La Dottoressa di Mio Figlio
di
Il Maestro
genere
confessioni
Non starò qui a raccontarvi com’è successo, uscirei fuori tema, vi do solo qualche dettaglio prima di andare al sodo, Morena, 28enne logopedista che ha in cura mio figlio, alta 165 cm, magra, con un culo piccolo è una seconda di seno, lineamenti dolci, capelli castani chiaro, mani piccole e curate. Dopo diverse sedute mi convocò per fare il punto della situazione, fine studio, erano circa le 19, entrai nel suo studio, parlammo del suo lavoro, mi guardava, le piacevo, io piacevo a lei, iniziammo a parlare del più e del meno ma duró molto poco perché mi avvicinai per il pagamento, il pos non funzionava bene, decidemmo allora di andare a fare un bancomat, le offrì un passaggio, detto, fatto, tornammo allo studio per la fattura, ma non ricordo nemmeno dove sia finita, la tirai verso di me incrociammo lo sguardo e in un attimo le tenevo la lingua in bocca, i respiri si facevano più intensi, aumentava il calore dei nostri corpi, le alzai il maglioncino e la maglia che aveva e scoprii quel piccolo seno nudo che però nascondeva due capezzoli grandi, duri, li presi a mordere e leccare mentre con le mani prima avevo cacciato il cazzo fuori, poi gliele infilai nel pantalone giungendo alla sua foca già bagnatissima, furono minuti intensi di preliminari, lei mi teneva le palle con una mano e con l’altra mi segava e quando raggiunsi la massima erezione la spalancai sulla scrivania, le abbassai del tutto pantaloni e perizoma e con immenso piacere scoprì un tatuaggio inguinale, una scritta, presi a leccarla mentre con le dita le masturbavo il clitoride con movimenti circolari lei godeva, ansimava con quella vocina sottilissima e più si arrapava più mi baciava, la sua lingua era dura e contrastava la mia in un intreccio di piacere, mi sputai sulla cappella e sulla sua figa ormai ardentemente bagnata e con una botta secca iniziai a scoparla, forte, sin da subito, talmente forte che o suoi piccoli seni si muovevano su e giù insieme ai suoi capelli, lei mi guardava, ansimava, stringeva la mascella perché il mio cazzo duro aveva occupato tutto lo spazio della sua fessa, mi sgancia, presi la sedia, mi ci sedetti sopra e lei su di me, faccia a faccia a cavalcarmi il cazzo, si mordeva le labbra, poi mi baciava, mi teneva le braccia intorno al collo, guidava lei, era brava a comandare, poi rallentò il ritmo, faceva un su e giù lento mentre con le mani si toccava o capezzoli che ogni tanto prendevo a leccare e mordere, dopo poco di nuovo sul tavolo, a pecora, le tenevo i capelli, le tiravo la testa verso di me e questa pratica la fece impazzire, la sodomizzazione le provocò un orgasmo improvviso aiutato anche dal suo masturbarsi il clitoride con le dita, dopo poco venni anche io, le sfilai il cazzo e le venni sul culo, gli restai attaccato ancora per qualche secondo prima di girarla e baciarla ardentemente poi ci rivestimmo ma prima di lasciarci riprendemmo a baciarci ancora, ci eravamo desiderati senza farcelo capire, e, da quel momento, le sedute per mio figlio diventarono gratis, e ci siamo poi scopati altre volte ma quella prima volta è rimasta nei ricordi suoi e soprattutto miei.
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