Un po' goffa

di
genere
confessioni

Me l hanno detto spesso, le mie gambe disegnano una V molto provocante. Soprattutto in costume. Sono sempre stata una donna carina, per un periodo leggermente in carne, soprattutto dopo la dipartita di mio marito ma, questa è una caratteristica che non ho mai perso. Uno una volta mi disse "fai venire voglia di entrarti tra le gambe"...Avrei dovuto dargliela solo per questo.
Ho iniziato però ad apprezzare anche il mio lato B che ho sempre visto un po' moscio, da quando i partner che ho avuto durante questi anni hanno iniziato a chiedermi costantemente di praticare una cosa che fino ad allora per me era un taboo. Quando non gli bastava più entrarmi tra le gambe ma esplorare minuziosamente le altre parti del mio corpo. Le sculacciate, gli sputi tra le chiappe, i capelli tirati mentre il cazzo si fa strada dentro di me. Lo scoprire quanto sono delicata, quanto urlo, mi eccito e supplico. La bellezza di sentire il fiume caldo di sborra che mi riempie e che vuole dire che sono sua, gli sono piaciuta. All inizio mi faceva male e basta, poi ho iniziato ad apprezzarlo. Solo chi lo fa può capire cosa significa (scusate la volgarità ma sono eccitata) il senso di sottomissione che ti dà prenderlo nel culo.
È un esperienza forte, soprattutto quando i tuoi partner preferiti sono ragazzi con gli ormoni impazziti, che in un certo senso " te la vogliono far pagare" per essere andata a letto con loro. Ti vogliono dimostrare che hai fatto male. Prenderti, usarti e sfondarti.
E poi diciamocela tutta, quando una cosa inizia a piacerti inizi a desiderarla, a chiederla. Come ho già detto dall'inizio, non mi è piaciuto subito, l avevo già provata, sin dalle prime volte che tornai ad avere una vita sessuale da vedova. Qualche volta accontentando, soffrendo, non riuscendo a rilassarmi. Mi sentivo anche un sacco goffa.
Mi lasciai definitivamente andare con Genny. Quello con cui poi, insieme a suo fratello, di un anno più piccolo, avrei fatto la doppia penetrazione (di cui ho parlato brevemente in Piacere...) qualche tempo dopo
Genny era ed è il classico scugnizzo, non parlerò delle sue disavventure per rispetto. Sfacciato, a volte anche scostumato e molto ribelle. A quei tempi magrolino, pelle scurissima e una mano con tre dita. A causa di un incidente.
Io facevo esattamente come le ragazzine, stando su facebook, i mi piace, le chat, mi ero fatta qualcuno che conosceva anche lui e ci uscii. Essendo del mio parco e giocando da bambini con mio figlio sapevo della loro inimicizia. Tante volte si erano presi a botte ma era passato tanto tempo... Mi mandò subito le foto del suo cazzo e io come una stupida quelle delle mie tette. Avendo almeno l'accortezza di non mostrare la faccia. E all epoca, non c'era come oggi, l opzione della foto che si può mostrare una sola volta, quando la mandavi ti restava li. Sul Pc.
Non facevo venire ancora nessuno a casa mia e la prima volta ci vedemmo di nascosto nella cantina del mio palazzo. Al primo incontro ci limitammo solo a toccarci, ovunque. Le sue dita torturavano la mia vagina in un modo che non so spiegare, e la seconda volta mi feci coraggio. Lo volevo troppo. Salí a casa mia una domenica sera, me lo ricordo come fosse ieri, perché stava diluviando, ero sola a casa e appena entrato mi accovacciai davanti a lui vicino la porta d ingresso ciucciandogli il cazzo e massaggiandogli le palle. Ma sapevo chi avevo fatto entrare in casa mia, e me lo dimostrò quando iniziò a scoparmi letteralmente la gola. Il suo cazzo mi arrivava talmente giù da non riuscire a respirare. Poi mi faceva prendere fiato e di nuovo tutto in gola. Era rozzo e un po' violento ma come mi piaceva, non potete capire.
Dopo un po' ero esausta, avevo le lacrime agli occhi e la figa bagnatissima. Mi ritrovai sul mio divano a saltare come una troia sul cazzo di Genny con due dita ficcate nel culo. Mi sputava in faccia spalmandolo o facendomelo colare sulle labbra. Era arrapatissimo e anche io.
Mi tolse le dita dal culo e ci mise il cazzo. Le mie obiezioni non furono neanche ascoltate. "Uuuuuh uuuuh mamma mia, mamma miaa" erano gli unici gemiti che mi venivano fuori, con una faccia un po' impaurita e goffa. Genny mi prendeva in giro. Il suo cazzo sì faceva strada dentro di me dolorosamente, ma pian piano iniziò a piacermi così tanto che iniziai ad urlare come un ossessa. Lo sentivo bene, lo sentivo durissimo impalarmi, riempirmi il retto. Era bellissimo. Lui era quasi steso sul divano e io su di lui. Poi la situazione si capovolse, finii con la testa nel divano col culo verso Genny che praticamente iniziò quasi a saltarci dentro. Era ancora un'altra sensazione. "Non ce la faccio più" iniziai ad urlare. E non perché mi facessi male ma Mi sentivo distrutta. Me lo sentivo nella pancia. Le parolacce di Genny mi eccitavano sempre di più. Un animale e io la sua cagnolina! Piena piena...
scritto il
2025-05-03
2 . 6 K
visite
2 6
voti
valutazione
6.1
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Una passione?

racconto sucessivo

Esperienze
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.