Festa a sorpresa: un fiume di sborra per me
di
Ladyam
genere
orge
FESTA A SORPRESA: UN FIUME DI SBORRA PER ME
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Dovevo concludere una importante transazione immobiliare, molto, molto remunerativa.
I potenziali acquirenti, ricchi arabi con risorse illimitate, erano in diretto contatto con Haziz, che mi aveva prospettato l'affare.
Le commissioni erano ragguardevoli, direi di più: assolutamente irrinunciabili, motivo per cui quando Haziz con quel suo sguardo da irrimediabile vizioso mi disse che aveva una richiesta da farmi, capii subito.
Il nipote, per cui lui stravedeva, aveva un gruppo di amici a cui voleva fare una sorpresa assolutamente unica: una donna europea di gran classe pronta a tutto.
E così Haziz organizzò un fine settimana in una delle sue ville in Costa Azzurra, una delle più belle che aveva: una giornata dedicata a soddisfare tutte le voglie e le fantasie sessuali del nipote e dei suoi giovani amici, e poi una giornata intera dedicata allo shopping sfrenato per me.
"Ma prima dovrai soddisfare me, naturalmente", mi disse ammiccante.
"Naturalmente", risposi maliziosa.
Mi portò in questa sua villa esclusiva, posta su un promontorio che dominava un piccolo golfo.
La vista che si godeva dalla grande veranda a strapiombo sul mare era ipnotizzante.
Il blu dominava incontrastato, mentre la brezza del mattino frustava i miei lunghi capelli neri.
"Abbiamo tutta la mattina. Mio nipote e gli amici arriveranno solo nel tardo pomeriggio - mi disse Haziz mentre mi accarezzava e cominciava a spogliarmi - Stupiscimi", mi sussurrò all'orecchio mentre mi strizzava i capezzoli.
In breve ci ritrovammo nudi sul grande letto damascato.
Cominciai a fargli un pompino avvolgente, con la lingua sempre in vorticoso movimento.
Il suo cazzo si indurì subito, già pronto e voglioso.
"Voglio il tuo culo, fino in fondo", mi disse mentre mi faceva mettere a quattro zampe, mi allargava le natiche e cominciava a leccarmi il buco con foga.
Leccò a lungo, allargando il buco con le dita e penetrando con la lingua in profondità.
Mi piaceva.
Ancheggiavo dal desiderio, quando sentii il suo cazzo appoggiarsi sul mio culo e iniziare a spingere.
Mi protesi vero di lui per allargare il mio buco e sentii il suo cazzo penetrare in profondità.
Urlai per il dolore che subito si tramutò in piacere, mentre lui cominciava a spingere deciso.
Pochi colpi e il suo cazzo fu completamente dentro il mio culo.
Lo sentivo dentro, mi sentivo piena: mi piaceva, mentre mi masturbavo accarezzandomi con decisione il clitoride.
E mentre lo sentii fremere, irrigidirsi ed esplodere il suo sperma dentro di me io venni mugolando di piacere.
Continuò a spingere, mentre sentivo il suo cazzo pulsare nel mio culo.
Quando uscì mi afferrò per i capelli, mi fece girare e mi mise il suo cazzo in bocca.
Lo leccai voracemente, mentre lui mi afferrava la mano e me la portava verso il culo.
Sapevo cosa voleva.
Raccolsi con la mano la sborra che fuoriusciva dal mio culo e la leccai avidamente, guardandolo negli occhi, mentre lui mi osservava eccitato: "La mia puttana. Non mi deludi mai, troia", mi disse mentre mi accarezzava i capelli, le tette, la fica, e poi, con un dito, entrò nel mio culo, raccolse un pò della sborra che ancora c'era e me la mise in bocca per farmela leccare.
Leccai il suo dito con voracità, mimando un pompino con le labbra strette attorno al dito.
"Sono pazzo di te, zoccola", mi diceva guardandomi.
Ci allungammo sul letto.
"Quanti ne saranno?", chiesi con finta indifferenza.
