Angelo e Sara il risveglio del tradimento
di
Angelo B
genere
tradimenti
desiderio nascosto e colpa, Angelo e
Sara cedono a una passione proibita in una
notte che cambierà per sempre i loro
destini. Un gioco di potere e seduzione che
scuote certezze e accende pericolose
promesse.
La casa era avvolta in un silenzio carico di tensione, interrotto solo dal ticchettio dell’orologio a muro e dal
respiro affannoso di Matteo, che russava pesantemente sul divano. La cena era stata abbondante, e il vino aveva
fatto il suo effetto, lasciando Matteo in uno stato di incoscienza alcolica. Angelo, sessant’anni, seduto su una
poltrona di pelle, osservava Sara con uno sguardo che tradiva un desiderio represso da troppo tempo. Sara,
quarantacinque anni, moglie del suo migliore amico, era una donna ancora attraente, con un corpo che non
mostrava i segni del tempo e uno sguardo malizioso che sapeva come provocare. Indossava un abito aderente
che evidenziava le sue curve, e i suoi movimenti erano calcolati per attirare l’attenzione di Angelo.
Mentre Matteo dormiva, l’atmosfera nella stanza si era fatta elettrica. Sara si alzò lentamente, i suoi tacchi alti
che battevano sul pavimento di legno, creando un ritmo ipnotico. Si avvicinò ad Angelo con un sorriso perverso,
gli occhi che brillavano di una promessa inconfessabile. “Ora tocca a noi,” sussurrò, la sua voce calda e
seducente. Angelo sentì il sangue affluirgli alle guance, il suo cuore che batteva all’impazzata. Sapeva che era
sbagliato, ma il desiderio era troppo forte per resistere.
Sara si sedette sulle sue ginocchia, il suo corpo morbido e caldo che premeva contro il suo. Sentì il suo cazzo
indurirsi istantaneamente, intrappolato nei pantaloni. Lei lo guardò con uno sguardo di sfida, le labbra socchiuse
in un sorriso malizioso. “Ti piace, vero, Angelo?” mormorò, mentre le sue mani si muovevano con destrezza,
slacciandogli la cintura. Lui annuì, incapace di parlare, il respiro che si fece affannoso. Sara si sfregò contro di lui,
il suo culo sodo che premeva contro la sua erezione, provocandolo ulteriormente.
Angelo non riuscì a trattenersi oltre. Con un movimento rapido, la spinse contro il tavolo vicino, il legno che
scricchiolò sotto il loro peso. Le alzò la gonna, rivelando le sue mutandine di pizzo nero, già umide. Le abbassò
con un gesto deciso, esponendo la sua passera bagnata, pronta per lui. Sara gemette, il suo corpo che si arcuò
verso di lui, desiderosa di essere presa. “Scopami come una puttana, Angelo,” sussurrò, la voce rauca dal
desiderio.
Lui non si fece pregare. Le afferrò i fianchi con forza, posizionandosi tra le sue gambe divaricate. La penetrazione
fu brutale, il suo cazzo che scivolò dentro di lei con facilità, grazie alla sua eccitazione. Sara urlò di piacere, il
suono che risuonò nella stanza, mentre Angelo iniziava a pompare con ritmo, i suoi movimenti decisi e senza
sosta. Il tavolo tremava sotto il loro peso, il legno che scricchiolava con ogni spinta.
“Sì, Angelo, più forte,” gemette Sara, le unghie che si conficcavano nel legno del tavolo. Il suo corpo si muoveva
all’unisono con il suo, i loro gemiti che si mescolavano in un coro di piacere. Angelo sentiva il calore della sua
passera avvolgerlo, il suo cazzo che pulsava dentro di lei, desideroso di rilasciare il suo seme. Ma non era ancora
finita.
Con un movimento rapido, la girò, mettendola a quattro zampe sul tavolo. Le allargò le chiappe, esponendo il
suo ano stretto e invitante. Senza esitazione, le infilò due dita nel culo, mentre continuava a pomparle la figa
con forza. Sara impazzì, il suo corpo che tremava sotto il doppio assalto. “Oh Dio, Angelo, non fermarti,” urlò, il
piacere che la travolgeva.
Il sudore iniziava a scorrere lungo la schiena di Angelo, il suo respiro che si fece affannoso. Sara era una donna
insaziabile, e lui era determinato a soddisfare ogni suo desiderio. La fece sdraiare sul divano, le gambe divaricate,
il suo corpo offerto a lui come un sacrificio. Le afferrò i capelli, guidandole la testa verso il suo cazzo pulsante,
che chiedeva attenzione.
Sara non si fece pregare. Lo prese in bocca con avidità, la sua lingua che lo avvolgeva, mentre le sue labbra
scivolavano su e giù lungo la sua lunghezza. Il pompino era profondo e bagnato, la sua bocca calda che lo
portava sull’orlo dell’orgasmo. “Sara, sto per venire,” ansimò Angelo, ma lei non si fermò. Continuò a succhiare,
fino a quando lui non esplose, riempiendole la bocca con il suo sperma caldo.
Sara ingoiò tutto, leccandosi le labbra con soddisfazione. “Sei stato fantastico, ma non è finita qui,” sussurrò,
gli occhi che brillavano di desiderio. Lo spinse sul divano, posizionandosi sopra di lui, il suo corpo che lo
sovrastava. “Leccami la passera, Angelo, fammi venire ancora,” ordinò, la voce ferma.
Lui obbedì senza esitazione, la sua lingua che si muoveva con passione tra le sue labbra bagnate. Sara urlò di
piacere, il suo corpo che si contorceva mentre l’orgasmo la travolgeva. Ma non era ancora soddisfatta. Gli afferrò
il cazzo, iniziando a masturbarlo con forza, determinata a fargli provare un altro orgasmo.
Angelo sentì il piacere crescere di nuovo, il suo cazzo che pulsava tra le sue mani esperte. “Sara, sto per…”
ansimò, ma lei non si fermò. Continuò a masturbarlo, fino a quando lui non esplose di nuovo, il suo sperma che
schizzò sul suo petto e sul divano.
ESAURITO, Angelo si lasciò cadere all’indietro, il respiro affannoso. Sara si alzò, sistemandosi i vestiti con un
sorriso soddisfatto. “Matteo non deve sapere niente, ma questa notte è solo l’inizio,” disse, gli occhi che
brillavano di una promessa pericolosa. Angelo annuì, il cuore che batteva all’impazzata, sapendo che aveva
appena aperto una porta che non avrebbe mai più potuto chiudere.
Sara cedono a una passione proibita in una
notte che cambierà per sempre i loro
destini. Un gioco di potere e seduzione che
scuote certezze e accende pericolose
promesse.
La casa era avvolta in un silenzio carico di tensione, interrotto solo dal ticchettio dell’orologio a muro e dal
respiro affannoso di Matteo, che russava pesantemente sul divano. La cena era stata abbondante, e il vino aveva
fatto il suo effetto, lasciando Matteo in uno stato di incoscienza alcolica. Angelo, sessant’anni, seduto su una
poltrona di pelle, osservava Sara con uno sguardo che tradiva un desiderio represso da troppo tempo. Sara,
quarantacinque anni, moglie del suo migliore amico, era una donna ancora attraente, con un corpo che non
mostrava i segni del tempo e uno sguardo malizioso che sapeva come provocare. Indossava un abito aderente
che evidenziava le sue curve, e i suoi movimenti erano calcolati per attirare l’attenzione di Angelo.
Mentre Matteo dormiva, l’atmosfera nella stanza si era fatta elettrica. Sara si alzò lentamente, i suoi tacchi alti
che battevano sul pavimento di legno, creando un ritmo ipnotico. Si avvicinò ad Angelo con un sorriso perverso,
gli occhi che brillavano di una promessa inconfessabile. “Ora tocca a noi,” sussurrò, la sua voce calda e
seducente. Angelo sentì il sangue affluirgli alle guance, il suo cuore che batteva all’impazzata. Sapeva che era
sbagliato, ma il desiderio era troppo forte per resistere.
Sara si sedette sulle sue ginocchia, il suo corpo morbido e caldo che premeva contro il suo. Sentì il suo cazzo
indurirsi istantaneamente, intrappolato nei pantaloni. Lei lo guardò con uno sguardo di sfida, le labbra socchiuse
in un sorriso malizioso. “Ti piace, vero, Angelo?” mormorò, mentre le sue mani si muovevano con destrezza,
slacciandogli la cintura. Lui annuì, incapace di parlare, il respiro che si fece affannoso. Sara si sfregò contro di lui,
il suo culo sodo che premeva contro la sua erezione, provocandolo ulteriormente.
Angelo non riuscì a trattenersi oltre. Con un movimento rapido, la spinse contro il tavolo vicino, il legno che
scricchiolò sotto il loro peso. Le alzò la gonna, rivelando le sue mutandine di pizzo nero, già umide. Le abbassò
con un gesto deciso, esponendo la sua passera bagnata, pronta per lui. Sara gemette, il suo corpo che si arcuò
verso di lui, desiderosa di essere presa. “Scopami come una puttana, Angelo,” sussurrò, la voce rauca dal
desiderio.
Lui non si fece pregare. Le afferrò i fianchi con forza, posizionandosi tra le sue gambe divaricate. La penetrazione
fu brutale, il suo cazzo che scivolò dentro di lei con facilità, grazie alla sua eccitazione. Sara urlò di piacere, il
suono che risuonò nella stanza, mentre Angelo iniziava a pompare con ritmo, i suoi movimenti decisi e senza
sosta. Il tavolo tremava sotto il loro peso, il legno che scricchiolava con ogni spinta.
“Sì, Angelo, più forte,” gemette Sara, le unghie che si conficcavano nel legno del tavolo. Il suo corpo si muoveva
all’unisono con il suo, i loro gemiti che si mescolavano in un coro di piacere. Angelo sentiva il calore della sua
passera avvolgerlo, il suo cazzo che pulsava dentro di lei, desideroso di rilasciare il suo seme. Ma non era ancora
finita.
Con un movimento rapido, la girò, mettendola a quattro zampe sul tavolo. Le allargò le chiappe, esponendo il
suo ano stretto e invitante. Senza esitazione, le infilò due dita nel culo, mentre continuava a pomparle la figa
con forza. Sara impazzì, il suo corpo che tremava sotto il doppio assalto. “Oh Dio, Angelo, non fermarti,” urlò, il
piacere che la travolgeva.
Il sudore iniziava a scorrere lungo la schiena di Angelo, il suo respiro che si fece affannoso. Sara era una donna
insaziabile, e lui era determinato a soddisfare ogni suo desiderio. La fece sdraiare sul divano, le gambe divaricate,
il suo corpo offerto a lui come un sacrificio. Le afferrò i capelli, guidandole la testa verso il suo cazzo pulsante,
che chiedeva attenzione.
Sara non si fece pregare. Lo prese in bocca con avidità, la sua lingua che lo avvolgeva, mentre le sue labbra
scivolavano su e giù lungo la sua lunghezza. Il pompino era profondo e bagnato, la sua bocca calda che lo
portava sull’orlo dell’orgasmo. “Sara, sto per venire,” ansimò Angelo, ma lei non si fermò. Continuò a succhiare,
fino a quando lui non esplose, riempiendole la bocca con il suo sperma caldo.
Sara ingoiò tutto, leccandosi le labbra con soddisfazione. “Sei stato fantastico, ma non è finita qui,” sussurrò,
gli occhi che brillavano di desiderio. Lo spinse sul divano, posizionandosi sopra di lui, il suo corpo che lo
sovrastava. “Leccami la passera, Angelo, fammi venire ancora,” ordinò, la voce ferma.
Lui obbedì senza esitazione, la sua lingua che si muoveva con passione tra le sue labbra bagnate. Sara urlò di
piacere, il suo corpo che si contorceva mentre l’orgasmo la travolgeva. Ma non era ancora soddisfatta. Gli afferrò
il cazzo, iniziando a masturbarlo con forza, determinata a fargli provare un altro orgasmo.
Angelo sentì il piacere crescere di nuovo, il suo cazzo che pulsava tra le sue mani esperte. “Sara, sto per…”
ansimò, ma lei non si fermò. Continuò a masturbarlo, fino a quando lui non esplose di nuovo, il suo sperma che
schizzò sul suo petto e sul divano.
ESAURITO, Angelo si lasciò cadere all’indietro, il respiro affannoso. Sara si alzò, sistemandosi i vestiti con un
sorriso soddisfatto. “Matteo non deve sapere niente, ma questa notte è solo l’inizio,” disse, gli occhi che
brillavano di una promessa pericolosa. Angelo annuì, il cuore che batteva all’impazzata, sapendo che aveva
appena aperto una porta che non avrebbe mai più potuto chiudere.
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