Alissa la brasiliana - 3
di
Grendizer73
genere
dominazione
Ciao a tutti i miei lettori. Grazie per seguirmi regolarmente. Ricordo che sono davvero un fotoamatore e che i racconti sono tratti da storie che mi sono capitate. Solo i nomi delle ragazze sono stati modificati. Se qualche donna/trans tra le lettrici volesse essere fotografata (io sono a Pavia) mi scriva: dvphoto73@gmail.com
Erano passati (ancora) parecchi mesi quando mi arriva un messaggio su WhatsApp: "Ciao, come stai" senza nemmeno il punto interrogativo. Dopo i soliti convenevoli mi scrive che ha urgente bisogno di soldi. Strano eh?
Allora faccio la sceneggiata per trattare, non sul prezzo ma su quello che faremo. Le rispondo che non può farsi viva all'ultimo momento e sperare che sia libero. Dobbiamo fare tra due settimane. Lei mi supplica di anticipare, che farà quello che voglio. Io le chiedo di darmi il culo (so che è vergine e è molto sensibile al dolore, quindi è una richiesta quasi estrema). Qualche minuto per pensarci e accetta. Ci sarà da divertirsi...
Ci troviamo dopo qualche giorno. Mi racconta che è tornata a Milano e lavora come commessa, ma vive sola e fatica ad arrivare a fine mese. Non ho dubbi visti gli affitti a Milano. Per la sessione del giorno avevo preparato una liberatoria per tutelarmi. Lei ha firmato quasi senza leggere. Errore...
Arriviamo al motel, ci spogliamo, ci rinfreschiamo e la faccio sdraiare a pancia in giù. Prendo un lubrificante e lo spalmo all'esterno del suo culo. Infilo il dito indice, piano ma deciso. Lei si contrae e geme forte. Sono dentro con due falangi quando urla, mi supplica di fermarmi perché deve andare in bagno.
Ci siamo fermati ed è corsa in bagno. Quando è tornata ha tentato di convincermi a fare altro perché le faceva malissimo. Non le ho dato scelta: o si lascia aprire o la finiamo lì. Lei, in lacrime, si è sdraiata ancora. Vederla piangere mi ha eccitato ma mi sono sforzato di controllarmi perché volevo sfondarla.
Di solito (Marta esclusa) sono più delicato ma Alissa faceva uscire il mio lato sadico. Mi sono messo su di lei, rilasciando un po' del mio peso per immobilizzarla, e ho ripreso la penetrazione. Quasi subito ha pianto lamentandosi del dolore. Non mi sono fermato. L'indice era tutto dentro malgrado tentasse di stringere il sedere. Ha provato ancora a dire che doveva andare in bagno ma, questa volta, l'ho tenuta immobile.
Piano piano e a fatica, ho iniziato a muovere l'indice dentro e fuori. Non completamente perché temevo di faticare a rientrare. I pianti continuavano e la mia eccitazione aumentava.
Sentendo che il dito si muoveva bene, ho inserito il medio. Il tono delle urla era salito (anche se non ai livelli di Annalisa). Mi supplicava di smettere, si agitava ma senza cercare di spostarmi, mi chiedeva una pausa. Io ho continuato fino a far entrare il medio. Poi, sforzando, l'ho stantuffata con due dita e cercavo di allargarla da dentro.
Lei impazziva per il dolore, mordeva il cuscino, artigliava le lenzuola. C'è voluto un po' ma, alla fine, sono riuscito a muovere le dita agevolmente. Lei piangeva ancora ma più sommessamente. Si era arresa.
Sono arrivato al terzo dito. Le urla si sono alzate per un po' ma era stremata. Mi ha implorato di fermarmi, che si sentiva dilaniare. Ho continuato, eccitatissimo a sentirla soffrire così tanto. Le dita hanno faticato molto ma sono entrate. Lei sembrava fosse sott'acqua, stava annaspando per respirare. Io ho forzato fino a muoverle abbastanza agevolmente. Ho estratto le dita, lentamente ma con decisione. Lei ha lanciato un urlo senza voce e poi è crollata piangendo sul letto.
Sono andato a lavarmi, poi ho preso una imbracatura che l'avrebbe bloccata con le gambe divaricate. Lei ha provato a opporsi ma le ho ricordato le condizioni per il compenso. Già soffriva a tenere le gambe aperte.
Mi sono messo alle sue spalle e ho allargato le natiche con le mani, in modo da allargare anche il buco del culo. Lei piagnucolava. Il buco, malgrado le sue lamentele, adesso era largo e pronto per accogliermi. Ho appoggiato la cappella e lei ha avuto un fremito. A fatica ho iniziato a entrare. Lei ha cercato di opporsi ma poi ha ceduto inspirando ed espirando velocemente.
Letteralmente sono entrato e lei si sentiva piena. Ho iniziato a muovermi dentro e fuori, sempre lentamente. Dopo qualche istante, finalmente riuscivo a muovermi bene. L'ho montata piano e a lungo. Lei non piangeva più ma respirava con affanno. Verso la fine credo abbia anche iniziato a provare piacere ma non ne sono sicuro. In quel momento pensavo solo al mio piacere.
E di piacere ne ho provato tanto. Quando stavo per venire ho aumentato il ritmo e anche la forza delle spinte. Lei ha ripreso a piangere ancora e la cosa mi ha eccitato di più. Sono venuto a più riprese riempiendo il suo intestino.
Sono rimasto dentro di lei per un po' finché non si è resa conto che poteva "buttarmi" fuori. Mi sono sdraiato vicino a lei. Alissa si è lamentata che le avevo fatto molto male. Io le ho ricordato che l'accordo lo prevedeva. Mi ha risposto che, se questo sarà l'andamento tra noi, allora non mi contatterà più. Io le ho risposto: "Va bene, ma, se per caso ti farai sentire perché hai bisogno di soldi, io ti farò una richiesta ancora più dolorosa"
Tempo pochi mesi e mi ha scritto ancora.
