Marina la spogliarellista

di
genere
bondage

Ciao a tutti i miei lettori. Grazie per seguirmi regolarmente. Ricordo che sono davvero un fotoamatore e che i racconti sono tratti da storie che mi sono capitate. Solo i nomi delle ragazze sono stati modificati. Se qualche donna/trans tra le lettrici volesse essere fotografata (io sono a Pavia) mi scriva: dvphoto73@gmail.com

Dopo un lungo periodo in cui non trovavo nuove modelle (tanti account fake o perditempo), mi contatta Marina.

Alta circa 1,65, magra con un po' di pancetta, seno piccolo (ma carino) e capelli colorati platino o simili. Guardando le sue foto, pur non essendo una gran bellezza, noto che è brava a posare, anche ad assumere pose erotiche non volgari.

Ci siamo accordati nel giro di pochi giorni (un record con le modelle) e abbiamo fissato un sabato pomeriggio due settimane dopo. Ci siamo visti direttamente al motel e dopo esserci presentati, ci siamo presi subito bene.

Marina è una ragazza socievole e disinibita ed è stato semplice lavorare con lei. Per iniziare le ho proposto di indossare un costume da studentessa sexy e di spogliarsi man mano. Lei mi ha fatto una contro proposta. Al posto di fare i soliti scatti avrei potuto girare un video mentre faceva lo spogliarello. L'idea mi piaceva e ho accettato.

Ci siamo organizzati e Marina ha fatto uno spogliarello lungo circa 20 minuti, compresa una parte in cui si mostrava nuda come fanno le spogliarelliste. Finite le riprese ci siamo messi sul letto (lei nuda) a guardare il risultato. Devo dire che è davvero molto bello. Mi sa che, prima o poi, lo metterò in vendita.

Finito di guardare il video abbiamo parlato un po' e mi ha detto che è appassionata di bondage e dominazione. Le ho spiegato che anch'io sono dominante e mi piacerebbe fare pratica con le corde ma avrei bisogno di una partner con cui fare pratica. Lei mi ha risposto che, pur essendo principalmente dominante, a volte accetta di farsi legare e potevo esercitarmi con lei.

Fortuna vuole che, nei kit bdsm che porto sempre con me, erano presenti anche delle corde per bondage (ovvero elastiche per non far male). Appena l'ha saputo ha aperto le confezioni e estratto tre corde. Mi ha spiegato un modo semplice di legare le gambe in modo che polpaccio e coscia fossero legati insieme e che, dalla posizione, le gambe rimanessero divaricate. Mi ha anche detto il nome ma me ne sono dimenticato...

Poi mi ha chiesto aiuto per legare le braccia dietro la schiena. Ho fatto passare la corda più volte tra le braccia in modo che fossero immobili. Infine ho fatto un nodo per fissare il tutto. Mi ha detto che le piace usare la gag ball. Purtroppo quella che avevo era troppo grande per la sua bocca. Rimedierò in futuro.

Mi ha stupito molto la sua fiducia nei miei confronti. Quando lego con il kit bdsm si tratta di una cosa abbastanza ridicola. I gancetti si rompono facilmente con un po' di pressione. Inoltre le polsiere sono larghe e quasi ogni ragazza può sfilare le mani. Con le corde Marina era nelle mie mani, ovvero uno conosciuto da poco. Immagino che faccia parte della componente masochista abbandonarsi in questo modo. Come ciliegina sulla torta mi ha chiesto di metterle la mascherina sugli occhi. Inoltre, se volevo, potevo usare il frustino del kit (leggerissimo ma un po' di dolore poteva provocarlo).

Tutte queste richieste /concessioni mi stavano eccitando. Per fortuna non poteva vedere l'erezione.

Ho iniziato a fare varie foto da angolazioni differenti, poi a girare brevi video in cui usavo il frustino. Ad ogni colpo lei gemeva. Credevo fingesse per il video ma mi sbagliavo.

