L’altare del desiderio

di
genere
incesti

Una notte di passione proibita tra
desiderio e dominazione. Nicole si
abbandona al volere di Angelo, scoprendo
un piacere che cambierà tutto per sempre.
La stanza era avvolta in un silenzio carico di tensione, interrotto solo dal respiro affannoso di Nicole e dal ritmo
incalzante del cuore di Angelo. La luce fioca della lampada sul comodino proiettava ombre danzanti sulle pareti,
creando un’atmosfera intima e quasi sacrale. Il letto, con le lenzuola già scompigliate, sembrava testimoniare
un’intensa battaglia di desideri repressi e passioni finalmente liberate. Nicole, ventun anni, giaceva distesa sulla
schiena, il corpo giovane e tonico lucido di sudore, i capelli biondi sparsi sul cuscino come un’aureola
disordinata. I suoi occhi, di un verde intenso, erano socchiusi, mentre le labbra leggermente dischiuse tradivano
un’attesa trepidante. Angelo, sessantenne, si ergeva sopra di lei, la sua figura imponente e autoritaria, il torace
villoso lucido di sudore, i muscoli ancora tesi nonostante l’età. I suoi occhi grigi, penetranti, scrutavano Nicole
con un misto di desiderio e dominazione, come se stesse per compiere un atto che avrebbe cambiato tutto per
sempre.
«Sei pronta, piccola?» chiese Angelo con una voce roca, carica di promessa. La sua mano afferrò i capelli di
Nicole, tirandoli con fermezza, ma non con violenza. Lei annuì, il respiro accelerato, gli occhi fissi su di lui. «Sì,
zio… sì, sono pronta. Voglio il tuo cazzo. Voglio che mi domini.» La sua voce era un sussurro tremante, carico di
sottomissione e desiderio. Angelo sorrise, un sorriso predatorio, e si chinò su di lei, mordendole la spalla con
forza, facendola sobbalzare. «Allora prendilo, troia. Prenditi tutto.»
Con un movimento fluido e deciso, Angelo si posizionò tra le gambe di Nicole, che erano già aperte in un invito
silenzioso. Il suo cazzo, duro e pulsante, brillava di lubrificante, pronto a penetrare il corpo giovane e voglioso
sotto di lui. Nicole sollevò i fianchi, il respiro sempre più affannoso, mentre lui le afferrava le braccia, tenendole
ferme sopra la testa. «Non muoverti,» le ordinò, la voce ferma ma carica di passione. «Questa notte sei mia.
tutta mia.»
Con un colpo secco, Angelo la penetrò, ma non nella figa, come lei si aspettava. Il suo cazzo affondò nel suo culo
stretto, facendola gridare, un misto di dolore e piacere che risuonò nella stanza. «Sììì zio! Sììì! Il tuo cazzo nel
culo! Finalmente!» urlò Nicole, gli occhi chiusi, il viso contratto in un’espressione di estasi. Angelo iniziò a
muoversi con forza, i colpi profondi e ritmati, il suono della carne che si scontrava riempiva l’aria: SLAP SLAP
SLAP. Il letto scricchiolava sotto il loro peso, le lenzuola si attorcigliavano intorno ai loro corpi, mentre il sudore
continuava a scorrere, mescolando i loro odori in un aroma inebriante.
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Angelo non si fermò, alternando i colpi nel culo e nella figa, dominando il corpo di Nicole con una ferocia che lei
non aveva mai sperimentato prima. Le sue mani affondavano nei suoi fianchi, lasciandovi lividi che sarebbero
stati un ricordo tangibile di quella notte. Lei gemeva, urlava, il piacere che montava dentro di lei come un’onda
inarrestabile. «Zio… sto per venire… ancora…» sussurrò, la voce rotta dal piacere.
«Vieni, troia,» ringhiò Angelo, accelerando il ritmo. «Vieni per me. Vieni sul mio cazzo.»
E lei venne, con un grido che sembrò squarciare il silenzio della notte. Il suo corpo si contrasse, i muscoli si
tesero, mentre uno squirt impazzito bagnò le lenzuola e le pareti. Il liquido caldo e abbondante scorreva,
mescolandosi al sudore e al lubrificante, creando un caos sensuale che avvolse entrambi. Ma Angelo non si
fermò. Continuò a muoversi, i colpi sempre più profondi, il suo corpo che si avvicinava all’esplosione finale.
«Tieni, troia,» sussurrò, afferrandole il culo con forza. «Prenditi il mio inferno.»
Il suo corpo esplose, il seme che montava con una forza che sembrava infinita. Scaricò tutto il suo sperma
dentro di lei, profondo, senza scuse, il caldo liquido che riempiva il suo culo. Nicole strinse le gambe, il viso
affondato nel cuscino, il respiro affannoso che lentamente si calmava. Il letto era devastato, le lenzuola intrise di
sudore, liquidi e desiderio. Il cazzo di Angelo era ancora dentro di lei, pulsante, come se non volesse mai lasciare
quel luogo caldo e accogliente.
Dopo un momento di silenzio, Nicole si voltò, il sorriso sulle labbra, gli occhi brillanti di una luce nuova. «Zio…
stanotte… mi hai rovinata. E non voglio guarire mai.» La sua voce era un sussurro carico di complicità e desiderio,
come se avesse finalmente trovato qualcosa che non sapeva di cercare.
Angelo la guardò, i loro sguardi che si incrociarono in un silenzio carico di promessa. Il suo respiro era ancora
affannoso, ma i suoi occhi grigi erano dolci, quasi teneri, mentre accarezzava il viso di Nicole con il dorso della
mano. «Nulla sarà più come prima, piccola,» mormorò. «Ma forse è meglio così.»
La stanza era avvolta in un silenzio nuovo, un silenzio che parlava di desideri soddisfatti e di un legame che si era
appena formato, indissolubile e pericoloso. Il letto, con le lenzuola scompigliate e bagnate, sembrava un campo
di battaglia, ma anche un altare su cui era stato celebrato un rito antico e primordiale. Nicole e Angelo giacevano
l’uno accanto all’altra, i corpi ancora caldi, i cuori che lentamente tornavano al loro ritmo normale. Ma sapevano
entrambi che nulla sarebbe stato più come prima. La passione che li aveva uniti quella notte aveva cambiato
tutto, e non c’era ritorno. Solo l’attesa del prossimo incontro, del prossimo momento in cui avrebbero potuto
abbandonarsi di nuovo a quel caos sensuale e devastante.
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scritto il
2025-12-03
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