violentata da un uomo italiano, non me lo feci ripetere due volte me la misi a pecora sul letto, gambe aperte e schiena inaracata, quella posizione mi permetteva di entrarle più dentro possibile, inizia a pomparla con ritmo veloce, sentivo il cazzo esploderle dentro, poi mi rallentavo e le assestavo delle botte secche, lei si l’erse completamente e inizió a godere urlando tanto che dovette coprirsi la bocca con le mani per evitare che i vicini ci sentissero, dopo diversi minuti a pecora la girai le alzai le gambe e le rimisi il cazzo dentro, dalle sue espressioni credo che sia stata la posizione che ha preferito di più, la scopavo e sentivo sul mio prepuzio i suoi umori invadermi, e quando stavo per venire le chiesi dove voleva che le arrivassi e lei con lo sguardo da puttana mi disse dentro mi avvinghiò le gambe intorno alla vita e mi costrinse ad arrivarle in figa, fu talmente tanta la sborra che quando tirai fuori il cazzo cadeva copiosamente fuori, e non riesco a togliermi dalla testa il suo urlo di piacere strozzato in gola quando sentì tutto il calore del mio latte, le rimasi avvinghiato, me la mangiai con baci passionali, la mia lingua scendeva scendeva nella sua bocca, poi sul collo e poi su quei magnifici capezzoli che rimasto duri, dopo poco le squilló il telefono, era il marito che l’avviso che era tornato a Napoli e che da lì a poco l’avrebbe raggiunta in albergo, le chiese se l’avessi aiutata e lei girandosi verso di me e toccandomi il cazzo ancora gocciolante di sperma disse al marito che ero stato molto gentile e che l’avevo soddisfatta ele ogni sua richiesta. Staccata la chiamata, ci perdemmo ancora in un lunghissimo bacio appassionato finquando decisi di rivestirmi per tornare a lavorare e lasciarle il tempo di risistemarsi, nei giorni successivi fu un susseguirsi di sguardi ammiccanti, lei sempre più nuda a bordo piscina, limonava il marito è guardava me, avemmo modo di scopare solo in un’altra occasione ma fu una sveltina alla festa sulla spiaggia per salutare i clienti che avevano terminato la loro vacanza, me la
Feci in spiaggia su un lettino, una pecora brevissima ma da urlo, di lei conservo un bel ricordo, una grandissima scopata, il suo numero di telefono è di tanto in tanto qualche foto sua nuda, grazie a lei oggi so come approcciare le clienti e grazie a lei ho
Imparato a fottermele, qualunque sia la loro provenienza e la loro età, poi magari in un prossimo racconto parleró di Diana, la 55enne romagnola con la quinta di seno e la fessa sfondata da due ragazzi di colore, ma questa è un’altra storia.
Feci in spiaggia su un lettino, una pecora brevissima ma da urlo, di lei conservo un bel ricordo, una grandissima scopata, il suo numero di telefono è di tanto in tanto qualche foto sua nuda, grazie a lei oggi so come approcciare le clienti e grazie a lei ho
Imparato a fottermele, qualunque sia la loro provenienza e la loro età, poi magari in un prossimo racconto parleró di Diana, la 55enne romagnola con la quinta di seno e la fessa sfondata da due ragazzi di colore, ma questa è un’altra storia.
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