Annalisa la milf - 3
di
Grendizer73
genere
esibizionismo
Ciao a tutti i miei lettori. Grazie per seguirmi regolarmente. Ricordo che sono davvero un fotoamatore e che i racconti sono tratti da storie che mi sono capitate. Solo i nomi delle ragazze sono stati modificati. Se volete parlare scrivetemi: dvphoto73@gmail.com
Con l'arrivo della bella stagione Annalisa era un po' più disponibile a raggiungermi per scattare.
Si è presentata con un vestito bianco con la gonna appena oltre le ginocchia, le spalle scoperte, la schiena nuda fino a metà e una generosa scollatura. Durante il viaggio nota che il mio cellulare è agganciato al cruscotto. Ovvero è posizionato vicino a lei. Mi chiede se può accenderlo. Sulle prime non capisco il motivo ma glielo attivo. Lei accende la fotocamera, gira l'inquadratura in modalità "selfie" e muove il telefono fino a inquadrarsi.
Si scatta alcune foto di prova, poi comincia a mettersi in posa (per quanto possibile in auto). Dopo qualche scatto inizia a spogliarsi un po' e riprende. Tempo alcuni minuti ed è quasi nuda. Mentre si denudava mi guardava maliziosamente. Mi ero dimenticato di quanto fosse esibizionista e oggi era particolarmente lanciata. Durante il tragitto si è scattata delle foto davvero erotiche, assumendo pose perverse e facendo di tutto per distrarmi dalla guida.
Arriviamo vivi al motel... mi racconta che è il suo primo giorno libero da parecchio tempo e vuole goderselo. Mi mostra un vestito grigio, nero e bianco simile a quello che già indossava ma con una enorme scollatura che arrivava fino all'ombelico e alle natiche sul retro. Aggiunge un cappello da sole, occhiali da sole e scarpe con tacco vertiginoso e mi porta fuori, nel giardino del motel.
Troviamo un posto adatto e iniziamo a fare foto. Lei vorrebbe mostrare il suo corpo ma il motel è trafficato e continua a passare gente, a piedi oltretutto. Annalisa sbuffa ma non demorde. Arriva ad alzarsi la gonna, appena passa oltre qualcuno, giusto il tempo di farmi fare una foto. Oppure tira fuori un seno. O mostra il sedere. Oggi è davvero euforica ed è divertentissimo stare al suo passo.
Dopo un po', visto che il passaggio continua (prima volta che mi capita) si stanca e decide di rientrare. Dovete sapere che, come in molti motel, le camere (raggiungibili in auto) sono divise da dei separe'. Mentre si avvicina alla stanza Annalisa se ne accorge, mi ferma e mi propone di scattare lì. In questo modo è visibile dai passanti solo se guardano nella nostra direzione (molto probabile ma era anche riparata in parte dall'auto). Assume pose da diva (che le vengono molto bene) ma non resiste a lungo e presto inizia a farsi fotografare mezza nuda. Le piace troppo mettersi in mostra. E a me piace troppo scattare con una donna così disinibita.
Abbiamo fatto parecchie foto (e rischiato di essere visti almeno 4 volte) quando, soddisfatta, ha accettato di tornare in camera. Ci siamo stesi sul letto (io mi sono tolto scarpe e pantaloni) e abbiamo guardato le foto. L'ho fatta mettere tra le mie gambe e ho dato a lei il cellulare così che potesse esaminare bene le foto, come le piace fare. Io l'ho abbracciata mentre lei era concentrata. Ogni tanto rideva per la posa, altre volte ingrandiva una foto e si guardava con occhio critico prima di scartarla o selezionarla.
Passano alcuni minuti e inizio ad accarezzarle le braccia, il collo e poi il petto. Il suo respiro si è fatto più forte, si è girata verso di me e ci siamo baciati con passione. Ci siamo spogliati e le ho detto di mettersi a 4 zampe sul letto. Lei mi ha guardato dubbiosa ma ha accettato. Ho preso la mascherina per gli occhi e lei l'ha messa sebbene fosse ancora dubbiosa. A quel punto ho preso la corda con una ventina di palline anali in vetro, ciascuna del diametro di circa 2 cm.
Mi sono avvicinato alle sue gambe, le ho divaricate meglio e le ho leccato la figa. Istantaneamente sono iniziate le urla di piacere, ancora a un tono contenuto. Ho continuato per un po' e poi sono passato a leccare il buco del culo. Il tono si è alzato. Una volta inumidito ho infilato un dito, che è stato accolto con piacere. Mentre le scopavo il culo mi sono abbassato per leccarle ancora la figa. Le urla stavano salendo di parecchi decibel. Ho infilato due dita nella figa e l'ho stantuffata in entrambi i buchi.
