Clito
di
Dion
genere
confessioni
La tua clitoride tumefatta titillava sulla punta della mia lingua, mentre con il pollice penetravo la tua vagina e con l’indice dilatavo il tuo ano. Con l’altra mano accarezzavo i tuoi seni e martoriavo i tuoi capezzoli. Ti facevo un po’ male ma piaceva ad entrambi. Sentivo la tua vagina espandersi, le tue labbra tumefarsi, il tuo ano stringere il mio dito e inghiottirlo. La tua clitoride gonfia e bruna emergeva come una perla e dalla tua fica una spuma mi deliziava. Il pulsare del tuo sesso mi eccitava, sentivo il cazzo in un rigido pulsare, e le tue frasi, distorte dalle sensazioni, erano come invaginare la mia mente, una sensazione di sesso sublime che andava oltre il corpo. Leccarti, sentirti eccitata e pronta a includermi era solo una parte del piacere. Il godimento più intenso era già nella psiche. In quei frangenti, avrei potuto scoparti con violenza o con dolcezza ma sarebbe cambiato ben poco. Era come entrare in risonanza insieme, ascoltare un unico suono e lasciarsi condurre.
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Commenti dei lettori al racconto erotico