La Promoter

di
genere
etero

Avete presente quei negozi in cui si vende di tutto ed in cui potete facilmente trovare stand di qualsiasi azienda con ragazze e ragazzi pronti a fermarvi per cercare di vendervi i loro prodotti? Bene, io lavoro in uno di questi negozi ed un giorno, vengono a montarci un nuovo stand di una nota azienda con a seguito la consueta promoter, una ragazza alta bionda, magra, con gli occhiali che un po le coprono il viso. Abiti scuri, larghi che non lasciano intravedere niente e francamente anche un po’ freddina all’inizio. Passano i giorni e stando insieme quasi 10 ore al giorno ci si parla ci si conosce un po di più. Un giorno la vediamo arrivare e con i miei colleghi notiamo un particolare, anziché vestirsi con abiti larghi, indossa maglietta e pantalone totalmente aderenti e motiva la cosa dicendoci che le è stato chiesto dal suo responsabile di zona e finalmente possiamo apprezzare quel corpo longilineo palesemente allenato. Non sto qui a dilungarmi in particolari e a raccontarvi di quanto ogniuno di noi faccia apprezzamenti diretti o indiretti, ed anche io, non mi tiro certo indietro, ormai si è creato un rapporto e lei ogni volta che può viene a scherzare con me toccandomi le braccia o le mani per farmi sentire quanto sia fredda. Un giorno in pausa pranzo, anziché andarsene resta con me e con i miei colleghi nella sala relax del negozio dove tra un piccolo divano e qualche sedia, io ed i miei colleghi riposiamo per un paio di ore. Lei sempre infreddolita mi chiede se può usare a modi coperta una felpa che trova in questa stanza e le dico sì. Si stende sul divano accanto a me e mi tiene per il braccio per scaldarsi. Passano i giorni e la prassi è sempre la stessa, anzi, nello scherzare le dico che se vuole il mio braccio per scaldarsi deve prestarsi a farmi i grattini e lei accetta, e fallo oggi e fallo domani il contatto pelle inizia a prendere il sopravvento, durante un giorno, nel mentre mi fa i grattini, spostando il braccio mi accorgo che lei ha alzato un po la maglia sulla pancia e si è sbottonata il pantalone per stare più libera, finisco lì con il braccio e allora decido di farle un grattino lì, lì apprezza, mi sorride e piano piano si alza ancora di più la maglia tanto che posso sfiorarle il reggiseno, chiaramente non mi tiro indietro nel farlo, anzi. Cerco sempre di andare un po più oltre perché noto che lei accetta fino a quando un giorno nello girarsi lei poggia il suo braccio sulla mia gamba sfiorandomi il pacco e sente la presenza, mi guarda ma non va oltre, ha capito però che me la chiaverei. Il giorno successivo, stesso posto, stesse cose ma con una particolarità lei non ha il reggiseno e allora la mia mano scostumata piano piano finisce per sfiorarle il seno da sopra la maglia, le chiedo scusa e lei da far suo mi sorride e mi dice che non c’è bisogno, è un segnale, le piaceva ed io senza farmelo dire ci riprovo fin a quando le infilo la mano sotto la maglia e le tocco il seno, piccolo, duro e con un capezzolo a modi chiodino, accarezzo quel seno e nel mentre ci guardiamo le ficco la lingua in bocca, senza farmi vedere da nessuno dei miei colleghi. Nei giorni successivi le toccate diventano prassi, sia in pausa pranzo che durante il lavoro, mani sul culo, Lei mi tocca da sopra i pantaloni e via così per 4/5 giorni. Un giorno, tra recuperi e malattie in pausa pranzo ci ritroviamo solo io, lei ed un’altra mia collega che dopo esce dal negozio per andare incontro al fidanzato, è chiaro che quello è il momento, e senza dire una parola iniziamo a baciarci, le mie mani sono ovunque, ma non avendo molto tempo, le abbasso i pantaloni e li posso finalmente vedere e conoscere quel corpo palesemente allenato, bello definito nelle forme, la troietta indossa un perizoma nero ed ha la foga bagnata, non perdo tempo caccio fuori il cazzo me lo bagno con la saliva e lo avvicino alla fessa la penetro piano piano e quando le sono dentro lei mi sussurra all’orecchio che vuole essere scopata forte ed io non fare altro che accontentarla, più la pompo su quel divano più mi stringe le gambe alla vita, non urla ma sta godendo in silenzio, me la giro a pecora e nel mentre me la ingroppo con la mano l’è stimolo il buco del culo che per mia sorpresa trovo già rotto einarrapo ancora di più, provo ad inculatmela ma mi dice di no, non è per una sceltima che dà il culo, allora da puttana la alzo in piedi e la metto a pecora sulla scrivania e la pompo più forte, lei non resiste ed inizia ad urlare, mi impresa di continuare sta godendo insieme a me, dopo qualche minuto la giro di faccia, seduta scrivania, a gambe aperte, e uno spettacolo, le rimetto il cazzo dentro è la scolo sempre forte che stiamo oziando a sudare nonostante facesse un po freddino e nel mentre la chiavo le dico di volerle arrivare in faccia e così si abbassa e mi finisce a succhiare il cazzo e a leccarmi le palle e quando sto per venire le miro il viso e il mio latte le inonda la faccia, gli occhi, la bocca e anche gli occhiali perché da maiale quale sono ho sempre immaginato
Di venirle sugli occhiali, lei mi ripulisce il cazzo cn la lingua è da Troia mi si avvicina ancora sporca del mio seme invitandomi a baciarla credendo che io non la facessi ed invece le infilo la lingua in bocca mentre lei si è messa a giocare cn il suo clitoride fino ad arrivare all’orgasmo. Vestiti e ripulito tutto, abbiamo poi riposato per 10 minuti prima che gli altri arrivassero. Da qual giorno io e la promoter ci siamo fatti una valanga di scopate che vi racconterò, vi dico però che le ho valicato il culo come si deve oltre ad altre mille cose fatte
scritto il
2025-10-24
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