"Credo 5, quindi con Amir saranno sei, credo", mi rispose Haziz.
"Età?"
"Tutti suoi compagni d'infanzia, coetanei..."
"E tu, che farai mentre io scopo con loro?"
"Osservo, guardo, mi diverto, fotografo, e poi...vediamo...", mi disse divertito.
Andammo a mangiare in un elegante ristorante sul mare.
"Sei uno splendore - mi disse guardandomi ammirato - tutti si girano folgorati quando ti vedono. Sei la più straordinaria troia che possa esistere".
Ci incamminammo verso la villa.
Il mio abitino nero, in leggera maglina elastica, aderiva al mio corpo mettendo in risalto le mie forme.
Le scarpe con tacco 10 mi slanciavano, rendendo la mia andatura lenta e sinuosa.
Eravamo seduti in salotto, quando suonarono al cancello.
Haziz andò ad aprire, e nel grande schermo del videocitofono osservai il gruppo di ragazzi vociante e divertito che faceva il suo ingresso nel viale acciottolato della villa.
"Stanno arrivando, mia cara: sei pronta?"
"Non vedo l'ora", risposi guardandolo dritto negli occhi.
"Spero che mi facciano divertire", dissi sorridendo, mentre i ragazzi cominciavano ad entrare...
Restai seduta sul divano, col bicchiere in mano, le gambe accavallate e il corto abito nero attillato che lasciava intravedere i miei slip.
Haziz accolse il nipote e i suoi amici.
Li fece mettere a cerchio attorno a sè come un allenatore di pallavolo, e disse loro qualcosa girando leggermente il viso verso di me.
Le espressioni sorprese dei ragazzi furono subito seguite da fischi e sorrisi, e tutti si girano verso di me per guardarmi.
Mi sentii osservata come una pantera allo zoo, e la luce di eccitazione che leggevo nei loro occhi mi faceva fremere dal desiderio di esibirmi.
Ma restai seduta, indifferente, a sorseggiare lentamente il cognac che avevo ancora tra le mani.
Fu Haziz a condurre verso di me i ragazzi, quasi fosse un maestro che guidava dei ragazzi in gita scolastica.
"Lei è Annamaria. Una tigre, ragazzi, non fatevi ingannare dal suo aspetto. Chiedetele e lei vi darà, vero tesoro?"
"Ci divertiremo , ragazzi", dissi loro alzandomi e scuotendo la testa per schiaffeggiare l'aria con i miei lunghi capelli.
"Ditemi di voi. Mi piace conoscere le persone con le quali mi accingo a scopare"
Li guardavo con aria decisa, sicura, mentre li accarezzavo passando le mie mani tra i loro capelli, sulle guance e sulle spalle.
Il nipote di Haziz prese l'iniziativa.
Chiuse le finestre, accese lo stereo, mise una musica ritmica e cominciò a battere le mani a tempo.
Si disposero in cerchio attorno a me e io presi a muovermi a ritmo della musica, ancheggiando sinuosa.
Diedi le spalle ad Amir per farmi slacciare la zip, così, danzando lentamente, mi liberai dell'abitino.
A un altro mi accostai per farmi slacciare il reggiseno, che poco dopo volò via tra il vociare dei ragazzi.
A uno a uno mi avvicinai ai ragazzi, mostrando le mie tette, che vennero afferrate, baciate e leccate da tutti.
Mi girai, mi chinai a 90 gradi e ancheggiai con decisione.
Due mani afferrarono i miei slip e li abbassarono con decisione.
Anche gli slip volarono lontani.
A quel punto andai a stendermi sul divano, a gambe aperte, e con l'indice feci cenno ai ragazzi di avvicinarsi.
Si inchinarono tutti attorno a me, mentre si spogliavano ridendo eccitati.
Sentii le loro lingue penetrare nella mia fica e leccarla avidamente.
Tutti contribuirono ad eccitare i miei sensi e a far inumidire la mia fica, che cominciava a essere desiderosa di essere riempita a dovere.