Con una posa immobile il numero di foto e video che puoi fare è molto limitato. A meno che...

Le ho chiesto se, vista la posa, potevo fare scatti pov. Dopo averle spiegato cosa intendessi ha accettato.

Le ho passato una mano sul viso accarezzandolo. Lei si è strusciata sulla mano apprezzando il contatto. Ho avvicinato un dito alle sue labbra e lei le ha schiuse. Ho infilato un dito in bocca e lei ha succhiato. Iniziavo a eccitarmi. Le ho preso il collo e ho stretto la gola, non forte. Lei ansimava di piacere. Ho mollato il cellulare. Una mano era sul collo, che stringeva piano e mollava. L'altra le accarezzava il petto e il seno. L'ho massaggiato e poi stretto forte mentre stringevo la gola. Lei, malgrado le mancasse il fiato e il dolore al seno, stava godendo.

Con la bocca mi sono portato sul seno per succhiarlo, poi ho succhiato il capezzolo prima di stringerlo tra i denti e provocarle un piccolo urlo di piacere. Nel frattempo cercavo di spogliarmi. Ormai ero bravo a svestirmi senza smettere di accarezzare. La mano sempre alla gola, con la lingua sono risalito sul petto e sulla guancia. Le ho stretto ancora la gola e lei ha spalancato la bocca per respirare. Quando ho mollato ho portato la mia bocca sulla sua e lei ha ricambiato. La baciavo e le facevo bere la mia saliva alternando piccole strette alla gola. Con l'altra mano mi sono portato tra le sue gambe che ho trovato umide. Mi sono insinuato con un dito nella figa e lei ha alzato il tono dei gemiti. L'ho masturbata piano per parecchi minuti continuando a scambiare baci e leccate.

Quando ho sentito la mano inumidirsi all'improvviso e lei a scontrarsi ho estratto le dita, le ho ordinato di aprire la bocca e le ho infilate in gola lentamente. Lei ha emesso un conato ma poi le ha ingoiate e ripulite. Nel mentre le ho chiesto: "Ti è piaciuto?". Un cenno di "sì" con la testa. Io: "Bene, adesso tocca a me. Apri bene la bocca". Lei ha ubbidito e le ho avvicinato il cazzo, sollevandole la testa per agevolare la penetrazione. Ha accolto il pene con calore, prima leccandolo e poi succhiandolo. Ogni tanto le premevo la testa per fare un deep throat per alcuni secondi. Lei ha prodotto molta saliva e ha tossito un po' ma ha accettato passivamente.

La posizione, però, mi era scomoda e volevo possederla. Le ho chiesto se potevo penetrarla senza protezione e lei ha fatto un cenno affermativo. Mi sono portato ai piedi del letto e, stando in piedi, l'ho portata vicino a me, le ho divaricato di più le gambe e l'ho penetrata. Era stretta ma bagnata e sono entrato facilmente.

Ho iniziato a montarla mentre ero aggrappato ai suoi fianchi. Sentivo il piacere aumentare rapidamente. Le mie mani non riuscivano a stare ferme. Si sono spostate sul torace per poi agganciarsi ai seni. I capezzoli turgidi mi chiamavano. Li ho presi tra le dita e li ho tirati forte verso di me mentre continuavo la monta. Le sue urla, ora di tono elevato, erano misto piacere e dolore. Ancora qualche colpo e, con un'ultima tirata violenta, le sono venuto dentro. Lei ha urlato forte per il dolore ma anche per l'orgasmo di piacere.

Ci siamo sdraiati per riprenderci e mi ha detto che non si aspettava di essere così amante del dolore e nemmeno col suo ragazzo aveva sperimentato qualcosa di simile (ops...). Ci siamo ripromessi di fare altre sessioni. Purtroppo non sono avvenute in tempi brevi.
scritto il
2025-05-01
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