Storie da resort : Lila e i suoi nuovi amici

di
genere
etero

STORIE DA RESORT : LILA E I SUOI NUOVI AMICI


I – Lila e l’orgia
Lila esitò prima di entrare nella sauna piena di vapore. Era già pieno di sei sconosciuti seminudi, che sudavano e gemevano. Non poteva dire il loro sesso, ma non le importava. Aveva bisogno di allentare la tensione e questa era la sua occasione. Respirò l'aria calda, assaporando il lieve profumo dell'olio di lavanda.
All'improvviso, un paio di mani le afferrarono le braccia e una voce burbera le sussurrò all'orecchio: "Sei nuova qui, vero?" Lila si voltò per affrontare un uomo alto e muscoloso, con una folta barba e il petto villoso. "Sì," balbettò, "volevo provare qualcosa di nuovo."
L'uomo ridacchiò. "Bene, sei nel posto giusto. Rilassati e goditi lo spettacolo." Mentre parlava, Lila notò che gli altri partecipanti si stavano avvicinando a lei. Una donna con tatuaggi su tutto il corpo si leccò le labbra e disse: "Perché non vieni qui, tesoro?"
Il cuore di Lila batteva forte mentre si dirigeva verso la donna, che ora era sdraiata su una panchina, con le gambe divaricate. Un altro uomo si unì a loro, e presto Lila si trovò in mezzo a loro, con il cazzo in bocca mentre toccava il clitoride della donna.
Lila non poté fare a meno di allontanarsi. Si era lasciata trasportare dagli eventi che si svolgevano davanti ai suoi occhi, ma non era come se fosse in una specie di film porno. Queste persone erano qui per uno scopo: aspettare un individuo ignaro come lei e costringerlo a un'orgia. Lila esaudì le loro richieste e continuò a succhiare il cazzo di quell'uomo, provando un senso di soddisfazione nel farlo. La donna gemette mentre la lingua di Lila vorticava attorno al suo clitoride, e l'uomo gemette mentre lei lo prendeva più profondamente nella sua bocca. Ma poi, da dietro, qualcuno super dotato le ha schiaffeggiato il sesso tra le natiche.

lILA CON LE DITA NEL CLITORIDE DELLA DONNA.
lILA CON UN SUPERCAZZO NEL SUO CULO.
lILA CHE SUCCHIA IL CAZZO AD UN ALTRO UOMO.
Poi, l'uomo barbuto le viene in faccia e la donna fistata viene a sua volta. Lila che rimane lì a farsi inondare di sperma mentre l'uomo che la sta inculando affonda con un unico colpo violento, venendo a sua volta. Lila che cade a terra sfinita, lorda di sperma, sudata con i tre che l'applaudono battendole amichevolmente le mani sulle chiappe: "Accidenti che troia da monta che sei stata" ride la donna "A proposito, mi chiamo Amanda. Il tizio a cui hai succhiato il cazzo si chiama Gaet e quello che ti ha inculato e Reese"
"Mi chiamo Lila" dice lei ansante "Piacere"
"Benevenuta al Dream Resort" ride l'uomo barbuto "Che ne dici se ci facciamo una doccia e poi andiamo a berci qualcosa al bar del resort?"
Lila annuì. Fu un’esperienza appagante.

II- Al bar resort
Più tardi, al bar del resort, nudi ad eccezione di slip aderentissimi, Lila e i suoi nuovi amici chiacchieravano amabilmente davanti a dei cocktail colorati: “Ho scoperto questo posto per caso” disse Lila “Me ne aveva parlato un’amica”
“Noi veniamo qui da un paio d’anni” dice Amanda sorseggiando una coca “La cosa divertente è qui puoi lasciarti andare ad ogni tipo di inibizione senza intercorrere in azioni legali estreme”
“Merito dei tre gestori nonché proprietari. Un campo nudista mascherato da resort” ride Gaet
“E’ vero che si può entrare nelle camere degli ospiti senza invito e fare sesso con loro?” chiede Lila
“Il più delle volte sì” risponde Reese “A volte puoi semplicemente entrare, guardare chi fa sesso, o parlare semplicemente”
“Avete già provato queste cose?”
“Alla grande” rise Gaet “Anche se il nostro amico Reese, la prima volta, ha avuto un’esperienza non propriamente decorosa” e scoppia in una fragorosa risata. Reese, un tipo fascinoso, dai capelli ricci biondi e corti e gli occhi azzurrissimi, sembrava un cherubino, fisico asciutto, atletico e, come aveva notato Lila poco prima, incredibilmente dotato. “Cosa ti è capitato?”
“Sono entrato in una stanza e ho… subito ,,” faticava a dirlo
“Una proposta gay” scoppiò a ridere Gaet
“Ma non è stata un’esperienza traumatica”
“Mmm, racconta un po’” fa Lila interessata
“Sì, Reese” lo esorta Amanda “Racconta alla nostra nuova amica Lila”