Erano passati (ancora) parecchi mesi quando mi arriva un messaggio su WhatsApp: "Ciao, come stai" senza nemmeno il punto interrogativo. Dopo i soliti convenevoli mi scrive che ha urgente bisogno di soldi. Strano eh?
Allora faccio la sceneggiata per trattare, non sul prezzo ma su quello che faremo. Le rispondo che non può farsi viva all'ultimo momento e sperare che sia libero. Dobbiamo fare tra due settimane. Lei mi supplica di anticipare, che farà quello che voglio. Io le chiedo di darmi il culo (so che è vergine e è molto sensibile al dolore, quindi è una richiesta quasi estrema). Qualche minuto per pensarci e accetta. Ci sarà da divertirsi...
Ci troviamo dopo qualche giorno. Mi racconta che è tornata a Milano e lavora come commessa, ma vive sola e fatica ad arrivare a fine mese. Non ho dubbi visti gli affitti a Milano. Per la sessione del giorno avevo preparato una liberatoria per tutelarmi. Lei ha firmato quasi senza leggere. Errore...
Arriviamo al motel, ci spogliamo, ci rinfreschiamo e la faccio sdraiare a pancia in giù. Prendo un lubrificante e lo spalmo all'esterno del suo culo. Infilo il dito indice, piano ma deciso. Lei si contrae e geme forte. Sono dentro con due falangi quando urla, mi supplica di fermarmi perché deve andare in bagno.
Ci siamo fermati ed è corsa in bagno. Quando è tornata ha tentato di convincermi a fare altro perché le faceva malissimo. Non le ho dato scelta: o si lascia aprire o la finiamo lì. Lei, in lacrime, si è sdraiata ancora. Vederla piangere mi ha eccitato ma mi sono sforzato di controllarmi perché volevo sfondarla.
Di solito (Marta esclusa) sono più delicato ma Alissa faceva uscire il mio lato sadico. Mi sono messo su di lei, rilasciando un po' del mio peso per immobilizzarla, e ho ripreso la penetrazione. Quasi subito ha pianto lamentandosi del dolore. Non mi sono fermato. L'indice era tutto dentro malgrado tentasse di stringere il sedere. Ha provato ancora a dire che doveva andare in bagno ma, questa volta, l'ho tenuta immobile.
Piano piano e a fatica, ho iniziato a muovere l'indice dentro e fuori. Non completamente perché temevo di faticare a rientrare. I pianti continuavano e la mia eccitazione aumentava.
Sentendo che il dito si muoveva bene, ho inserito il medio. Il tono delle urla era salito (anche se non ai livelli di Annalisa). Mi supplicava di smettere, si agitava ma senza cercare di spostarmi, mi chiedeva una pausa. Io ho continuato fino a far entrare il medio. Poi, sforzando, l'ho stantuffata con due dita e cercavo di allargarla da dentro.
Lei impazziva per il dolore, mordeva il cuscino, artigliava le lenzuola. C'è voluto un po' ma, alla fine, sono riuscito a muovere le dita agevolmente. Lei piangeva ancora ma più sommessamente. Si era arresa.
Sono arrivato al terzo dito. Le urla si sono alzate per un po' ma era stremata. Mi ha implorato di fermarmi, che si sentiva dilaniare. Ho continuato, eccitatissimo a sentirla soffrire così tanto. Le dita hanno faticato molto ma sono entrate. Lei sembrava fosse sott'acqua, stava annaspando per respirare. Io ho forzato fino a muoverle abbastanza agevolmente. Ho estratto le dita, lentamente ma con decisione. Lei ha lanciato un urlo senza voce e poi è crollata piangendo sul letto.
Sono andato a lavarmi, poi ho preso una imbracatura che l'avrebbe bloccata con le gambe divaricate. Lei ha provato a opporsi ma le ho ricordato le condizioni per il compenso. Già soffriva a tenere le gambe aperte.
Mi sono messo alle sue spalle e ho allargato le natiche con le mani, in modo da allargare anche il buco del culo. Lei piagnucolava. Il buco, malgrado le sue lamentele, adesso era largo e pronto per accogliermi. Ho appoggiato la cappella e lei ha avuto un fremito. A fatica ho iniziato a entrare. Lei ha cercato di opporsi ma poi ha ceduto inspirando ed espirando velocemente.
Letteralmente sono entrato e lei si sentiva piena. Ho iniziato a muovermi dentro e fuori, sempre lentamente. Dopo qualche istante, finalmente riuscivo a muovermi bene. L'ho montata piano e a lungo. Lei non piangeva più ma respirava con affanno. Verso la fine credo abbia anche iniziato a provare piacere ma non ne sono sicuro. In quel momento pensavo solo al mio piacere.
E di piacere ne ho provato tanto. Quando stavo per venire ho aumentato il ritmo e anche la forza delle spinte. Lei ha ripreso a piangere ancora e la cosa mi ha eccitato di più. Sono venuto a più riprese riempiendo il suo intestino.
Sono rimasto dentro di lei per un po' finché non si è resa conto che poteva "buttarmi" fuori. Mi sono sdraiato vicino a lei. Alissa si è lamentata che le avevo fatto molto male. Io le ho ricordato che l'accordo lo prevedeva. Mi ha risposto che, se questo sarà l'andamento tra noi, allora non mi contatterà più. Io le ho risposto: "Va bene, ma, se per caso ti farai sentire perché hai bisogno di soldi, io ti farò una richiesta ancora più dolorosa"
Tempo pochi mesi e mi ha scritto ancora.
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