La Milano da Bere è Da Chiavare
di
Il Maestro
genere
esibizionismo
Milano, una strana primavera, umida e piovosa, io che vengo dal Sud faccio ancora fatica ad abituarmi a queste temperature.
Da solo, con una camera in fitto per motivi di lavoro, mia moglie lontana, i miei amici lontani, la mia famiglia lontana, facevo casa e lavoro, lavoro e casa, una sera però i miei colleghi m’invitarono ad uscire volevano farmi conoscere la Milano da bere, andammo in uno dei mille locali della movida, musica soft, luci soffuse, drink, drink e ancora drink, guardavo perplesso tutta quella gente parlare, parlare, parlare ancora. Sorseggiavo il mio bicchiere perso nei miei pensieri fino a quando una ragazza mi si avvicinó e con un sorriso mi chiese se avessi un’accendino, la guardai, rimasi impalato una frazione di secondo, era bellissima, una di quelle modelle in cerca di fortuna, lei capì che mi ero incantanto e con un sorriso mi rifece la domanda, gli diedi l’accendino e nel farlo gli sfiorai la mano, lei mi ringraziò e si allontanó, la persi per un po, la ritrovai qualche minuto più tardi al balcone del bar, chiacchierava con un’amica, si parlavano, sorridevano e m’indicava, decisi allora di avvicinarmi, iniziammo a dire quattro stronzate, loro erano del nord, io un meridionale fiero e iniziammo a scherzare sui classici luoghi comuni, intanto i drink andavano giù una bellezza, mi dimenticai completamente dei miei colleghi, uscì con le due ragazze fuori al locale per fumare e una delle due, Marika, così si chiamava propose di andare a casa sua per continuare a bere, ovviamente non me lo feci dire due volte.
Una volta a casa di Marika, bionda, con labbra e seni rifatto, occhi scuri e grandi quanto le sue tette, un vestitino rosso cortissimo, tacchi alti, neri chiaramente presentavano dei piedi bellissimi, smalto rosso, anelli alle dita, cavigliera e tatuaggi sparsi qua e là, Roberta invece, la ragazza di cui ero rimasto folgorato, pur’essa biondina occhi azzurri, nasino alla francese, indossava una di quelle tutine aderenti, tacco alto anche per lei ma chiuso, seno abbondante e generoso, culo perfetto, alta più o meno quanto la sua amica. Mentre sorseggiavamo il drink, loro si misero comode, senza scarpe sul divano, io guardavo i piedi di entrambe, parlavamo di cosa facessero a Milano e mi raccontavano che erano modelle in cerca di copertine, spazi tv etc, iniziammo ad andare su di giri, e tra loro si raccontavano di tutti quelli che ci avevano provato con loro promettendogli successo in cambio, senza curarsi della mia presenza iniziarono a raccontarsi le scolate che si erano fatte, nei minimi dettagli, dei cazzi che avevano visto, succhiato e scopato finquando Marika ad alta voce esclamò chissà che cazzo ha il
Nostro amico terrone, beh, da terrone malandrino quale sono, gli chiesi se voleva vederlo e nel mentre lo dicevo avevo già abbassato la zip dei pantaloni, tirai fuori il mio cazzo moscio davanti ai loro occhi e gli dissi vediamo se le polentone del nord sanno farmelo venire duro come le terrone. Le due inziarono disinibite e leccarmi la mazza, mi regalarono un bucchino fenomenale, leccavano a turno palle e cappella e nel cambiarsi di posizione si baciavano, la loro saliva cadeva copiosa sul mio cazzo mentre io le avevo scoperte, avevo il seno di entrambe tra le mani, glielo strizzavo, mordevo i capezzoli di entrambe, Roberta mi sali a cavalcioni sul mio membro
Ormai in piena erezione, mi stava scopando, I miei 20
