Fiamme di desiderio proibito
di
Angelo B
genere
prime esperienze
Aurora e Angelo si abbandonano a
un’intensa danza di desiderio e dominio,
tra seduzione audace e piaceri proibiti,
nascosti sotto lo sguardo ignaro di tutti.
Aurora si avvicinò ad Angelo con passi lenti e sensuali, la gonna alzata a rivelare la sua figa già umida e il culo
invitante, pronto per essere preso ancora una volta. La sua voglia era insaziabile, e il solo pensiero di sentire il
cazzo di Angelo dentro di lei la faceva tremare di desiderio. Angelo, con il cazzo già duro e pulsante, la guardò
con occhi pieni di bramosia, sapendo che quella piccola puttana era pronta per tutto. Senza dire una parola, le
afferrò i capelli con una presa ferma e la spinse verso il suo membro, ordinandole con voce roca: "Succhia,
puttana. Fammi godere come solo tu sai fare."
Aurora non esitò. Si inginocchiò davanti a lui, aprì la bocca e avvolse il suo cazzo con le labbra, iniziando a
succhiare con avidità. La sua lingua danzava lungo il suo membro, esplorando ogni vena, ogni curva, mentre le
sue mani si posavano sui suoi glutei, stringendolo a sé. Angelo gemette di piacere, sentendo il calore della sua
bocca avvolgerlo completamente. "Così, piccola puttana," sussurrò, mentre le afferrava la testa e iniziava a
spingerla avanti e indietro, guidando il suo deepthroat. Aurora non si tirò indietro, anzi, si lasciò soffocare dal
suo cazzo, sentendolo scivolare fino in fondo alla gola, provando un piacere misto a dolore che la faceva
impazzire.
Il suono della sua saliva che lubrificava il suo membro riempiva l'aria, mescolandosi ai gemiti di entrambi. Angelo
chiuse gli occhi, godendosi la sensazione di dominare quella bocca vogliosa, sapendo che Aurora avrebbe fatto
qualsiasi cosa per lui. "Sei una puttana nata," le disse, mentre le tirava i capelli con forza, "e io adoro come mi
succhi il cazzo."
Aurora, con gli occhi lucidi di eccitazione, continuò a pompare, sentendo il suo cazzo pulsare contro la sua
lingua. Voleva fargli provare il massimo del piacere, wanted farlo esplodere dentro di lei, anche se solo nella sua
bocca. E così, con un ultimo sforzo, accelerò il ritmo, succhiando con più forza, fino a quando Angelo non emise
un gemito profondo e le riempì la bocca con la sua sborra calda e densa. Lei ingoiò tutto, senza perdere una
goccia, gustando il sapore salato del suo seme, mentre lui le accarezzava i capelli, soddisfatto.
Ma Aurora non era sazia. La sua figa era ancora gonfia e bagnata, il suo culo chiedeva di più. Senza aspettare, si
alzò, si girò e si mise a quattro zampe, offrendogli il suo corpo come un sacrificio. "Scopami il culo, Angelo,"
gemette, "fammi sentire il tuo cazzo dentro di me, ancora e ancora."
Angelo non si fece pregare. Si posizionò dietro di lei, ammirando il suo culo già aperto e pronto, lucido di
lubrificazione naturale. Senza perdere tempo, afferrò il suo membro e lo posizionò all'ingresso del suo ano,
spingendo con forza. Aurora emise un grido di piacere misto a dolore, sentendo il suo cazzo riempirla
completamente, dilatando il suo culo già abituato a quelle dimensioni. "Sì, così," sussurrò, mentre Angelo
iniziava a pompare con ritmo incalzante, colpendo il suo punto G prostata con precisione.
La stanza era riempita dai suoni dei loro corpi che si scontravano, dai gemiti di Aurora e dai respiri affannosi di
Angelo. La figa di lei, gonfia e bagnata, iniziava a tremare, pronta per uno squirt che non tardò ad arrivare. "Sto
per venire, Angelo," gridò, mentre il suo corpo si contraeva, rilasciando un fiume di liquido caldo sul pavimento.
