Somiglianze dal passato
di
Nicola Pavelli
genere
incesti
Il mio libro "Storie di incesti" è finalmente disponibile su Amazon.
Non avrei mai dovuto dirlo a nessuno, ma lo sento come un peso che mi brucia dentro.
Ho fatto l’amore con una donna che non era mia, e quell’incontro mi ha segnato più di quanto immaginassi. Non fu solo sesso: fu un marchio. La sua pelle, il suo odore, il modo in cui mi guardava mentre mi prendeva… tutto di lei mi è rimasto addosso.
Il problema è che, da quel giorno, non riesco più a guardare altre donne senza cercarla nei loro tratti. Una curva del corpo, una piega delle labbra, perfino il tono di voce: mi basta un dettaglio che le assomigli per sentire il sangue ribollire, come se fosse tornata.
Lei non era una semplice donna. Era la donna che mi aveva generato. Era mia madre.
C’è una donna, adesso, che incontro spesso. Che vive sotto al mio stesso tetto. A cui pago la retta universitaria e passo i soldi per i vestiti. Non è lei, lo so bene. Ma la ricorda in modo crudele: ha lo stesso sorriso che ti scava dentro, lo stesso modo di chinare il capo quando ascolta. Ogni volta che la vedo, sento il desiderio risvegliarsi, sporco e violento, come se stessi tradendo di nuovo, come se stessi ripetendo quel peccato.
Ecco la mia condanna: non desidero più lei, ma ciò che ne resta, le sue ombre. E quelle ombre oggi vivono nello sguardo di mia figlia.
Quella notte con lei… non la dimenticherò mai.
Era sposata con mio padre, un uomo troppo geloso per reggere la sua sconvolgente bellezza.
Quella notte era stata lei a cercarmi. Avevo da poco compiuto diciannove anni. Disse che aveva bisogno di sentirsi viva, che con mio padre era solo abitudine. Io provai a resistere, ma quando mi mise le mani addosso non ci fu più spazio per i pensieri.
Se volete leggere il seguito della storia andate su Amazon e acquistate il mio libro o contattatemi sul mio indirizzo e-mail: nicola.pavelli@gmail.com o su Instagram: nicola_pavelli.
Scrivo anche racconti erotici su commissione.
Non avrei mai dovuto dirlo a nessuno, ma lo sento come un peso che mi brucia dentro.
Ho fatto l’amore con una donna che non era mia, e quell’incontro mi ha segnato più di quanto immaginassi. Non fu solo sesso: fu un marchio. La sua pelle, il suo odore, il modo in cui mi guardava mentre mi prendeva… tutto di lei mi è rimasto addosso.
Il problema è che, da quel giorno, non riesco più a guardare altre donne senza cercarla nei loro tratti. Una curva del corpo, una piega delle labbra, perfino il tono di voce: mi basta un dettaglio che le assomigli per sentire il sangue ribollire, come se fosse tornata.
Lei non era una semplice donna. Era la donna che mi aveva generato. Era mia madre.
C’è una donna, adesso, che incontro spesso. Che vive sotto al mio stesso tetto. A cui pago la retta universitaria e passo i soldi per i vestiti. Non è lei, lo so bene. Ma la ricorda in modo crudele: ha lo stesso sorriso che ti scava dentro, lo stesso modo di chinare il capo quando ascolta. Ogni volta che la vedo, sento il desiderio risvegliarsi, sporco e violento, come se stessi tradendo di nuovo, come se stessi ripetendo quel peccato.
Ecco la mia condanna: non desidero più lei, ma ciò che ne resta, le sue ombre. E quelle ombre oggi vivono nello sguardo di mia figlia.
Quella notte con lei… non la dimenticherò mai.
Era sposata con mio padre, un uomo troppo geloso per reggere la sua sconvolgente bellezza.
Quella notte era stata lei a cercarmi. Avevo da poco compiuto diciannove anni. Disse che aveva bisogno di sentirsi viva, che con mio padre era solo abitudine. Io provai a resistere, ma quando mi mise le mani addosso non ci fu più spazio per i pensieri.
Se volete leggere il seguito della storia andate su Amazon e acquistate il mio libro o contattatemi sul mio indirizzo e-mail: nicola.pavelli@gmail.com o su Instagram: nicola_pavelli.
Scrivo anche racconti erotici su commissione.
5
voti
voti
valutazione
4
4
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
La riva dell'inizio
Commenti dei lettori al racconto erotico