Devo dire che, sebbene urlasse forte di piacere, non si era mossa di un millimetro. L'ho montata per un po'. Quando la figa era bella umida ho strusciato le palline per lubrificarle. Lei era eccitata e non ha reagito all'oggetto. Poi le ho allargato le chiappe e ho spinto dentro la prima pallina. Un urlo forte, più per la sorpresa, e poi gemiti di piacere. Piano piano spingo dentro la seconda e la terza. I gemiti continuano.
Proseguo fino a a circa la decima. Lei cambia tono, non ad un volume più alto, ma come se boccheggiasse perché era piena. Ho infilato due dita nella figa e l'ho masturbata un po' per farla rilassare.
Lei non smetteva di godere ad alta voce. Ho ripreso a infilare e, in breve, sono entrate tutte e 20. Adoro vedere quanto è capiente il ventre femminile.
A quel punto avevo il cazzo d'acciaio così l'ho infilato nella figa. Il suo tono era come un gorgoglio. L'avevo riempita. Inizia a muoversi impalandosi da sola e io, che sentivo anche il contratto con alcune palline, stavo godendo un sacco. Arrivato al culmine prendo il cordino che spuntava e tiro fuori tutte le palline di colpo. Lei ha urlato di un piacere molto forte e si è sollevata, come un cavallo imbizzarrito.
Io la afferro, la abbraccio e, mentre do gli ultimi colpi, le stringo il collo in stile breath play. Lei non respira, mi mette le mani sulle mie braccia ma non fa niente per spostarmi. Io mantengo la presa e stringo ancora più forte mentre vengo. Mi accorgo che continuo a venire a piccoli getti e non mollo la presa fino alla fine.
Finita l'eruzione la lascio e lei si sdraia sul letto serena per l'orgasmo e la sborrata ricevuta. Mi sdraio accanto a lei e ci abbracciamo. Per poco, poi si stacca pur continuando a accarezzarmi il petto. Mi rivela che era la prima volta che ha subito una doppia penetrazione e che ha goduto moltissimo. Mi ha fatto promettere di ripeterla.
Io ero stupito che non avesse bisogno di riprendere fiato, come se non l'avessi strangolata. Mi è venuto spontaneo chiederle se avesse già provato il breath play. Lei ha risposto di no. Anzi, se glielo avessi proposto si sarebbe rifiutata. Sul momento, però, era talmente eccitata e abbandonata a me (si fidava ciecamente) che si sarebbe lasciata fare qualsiasi cosa. Essendo rilassata non si è opposta allo strangolamento e non ne ha risentito. Non si smette mai di imparare.
Alla fine mi ha imposto di rivederci ancora qualche volta prima che finisse la bella stagione. E così è stato.
Con l'arrivo della bella stagione Annalisa era un po' più disponibile a raggiungermi per scattare.
Si è presentata con un vestito bianco con la gonna appena oltre le ginocchia, le spalle scoperte, la schiena nuda fino a metà e una generosa scollatura. Durante il viaggio nota che il mio cellulare è agganciato al cruscotto. Ovvero è posizionato vicino a lei. Mi chiede se può accenderlo. Sulle prime non capisco il motivo ma glielo attivo. Lei accende la fotocamera, gira l'inquadratura in modalità "selfie" e muove il telefono fino a inquadrarsi.
Si scatta alcune foto di prova, poi comincia a mettersi in posa (per quanto possibile in auto). Dopo qualche scatto inizia a spogliarsi un po' e riprende. Tempo alcuni minuti ed è quasi nuda. Mentre si denudava mi guardava maliziosamente. Mi ero dimenticato di quanto fosse esibizionista e oggi era particolarmente lanciata. Durante il tragitto si è scattata delle foto davvero erotiche, assumendo pose perverse e facendo di tutto per distrarmi dalla guida.
Arriviamo vivi al motel... mi racconta che è il suo primo giorno libero da parecchio tempo e vuole goderselo. Mi mostra un vestito grigio, nero e bianco simile a quello che già indossava ma con una enorme scollatura che arrivava fino all'ombelico e alle natiche sul retro. Aggiunge un cappello da sole, occhiali da sole e scarpe con tacco vertiginoso e mi porta fuori, nel giardino del motel.
Troviamo un posto adatto e iniziamo a fare foto. Lei vorrebbe mostrare il suo corpo ma il motel è trafficato e continua a passare gente, a piedi oltretutto. Annalisa sbuffa ma non demorde. Arriva ad alzarsi la gonna, appena passa oltre qualcuno, giusto il tempo di farmi fare una foto. Oppure tira fuori un seno. O mostra il sedere. Oggi è davvero euforica ed è divertentissimo stare al suo passo.
