La mente

di
genere
poesie

Sentivo la tua bocca riscaldare la mia cappella,
girarci intorno levigando i margini,
la tua mano muovere i testicoli come biglie calde,
e le tue dita accarezzare la cicatrice che congiunge
lo scroto all’ano come un filo elettrico.
La tua fellatio era un accordo di note
che accompagnavo poggiando le mani sulla tua testa corvina,
incrociando le dita che intrappolavano ciocche di capelli.
E, quando, di tanto in tanto, alzavi la testa, guadandomi con malizia,
e assaporavi la mia virilità con pennellate larghe,
sentivo vibrare maree profonde.
Ma, quando il fuoco emergeva tracimando,
volevo vederti bene, guardarti negli occhi,
osservare le labbra imbiancarsi,
il tuo viso cospargersi di latte,
profumo di foglie e funghi acerbi.
Non era una manifestazione di superiorità,
perlomeno non consapevolmente,
spargere il mio sperma sul tuo viso,
per poi leccarlo e baciarti, era un modo per condividere
ciò che non poteva che essere solo e soltanto mio.
Sentire il mio odore nella tua bocca e sul tuo viso,
come tu sentivi il profumo del tuo miele sulla mia pelle,
quando affondavo nella tua dolcezza e ti baciavo
ancora unto della tua fragranza, mi eccitava la mente
e il corpo non poteva che seguirmi.
di
scritto il
2025-10-24
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