Mi fecero mettere a quattro zampe.
Uno dei ragazzi venne a posizionarsi sotto di me, e mentre con una mano mi allargava la fica con l'altra mi penetrava col suo cazzo.
Con un paio di colpi secchi fu dentro, mentre dietro sentivo una lingua insinuarsi nel mio culo per leccarlo in profondità.
Mi ritrovai due cazzi davanti alla bocca, e presi a leccarli, ora l'uno, ora l'altro, mentre sentii il cazzo nel culo che si faceva strada con forza.
Emisi mugolii di piacere mentre venivo sbattuta con forza nella fica e nel culo.
Godevo, davvero come una porca, e venni dimenandomi e urlando di piacere.
A quel punto Amir disse di andare al piano di sopra, nella camera da letto.
Ci ritrovammo tutti sul grande letto damascato, enorme, e io ripresi a leccare tutti i cazzi che si avvicinavano alla mia bocca.
Uno dei ragazzi si stese e mi fece sedere su di lui allargandomi il culo con le mani.
Voleva incularmi, e così io appoggiai il mio buco sul suo cazzo e iniziai a scendere, fin quando lo sentii dentro.
In quel mentre un altro si mise di fronte a me e col suo cazzo cominciò a perforarmi la fica.
Mi allungai all'indietro mentre i due spingevano sempre più forte.
Stavo quasi per venire di nuovo quando i due mi spinsero via e, afferratami per i capelli, mi fecero mettere a quattro zampe ai limiti del letto.
"Ora, uno alla volta ti inculiamo tutti, chiaro troia?", mi disse Amir.
Annuii con la testa, mentre iniziarono le penetrazioni.
Ognuno di loro entrò, spinse per un minuto e poi uscì per lasciare il posto all'altro.
Intanto quelli che mi avevano inculato si alternavano a farmi leccare il loro cazzo per mantenersi eccitati.
La stessa cosa fecero con la fica.
Mi fecero stendere supina con le gambe allargate e, uno alla volta, mi penetravano spingendo con decisone dentro la fica.
Quando venni penetrata dall'ultimo, che aveva il cazzo più grosso, lo abbracciai e lo trattenni un pò più a lungo perchè stavo per venire e avevo voglia di godere.
Venni gemendo come una troia in calore, mentre mi afferravano e mi fecero alzare in piedi.
"Ora te ne ficchiamo tra insieme, troia, sei pronta?"
"Si, sfondatemi come volete", dissi loro in preda a una fortissima eccitazione.
Uno si allungò sul letto e mi fece salire su di lui.
Mi allargò la fica con una mano e mi penetrò con forza.
Dietro un altro cazzo mi penetrava nella fica.
Lo sentivo entrare e mi sentivo piena, felice, mentre un altro cazzo si faceva strada nel mio culo a colpi potenti.
Presero a pompare tutti e tre all'unisono e io urlavo di piacere senza più trattenermi.
Davanti alla mia bocca due cazzi che leccavo avidamente, come un'invasata, e dopo non so quanti colpi venni di nuovo, urlando come mai mi era capitato di fare.
Amir, che stava riprendendo la scena, urlò a tutti di uscire.
Si misero in piedi, in cerchio e mi trascinarono al centro.
"Apri la bocca, troia", mi disse Amir,
Obbedii subito e, con la bocca spalancata attesi la sborra che cominciò a investirmi a fiotti irregolari.
Sentii lo sperma caldo dei ragazzi arrivarmi dappertutto sul viso, sugli occhi, nella bocca.
"Ingoia, troia!", urlava Amir eccitato, e io ingoiavo tutta la sborra che potevo mentre altri fiotti mi investivano.
Quando i lanci di sborra cessarono presi a leccare tutti i cazzi e a completare l'opera ingoiando tutta la sborra che ancora defluiva lentamente dai loro cazzi.
Alcune dita andarono a raccogliere la sborra che avevo sulla faccia per portarmela in bocca: laccavo anche quella, con avidità, fin quando non ci fu più nulla da leccare.
