Non far rumore

di
genere
dominazione

Eravamo rientrati da poco nel B&B dopo una giornata in spiaggia. Otto persone, sudati, stanchi, sporchi di sabbia. Il caos per la doccia era inevitabile. Io mi ero infilato nel bagno. L’acqua scorreva già quando qualcuno bussò. Aprii di colpo pensando si trattasse di Rocco o Michele pronto a mandare qualcuno al diavolo. Ma in realtà era Maika, la ragazza di Miky.

« scusa…» sussurrò. Aveva l’asciugamano sulle spalle e il bikini zuppo. Stava già sfilandosi la parte sopra. Prima che potessi dire qualcosa, la voce di Miky da fuori: «Maika, sbrigati! Che dobbiamo uscire dopo!» Lei mi ha guardato. Io ho fatto un passo indietro e le ho detto: «Se entri, nessuno saprà niente.» Lei aveva una tetta quasi fuori e io avevo il pene all’aria. Gli ho detto “nessuno sentirà niente”E lei ha chiuso la porta.

Lei era imbarazzata ma si sarebbe ancora più imbarazzata se fosse uscita dal bagno dicendo di avermi visto, così disse «Laviamoci insieme, poi esco prima io».

Si è tolta il bikini davanti a me. Era bagnata, lucida, con i capezzoli duri dal fresco. Quando si è piegata dandomi le spalle per togliere il pezzo di sotto, non ho resistito. Le sono andato dietro, l’ho afferrata per i fianchi facendole sentire la pelle del mio pene strusciarsi su di lei.

Lei disse «Fermati Chri che cazzo fai?» mentre procedevo a piegarla in avanti. Gli sposati un po’ la parte di sotto facendole toccare la mia cappella. Lei quasi con il respiro affannato «Fai che vuoi ma non far rumore»

La misi a 90’ con mani contro le piastrelle, tette penzolanti, culo leggermente alzato. Gli entrai dentro con una sola spinta. Lei urlò un po’, gli tirai uno schiaffo al culo «Non urlare più troietta».

Lei si copriva la bocca per non farsi sentire. Il rumore della doccia copriva quasi tutto, ma ogni tanto un piccolo gemito le scappava. A un certo punto si è voltata, ancora infilata su di me, e ha sussurrato: «Posso cavalcarti?» Io mi sono seduto sul bordo della vasca, lei si è messa sopra.

In quella posizione la vedevo tutta: i seni che rimbalzavano, la sua vagina depilata quasi rotta per quante volte Mily l’avrà scopata, la bocca socchiusa, i suoi occhi fissi nei miei. Si muoveva lenta, poi più forte, le mani sulle mie spalle per spingersi giù mentre io le tastavo le chiappe. Mi stringeva dentro come se non avesse mai voluto lasciarmi andare. Ogni spinta era più bagnata, più intensa.

Poi l’ho rimessa in piedi, l’ho fatta girare e l’ho sollevata contro il muro. Gambe attorno alla mia vita, schiena contro le piastrelle fredde. L’ho presa così, in piedi, con le mani sotto al culo inserendole un dito nell’ano. Lei gemeva a occhi chiusi, trattenendo il fiato. È venuta tremando, con un sospiro che le ho zittito con un bacio.

Io sono venuto subito dopo, affondando la sborra dentro di lei, ansimando contro il suo collo. L’ho tenuta stretta qualche secondo, poi l’ho lasciata scivolare giù lentamente. Ci siamo lavati in silenzio. Niente parole. Niente sorrisi. Nella doccia gli colava dello sperma da dentro.

È uscita per prima. Dopo cinque minuti sono uscito anch’io. Miky stava bevendo una birra in terrazza, si mise in braccio a Miky mettendosi sulle gambe posizionando il culo sul suo pene.
Nessuno sapeva nulla. Ma ogni volta che guardo Maika… lei sorride. Come se ricordasse esattamente com’era stare piegata contro quel muro.
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2025-07-12
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