Dal dire al fare 2

di
genere
dominazione

Di tutti quelli che nella sua lunga carriera di mazziatore in numero incalcolabile ha avuto fra i piedi o più propriamente fra le mani, il mio sedere è ora in cima alla classifica. Lo chiama il “mappaimmondo”, e non si stanca mai di guardarlo, di studiarlo, di accarezzarlo e di palparlo a suo piacimento. Se sta sul nervoso lo batte anche con una canna di bambù oppure lo sfregia con un terribile scudiscio, ma il più delle volte lo fa veramente suo e in quei momenti di caccia e pesca in cui mi penetra a rotta di culo diventiamo una carne sola in due corpi, fusi tra noi come gemelli siamesi attraverso il cordone ombelicale del suo cazzo inanellato nel mio intestino da troia, nel fila e fondi dei suoi abbracci forti che mi stritolano, mentre il profilo della mia schiena e quello del suo torace fanno pangea e insieme nuotiamo nell'oceano primordiale del piacere, dove prima o poi si scatena la tempesta dei nostri orgasmi. Dopo queste monte indiavolate ci addormentiamo uno sull'altro e al risveglio ci sembra di essere tornati da un viaggio intergalattico in giro per l'universo. Una volta al giorno basta a Lui quanto a me e non ci sogniamo proprio di farne una di più o una in meno, perché è la razione che ci sazia senza riuscirci indigesta. Ci sa molto fare e dietro al suo esempio anche se ero nuovo del mestiere ho imparato sul campo e adesso mi destreggio più che bene nel botta e risposta del “prendipene” a rimbalzo, perché se è vero che l'attivo resta sempre e solo attivo è anche vero che il passivo deve attivarsi per quanto di sua competenza diventando partecipe quasi alla pari di quella società quotata alla borsa nera del materasso che non nega mai di distribuire lauti e sconci dividendi ai suoi azionisti. Non vi è dubbio che sono il suo tipo anale ed Egli è il mio idolo con quel tanto di totem intorno al quale traballo la danza della pioggia che prima o poi mi riempie e copre di sperma così tanto da sembrami una nevicata. Tra di noi non ci sono attriti tranne quelli un po' devastanti delle nostre sedute plenarie di sesso, durante le quali facciamo davvero scintille, tanto da farmi temere che i nostri congegni possano risentirne e uscirne usurati. Ma Lui da pastore di cui sono il gregge mi rassicura che le uniche cosa che consumiamo sono i nostri atti impuri e che è ormai assodato che la funzione crea l'organo. Infatti giorno dopo giorno mi accorgo che il suo uccello è in crescita di libido come di misura, senza alcuna conseguenza per il mio sempre più che reattivo orifizio, ancora ben stretto, roseo ed elastico come spero che si mantenga a lungo al suo servizio in tanta grazia di riceverlo dentro, smutandato di sotto a natiche spalancate o usato di sopra a strapazzo quanto serve a fior di labbra in ventosa per prepararlo.
scritto il
2025-11-23
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