Mi alzai in piedi, ripassandomi la lingua tra le labbra per continuare ad assaporare il gusto della sborra che ancora avevo in bocca.
Amir mi afferrò per un braccio e mi spinse verso il grande bagno.
"Ora dobbiamo pisciare, troia", mi disse spingendomi in basso.
Alzai il viso, aprii la bocca e attesi qualche secondo.
Uno alla volta iniziarono a pisciarmi addosso, sulla faccia, in bocca, e io ingoiavo ripetutamente.
Per qualche minuti restai sotto quella pioggia dorata a bere e farmi bagnare, mentre con le mani mi accarezzavo le tette e la fica.
Quando tutti andarono via, rimasta sola nel bagno, avviai la vasca con l'idromassaggio e mi concessi un bagno ristoratore.
Avevo la fica e il culo in fiamme, ma era stata un'esperienza davvero interessante.
Non so quanto tempo restai a farmi cullare dalle onde impertinenti della vasca, forse mi addormentai pure.
Quando uscii dal bagno mi affacciai sulla veranda e vidi che il sole era già prossimo al tramonto.
L'aria si era rinfrescata.
Rientrai, mi asciugai i capelli, entrai nel grande guardaroba e scelsi l'abitino da indossare per la sera.
Scesi dabbasso.
Haziz e i ragazzi parlottavano divertiti, seduti sull'ampio divano.
Appena mi videro si alzarono in piedi e mi fecero un inchino.
Haziz venne verso di me: "Sei un incanto, tesoro. Come sempre"
I ragazzi mi salutarono tutti sorridenti e felici.
Tutti mi fecero la stessa domanda, andando via, e a tutti risposi allo stesso modo: "Forse, un giorno o l'altro".
Per me e Haziz era giunto il momento di andare a cena.
"Dopo sei mia, ricorda", mi disse guardandomi con occhi spiritati.
"Sarò tua. Vediamo cosa sarai in grado di fare", gli risposi in tono di sfida mentre salivo sulla Ferrari rossa fiammante.
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Dovevo concludere una importante transazione immobiliare, molto, molto remunerativa.
I potenziali acquirenti, ricchi arabi con risorse illimitate, erano in diretto contatto con Haziz, che mi aveva prospettato l'affare.
Le commissioni erano ragguardevoli, direi di più: assolutamente irrinunciabili, motivo per cui quando Haziz con quel suo sguardo da irrimediabile vizioso mi disse che aveva una richiesta da farmi, capii subito.
Il nipote, per cui lui stravedeva, aveva un gruppo di amici a cui voleva fare una sorpresa assolutamente unica: una donna europea di gran classe pronta a tutto.
E così Haziz organizzò un fine settimana in una delle sue ville in Costa Azzurra, una delle più belle che aveva: una giornata dedicata a soddisfare tutte le voglie e le fantasie sessuali del nipote e dei suoi giovani amici, e poi una giornata intera dedicata allo shopping sfrenato per me.
"Ma prima dovrai soddisfare me, naturalmente", mi disse ammiccante.
"Naturalmente", risposi maliziosa.
Mi portò in questa sua villa esclusiva, posta su un promontorio che dominava un piccolo golfo.
La vista che si godeva dalla grande veranda a strapiombo sul mare era ipnotizzante.
Il blu dominava incontrastato, mentre la brezza del mattino frustava i miei lunghi capelli neri.
"Abbiamo tutta la mattina. Mio nipote e gli amici arriveranno solo nel tardo pomeriggio - mi disse Haziz mentre mi accarezzava e cominciava a spogliarmi - Stupiscimi", mi sussurrò all'orecchio mentre mi strizzava i capezzoli.
In breve ci ritrovammo nudi sul grande letto damascato.
Cominciai a fargli un pompino avvolgente, con la lingua sempre in vorticoso movimento.
Il suo cazzo si indurì subito, già pronto e voglioso.
