Pompino in maschera
di
Ladyam
genere
trio
POMPINO IN MASCHERA
by @lady_aemme e @lady_aemme-bis
Sono su instagram, ma potete vedermi meglio e senza censure su telegram @seduzioneamaranto
Era la prima volta, ma l'offerta era davvero fuori dal comune: non potevo rinunciare.
Mi aveva fatto un certo effetto entrare in quell'ambiente soffuso e silenzioso.
Tutte le pareti erano rivestite di una carta vellutata, rosso cupo, che creava un'atmosfera stranamente sensuale, misteriosa.
Ero incuriosita ed eccitata, confesso.
L'uomo che mi stava facendo strada aveva modi garbati ma decisi.
Aprì una porta e mi fece entrare.
La stanza era piccola, e quasi tutto lo spazio era occupato dal letto.
Una sedia, un tavolino, una piccola cassettiera, un appendiabito e una poltroncina costituivano l'essenziale arredamento.
C'era anche uno specchio ovale appeso sul tavolino.
"E qui c'è il bagno, signora, con doccia", mi disse sorridendo.
"Tra pochi minuti sarà qui. Se vuole indossare una maschera qui c'è ampia scelta", e aprì un cassetto nel quale, insieme ad alcuni asciugamani, c'erano anche diverse maschere, di varia foggia e colore, ma tutte in tessuto ricamato.
Erano leggere e piacevoli al tatto.
"Grazie", risposi un pò rigida.
L'uomo mi salutò e scomparve oltre la porta, Il tempo di provare un paio di maschere, di guardarmi allo specchio e sentii bussare alla porta.
"Si, avanti" risposi esitante.
Sulla porta apparve un uomo dallo sguardo sorridente.
Era alto, fisico massiccio ma gradevole.
"Una donna in maschera, quella che preferisco...", mi disse guardandomi negli occhi.
"Sei tutta da scoprire...Annamaria", e si avvicinò per accarezzarmi i capelli.
"Hanno la consistenza della seta, belli...", mi disse, mentre con le mani scendeva sul viso, sul collo, sui seni, che cominciò ad accarezzare con decisione.
Mi strizzava i capezzoli.
Un doloroso piacere m'investì come un campo elettrico.
Iniziai a dimenarmi.
Con sapienza mi tolse il vestito e lo lanciò sulla sedia.
Rimasi in slip e reggiseno.
Mi afferrò per le spalle e mi fece piegare sul divano.
"Accarezzati", mi disse.
Eseguii in silenzio, mentre lui guardava e cominciava a spogliarsi.
Accarezzavo la mia fica, che cominciava a diventare umida.
Si chinò su di me e, senza togliermi gli slip, ma spostandoli semplicemente, cominciò a leccarmi il culo.
Con le mani mi afferrò le natiche e le allargò.
Sentii la sua lingua penetrare con voracità dentro il mio buco posteriore e, dopo qualche istante, avvertii la consistenza del suo membro che, spingendo, iniziava a farsi strada all'interno del mio culo.
Due, tre, quattro colpi, ritmati e bene assestati: lo sentii entrare.
Ansimai, per il dolore e per il piacere.
Mentre continuava a spingere si intrufolò nel reggiseno e iniziò a tormentarmi i capezzoli. Con una mano giocava con i miei seni e con l'altra accarezzava la mia fica.
Sentii le sue lunghe dita entrare nella mia fica, mentre il suo membro continuava a spingere dentro il culo.
I miei buchi erano in fiamme, non mi trattenni e venni mugolando di piacere.
Sentii il suo attrezzo vibrare.
Allora mi girai e lo presi in bocca.
Lo leccai brutalmente.
Gocce di sperma iniziavano a fuoriuscire, allora spalancai la bocca e lo feci esplodere direttamente in gola, per evitare che lo sperma andasse a depositarsi sulla maschera.
Attesi che i fiotti cessassero, che la mia bocca si riempisse e poi ingoiai tutto rapidamente, leccandomi le labbra in segno di approvazione.
Ero stata brava: avevo ingoiato tutto avidamente senza farmi sfuggire nemmeno una goccia del suo liquido caldo e vellutato.
Continuai a succhiarlo fin quando anche l'ultima stilla di sperma finì sulla mia lingua. Assaporai estasiata la sua sborra leccandomi nuovamente le labbra con piacere e voluttà.
Lui si adagiò sfinito sulla poltrona.
