E in bocca il sapore della sborra dei gemelli
di
Ladyam
genere
incesti
E IN BOCCA IL SAPORE DELLA SBORRA DEI GEMELLI
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"E così verranno a stare qui nel fine settimana. Mica sei infastidita?"
"No, va bene, l'importante è che ci pensi tu a loro così che io possa essere libera"
"Sei un angelo", e mi diede un bacio appassionato sulle labbra.
Mio marito ci teneva molto ai suoi due figli, e la partita della Juventus era un'ottima occasione da sfruttare per stare un pò con loro.
Io ero combattuta, debbo confessare.
Dopo la vacanza alle Eolie non li avevo più visti i due gemelli, e quell'esperienza vissuta in modo così inaspettato mi aveva lasciato sentimenti contrastanti.
E così quando arrivarono mi sentii un pò a disagio.
Li guardai, restai ferma, un pò intimidita, non sapevo che fare, quando Michele e Paolo lasciarono cadere i loro zaini per terra e vennero ad abbracciarmi di corsa, stringendomi e baciandomi come se fossi una cosa preziosa persa e inaspettatamente ritrovata.
Un pò mi commossi.
Sei bellissima Annamaria...
Quanto ci sei mancata...
Quanto ti abbiamo pensata...
Mio marito assisteva alla scena compiaciuto e sorridente: un perfetto quadretto familiare.
"Tesoro, io devo andare: ho lezione, e poi anche un seminario. Se tutto va bene torno per cena, d'accordo?"
"Si, si, vai pure, ciao"
E cosa volete che vi dica?
Nemmeno il tempo di sentire il rumore della porta che si richiudeva e i due gemelli presero ad accarezzarmi e baciarmi dappertutto.
Michele incollò le sue labbra alle mie, fece entrare al sua lingua nella mia bocca e prese ad avvolgere con passione la mia.
Resistetti solo pochi secondi, e poi mi lasciai andare.
In un batter d'occhio l'abito che portavo finì per terra, il reggiseno volò sul tavolo e gli slip vennero lanciati da Paolo sul divano.
E sentii le loro mani e le loro bocche frugarmi dappertutto.
Io ero ancora in piedi, ferma, che cominciavo ad ansimare lentamente.
Paolo mi prese per mano e mi tirò verso la camera da letto.
"Michele, vai a prendere un asciugamano nel bagno, uno grande...", dissi con un filo di voce, e mentre Paolo continuava a tirarmi Michele andò nel bagno, prese un grande asciugamano, aprì il letto e ve lo stese sopra.
Guardai negli occhi i due gemelli, senza dire nulla.
Paolo mi spinse sul letto: "Allungati, troia"
Mi eccitai e obbedii.
Mi stesi sul letto, nuda e con le gambe larghe.
I gemelli si stesero affianco a me e presero a leccarmi ogni centimetro di pelle, fino ad arrivare alla fica.
Michele la allargò con le mani e vi infilò la lingua, in profondità.
Prese a leccarmi avidamente.
Sentivo i miei umori rubati dalla lingua di Michele, mentre Paolo mi mordeva le tette e i capezzoli.
All'improvviso Paolo mi girò, mi afferrò per il culo e lo allargò con forza.
Sentii la sua lingua leccarmi avidamente il buco, allargarlo, dilatarlo con le dita, entrare, rovistarmi dentro.
Mugolavo di piacere.
Paolo mi sollevò: "A quattro zampe, Troia, che ti voglio inculare"
"Siii, inculami...", dissi, senza rendermi minimamente conto di quello che dicevo.
Michele venne sotto di me, mise la testa sotto la mia fica per leccarla, mentre io mi ritrovai col suo cazzo in bocca, e iniziai a leccarlo deliziata.
Lo presi in mano, mentre sentivo il cazzo di Paolo che penetrava nel mio culo con spinte decise.
"Siii! Ahh!!"
Michele mi leccava furiosamente la fica e io presi a fare un pompino selvaggio mentre con la mano lo segavo rabbiosamente.
Sentii i miei umori esplodermi dentro e venni ancheggiando di piacere, mentre la mia bocca veniva invasa dalla sborra di Michele che fremeva di piacere.