"Voglio il tuo culo, fino in fondo", mi disse mentre mi faceva mettere a quattro zampe, mi allargava le natiche e cominciava a leccarmi il buco con foga.
Leccò a lungo, allargando il buco con le dita e penetrando con la lingua in profondità.
Mi piaceva.
Ancheggiavo dal desiderio, quando sentii il suo cazzo appoggiarsi sul mio culo e iniziare a spingere.
Mi protesi vero di lui per allargare il mio buco e sentii il suo cazzo penetrare in profondità.
Urlai per il dolore che subito si tramutò in piacere, mentre lui cominciava a spingere deciso.
Pochi colpi e il suo cazzo fu completamente dentro il mio culo.
Lo sentivo dentro, mi sentivo piena: mi piaceva, mentre mi masturbavo accarezzandomi con decisione il clitoride.
E mentre lo sentii fremere, irrigidirsi ed esplodere il suo sperma dentro di me io venni mugolando di piacere.
Continuò a spingere, mentre sentivo il suo cazzo pulsare nel mio culo.
Quando uscì mi afferrò per i capelli, mi fece girare e mi mise il suo cazzo in bocca.
Lo leccai voracemente, mentre lui mi afferrava la mano e me la portava verso il culo.
Sapevo cosa voleva.
Raccolsi con la mano la sborra che fuoriusciva dal mio culo e la leccai avidamente, guardandolo negli occhi, mentre lui mi osservava eccitato: "La mia puttana. Non mi deludi mai, troia", mi disse mentre mi accarezzava i capelli, le tette, la fica, e poi, con un dito, entrò nel mio culo, raccolse un pò della sborra che ancora c'era e me la mise in bocca per farmela leccare.
Leccai il suo dito con voracità, mimando un pompino con le labbra strette attorno al dito.
"Sono pazzo di te, zoccola", mi diceva guardandomi.
Ci allungammo sul letto.
"Quanti ne saranno?", chiesi con finta indifferenza.
"Credo 5, quindi con Amir saranno sei, credo", mi rispose Haziz.
"Età?"
"Tutti suoi compagni d'infanzia, coetanei..."
"E tu, che farai mentre io scopo con loro?"
"Osservo, guardo, mi diverto, fotografo, e poi...vediamo...", mi disse divertito.
Andammo a mangiare in un elegante ristorante sul mare.
"Sei uno splendore - mi disse guardandomi ammirato - tutti si girano folgorati quando ti vedono. Sei la più straordinaria troia che possa esistere".
Ci incamminammo verso la villa.
Il mio abitino nero, in leggera maglina elastica, aderiva al mio corpo mettendo in risalto le mie forme.
Le scarpe con tacco 10 mi slanciavano, rendendo la mia andatura lenta e sinuosa.
Eravamo seduti in salotto, quando suonarono al cancello.
Haziz andò ad aprire, e nel grande schermo del videocitofono osservai il gruppo di ragazzi vociante e divertito che faceva il suo ingresso nel viale acciottolato della villa.
"Stanno arrivando, mia cara: sei pronta?"
"Non vedo l'ora", risposi guardandolo dritto negli occhi.
"Spero che mi facciano divertire", dissi sorridendo, mentre i ragazzi cominciavano ad entrare...
Restai seduta sul divano, col bicchiere in mano, le gambe accavallate e il corto abito nero attillato che lasciava intravedere i miei slip.
Haziz accolse il nipote e i suoi amici.
Li fece mettere a cerchio attorno a sè come un allenatore di pallavolo, e disse loro qualcosa girando leggermente il viso verso di me.
Le espressioni sorprese dei ragazzi furono subito seguite da fischi e sorrisi, e tutti si girano verso di me per guardarmi.
Mi sentii osservata come una pantera allo zoo, e la luce di eccitazione che leggevo nei loro occhi mi faceva fremere dal desiderio di esibirmi.
Ma restai seduta, indifferente, a sorseggiare lentamente il cognac che avevo ancora tra le mani.