Cm si perdevano nella fessa sfondata della troia che ansimava, la sua amica invece si mese in piedi sul divano poggiandomi le sue labbra sulle mie, gli feci una gran minetta tanto che mi venne in faccia e potetti assaggiare gli umori della sua fessa, cambiammo posizione, Marika a pecora sul divano, io in piedi che la scopavo e Roberta in ginocchio a succhiarmi le palle e la fessa della sua amica, cazzo quanto godevo, scopavo e bevevo, girai Marika pancia in su, la feci stendere sul divano le tenevo le gambe aperte e le sfondavo la fessa mentre Roberta le mise la fessa in faccia per farsela leccare e la lingua difronte in bocca a me, Marika venne copiosamente su di me e sul divano, fu il turno di Roberta, lei sotto, io sopra, classica posizione, quella troia di Marika dopo qualche secondo per riprendersi, inizio a leccarmi il buco del culo, che goduria, più leccava più sentivo il cazzo pulsare, sembrava volesse scoppiarmi mentre trombavo l’altra, Marika decide all’ora di andare oltre, mi mise un dito in culo mentre continuava a leccare e più quel dito entrava più spingevo nella fessa di Roberta che nel frattempo aveva avuto orgasmi multipli, mi staccai, le presi con forza ad entrambe, le feci mettere in ginocchio e le aborrai in faccia, latte calde in gran quantità, non fecero cadere una sola goccia e dopo avermi ripulito il cazzo con lingua iniziarono a baciarsi, a toccarsi, io rimasi fermo lì a guardarle con il cazzo ancora pulsante e mentre si scopavano per venire insieme me lo feci in mano, sborrai di nuovo, loro raggiunsero l’orgasmo, ci stendemmo sul divano ormai esausti, io più di loro, si divisero il mio petto a metà e dormimmo, tantissimo, la mattina quando mi svegliai mi resi conto dei tremila messaggi di mia moglie che mi chiedeva come fossi sparito, le risposi che ero talmente stacco che mi ero addormentato mentre guardavo la tv nel frattempo Marika e Roberta si svegliarono ed insieme facemmo la doccia dopo aver fatto colazione e chiaramente in doccia scopammo di nuovo…
La mia Milano da Bere è da Chiavare ….
Da solo, con una camera in fitto per motivi di lavoro, mia moglie lontana, i miei amici lontani, la mia famiglia lontana, facevo casa e lavoro, lavoro e casa, una sera però i miei colleghi m’invitarono ad uscire volevano farmi conoscere la Milano da bere, andammo in uno dei mille locali della movida, musica soft, luci soffuse, drink, drink e ancora drink, guardavo perplesso tutta quella gente parlare, parlare, parlare ancora. Sorseggiavo il mio bicchiere perso nei miei pensieri fino a quando una ragazza mi si avvicinó e con un sorriso mi chiese se avessi un’accendino, la guardai, rimasi impalato una frazione di secondo, era bellissima, una di quelle modelle in cerca di fortuna, lei capì che mi ero incantanto e con un sorriso mi rifece la domanda, gli diedi l’accendino e nel farlo gli sfiorai la mano, lei mi ringraziò e si allontanó, la persi per un po, la ritrovai qualche minuto più tardi al balcone del bar, chiacchierava con un’amica, si parlavano, sorridevano e m’indicava, decisi allora di avvicinarmi, iniziammo a dire quattro stronzate, loro erano del nord, io un meridionale fiero e iniziammo a scherzare sui classici luoghi comuni, intanto i drink andavano giù una bellezza, mi dimenticai completamente dei miei colleghi, uscì con le due ragazze fuori al locale per fumare e una delle due, Marika, così si chiamava propose di andare a casa sua per continuare a bere, ovviamente non me lo feci dire due volte.