Ingoiavo la sborra di Michele e gli leccavo il cazzo quando sentii il mio culo venire invaso dalla sborra calda di Paolo, che continuava a spingere furiosamente nel mio culo con una forza che mi costringeva a urlare di dolore.
Quando Paolo uscì, anche Michele, che aveva il cazzo ancora duro, si mise dietro di me e mi penetrò nel culo, mentre Paolo mi mise in bocca il suo cazzo: "Lecca tutto e per bene, troia"
"Siii!!", mugolai ansimando.
Il cazzo di Michele restava ancora duro: il ragazzo era talmente eccitato che continuava a sfondarmi il culo con un vigore impressionante, e lo sentii venire di nuovo, tremante di piacere.
Spinse ancora un pò, e poi si lasciò cadere sul letto, affianco al fratello.
Io li guardai, mi chinai su di loro e presi a leccare, baciare ed accarezzare i loro cazzi, che lentamente andavano sgonfiandosi.
Li leccai a lungo, deliziata, mentre i gemelli mi accarezzavano i capelli.
Ingoiai ogni goccia del loro sperma, proprio come una troia golosa, fino a quando i due cazzi, oramai a riposo, non furono perfettamente puliti.
A quel punto mi allungai anche io sul letto, in mezzo ai due gemelli.
Michele prese a leccarmi di nuovo le tette, i capezzoli, e poi giù verso la fica...
"Annamaria il tuo stomaco brontola...hai fame?"
"Ora che mi ci fai pensare, si - risposi interdetta - sarà bene che vada a cucinare..."
"Ferma lì - mi disse Michele mettendo la sua mano sulle mie tette - Tu sei la Principessa. Ci pensiamo noi"
Mi scappò un sorriso, mentre Michele mi baciava sulle labbra: "Ti amo", mi sussurrò in modo flebile, e li vidi alzarsi e rivestirsi.
Sentivo in sottofondo rumori di stoviglie, i due gemelli che parlavano, voci...poi più nulla.
Mi addormentai come una bambina, nuda sul letto, col sapore della sborra dei gemelli in bocca e le labbra allargate in un leggero sorriso...
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"E così verranno a stare qui nel fine settimana. Mica sei infastidita?"
"No, va bene, l'importante è che ci pensi tu a loro così che io possa essere libera"
"Sei un angelo", e mi diede un bacio appassionato sulle labbra.
Mio marito ci teneva molto ai suoi due figli, e la partita della Juventus era un'ottima occasione da sfruttare per stare un pò con loro.
Io ero combattuta, debbo confessare.
Dopo la vacanza alle Eolie non li avevo più visti i due gemelli, e quell'esperienza vissuta in modo così inaspettato mi aveva lasciato sentimenti contrastanti.
E così quando arrivarono mi sentii un pò a disagio.
Li guardai, restai ferma, un pò intimidita, non sapevo che fare, quando Michele e Paolo lasciarono cadere i loro zaini per terra e vennero ad abbracciarmi di corsa, stringendomi e baciandomi come se fossi una cosa preziosa persa e inaspettatamente ritrovata.
Un pò mi commossi.
Sei bellissima Annamaria...
Quanto ci sei mancata...
Quanto ti abbiamo pensata...
Mio marito assisteva alla scena compiaciuto e sorridente: un perfetto quadretto familiare.
"Tesoro, io devo andare: ho lezione, e poi anche un seminario. Se tutto va bene torno per cena, d'accordo?"
"Si, si, vai pure, ciao"
E cosa volete che vi dica?
Nemmeno il tempo di sentire il rumore della porta che si richiudeva e i due gemelli presero ad accarezzarmi e baciarmi dappertutto.
Michele incollò le sue labbra alle mie, fece entrare al sua lingua nella mia bocca e prese ad avvolgere con passione la mia.
Resistetti solo pochi secondi, e poi mi lasciai andare.
In un batter d'occhio l'abito che portavo finì per terra, il reggiseno volò sul tavolo e gli slip vennero lanciati da Paolo sul divano.
E sentii le loro mani e le loro bocche frugarmi dappertutto.
Io ero ancora in piedi, ferma, che cominciavo ad ansimare lentamente.
Paolo mi prese per mano e mi tirò verso la camera da letto.
"Michele, vai a prendere un asciugamano nel bagno, uno grande...", dissi con un filo di voce, e mentre Paolo continuava a tirarmi Michele andò nel bagno, prese un grande asciugamano, aprì il letto e ve lo stese sopra.
Guardai negli occhi i due gemelli, senza dire nulla.
Paolo mi spinse sul letto: "Allungati, troia"
Mi eccitai e obbedii.
Mi stesi sul letto, nuda e con le gambe larghe.
I gemelli si stesero affianco a me e presero a leccarmi ogni centimetro di pelle, fino ad arrivare alla fica.
Michele la allargò con le mani e vi infilò la lingua, in profondità.
Prese a leccarmi avidamente.
Sentivo i miei umori rubati dalla lingua di Michele, mentre Paolo mi mordeva le tette e i capezzoli.
All'improvviso Paolo mi girò, mi afferrò per il culo e lo allargò con forza.
Sentii la sua lingua leccarmi avidamente il buco, allargarlo, dilatarlo con le dita, entrare, rovistarmi dentro.
Mugolavo di piacere.
Paolo mi sollevò: "A quattro zampe, Troia, che ti voglio inculare"
"Siii, inculami...", dissi, senza rendermi minimamente conto di quello che dicevo.
Michele venne sotto di me, mise la testa sotto la mia fica per leccarla, mentre io mi ritrovai col suo cazzo in bocca, e iniziai a leccarlo deliziata.
Lo presi in mano, mentre sentivo il cazzo di Paolo che penetrava nel mio culo con spinte decise.
"Siii! Ahh!!"
Michele mi leccava furiosamente la fica e io presi a fare un pompino selvaggio mentre con la mano lo segavo rabbiosamente.
Sentii i miei umori esplodermi dentro e venni ancheggiando di piacere, mentre la mia bocca veniva invasa dalla sborra di Michele che fremeva di piacere.
Ingoiavo la sborra di Michele e gli leccavo il cazzo quando sentii il mio culo venire invaso dalla sborra calda di Paolo, che continuava a spingere furiosamente nel mio culo con una forza che mi costringeva a urlare di dolore.
Quando Paolo uscì, anche Michele, che aveva il cazzo ancora duro, si mise dietro di me e mi penetrò nel culo, mentre Paolo mi mise in bocca il suo cazzo: "Lecca tutto e per bene, troia"
"Siii!!", mugolai ansimando.
Il cazzo di Michele restava ancora duro: il ragazzo era talmente eccitato che continuava a sfondarmi il culo con un vigore impressionante, e lo sentii venire di nuovo, tremante di piacere.
Spinse ancora un pò, e poi si lasciò cadere sul letto, affianco al fratello.
Io li guardai, mi chinai su di loro e presi a leccare, baciare ed accarezzare i loro cazzi, che lentamente andavano sgonfiandosi.
Li leccai a lungo, deliziata, mentre i gemelli mi accarezzavano i capelli.
Ingoiai ogni goccia del loro sperma, proprio come una troia golosa, fino a quando i due cazzi, oramai a riposo, non furono perfettamente puliti.
A quel punto mi allungai anche io sul letto, in mezzo ai due gemelli.
Michele prese a leccarmi di nuovo le tette, i capezzoli, e poi giù verso la fica...
"Annamaria il tuo stomaco brontola...hai fame?"
"Ora che mi ci fai pensare, si - risposi interdetta - sarà bene che vada a cucinare..."
"Ferma lì - mi disse Michele mettendo la sua mano sulle mie tette - Tu sei la Principessa. Ci pensiamo noi"
Mi scappò un sorriso, mentre Michele mi baciava sulle labbra: "Ti amo", mi sussurrò in modo flebile, e li vidi alzarsi e rivestirsi.
Sentivo in sottofondo rumori di stoviglie, i due gemelli che parlavano, voci...poi più nulla.
Mi addormentai come una bambina, nuda sul letto, col sapore della sborra dei gemelli in bocca e le labbra allargate in un leggero sorriso...
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