Fu Haziz a condurre verso di me i ragazzi, quasi fosse un maestro che guidava dei ragazzi in gita scolastica.
"Lei è Annamaria. Una tigre, ragazzi, non fatevi ingannare dal suo aspetto. Chiedetele e lei vi darà, vero tesoro?"
"Ci divertiremo , ragazzi", dissi loro alzandomi e scuotendo la testa per schiaffeggiare l'aria con i miei lunghi capelli.
"Ditemi di voi. Mi piace conoscere le persone con le quali mi accingo a scopare"
Li guardavo con aria decisa, sicura, mentre li accarezzavo passando le mie mani tra i loro capelli, sulle guance e sulle spalle.
Il nipote di Haziz prese l'iniziativa.
Chiuse le finestre, accese lo stereo, mise una musica ritmica e cominciò a battere le mani a tempo.
Si disposero in cerchio attorno a me e io presi a muovermi a ritmo della musica, ancheggiando sinuosa.
Diedi le spalle ad Amir per farmi slacciare la zip, così, danzando lentamente, mi liberai dell'abitino.
A un altro mi accostai per farmi slacciare il reggiseno, che poco dopo volò via tra il vociare dei ragazzi.
A uno a uno mi avvicinai ai ragazzi, mostrando le mie tette, che vennero afferrate, baciate e leccate da tutti.
Mi girai, mi chinai a 90 gradi e ancheggiai con decisione.
Due mani afferrarono i miei slip e li abbassarono con decisione.
Anche gli slip volarono lontani.
A quel punto andai a stendermi sul divano, a gambe aperte, e con l'indice feci cenno ai ragazzi di avvicinarsi.
Si inchinarono tutti attorno a me, mentre si spogliavano ridendo eccitati.
Sentii le loro lingue penetrare nella mia fica e leccarla avidamente.
Tutti contribuirono ad eccitare i miei sensi e a far inumidire la mia fica, che cominciava a essere desiderosa di essere riempita a dovere.
Mi fecero mettere a quattro zampe.
Uno dei ragazzi venne a posizionarsi sotto di me, e mentre con una mano mi allargava la fica con l'altra mi penetrava col suo cazzo.
Con un paio di colpi secchi fu dentro, mentre dietro sentivo una lingua insinuarsi nel mio culo per leccarlo in profondità.
Mi ritrovai due cazzi davanti alla bocca, e presi a leccarli, ora l'uno, ora l'altro, mentre sentii il cazzo nel culo che si faceva strada con forza.
Emisi mugolii di piacere mentre venivo sbattuta con forza nella fica e nel culo.
Godevo, davvero come una porca, e venni dimenandomi e urlando di piacere.
A quel punto Amir disse di andare al piano di sopra, nella camera da letto.
Ci ritrovammo tutti sul grande letto damascato, enorme, e io ripresi a leccare tutti i cazzi che si avvicinavano alla mia bocca.
Uno dei ragazzi si stese e mi fece sedere su di lui allargandomi il culo con le mani.
Voleva incularmi, e così io appoggiai il mio buco sul suo cazzo e iniziai a scendere, fin quando lo sentii dentro.
In quel mentre un altro si mise di fronte a me e col suo cazzo cominciò a perforarmi la fica.
Mi allungai all'indietro mentre i due spingevano sempre più forte.
Stavo quasi per venire di nuovo quando i due mi spinsero via e, afferratami per i capelli, mi fecero mettere a quattro zampe ai limiti del letto.
"Ora, uno alla volta ti inculiamo tutti, chiaro troia?", mi disse Amir.
Annuii con la testa, mentre iniziarono le penetrazioni.
Ognuno di loro entrò, spinse per un minuto e poi uscì per lasciare il posto all'altro.
Intanto quelli che mi avevano inculato si alternavano a farmi leccare il loro cazzo per mantenersi eccitati.
La stessa cosa fecero con la fica.
Mi fecero stendere supina con le gambe allargate e, uno alla volta, mi penetravano spingendo con decisone dentro la fica.