Angelo, sentendo le pareti del suo culo stringersi intorno al suo cazzo, non riuscì a trattenersi oltre. "Vengo
anch'io, puttana," ringhiò, scaricando la sua sborra calda e abbondante nel suo intestino, riempiendola
completamente.
I genitori di Aurora erano in zona, ignari di cosa stesse succedendo. La loro figlia, la brava ragazza che credevano
di conoscere, era in realtà una puttana insaziabile, pronta a farsi scopare in ogni modo possibile. Ma Aurora non
ci pensava. In quel momento, c'era solo il piacere, solo il cazzo di Angelo che la riempiva, solo il suo culo che
pulsava di dolore e piacere.
Dopo qualche minuto, Angelo si sfilò da lei, lasciando il suo culo aperto e dolorante, ma soddisfatto. Aurora,
ancora a quattro zampe, si voltò verso di lui, un sorriso malizioso sulle labbra. "Non è finito qui," gli disse,
mentre si avvicinava, si inginocchiava e prendeva il suo cazzo ancora semi-duro in bocca, iniziando a succhiarlo di
nuovo, pronta per un altro round. Il suo culo, ancora aperto e sensibile, aspettava il prossimo assalto, mentre i
genitori erano sempre lì, ignari della vera natura della loro figlia.
Angelo la guardò, ammirando la sua dedizione al piacere, la sua voglia infinita di essere scopata. "Sei una puttana
perfetta, Aurora," le disse, accarezzandole i capelli, "e io non posso fare a meno di te." E mentre lei continuava
a succhiare, il suo cazzo si induriva di nuovo, pronto a soddisfare i suoi desideri più perversi, in un ciclo infinito di
piacere e trasgressione.
La scena si concluse con Aurora che pompare avidamente il cazzo di Angelo, il suo culo ancora aperto e
dolorante, ma pronto per essere scopato di nuovo. I genitori, ignari, continuavano la loro vita normale, mentre la
loro figlia era diventata una puttana insaziabile, pronta a tutto pur di soddisfare i suoi desideri più oscuri. E
Angelo, il suo dominatore, era lì per guidarla, per spingerla oltre ogni limite, in un viaggio di piacere e
trasgressione che non avrebbe mai fine.
un’intensa danza di desiderio e dominio,
tra seduzione audace e piaceri proibiti,
nascosti sotto lo sguardo ignaro di tutti.
Aurora si avvicinò ad Angelo con passi lenti e sensuali, la gonna alzata a rivelare la sua figa già umida e il culo
invitante, pronto per essere preso ancora una volta. La sua voglia era insaziabile, e il solo pensiero di sentire il
cazzo di Angelo dentro di lei la faceva tremare di desiderio. Angelo, con il cazzo già duro e pulsante, la guardò
con occhi pieni di bramosia, sapendo che quella piccola puttana era pronta per tutto. Senza dire una parola, le
afferrò i capelli con una presa ferma e la spinse verso il suo membro, ordinandole con voce roca: "Succhia,
puttana. Fammi godere come solo tu sai fare."
Aurora non esitò. Si inginocchiò davanti a lui, aprì la bocca e avvolse il suo cazzo con le labbra, iniziando a
succhiare con avidità. La sua lingua danzava lungo il suo membro, esplorando ogni vena, ogni curva, mentre le
sue mani si posavano sui suoi glutei, stringendolo a sé. Angelo gemette di piacere, sentendo il calore della sua
bocca avvolgerlo completamente. "Così, piccola puttana," sussurrò, mentre le afferrava la testa e iniziava a
spingerla avanti e indietro, guidando il suo deepthroat. Aurora non si tirò indietro, anzi, si lasciò soffocare dal
suo cazzo, sentendolo scivolare fino in fondo alla gola, provando un piacere misto a dolore che la faceva
impazzire.
Il suono della sua saliva che lubrificava il suo membro riempiva l'aria, mescolandosi ai gemiti di entrambi. Angelo
chiuse gli occhi, godendosi la sensazione di dominare quella bocca vogliosa, sapendo che Aurora avrebbe fatto
qualsiasi cosa per lui. "Sei una puttana nata," le disse, mentre le tirava i capelli con forza, "e io adoro come mi
succhi il cazzo."
