Ironia della Sorte
di
Bel Culo
genere
dominazione
Fui raccolto per strada di notte lungo il Viale del cruising gay dove come al solito ero in appostamento per dare il culo a tanti schifosi maniaci del tutto sconosciuti. Venni trascinato di forza a casa sua dove ebbe inizio a suon di frusta e di disciplina ferrea una purificazione che mi incamminò a diventare vero schiavo agli ordini di quel padrone davvero molto in gamba e in arma che ne aveva redenti molti, riscattandoli dal vizio, e li aveva raddrizzati per poi disfarsene e cederli nell'ambito del raduno annuale del BDSM. Questo si svolgeva ogni estate nel chiuso di un antico maniero di uno di loro, all'interno del quale fioriva l'esibizione e il mercato dei migliori esemplari, mai più di una decina, appena approvati e certificati dal Gran Consiglio dei Maestri, tutti in vendita a chiavata in mano a partire dai 10.000 euro in su, per andare incontro a un destino definitivo di succubi casalinghi di coloro a cui venivamo destinati. Era tutta gente altolocata e bramosa di esercitare un dominio severo e dispotico di chi può imporlo su chi deve subirlo. I miei pregi sessuali vennero decantati a diversi Maschi in cerca, cui fui presentato soprattutto come ottimo culo d'oro e ano da strapazzo. Intanto che venivo esaminato e palpato, più di retro che sul davanti, sbirciavo tanti ben forniti pacchi dentro i quali vibravano già le piene erezioni degli uccelli padronali. Fui battuto all'asta e comprato per una cifra da capogiro da un blasonato tedesco che nel tempo si era guadagnato a buon diritto larga, lunga e grossa fama di “Fecondatore”. Per prima e unica cosa ebbi subito un saggio assai spavaldo e devastante della sua minchia in monta su di me. Ne fu tanto soddisfatto che divenni il suo sedere preferito, roseo e in carne, dedito al suo sollazzo quotidiano, prima ripassato ben bene a colpi di scudiscio e menato al calor rosso, poi impalato sul suo bastone fuor di misura, per dargli sfogo a svuota palle. Sono anni che sto al suo servizio e gli sono devoto. Mi nutro della sua sborra a fiumi che giorno dopo giorno mi spara a clistere e che ripulisco poi subito a lingua, goccia a goccia, immerso nello spazio aereo dei suoi genitali energumeni, mentre esausto Egli si ammoscia e mi sussurra che ancora una volta sono stato super bravo. A fare cosa? Ad esaudirlo (quanto Lui esaudisce me) nel vortice martellante dei coiti selvaggi che gli regalo e ci regaliamo, fino al capolinea di stupendi continui orgasmi, virili i suoi e anali i miei, da gran cagna serva di tanto pene, come è stabilito e giusto che sia.
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