Quando venni penetrata dall'ultimo, che aveva il cazzo più grosso, lo abbracciai e lo trattenni un pò più a lungo perchè stavo per venire e avevo voglia di godere.
Venni gemendo come una troia in calore, mentre mi afferravano e mi fecero alzare in piedi.
"Ora te ne ficchiamo tra insieme, troia, sei pronta?"
"Si, sfondatemi come volete", dissi loro in preda a una fortissima eccitazione.
Uno si allungò sul letto e mi fece salire su di lui.
Mi allargò la fica con una mano e mi penetrò con forza.
Dietro un altro cazzo mi penetrava nella fica.
Lo sentivo entrare e mi sentivo piena, felice, mentre un altro cazzo si faceva strada nel mio culo a colpi potenti.
Presero a pompare tutti e tre all'unisono e io urlavo di piacere senza più trattenermi.
Davanti alla mia bocca due cazzi che leccavo avidamente, come un'invasata, e dopo non so quanti colpi venni di nuovo, urlando come mai mi era capitato di fare.
Amir, che stava riprendendo la scena, urlò a tutti di uscire.
Si misero in piedi, in cerchio e mi trascinarono al centro.
"Apri la bocca, troia", mi disse Amir,
Obbedii subito e, con la bocca spalancata attesi la sborra che cominciò a investirmi a fiotti irregolari.
Sentii lo sperma caldo dei ragazzi arrivarmi dappertutto sul viso, sugli occhi, nella bocca.
"Ingoia, troia!", urlava Amir eccitato, e io ingoiavo tutta la sborra che potevo mentre altri fiotti mi investivano.
Quando i lanci di sborra cessarono presi a leccare tutti i cazzi e a completare l'opera ingoiando tutta la sborra che ancora defluiva lentamente dai loro cazzi.
Alcune dita andarono a raccogliere la sborra che avevo sulla faccia per portarmela in bocca: laccavo anche quella, con avidità, fin quando non ci fu più nulla da leccare.
Mi alzai in piedi, ripassandomi la lingua tra le labbra per continuare ad assaporare il gusto della sborra che ancora avevo in bocca.
Amir mi afferrò per un braccio e mi spinse verso il grande bagno.
"Ora dobbiamo pisciare, troia", mi disse spingendomi in basso.
Alzai il viso, aprii la bocca e attesi qualche secondo.
Uno alla volta iniziarono a pisciarmi addosso, sulla faccia, in bocca, e io ingoiavo ripetutamente.
Per qualche minuti restai sotto quella pioggia dorata a bere e farmi bagnare, mentre con le mani mi accarezzavo le tette e la fica.
Quando tutti andarono via, rimasta sola nel bagno, avviai la vasca con l'idromassaggio e mi concessi un bagno ristoratore.
Avevo la fica e il culo in fiamme, ma era stata un'esperienza davvero interessante.
Non so quanto tempo restai a farmi cullare dalle onde impertinenti della vasca, forse mi addormentai pure.
Quando uscii dal bagno mi affacciai sulla veranda e vidi che il sole era già prossimo al tramonto.
L'aria si era rinfrescata.
Rientrai, mi asciugai i capelli, entrai nel grande guardaroba e scelsi l'abitino da indossare per la sera.
Scesi dabbasso.
Haziz e i ragazzi parlottavano divertiti, seduti sull'ampio divano.
Appena mi videro si alzarono in piedi e mi fecero un inchino.
Haziz venne verso di me: "Sei un incanto, tesoro. Come sempre"
I ragazzi mi salutarono tutti sorridenti e felici.
Tutti mi fecero la stessa domanda, andando via, e a tutti risposi allo stesso modo: "Forse, un giorno o l'altro".
Per me e Haziz era giunto il momento di andare a cena.
"Dopo sei mia, ricorda", mi disse guardandomi con occhi spiritati.
"Sarò tua. Vediamo cosa sarai in grado di fare", gli risposi in tono di sfida mentre salivo sulla Ferrari rossa fiammante.
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