Aurora, con gli occhi lucidi di eccitazione, continuò a pompare, sentendo il suo cazzo pulsare contro la sua
lingua. Voleva fargli provare il massimo del piacere, wanted farlo esplodere dentro di lei, anche se solo nella sua
bocca. E così, con un ultimo sforzo, accelerò il ritmo, succhiando con più forza, fino a quando Angelo non emise
un gemito profondo e le riempì la bocca con la sua sborra calda e densa. Lei ingoiò tutto, senza perdere una
goccia, gustando il sapore salato del suo seme, mentre lui le accarezzava i capelli, soddisfatto.
Ma Aurora non era sazia. La sua figa era ancora gonfia e bagnata, il suo culo chiedeva di più. Senza aspettare, si
alzò, si girò e si mise a quattro zampe, offrendogli il suo corpo come un sacrificio. "Scopami il culo, Angelo,"
gemette, "fammi sentire il tuo cazzo dentro di me, ancora e ancora."
Angelo non si fece pregare. Si posizionò dietro di lei, ammirando il suo culo già aperto e pronto, lucido di
lubrificazione naturale. Senza perdere tempo, afferrò il suo membro e lo posizionò all'ingresso del suo ano,
spingendo con forza. Aurora emise un grido di piacere misto a dolore, sentendo il suo cazzo riempirla
completamente, dilatando il suo culo già abituato a quelle dimensioni. "Sì, così," sussurrò, mentre Angelo
iniziava a pompare con ritmo incalzante, colpendo il suo punto G prostata con precisione.
La stanza era riempita dai suoni dei loro corpi che si scontravano, dai gemiti di Aurora e dai respiri affannosi di
Angelo. La figa di lei, gonfia e bagnata, iniziava a tremare, pronta per uno squirt che non tardò ad arrivare. "Sto
per venire, Angelo," gridò, mentre il suo corpo si contraeva, rilasciando un fiume di liquido caldo sul pavimento.
Angelo, sentendo le pareti del suo culo stringersi intorno al suo cazzo, non riuscì a trattenersi oltre. "Vengo
anch'io, puttana," ringhiò, scaricando la sua sborra calda e abbondante nel suo intestino, riempiendola
completamente.
I genitori di Aurora erano in zona, ignari di cosa stesse succedendo. La loro figlia, la brava ragazza che credevano
di conoscere, era in realtà una puttana insaziabile, pronta a farsi scopare in ogni modo possibile. Ma Aurora non
ci pensava. In quel momento, c'era solo il piacere, solo il cazzo di Angelo che la riempiva, solo il suo culo che
pulsava di dolore e piacere.
Dopo qualche minuto, Angelo si sfilò da lei, lasciando il suo culo aperto e dolorante, ma soddisfatto. Aurora,
ancora a quattro zampe, si voltò verso di lui, un sorriso malizioso sulle labbra. "Non è finito qui," gli disse,
mentre si avvicinava, si inginocchiava e prendeva il suo cazzo ancora semi-duro in bocca, iniziando a succhiarlo di
nuovo, pronta per un altro round. Il suo culo, ancora aperto e sensibile, aspettava il prossimo assalto, mentre i
genitori erano sempre lì, ignari della vera natura della loro figlia.
Angelo la guardò, ammirando la sua dedizione al piacere, la sua voglia infinita di essere scopata. "Sei una puttana
perfetta, Aurora," le disse, accarezzandole i capelli, "e io non posso fare a meno di te." E mentre lei continuava
a succhiare, il suo cazzo si induriva di nuovo, pronto a soddisfare i suoi desideri più perversi, in un ciclo infinito di
piacere e trasgressione.
La scena si concluse con Aurora che pompare avidamente il cazzo di Angelo, il suo culo ancora aperto e
dolorante, ma pronto per essere scopato di nuovo. I genitori, ignari, continuavano la loro vita normale, mentre la
loro figlia era diventata una puttana insaziabile, pronta a tutto pur di soddisfare i suoi desideri più oscuri. E
Angelo, il suo dominatore, era lì per guidarla, per spingerla oltre ogni limite, in un viaggio di piacere e
trasgressione che non avrebbe mai fine.
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