Esperienze
di
AnnarellA
genere
confessioni
Facciamo un salto indietro. Ho raccontato dell enorme figura di merda che ho fatto a Livorno a casa di mia cugina. Purtroppo qualche mese dopo cadde dallo scaletto mentre puliva casa e si ruppe la gamba. Chiese a me, nonostante il diverbio, e a mia cognata di andare un po' da lei per darle una mano e soprattutto per accompagnarla a fare fisioterapia in ospedale. E siccome io so guidare, dovetti andare io.
Parlammo tanto di quello che era successo, ci riappacificammo e mi ringraziò per essermi messa a disposizione.
In quel periodo le diedi una mano con le pulizie domestiche e la mattina la accompagnavo in ospedale. Da infermiera conosceva tutti e dopo qualche settimana in cui tutte le mattine andavamo lì mi presentò un dottore. Un uomo alto, molto grosso fisicamente, non grasso ma robusto, pelato, barbetta bianca curata e gli occhi azzurri. Tornando a casa fu uno degli argomenti che affrontammo quella mattina.
"Che ne pensi del doc?"
"Bell'uomo le dissi. Forse un po'. Vecchio, no?"
"Ti piacciono quelli più piccoli eh?" Mi disse sorridendo. " Avrà sotto i 60 anni, ti ha messo gli occhi addosso comunque" aggiunse.
Io sorrisi e cambiammo discorso.
Dopo una decina di giorni lo incontrai di nuovo mentre mia cugina faceva fisioterapia. E, insomma, mi invitò a cena. Non pensavo che un uomo così colto potesse invitarmi a cena e per un momento mi diede l impressione del prof di mio figlio. Con più charme. Comunque accettai arrossendo.
Quando mia cugina uscì e glielo dissi ne fu molto contenta. "È un brav uomo" mi disse. Mi ha sempre voluto un gran bene mia cugina.
Costanzo, il dottore, venne a prendermi la sera stessa per portarmi a cena fuori. Mangiammo pesce in un ristorantino sul molo col mare praticamente dietro di noi. Atmosfera bellissima Livorno, nonostante le temperature non fossero più quelle estive. L ho sempre adorata.
Mi trattò benissimo e io era incredula. Poi ce ne andammo. "Anna adoro la tua timidezza" mi disse. In realtà avevo parlato molto poco. Era un uomo di quasi 20 anni più grande, e di una presenza mastodontica ed ero molto intimidita da lui. Mi sorrise e mi baciò. In quel momento capii che ero veramente minuscola vicino a lui, rimasi immobile come una deficiente.
"Ho fatto Qualcosa che non va?" Mi disse.
Arrossii ancora, senza rispondere. Poi entrammo in macchina. "Anna!" Mi disse con voce profonda accarezzandomi il mento. Io lo guardai ancora accarezzandogli la mano. E mi baciò ancora. Stavolta ricambiai.
Andammo a casa sua e trombammo divinamente. Mi misi in ginocchio sul letto e glielo succhiai come se avesse dovuto essere il migliore della sua vita. Poi la sua stazza prese il sopravvento. Mi travolse entrandomi tra le gambe e io gemevo tenendolo stretto a me e guardandolo. Era molto bello mentre mi devastava. Mi prese in braccio e mi schiacciò al muro mettendomi in difficoltà perché non riuscivo a respirare per i colpi che mi dava. Chissà che faccia avevo!
Dopo avermi usata e girata a suo piacimento mi sborrò in faccia. Poi con la mano mi spinse sul suo cazzo.
Restai a dormire da lui tutta notte. Scopammo ancora e ancora. Al mattino ero esausta.
Quando tornai a casa mia cugina con un sorrisetto malizioso mi chiese "Allora?" Strizzandomi l occhio. "Madonna mia!" Risposi. E scoppiammo a ridere.
Rimasi da mia cugina poco più di un mese e frequentai Costanzo per tutto il tempo. 2/3 volte a settimana uscivamo insieme, mi faceva stare bene e a letto ero la sua troia.
Mancavano 2 giorni alla mia partenza e lui mi propose di rimanere lí con lui. Ma era troppo presto per me, non me la sentivo.
Mentre lavavo i piatti a casa di mia cugina bussarono alla porta. Asciugai le mani in fretta e andai ad aprire. Claudio era venuto a trovare mia cugina. Tornai con la testa bassa a lavare i piatti.
Venne in cucina e si accomodò nello stesso posto dove c eravamo messi qualche tempo mese prima. "Come stai?"
"Bene!" Risposi. "Lei è di là, sul letto!" gli dissi per togliermelo di torno.
"E se fossi venuto per te?" Mi disse
"Ma manco ci conosciamo" risposi acidamente.
" A me sembra di sì" disse alzandosi e venendo dietro di me.
Avevo un pantalone della tuta aderente e un maglione.
Iniziò a sussurrarmi cose nell' orecchio mentre mi prendeva per i fianchi.
"Claudio..." Gli dissi provando a intimorirlo.
Poi mi chiude la fontana, mi girò e mi baciò. Anzi, ci baciammo. Mi spinse verso l angolo della cucina e con le mai sulle spalle mi fece inginocchiare davanti a lui. " Ancora?" gli dissi. Tirò fuori il cazzo e me lo passò lateralmente sulle labbra. Poi lo misi in bocca, ciucciando.
Lui gemeva a bassa voce spingendomi con la testa sul cazzo e facendomelo entrare tutto in gola. Mi scese un lacrimone.
Poi mi mise a pecora sulla cucina, io mi abbassai i pantaloni della tuta, e lui tenendomi pEr i fianchi mi penetrò fortissimo. Urlai subito.
Le sue palle sbattevano meravigliosamente sulla mia fighetta e la sua pancia sul mio culo.
Mi stava possedendo alla grande e tolsi anche il maglione restando solo in reggiseno.
Mi scopò in giro per la cucina e sborrandomi ancora in bocca.
"Sei una bomba" disse soddisfatto. Mi alzai per andare in bagno raccogliendo i vestiti, camminando sulle punte e lui mi seguí.
Mi alzò sul lavandino aprendomi le gambe e ricominciò. Io non sapevo come mantenermi, ovunque mettessi le mani cascava qualcosa.
Quando mi mise a pecora con le mani sul lavandino avevo la mia faccia riflessa nello specchio e vidi tutta la scena. BELLISSIMO! Le mie espressioni mi fecero eccitare ancora di più.
Poi se ne andò.
La sera uscii con Costanzo che quella sera però non mi fece salire in casa. Restammo in macchina e mi trascinò con la testa sul suo cazzo, con le sue mani enormi. Ingoiai tutto da brava. Poi mi lasciò dicendomi che non potevamo più vederci.
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