Inondata da un fiume di sperma durante uno shooting

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etero

INONDATA DA UN FIUME DI SPERMA DURANTE UNO SHOOTING
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"Un mio amico ti vorrebbe per fare un servizio fotografico porno, con uno stallone nero: sei interessata?"
Ero nel mio studio a colloquio con un cliente quando mi arrivò questo messaggio che, per un attimo, mi destabilizzò.
Senza accorgermene, istintivamente, iniziai ad accarezzarmi il collo, mentre la sola idea di armeggiare col cazzo di un superdotato nero mi faceva inumidire la fica.
Probabilmente senza che me ne rendessi conto emisi anche un sospiro, perché il cliente preoccupato mi chiese se mi sentissi male.
No, no, risposi scuotendomi e tornando presente a me stessa.
Uscito il cliente risposi al messaggio: si, se il compenso è adeguato.
Lo era, altroché se lo era, e fissammo per il sabato successivo.
Mi presentai all'appuntamento eccitata, lo confesso.
"Lui è Randall", mi disse il fotografo introducendomi nello studio dove ad attendermi, in piedi, c'era un ragazzo alto, vigoroso, dallo sguardo sorridente.
Ne fui subito attratta, istintivamente.
"Direi di cominciare subito - ci disse il fotografo invitandoci a spogliarci - Tu resta con l'intimo per adesso..."
Tolsi l'abito nero, la canottiera di seta e restai in reggiseno, slip e reggicalze.
Randall era già nudo, pronto, col suo cazzo che, nonostante fosse ancora a riposo, stupiva per la grandezza.
"Allora? - gli chiese un po' spazientito il fotografo - non si drizza?"
"Eh...", rispose il ragazzo un po' in imbarazzo.
"Dai, fagli un pompino - mi disse il fotografo - vediamo se riesci a rianimarlo".
Non attendevo altro.
Mi inginocchiai davanti a lui, lo presi in mano, lo guardai un attimo ammirata e lo misi in bocca leccandolo avidamente.
Lavoravo di lingua mentre con la mano lo segavo.
Lo sentivo crescere, ingigantire, riempirmi la bocca, mentre le mie due mani non riuscivano più a contenerlo.
Mi avventai furiosamente su quel cazzo enorme mentre il fotografo scattava soddisfatto.
"Mettilo sulle tette...dentro lo slip...nuda... Tu, leccale la fica...il culo, allargalo...appoggialo sul buco...apri la fica...da dietro, dai, dentro..."
Gli ordini del fotografo erano decisi, precisi, secchi.
Noi eseguivamo in silenzio, io sempre attenta a non mostrare mai il mio volto, ora girato, ora coperto dai capelli, ora dalla mano di Randall, ora dal suo cazzo enorme.
"Il cliente vuole anche riprese dettagliate - ci diceva il fotografo mentre prendeva una telecamera - quindi passate all'azione".
Vai col pompino...la lingua, passala bene...le mani, impugna quel cazzo con tutte e due le mani...alza quel culo, di più...il buco, fammelo vedere bene...dai, lecca, aprilo...
"Ragazzi, ora non vi dico più nulla perché il cliente vuole sentire i gemiti e le urla. Mentre scopate fate sentire bene che godete, chiaro? Randall, cominci a scoparla nella fica, poi passi al culo e poi le sborri in bocca, tutto chiaro? Annamaria tu rimani con la bocca aperta e ingoi solo alla fine. Siccome Randall sborra abbondante stai pronta con le mani a raccogliere quella che ti scivola sul mento e a portartela in bocca, va bene? Via!"
E cominciammo a scopare con vigore.
Stesa sul letto, con la fica spalancata, Randall affondò la faccia tra le mie gambe, leccando avidamente in profondità: sentivo la sua lingua dentro di me risucchiare i miei umori.
Godevo.
All'improvviso mi salì sopra, impugnando il suo cazzo come un bastone, e iniziò a penetrarmi.
Era enorme, la mia fica riusci' a ingoiarne una metà circa, mentre cominciavo a godere da vera porca.
Randall spingeva sempre più forte e io urlavo incontrollata affondando le mie dita nei suoi fianchi muscolosi.
"Tutto, tutto!!!", urlavo impazzita, mentre quel cazzo enorme cercava di sfondarmi la fica.
Venni, alla grande, agitandomi come un'ossessa, mentre i miei umori si depositavano su quel cazzo che non smetteva di spingere.
Con decisione mi fece girare, mi alzò il culo, lo allargò, ci sputò dentro e prese ad allargarlo con le dita.
Mugolavo di dolore e di piacere mentre sentivo la punta del cazzo farsi strada nel mio culo.
Mi dimenavo incontrollata, urlando e ansimando.
Cazzo quanto bruciava, cazzo!
Avevo il culo in fiamme, mentre Randall continuava a spingere con forza.
Non resistevo, era troppo grosso, lo allontanai dolorante e mi buttai sul letto sconvolta e gemendo di dolore.
Mi giro', mi afferrò per i capelli per farmi alzare la testa, spalancai la bocca e attesi desiderosa la sua sborrata.
Randall si segava con violenza, io aspettavo, sempre più vogliosa, quando all'improvviso lo vidi inarcarsi, gemere e venni investita da un getto di sperma devastante.
