A casa del cugino

di
genere
dominazione

Mi ricordo ancora quando Raffaele mi ha invitato a dormire da lui, mentre i suoi genitori erano in vacanza, ho subito accettato senza pensarci. Fino a quando nn arrivai da luiC non sapevo che con noi ci sarebbe stata anche sua cugina Chiara, e, in fondo, l’idea di passare quella notte mi aveva già acceso qualcosa dentro di me.

Appena arrivati, l’atmosfera era calda e accogliente. Le luci soffuse e il profumo della casa creavano un ambiente perfetto per lasciarsi andare. Passammo diverse ore a giocare a Uno,poker e a vedere i telefoni. Dopo qualche ora verso le 3, la stanchezza mischiata all’alcol stava prendendo il sopravvento, così andammo a dormire. Raffaele sarebbe stato nella camera sua, Chiara in quella dei genitori e io accettai di stare sul divano.

Il silenzio della notte e il pensiero di Chiara, sola a pochi passi da me, mi spinsero a muovermi. Con il cuore che batteva forte, mi alzai e, con passi leggeri, raggiunsi la sua stanza. Sbirciai leggermente. La porta era socchiusa, e una luce soffusa filtrava appena tra le tende. Chiara era stesa sotto le coperte leggere con la faccia rivolta all’altro lato della stanza.

Entrai con cautela, sentendo l’aria carica di attesa. Chiara dormiva, si era tolta la maglietta piegandola su un mobile: Indossava un reggiseno bianco, che io avevo intenzione di lavare. Mi avvicinai lentamente, studiando il profilo dolce del suo viso, la curva morbida delle sue labbra, il respiro regolare che la rendeva viva e vulnerabile allo stesso tempo. Non volevo essere brusco, così cominciai a sfiorarle il braccio con dita leggere, un tocco appena accennato per svegliarla dolcemente.

I suoi occhi si aprirono lentamente, incrociando i miei con un’espressione ancora addormentata ma subito incuriosita. Le sussurrai il suo nome con voce bassa e calda, lasciando che la mia presenza la risvegliasse, trasformando il silenzio in un gioco di desideri.

Chiara mi guardò con un sorriso che era al tempo stesso dolce e provocante. Le mie mani si posarono sulle sue spalle, iniziando un lento viaggio sul suo corpo, esplorando con delicatezza ogni linea, ogni curva, mentre lei si lasciava andare al risveglio, attirata da quella tensione elettrica che cresceva tra noi.

Mi abbracciò tirandomi sul letto, in un secondo mi trovai sopra di lei. le nostre labbra si sfiorarono, un contatto leggero che presto si fece più intenso, più urgente. La passione accumulata durante la serata esplose in un abbraccio silenzioso ma pieno di voglia. Anch’io dormivo sui boxer facendo vedere il lineamento dei pene eretto.

Il tempo sembrava essersi fermato, e in quel momento solo noi esistevamo, uniti in un desiderio proibito che bruciava forte e chiaro. Raffaele dormiva ignaro, mentre io vivevo ogni istante di quel risveglio carico di promesse.

Lei mi levò i boxer faccendomi un bel pompino, io con la testa gliela spingevo Il tempo sembrava essersi fermato, e in quel momento solo noi esistevamo, uniti in un desiderio proibito che bruciava forte e chiaro. Mi levò i boxer facendomi un pompino, io con la mano gli spingevo la testa facendolo entrare tutto. Con l’altra mano gli sfilai il reggiseno lanciandolo fuori dal letto.

Quando la spogliai del tutto era calda. Gli chiesi di fare il missionario. Lei era molto contenta di come la stavo trattando, così mi disse di voler un servizio completo. Bocca,vagina e culo. Si mise a 90’ facendosi penetrante con 16cm.

La notte durò più del previsto… Quando la quiete tornò a regnare, restammo ancora un attimo a guardarci, consapevoli che ciò che avevamo condiviso era più di un semplice momento: era un ricordo destinato a bruciare dentro di me, un fuoco che nessuno avrebbe mai potuto spegnere.
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2025-07-05
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