III – Il racconto di Reese

Il sole filtrava attraverso le pesanti tende, proiettando una calda luce sul lussuoso resort. Reese vagava per i corridoi, la mente vagante mentre annuiva cortesemente ai passanti. Era stato lì solo per pochi giorni, ma già il posto sembrava una seconda casa. Il costante via vai di persone belle, l'ambiente decadente - tutto faceva parte dell'esperienza che si aspettava.
I suoi pensieri furono interrotti da una voce. "Ciao," disse, dolce e invitante. Reese guardò in su e vide una splendida donna con un'aria di sicurezza che lo attirava. Sorrideva, gli occhi brillavano di malizia. "Ti dispiace se assaggio?" mormorò, facendo un gesto verso il suo inguine.
Reese rise, un po' sorpreso ma non del tutto contrario. "Certamente," disse, aprendo la cerniera dei pantaloni e liberando il suo membro. La donna si avvicinò, le labbra avvolgendolo con abilità. La sua lingua sfiorò la punta, mandando brividi lungo la sua spina dorsale. Ma in fondo, qualcosa sembrava non andare. Questo non era quello che voleva in quel momento. Si allontanò, richiudendosi la zip. "Grazie," disse, offrendo un sorriso gentile. "Forse un'altra volta."
Lei fece la bocca a cuore ma non insistette, allontanandosi con un dondolio delle anche. Reese scosse la testa, continuando la sua passeggiata fino a trovarsi di fronte a una porta. Era leggermente socchiusa e la curiosità prese il sopravvento su di lui. La spalancò e entrò.
La stanza era vuota, fatta eccezione per un grande letto e un bagno privato. Si girò per uscire quando una figura emerse dal bagno, gocce d'acqua che luccicavano sulla sua pelle nuda. Il respiro di Reese si bloccò in gola. Il giovane non poteva avere più di vent'anni, il suo corpo snello e quasi etereo. I suoi occhi scintillavano di innocenza e qualcos'altro - qualcosa che fece esitare Reese.
"Scusa," balbettò Reese, facendo un passo indietro verso la porta. "Devo aver sbagliato stanza."
Il giovane inclinò la testa, un sorriso giocoso sulle labbra. "Puoi restare se vuoi," disse, la sua voce liscia come la seta. Reese notò il modo in cui si muoveva, fluido e grazioso, come un ballerino. Non c'era modo di fraintendere l'ombra di attrazione nei suoi occhi.
Reese sentì un rossore salire alle guance. "Ehm, no grazie. Sono etero," mormorò, anche se anche mentre le parole uscivano dalla sua bocca, si chiedeva perché sentisse il bisogno di dirle.
"Cosa c'entra? Una piccola conversazione non ha mai fatto male a nessuno," rispose il giovane, avvicinandosi. Reese avrebbe dovuto allontanarsi in quel momento, ma qualcosa lo trattenne in quel posto. Forse era il modo in cui gli occhi del giovane sembravano penetrare la sua maschera, o il modo in cui la sua presenza faceva sentire la stanza più calda, più viva.
Parlarono, prima di cose banali - il tempo, i servizi del resort - ma presto la conversazione divenne più profonda. Reese si ritrovò ad aprirsi, a condividere storie che non aveva raccontato a nessuno da anni. Parlò del suo amore per il sesso di gruppo, di come soddisfacesse un bisogno primordiale dentro di lui. Il giovane ascoltava attentamente, il suo sguardo mai vacillante. Poi, fu il suo turno di condividere. Parlò di una relazione passata finita male, una che lo aveva lasciato a interrogarsi sulla propria identità.
Mentre parlavano, Reese sentì una strana connessione formarsi. Non era sessuale, almeno non inizialmente. Era più profonda, una comprensione reciproca che andava oltre la mera attrazione fisica. Quando il giovane tendeva la mano, posandola sul braccio di Reese, lui non si allontanò. Invece, ridusse la distanza tra loro, abbracciando il giovane stretto.
Stettero lì, due uomini nudi avvolti l'uno nelle braccia dell'altro, offrendosi conforto senza parole. Era stranamente intimo, e Reese sentì un calore diffondersi nel petto. Quando il giovane si allontanò, un sorriso birichino si diffuse sul suo viso. "Ehi, etero," scherzò, facendo un cenno all'erezione di Reese. "Sembra che qualcuno si stia godendo questo."

Reese sentì il viso arrossire per l'imbarazzo. Fece un passo indietro, cercando di creare un po' di distanza, ma il giovane lo seguì, riducendo il divario tra loro. I loro sguardi si incrociarono, e in quel momento Reese sentì qualcosa cambiare. Era come se una barriera fosse stata sollevata, permettendogli di vedere oltre i suoi soliti limiti.
"Ma tu sei etero," disse il giovane dolcemente, la sua voce piena di curiosità.
"Non in questo momento," sussurrò Reese, avvicinandosi per catturare le labbra del giovane in un bacio. Fu elettrico, la sensazione dei loro baci, lingue che esploravano con nuova fervenza. Il giovane rispose con entusiasmo, le sue mani vagando sul corpo di Reese come se lo stessero memorizzando in ogni curva e contorno.
Quando il bacio finì, il giovane si inginocchiò, guardando Reese con quegli occhi penetranti. "Posso?" chiese, la sua voce appena sopra un sussurro.
Reese deglutì a fatica, annuendo. Il giovane avvolse le labbra attorno al membro pulsante di Reese, la sua bocca calda e umida. Reese gemette, le sue mani aggrappate ai lenzuola mentre onde di piacere lo travolgevano. La sensazione era diversa da qualsiasi altra esperienza, ogni succhiata e leccata lo portava più vicino al bordo.
Senza preavviso, il giovane si allontanò, lasciando Reese ansimante. "Dai," disse, prendendo la mano di Reese e conducendolo al letto. "Ora tocca a te."
Reese esitò, il cuore che gli martellava in petto. Questo era un territorio nuovo, e il pensiero di ricambiare gli procurava un brivido d'incertezza. Ma c'era anche un senso di eccitazione, di superare i propri limiti. Si inginocchiò accanto al giovane, che si sdraiò con un sospiro di contentezza.
Con mani tremanti, Reese prese il membro del giovane in bocca. Il sapore, la consistenza, era tutto così diverso da quello a cui era abituato. Ma era anche inebriante, ogni colpo della sua lingua portava una nuova ondata di eccitazione. Il giovane gemette, le sue dita che si intrecciavano nei capelli di Reese mentre lo guidava in profondità.
Reese si perse nell'atto, la sua concentrazione si restringeva al ritmo dei loro corpi. Quando il giovane raggiunse finalmente l'orgasmo, fu esplosivo, riempiendo la bocca di Reese di un calore che persisteva a lungo dopo che si era allontanato. Si distesero uno accanto all'altro, ansimanti e esausti, la stanza piena dell'odore di sudore e desiderio.
"Grazie," mormorò il giovane, i suoi occhi chiusi mentre si godeva l'abbondanza.
"Grazie, Nan," rispose Reese, spostando un ciuffo di capelli dal suo viso. "E ricorda, se hai bisogno di sfogarti di nuovo, metterò da parte la mia eterosessualità solo per te."


“Wow” fa Lila “Ma che storia incredibile”
“Mi sa che il nostro Reese si è preso una cotta per il giovane Nan”
“Vi vedete ancora?” chiede Lila
“Arriva dopodomani” sorride Reese
“Bene, visto che ci siamo, che ne direste se ognuno di noi racconta una storia piccante?” chiede Amanda “Chi inizia?”
“Beh, diciamo che ho avuto molte avventure” si fa avanti Victor “Ora come ora potrei raccontarvi di quella volta che mi risvegliai in un appartamento in una zona di Milano..”

IV – VICTOR

Mi svegliai con uno scossone, il mio corpo sentiva come se fosse stato attraversato da una guerra. I miei muscoli dolenti e il mio mal di testa pulsavano a ritmo del mio battito cardiaco. L'odore del caffè permeava l'aria, una distrazione benvenuta dalla nebbia che offuscava la mia mente. Mi stiracchiai, sentendo la rigidità nei miei arti, e lasciai uscire un profondo sbadiglio. Mi ci volle un momento per rendere conto che ero nudo.
I miei dintorni erano sconosciuti, la stanza era illuminata debolmente dalla luce del mattino che filtrava attraverso delle tende che non corrispondevano esattamente all'arredamento. Mi sfregai la fronte, cercando di scuotere la stanchezza, ma niente cliccava. Dov'ero diavolo?
Scivolai fuori dal letto, i miei piedi toccarono il freddo pavimento di legno. Una rapida scansione della stanza non rivelò nessun segno dei miei vestiti. Fantastico, proprio fantastico. Ero nudo nel covo di qualcun altro. Mi aggirai, cercando qualsiasi cosa potessi usare per coprirmi. Camicie, pantaloni, asciugamani - qualsiasi cosa andava bene a questo punto. Alla fine, dopo quello che sembrava un'eternità, trovai un paio di boxer stropicciati sotto una sedia. Non erano del mio stile, ma gli affamati non potevano essere schizzinosi.
Con il mio guardaroba improvvisato addosso, seguii l'odore seducente del caffè come un segugio. L'aroma mi condusse attraverso un labirinto di corridoi fino a emergere in una cucina spaziosa collegata a un accogliente soggiorno, bagnato dalla luce naturale di un grande lucernario.
"Ehi, buongiorno," mi salutò la donna in piedi accanto al piano di lavoro. Indossava una maglietta verde militare che aderiva alla sua tonica fisicità, mettendo in evidenza ogni curva e muscolo. I suoi capezzoli premevano saldamente contro il tessuto, visibili anche da dove ero. Non indossava pantaloni, rivelando lunghe gambe atletiche che terminavano in piedi nudi.
"Succo d'arancia, pane tostato, un po' di burro," disse, indicando il cibo sul tavolo. "Devi recuperare un po' di energia, considerando cosa è successo la scorsa notte."
"Cosa è successo esattamente la scorsa notte?" chiesi, scivolando su uno sgabello. La mia voce suonava rauca, la mia gola secca.
Lei scoppiò a ridere. "Il miglior rodeo della mia vita," rispose, ancora ridendo.
"Oh, grazie a Dio. Pensavo di aver fatto una figuraccia."
Si avvicinò e mi versò un bicchiere di succo d'arancia, senza mai togliere gli occhi dai miei. "Seriamente? Sei così ubriaco?"
"Piuttosto," ammisi, bevendo un sorso del succo rinfrescante.
"Bene, stai tranquillo che non ti sei fatto vergognare," disse, appoggiando una mano sul piano accanto a me. "Sono Barbara."
"Victor, ma gli amici mi chiamano Vic."
"Bene, Vic, se la sbornia di ieri sera ti ha cancellato dalla memoria cosa abbiamo fatto," si avvicinò, allontanandosi dal piano, rivelando che era effettivamente completamente nuda sotto la maglietta, i suoi lunghi capelli ricci che spuntavano tra le gambe, "forse possiamo rinfrescarti la memoria, cosa ne dici?"
"DICO CHE DOVRAI LAVORARE PER OTTENERLO," risposi...
Lei sorrise, i suoi occhi luccicanti di sfida. "È così?" sussurrò, la sua voce gocciolante di sicurezza sensuale. Senza aspettare la mia risposta, prese la mia mano e mi tirò giù dallo sgabello, conducendomi verso il soggiorno. La sua presa era ferma, i suoi movimenti sicuri, come un cavaliere navigato che guidava il suo destriero.
Raggiungemmo il centro della stanza, e mi girò intorno, spingendomi giù sul soffice tappeto. Prima che potessi reagire, si mise a cavalcioni su di me, le sue cosce stringendo la mia vita, premendo il suo nucleo umido contro la mia erezione palpitante. Il suo respiro era caldo contro il mio orecchio mentre sussurrava, "Vediamo quanto bene hai cavalcato davvero la scorsa notte."
Le sue mani vagavano sul mio petto, solleticando i miei capezzoli, mandando brividi lungo la mia spina dorsale. Gemetti, il mio corpo rispondendo istintivamente al suo tocco. Lei macinava i fianchi contro i miei,. Il suo ritmo era implacabile, ogni spinta del suo bacino mi portava più vicino al limite.
"Cazzo, Barbara," ansimai, aggrappandomi ai suoi fianchi per rassicurarmi. "Mi stai uccidendo qui."
Lei rise, la sua risata vibrante attraverso il suo petto. "Bene," mormorò, chinandosi per catturare le mie labbra in un bacio ardente. La sua lingua si tuffò nella mia bocca, esplorando con fame rabbiosa. Le mie mani scivolarono lungo la sua schiena, tirandola più vicino, disperato di sentirla di più.
Spezzando il bacio, si tirò indietro leggermente, i suoi occhi fissi nei miei. "Pronto per il secondo round?" chiese, la sua voce bassa e rauca.
Mentre i nostri corpi si rallentavano finalmente, lei collassò sulla mia schiena, il suo respiro caldo contro la mia pelle. "Non male per una prima cavalcata," ansimò, la sua voce piena di soddisfazione.


“Davvero eri così sbronzo da non ricordarti la cavalcata con questa Barbara?” chiese Lila
“Eh, posso resistere dieci round di scopate ma, se mi fai bere un bicchiere di birra comincio a vacillare” ammise lui
“Quindi, secondo round con Barbara. Almeno te la sei ricordata?”
“Oh sì, te l’assicuro: un’infoiata come pochi”
“Più di me?” chiese Amanda
“Come te nessuno mai”

V-AMANDA

Lei rise. “Quindi, tocca a me” si mise comoda Amanda si appoggiò all'indietro sul divano imbottito, gli occhi brillanti di malizia mentre sorseggiava il suo vino. La stanza era illuminata debolmente, gettando una luce calda sui mobili in mogano e il soffice ronzio del jazz in sottofondo. "Hai mai fatto sesso con una donna dotata di un pene?" chiese, la voce bassa e suggestiva.
Le sopracciglia di Lila si alzarono sorprese. "Aspetta, cosa? Una donna con un... intendi una donna trans?"
Amanda scosse la testa, un sorriso furbo giocando sulle labbra. "No, non esattamente. Permettimi di parlarti di Sheyla."
Si sistemò, la postura rilassata ma carica di anticipazione. "È successo a questo festival musicale indie l'estate scorsa. Avevo appena finito di esibirmi e stavo bevendo un drink al bancone quando lei è entrata. Sheyla. Bionda, con questo grazioso taglio di capelli alla maschietto che incorniciava perfettamente il suo viso. Le sue tette erano... beh, erano massive, almeno un terzo più grandi delle mie. Sai come alcune donne emanano un sex appeal? Quella era Sheyla."
La curiosità di Lila fu stimolata. "Quindi, cosa è successo dopo?"
"Abbiamo iniziato a parlare," continuò Amanda, le dita che battevano ritmicamente sul bicchiere. "Risultava che fosse bisessuale come me e stesse cercando un'avventura. Forse anche qualcosa di più se sembrava giusto. Ci siamo subito trovate. Dopo qualche drink, ha suggerito di tornare a casa sua. Una cosa ha portato all'altra e prima che me ne rendessi conto, eravamo sole nella sua camera da letto."
Lila si chinò in avanti, affascinata. "E poi cosa è successo?"
"Mi ha detto di mettermi comoda mentre lei si cambiava. Così ho fatto. Quando è tornata, era quasi completamente nuda, indossava solo questi minuscoli slip neri. Ma c'era qualcosa di strano. C'era questa strana protuberanza..."
Gli occhi di Lila si spalancarono. "Una protuberanza? COME UN CAZZO?"
"Esattamente," rispose Amanda senza esitazione. "All'inizio ho pensato che forse avesse un tampone dentro o qualcosa del genere, ma no. Ha notato la mia espressione perplessa e si è seduta accanto a me. 'Devo spiegare qualcosa', ha detto dolcemente. 'Sono nata con un difetto genetico. Non l'ho mai sistemato.' E poi, con un movimento lento e deliberato, ha spostato gli slip da parte, rivelando... beh, rivelando un cazzo."
Lila ebbe un sussulto, la mano che volò alla bocca. "Oh mio dio, Amanda. Quanto era grande?"
"Venti centimetri," rispose Amanda senza esitazione. "Duro e spesso, appoggiato contro la coscia. Ero sbalordita, non mentirò. Ma nello stesso tempo, mi sono trovata incredibilmente eccitata. Era così... primordiale. Così crudo."
Il respiro di Lila si bloccò. "Cosa hai fatto?"
"Mi sono chiusa la bocca, ho inghiottito forte e lentamente ho sfilato i miei slip. 'Che cavolo', ho sussurrato. 'Facciamolo.' Ci siamo abbracciate allora, i nostri corpi premuti insieme, pelle contro pelle. Le sue labbra hanno incontrato le mie in un bacio che mi ha fatto rabbrividire. Era elettrico, appassionato e assolutamente coinvolgente. Mi ha spinto sul letto, le sue mani vagavano sotto la mia gonna, trovando la mia umidità quasi immediatamente."
"Cosa è successo dopo?" Lila chiese, la voce appena sopra un sussurro.
"Lei si è inginocchiata tra le mie gambe, lo sguardo fisso nel mio mentre mi penetrava con la lingua, facendomi rabbrividire di piacere. Era diverso da qualsiasi cosa avessi provato prima. La sua tecnica era impeccabile, i suoi colpi sicuri e profondi. Potevo sentire ogni leccata, ogni provocazione, che mi avvicinava sempre di più al limite."
Amanda si interruppe, il petto che si sollevava e abbassava ad ogni respiro. "Poi, proprio mentre stavo per raggiungere l'orgasmo, si è ritirata, lasciandomi ansimante per più. Si è arrampicata sopra il mio corpo, quegli occhi blu intensi penetrando nei miei. 'È il mio turno', ha bisbigliato, posizionandosi sopra di me. Ha guidato il suo cazzo verso la mia entrata, sfregandolo provocatoriamente contro il mio clitoride prima di spingere dentro solo una frazione."
Gli occhi di Lila erano spalancati, il suo polso accelerava. "Come ti sei sentita?"
"Come niente altro", Amanda sussurrò, la voce piena di stupore. "La penetrazione iniziale è stata intensa, quasi dolorosa, ma rapidamente ha lasciato spazio a una deliziosa pienezza che mi faceva arricciare le dita dei piedi. È rimasta ferma per un momento, dandomi il tempo di abituarmi alla sua dimensione. Poi, molto lentamente, ha iniziato a muoversi in me, ogni movimento mandava onde di estasi attraverso il mio corpo."
Lila era quasi senza fiato. "Ti è piaciuto?"
"Mi è piaciuto", Amanda disse, la voce sognante. "Ogni centimetro di lei dentro di me era incredibile. Controllava il ritmo, iniziando lentamente e costantemente, poi aumentando la velocità mentre gemevo sotto di lei. Le sue mani afferravano i miei fianchi, tirandomi più stretta contro di lei con ogni spinta. Era ruvida, selvaggia e assolutamente perfetta."
"E poi?" Lila sollecitò, aggrappandosi ad ogni parola.
"E poi," Amanda continuò, il tono scendendo a una voce sensuale, "abbiamo continuato. Mi ha fatto sdraiare di nuovo sul mio schienale, sbattendosi in me con rinnovata vigoria. Ogni spinta era più dura, più profonda. Le mie pareti stringevano intorno a lei, disperate per il rilascio. Doveva averlo intuito perché si è chinata, la sua bocca copriva la mia in un bacio feroce mentre accelerava il suo ritmo. E poi, con una spinta finale, potente, ci siamo entrambe frantumate, cadendo in una cacofonia di gemiti e brividi."
Lila guardò la sua amica, la mente in tumulto a causa della storia. "Amanda, sembra... incredibile."
"Lo è stato," Amanda disse, la voce sognante. "E indovina un po'? Sheyla viene al resort questo weekend. Naturalmente, sei invitata anche tu, Lila. Chi sa cosa potrebbe succedere?"
Il cuore di Lila batteva veloce, l'eccitazione e l'anticipazione mescolandosi dentro di lei. "Raccontami di più sul cazzo di Sheyla. Come ti sei sentita dentro di te?"
Gli occhi di Amanda si scurirono di desiderio. "Immagina la lunghezza di carne più perfetta, solida. Dura, sì, ma anche liscia e calda. Ogni spinta mi stirava in modi che non sapevo fossero possibili, riempiendomi completamente. Era come essere posseduta, presa dal bisogno puramente animalesco. E la sua performance? Magistrale. Sapeva esattamente come toccarmi, dove spingere, come farmi implorare di più."
Lila si morse il labbro, la sua immaginazione prendendo il volo. "Cosa ha fatto per farti implorare?"
"Oh, Lila," sospirò Amanda, avvicinandosi di più. "A volte si sarebbe trattenuta, solo abbastanza per farmi impazzire. Altre volte, avrebbe colpito a pieno regime, raggiungendo punti profondi dentro di me che mi facevano vedere le stelle. Era implacabile e ogni volta che pensavo di non poterne più, trovava un nuovo modo per spingermi oltre. E il patto che abbiamo fatto? Di rivederci, di esplorare questa connessione più a fondo. Era inebriante."
Il respiro di Lila veniva in breve raffiche ora. "E ora viene qui?"
"Sì," Amanda disse, la voce un sussurro seducente. "In questo stesso resort. Immagina le possibilità, