Elisir
di
Dion
genere
confessioni
Veniva di notte, mi trovava quasi sempre a letto, esausto e nudo, ma riusciva a risvegliare il mio desiderio e, dopo aver ingoiato le ultime gocce tra le pieghe calde del mio cazzo, apriva le gambe mostrandomi la fica glabra e avvicinava la cappella umida della sua saliva al buchino che, aprendosi lentamente, mi accoglieva. Do era così vogliosa che quasi subito la sua fica colava e spruzzava un liquido caldo e odoroso che mi bagnava l’addome e il fluido riempiva l’aria di un profumo inebriante. Non ho mai capito quanti orgasmi avesse perché era un continuo urlare e sussultare. E qualche volta, lo confesso, fingevo di raggiungere l’orgasmo perché questo la eccitava ancor di più e sentivo quel suo elisir scivolarmi addosso.
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