Dopo un po', visto che il passaggio continua (prima volta che mi capita) si stanca e decide di rientrare. Dovete sapere che, come in molti motel, le camere (raggiungibili in auto) sono divise da dei separe'. Mentre si avvicina alla stanza Annalisa se ne accorge, mi ferma e mi propone di scattare lì. In questo modo è visibile dai passanti solo se guardano nella nostra direzione (molto probabile ma era anche riparata in parte dall'auto). Assume pose da diva (che le vengono molto bene) ma non resiste a lungo e presto inizia a farsi fotografare mezza nuda. Le piace troppo mettersi in mostra. E a me piace troppo scattare con una donna così disinibita.
Abbiamo fatto parecchie foto (e rischiato di essere visti almeno 4 volte) quando, soddisfatta, ha accettato di tornare in camera. Ci siamo stesi sul letto (io mi sono tolto scarpe e pantaloni) e abbiamo guardato le foto. L'ho fatta mettere tra le mie gambe e ho dato a lei il cellulare così che potesse esaminare bene le foto, come le piace fare. Io l'ho abbracciata mentre lei era concentrata. Ogni tanto rideva per la posa, altre volte ingrandiva una foto e si guardava con occhio critico prima di scartarla o selezionarla.
Passano alcuni minuti e inizio ad accarezzarle le braccia, il collo e poi il petto. Il suo respiro si è fatto più forte, si è girata verso di me e ci siamo baciati con passione. Ci siamo spogliati e le ho detto di mettersi a 4 zampe sul letto. Lei mi ha guardato dubbiosa ma ha accettato. Ho preso la mascherina per gli occhi e lei l'ha messa sebbene fosse ancora dubbiosa. A quel punto ho preso la corda con una ventina di palline anali in vetro, ciascuna del diametro di circa 2 cm.
Mi sono avvicinato alle sue gambe, le ho divaricate meglio e le ho leccato la figa. Istantaneamente sono iniziate le urla di piacere, ancora a un tono contenuto. Ho continuato per un po' e poi sono passato a leccare il buco del culo. Il tono si è alzato. Una volta inumidito ho infilato un dito, che è stato accolto con piacere. Mentre le scopavo il culo mi sono abbassato per leccarle ancora la figa. Le urla stavano salendo di parecchi decibel. Ho infilato due dita nella figa e l'ho stantuffata in entrambi i buchi.
Devo dire che, sebbene urlasse forte di piacere, non si era mossa di un millimetro. L'ho montata per un po'. Quando la figa era bella umida ho strusciato le palline per lubrificarle. Lei era eccitata e non ha reagito all'oggetto. Poi le ho allargato le chiappe e ho spinto dentro la prima pallina. Un urlo forte, più per la sorpresa, e poi gemiti di piacere. Piano piano spingo dentro la seconda e la terza. I gemiti continuano.
Proseguo fino a a circa la decima. Lei cambia tono, non ad un volume più alto, ma come se boccheggiasse perché era piena. Ho infilato due dita nella figa e l'ho masturbata un po' per farla rilassare.
Lei non smetteva di godere ad alta voce. Ho ripreso a infilare e, in breve, sono entrate tutte e 20. Adoro vedere quanto è capiente il ventre femminile.
A quel punto avevo il cazzo d'acciaio così l'ho infilato nella figa. Il suo tono era come un gorgoglio. L'avevo riempita. Inizia a muoversi impalandosi da sola e io, che sentivo anche il contratto con alcune palline, stavo godendo un sacco. Arrivato al culmine prendo il cordino che spuntava e tiro fuori tutte le palline di colpo. Lei ha urlato di un piacere molto forte e si è sollevata, come un cavallo imbizzarrito.
Io la afferro, la abbraccio e, mentre do gli ultimi colpi, le stringo il collo in stile breath play. Lei non respira, mi mette le mani sulle mie braccia ma non fa niente per spostarmi. Io mantengo la presa e stringo ancora più forte mentre vengo. Mi accorgo che continuo a venire a piccoli getti e non mollo la presa fino alla fine.
Finita l'eruzione la lascio e lei si sdraia sul letto serena per l'orgasmo e la sborrata ricevuta. Mi sdraio accanto a lei e ci abbracciamo. Per poco, poi si stacca pur continuando a accarezzarmi il petto. Mi rivela che era la prima volta che ha subito una doppia penetrazione e che ha goduto moltissimo. Mi ha fatto promettere di ripeterla.
Io ero stupito che non avesse bisogno di riprendere fiato, come se non l'avessi strangolata. Mi è venuto spontaneo chiederle se avesse già provato il breath play. Lei ha risposto di no. Anzi, se glielo avessi proposto si sarebbe rifiutata. Sul momento, però, era talmente eccitata e abbandonata a me (si fidava ciecamente) che si sarebbe lasciata fare qualsiasi cosa. Essendo rilassata non si è opposta allo strangolamento e non ne ha risentito. Non si smette mai di imparare.
Alla fine mi ha imposto di rivederci ancora qualche volta prima che finisse la bella stagione. E così è stato.
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