Una volta a casa di Marika, bionda, con labbra e seni rifatto, occhi scuri e grandi quanto le sue tette, un vestitino rosso cortissimo, tacchi alti, neri chiaramente presentavano dei piedi bellissimi, smalto rosso, anelli alle dita, cavigliera e tatuaggi sparsi qua e là, Roberta invece, la ragazza di cui ero rimasto folgorato, pur’essa biondina occhi azzurri, nasino alla francese, indossava una di quelle tutine aderenti, tacco alto anche per lei ma chiuso, seno abbondante e generoso, culo perfetto, alta più o meno quanto la sua amica. Mentre sorseggiavamo il drink, loro si misero comode, senza scarpe sul divano, io guardavo i piedi di entrambe, parlavamo di cosa facessero a Milano e mi raccontavano che erano modelle in cerca di copertine, spazi tv etc, iniziammo ad andare su di giri, e tra loro si raccontavano di tutti quelli che ci avevano provato con loro promettendogli successo in cambio, senza curarsi della mia presenza iniziarono a raccontarsi le scolate che si erano fatte, nei minimi dettagli, dei cazzi che avevano visto, succhiato e scopato finquando Marika ad alta voce esclamò chissà che cazzo ha il
Nostro amico terrone, beh, da terrone malandrino quale sono, gli chiesi se voleva vederlo e nel mentre lo dicevo avevo già abbassato la zip dei pantaloni, tirai fuori il mio cazzo moscio davanti ai loro occhi e gli dissi vediamo se le polentone del nord sanno farmelo venire duro come le terrone. Le due inziarono disinibite e leccarmi la mazza, mi regalarono un bucchino fenomenale, leccavano a turno palle e cappella e nel cambiarsi di posizione si baciavano, la loro saliva cadeva copiosa sul mio cazzo mentre io le avevo scoperte, avevo il seno di entrambe tra le mani, glielo strizzavo, mordevo i capezzoli di entrambe, Roberta mi sali a cavalcioni sul mio membro
Ormai in piena erezione, mi stava scopando, I miei 20
Cm si perdevano nella fessa sfondata della troia che ansimava, la sua amica invece si mese in piedi sul divano poggiandomi le sue labbra sulle mie, gli feci una gran minetta tanto che mi venne in faccia e potetti assaggiare gli umori della sua fessa, cambiammo posizione, Marika a pecora sul divano, io in piedi che la scopavo e Roberta in ginocchio a succhiarmi le palle e la fessa della sua amica, cazzo quanto godevo, scopavo e bevevo, girai Marika pancia in su, la feci stendere sul divano le tenevo le gambe aperte e le sfondavo la fessa mentre Roberta le mise la fessa in faccia per farsela leccare e la lingua difronte in bocca a me, Marika venne copiosamente su di me e sul divano, fu il turno di Roberta, lei sotto, io sopra, classica posizione, quella troia di Marika dopo qualche secondo per riprendersi, inizio a leccarmi il buco del culo, che goduria, più leccava più sentivo il cazzo pulsare, sembrava volesse scoppiarmi mentre trombavo l’altra, Marika decide all’ora di andare oltre, mi mise un dito in culo mentre continuava a leccare e più quel dito entrava più spingevo nella fessa di Roberta che nel frattempo aveva avuto orgasmi multipli, mi staccai, le presi con forza ad entrambe, le feci mettere in ginocchio e le aborrai in faccia, latte calde in gran quantità, non fecero cadere una sola goccia e dopo avermi ripulito il cazzo con lingua iniziarono a baciarsi, a toccarsi, io rimasi fermo lì a guardarle con il cazzo ancora pulsante e mentre si scopavano per venire insieme me lo feci in mano, sborrai di nuovo, loro raggiunsero l’orgasmo, ci stendemmo sul divano ormai esausti, io più di loro, si divisero il mio petto a metà e dormimmo, tantissimo, la mattina quando mi svegliai mi resi conto dei tremila messaggi di mia moglie che mi chiedeva come fossi sparito, le risposi che ero talmente stacco che mi ero addormentato mentre guardavo la tv nel frattempo Marika e Roberta si svegliarono ed insieme facemmo la doccia dopo aver fatto colazione e chiaramente in doccia scopammo di nuovo…
La mia Milano da Bere è da Chiavare ….
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