Un torrente di sperma invase la mia bocca riempiendola, mi ricoprì la faccia, gli occhi, mentre con le mani raccoglievo la sborra che defluiva sul mento.
Avevo la bocca completamente riempita dalla sborra, che ingoiai con difficoltà, mentre altri fiotti uscivano da quel cazzo enorme.
Lo afferrai con entrambe le mani e presi a leccarlo furiosamente e a passarmelo sulla faccia per raccogliere tutta la sborra che potevo.
Raccoglievo e leccavo, leccavo e raccoglievo e sembrava che quella sborra non finisse mai.
Alla fine, soddisfatta e sazia di sperma, baciai quel cazzo enorme, che non ne voleva sapere di sgonfiarsi, e mi leccai le labbra per continuare ad assaporare il gusto della sua sborra.
Randall, col cazzo ancora duro, lo appoggiò di nuovo sulla mia fica e mi penetrò con decisione.
Restai senza fiato per qualche secondo e poi iniziai a contorcermi per il piacere gemendo e ansimando.
Spingeva, spingeva, con quella mano che impugnava il suo cazzo come un manganello, fino a quando venni di nuovo fremendo come una troia.
E non cessava: continuava a sfondarmi la fica fino a quando uscì, tornò a segarsi e mi esplose nuovamente in bocca.
Per fortuna il fiotto di sperma questa volta fu esiguo, per cui potei ingoiarlo facilmente e leccare con piacere quel cazzo meraviglioso da cui ero stata inondata come un fiume in piena.
Avevo la faccia ancora ricoperta da una patina di sborra il cui odore mi inebriava e che andavo a raccogliere con le dita per continuare ad assaporarla.
"Bene così - disse il fotografo smettendo di riprendere - Ora facciamo una pausa e poi giriamo la scena della sborrata nel culo. Hai problemi Randall?"
"No, una mezz'oretta e sono pronto"
"Annamaria?"
"Il tempo di darmi una lavata..."
Andai in bagno, feci pipì, una doccia, mi lavai per bene la fica, il culo, la faccia e i capelli intrisi di sborra.
Il tempo di asciugarmi i capelli e tornai nello studio, come nuova.
"Pronti?"
Randall mi lubrificò per bene il culo, per dare modo al suo attrezzo di penetrare più agevolmente.
Per far irrigidire nel modo giusto il suo cazzo presi di nuovo a lavorarlo di bocca e a segarlo con entrambe le mani.
La mia lingua era vogliosa di quel cazzo enorme e lo leccavo avidamente, selvaggiamente, fino a quando ridivenne duro e imponente.
A quel punto Randall impugnò il suo cazzo come un bastone e cominciò a spingerlo lentamente nel mio culo, poi sempre più forte fino a quando lo sentii entrare con decisione.
Il mio culo urlava, ma godevo come una pazza.
Randall spingeva col suo cazzo, sempre più forte e sempre più in profondità.
Io urlavo, ansimando, e lui continuava a sfondarmi, sempre più veloce, sempre più veloce, fino a quando si fermo', un attimo di attesa e sentii il mio culo venire invaso da un fiume caldo di sperma.
Appena i fiotti terminarono Randall uscì e io mi impegnai a ricacciare dal culo la sborra che, lentamente, cominciò a fuoriuscire.
Ancora un paio di spinte e tutta la sborra fu fuori.
A quel punto Randall, che aveva raccolto la sborra con la mano, me la mise davanti alla bocca e io presi a leccarla avidamente, fino a quando la ingoiai tutta, leccandomi le labbra.
"Un ultimo sorriso...", mi disse il fotografo.
Sorrisi ammiccante, mentre mi passavo un'ultima volta la lingua sulle labbra, inebriata dal sapore di quella sborra.
"Bene così, a posto ragazzi", ci disse il fotografo mentre riponeva i suoi attrezzi.
Io stavo ancora giocando con il cazzo enorme di Randall, accarezzandolo e leccandolo dappertutto.
Me lo passavo estasiata sul viso, sulle labbra, sui capezzoli, quel meraviglioso cazzo grande, enorme e ancora duro.
Il fotografo ci guardava eccitato, si avvicinò: "Nemmeno il mio è male, sai?", mi disse estraendo il suo cazzo già in tiro.
"Però...", risposi guardandolo e continuando a passarmi il cazzo di Randall sul viso.
"Ma non era negli accordi...", gli dissi alzandomi per andare in bagno.
"Potrei farti pubblicità, ampliare la tua clientela...", continuava il fotografo.
"Si, potresti...", gli risposi chiudendo la porta del bagno alle mie spalle.
Mi lavai per bene la faccia, feci di nuovo pipì e tornai in studio per rivestirmi.
"Allora?", mi chiese il fotografo osservandomi mentre rimettevo gli slip, il reggiseno e la canottiera.
"Quando mi farai avere un altro appuntamento interessante come questo avrai anche la tua parte...", risposi sorridendo, mentre allungavo un'altra carezza, un bacio e un'ultima, lunga leccata al cazzo di Randall, oramai sgonfio ma ancora maestoso e autoritario.
di
scritto il
2025-09-06
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