Lo guardai divertita.
"Allora vado...", dissi mentre mi rivestivo e attendevo il pattuito.
"Questo è solo l'antipasto, bella mia, stà arrivando il mio socio, il meglio deve ancora venire, ti assicuro", mi disse sorridendo sornione.
"Non era nei patti", risposi interdetta ma decisa.
"Si, ma credo che tu abbia tantissimi buoni motivi per accettare...", e sventolò in aria una mazzetta di biglietti di vario colore.
Lo guardai un attimo, e poi mi stesi di nuovo sul letto.
Cominciai a masturbarmi.
Lui mi guardava ingolosito.
Avevo ancora tutta la sera a disposizione...ore di piacere.
L'uomo con la mano mi fece segno di avvicinarmi, poi col dito mi indicò il pavimento.
Compresi.
Mi inginocchiai davanti a lui e presi a fargli un pompino, con bocca e mano.
La mia lingua correva veloce lungo tutta l'asta, che si irrigidiva, e la parte superiore, che leccavo deliziata.
Qualche minuto e il suo cazzo divenne nuovamente duro, e proprio in quel mentre udii il rumore della porta che si apriva.
Mi girai e lo vidi entrare.
Un uomo maturo, dal portamento distinto.
Feci per alzarmi.
"No, resta là, mi piace guardarti mentre gli fai un bocchino: mi eccita", e andò a piazzarsi dietro di me.
Sentivo che si spogliava, e poco dopo sentii la sua mano sul mio culo che andava alla ricerca del buco spostando gli slip.
Avvertii le sue dita accarezzare dapprima, e poi premere verso il buco del culo.
Un dito era gia entrato e lo sentivo rovistare all'interno.
Presi ad ancheggiare dal piacere.
Estrasse il dito, mi allargò il culo con le mani e la sua lingua sprofondò nel mio buco.
La sentivo leccare, a fondo, con lentezza, come se volesse assaporarne tutti gli aromi.
Penetrò a fondo con la lingua, e io provai un piacere sorprendente.
Poco dopo sentii il suo cazzo iniziare a forzare.
Premette con forza, fin quando entrò facendomi mugolare di dolore misto a piacere.
Spinse per un pò, poi uscì.
Il primo uomo si distese sul letto, facendomi segno di salire.
Mi adagiai su di lui, a gambe aperte, e dopo alcuni secondi sentii il suo cazzo penetrarmi in profondità nella fica.
Gemetti di piacere, mentre l'altro, dietro di me, mi allargò di nuovo il culo e con un colpo deciso infilò il suo cazzo nel buco facendolo dilatare.
Quello dietro doveva essere davvero un amante del culo perchè non faceva che accarezzarmelo.
Usciva, leccava, sputava e rientrava.
Fece questa operazione ossessiva per tre o quattro volte fin quando lo sentii irrigidirsi e sborrarmi dentro un fiotto caldo.
Ancheggiai per il piacere e proprio in quel mentre, eccitata oltremodo dalle mani dell'altro che mi tormentavano i capezzoli, venni urlando in modo sommesso.
Mi agitavo tutta gaudente e sentii la sborra invadermi anche la fica, mentre quello dietro continuava a stare nel mio culo.
Uscirono tutti e due, e quello maturo mi disse di ricacciare tutta la sborra dalla fica e dal culo.
Mi impegnai nell'operazione, solo in apparenza banale, fin quando i rivoli di sborra defluirono dalla fica e dal culo sul letto.
L'uomo più maturo allungò la sua mano, intinse le dita in quel piccolo lago di sborra e me le mise in bocca.
"Lecca, troia", mi disse con voce bassa e sibilante.
Obbedii docilmente.
L'operazione venne ripetuta per tre volte, fino a che l'uomo, soddisfatto, si allontanò e prese a rialzarsi.
"Hai dato il giusto compenso alla signora?", chiese a quello più giovane.
L'altro si diresse rapidamente verso la giacca ed estrasse la mazzetta di banconote che avevo visto prima.
"Dalle a me", disse quello più maturo che, estratta un'altra mazzetta, l'aggiunse alla precedente e me la porse.
"Sono sicuro che la signora non si offende se raddoppio", mi disse con un leggero inchino.
"Mai culo fu da me così ammirato e goduto. I miei complimenti signora", e sparì oltre la porta, seguito da quello più giovane che, uscendo, si girò verso di me e mi lanciò un'occhiata che era tutto un programma: era solo l'inizio.
Immagini del pompino sul mio telegram
by @lady_aemme e @lady_aemme-bis
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Era la prima volta, ma l'offerta era davvero fuori dal comune: non potevo rinunciare.
Mi aveva fatto un certo effetto entrare in quell'ambiente soffuso e silenzioso.
Tutte le pareti erano rivestite di una carta vellutata, rosso cupo, che creava un'atmosfera stranamente sensuale, misteriosa.
Ero incuriosita ed eccitata, confesso.
L'uomo che mi stava facendo strada aveva modi garbati ma decisi.
Aprì una porta e mi fece entrare.
La stanza era piccola, e quasi tutto lo spazio era occupato dal letto.
Una sedia, un tavolino, una piccola cassettiera, un appendiabito e una poltroncina costituivano l'essenziale arredamento.
C'era anche uno specchio ovale appeso sul tavolino.
"E qui c'è il bagno, signora, con doccia", mi disse sorridendo.
"Tra pochi minuti sarà qui. Se vuole indossare una maschera qui c'è ampia scelta", e aprì un cassetto nel quale, insieme ad alcuni asciugamani, c'erano anche diverse maschere, di varia foggia e colore, ma tutte in tessuto ricamato.
Erano leggere e piacevoli al tatto.
"Grazie", risposi un pò rigida.
L'uomo mi salutò e scomparve oltre la porta, Il tempo di provare un paio di maschere, di guardarmi allo specchio e sentii bussare alla porta.
"Si, avanti" risposi esitante.
Sulla porta apparve un uomo dallo sguardo sorridente.
Era alto, fisico massiccio ma gradevole.
"Una donna in maschera, quella che preferisco...", mi disse guardandomi negli occhi.
"Sei tutta da scoprire...Annamaria", e si avvicinò per accarezzarmi i capelli.
"Hanno la consistenza della seta, belli...", mi disse, mentre con le mani scendeva sul viso, sul collo, sui seni, che cominciò ad accarezzare con decisione.
Mi strizzava i capezzoli.
Un doloroso piacere m'investì come un campo elettrico.
Iniziai a dimenarmi.
Con sapienza mi tolse il vestito e lo lanciò sulla sedia.
Rimasi in slip e reggiseno.
Mi afferrò per le spalle e mi fece piegare sul divano.
"Accarezzati", mi disse.
Eseguii in silenzio, mentre lui guardava e cominciava a spogliarsi.
Accarezzavo la mia fica, che cominciava a diventare umida.
Si chinò su di me e, senza togliermi gli slip, ma spostandoli semplicemente, cominciò a leccarmi il culo.
Con le mani mi afferrò le natiche e le allargò.
Sentii la sua lingua penetrare con voracità dentro il mio buco posteriore e, dopo qualche istante, avvertii la consistenza del suo membro che, spingendo, iniziava a farsi strada all'interno del mio culo.
Due, tre, quattro colpi, ritmati e bene assestati: lo sentii entrare.
Ansimai, per il dolore e per il piacere.
Mentre continuava a spingere si intrufolò nel reggiseno e iniziò a tormentarmi i capezzoli. Con una mano giocava con i miei seni e con l'altra accarezzava la mia fica.
Sentii le sue lunghe dita entrare nella mia fica, mentre il suo membro continuava a spingere dentro il culo.
I miei buchi erano in fiamme, non mi trattenni e venni mugolando di piacere.
Sentii il suo attrezzo vibrare.
Allora mi girai e lo presi in bocca.
Lo leccai brutalmente.
Gocce di sperma iniziavano a fuoriuscire, allora spalancai la bocca e lo feci esplodere direttamente in gola, per evitare che lo sperma andasse a depositarsi sulla maschera.
Attesi che i fiotti cessassero, che la mia bocca si riempisse e poi ingoiai tutto rapidamente, leccandomi le labbra in segno di approvazione.
Ero stata brava: avevo ingoiato tutto avidamente senza farmi sfuggire nemmeno una goccia del suo liquido caldo e vellutato.
Continuai a succhiarlo fin quando anche l'ultima stilla di sperma finì sulla mia lingua. Assaporai estasiata la sua sborra leccandomi nuovamente le labbra con piacere e voluttà.
Lui si adagiò sfinito sulla poltrona.
Lo guardai divertita.
"Allora vado...", dissi mentre mi rivestivo e attendevo il pattuito.
"Questo è solo l'antipasto, bella mia, stà arrivando il mio socio, il meglio deve ancora venire, ti assicuro", mi disse sorridendo sornione.
"Non era nei patti", risposi interdetta ma decisa.
"Si, ma credo che tu abbia tantissimi buoni motivi per accettare...", e sventolò in aria una mazzetta di biglietti di vario colore.
Lo guardai un attimo, e poi mi stesi di nuovo sul letto.
Cominciai a masturbarmi.
Lui mi guardava ingolosito.
Avevo ancora tutta la sera a disposizione...ore di piacere.
L'uomo con la mano mi fece segno di avvicinarmi, poi col dito mi indicò il pavimento.
Compresi.
Mi inginocchiai davanti a lui e presi a fargli un pompino, con bocca e mano.
La mia lingua correva veloce lungo tutta l'asta, che si irrigidiva, e la parte superiore, che leccavo deliziata.
Qualche minuto e il suo cazzo divenne nuovamente duro, e proprio in quel mentre udii il rumore della porta che si apriva.
Mi girai e lo vidi entrare.
Un uomo maturo, dal portamento distinto.
Feci per alzarmi.
"No, resta là, mi piace guardarti mentre gli fai un bocchino: mi eccita", e andò a piazzarsi dietro di me.
Sentivo che si spogliava, e poco dopo sentii la sua mano sul mio culo che andava alla ricerca del buco spostando gli slip.
Avvertii le sue dita accarezzare dapprima, e poi premere verso il buco del culo.
Un dito era gia entrato e lo sentivo rovistare all'interno.
Presi ad ancheggiare dal piacere.
Estrasse il dito, mi allargò il culo con le mani e la sua lingua sprofondò nel mio buco.
La sentivo leccare, a fondo, con lentezza, come se volesse assaporarne tutti gli aromi.
Penetrò a fondo con la lingua, e io provai un piacere sorprendente.
Poco dopo sentii il suo cazzo iniziare a forzare.
Premette con forza, fin quando entrò facendomi mugolare di dolore misto a piacere.
Spinse per un pò, poi uscì.
Il primo uomo si distese sul letto, facendomi segno di salire.
Mi adagiai su di lui, a gambe aperte, e dopo alcuni secondi sentii il suo cazzo penetrarmi in profondità nella fica.
Gemetti di piacere, mentre l'altro, dietro di me, mi allargò di nuovo il culo e con un colpo deciso infilò il suo cazzo nel buco facendolo dilatare.
Quello dietro doveva essere davvero un amante del culo perchè non faceva che accarezzarmelo.
Usciva, leccava, sputava e rientrava.
Fece questa operazione ossessiva per tre o quattro volte fin quando lo sentii irrigidirsi e sborrarmi dentro un fiotto caldo.
Ancheggiai per il piacere e proprio in quel mentre, eccitata oltremodo dalle mani dell'altro che mi tormentavano i capezzoli, venni urlando in modo sommesso.
Mi agitavo tutta gaudente e sentii la sborra invadermi anche la fica, mentre quello dietro continuava a stare nel mio culo.
Uscirono tutti e due, e quello maturo mi disse di ricacciare tutta la sborra dalla fica e dal culo.
Mi impegnai nell'operazione, solo in apparenza banale, fin quando i rivoli di sborra defluirono dalla fica e dal culo sul letto.
L'uomo più maturo allungò la sua mano, intinse le dita in quel piccolo lago di sborra e me le mise in bocca.
"Lecca, troia", mi disse con voce bassa e sibilante.
Obbedii docilmente.
L'operazione venne ripetuta per tre volte, fino a che l'uomo, soddisfatto, si allontanò e prese a rialzarsi.
"Hai dato il giusto compenso alla signora?", chiese a quello più giovane.
L'altro si diresse rapidamente verso la giacca ed estrasse la mazzetta di banconote che avevo visto prima.
"Dalle a me", disse quello più maturo che, estratta un'altra mazzetta, l'aggiunse alla precedente e me la porse.
"Sono sicuro che la signora non si offende se raddoppio", mi disse con un leggero inchino.
"Mai culo fu da me così ammirato e goduto. I miei complimenti signora", e sparì oltre la porta, seguito da quello più giovane che, uscendo, si girò verso di me e mi lanciò un'occhiata che era tutto un programma: era solo l'inizio.
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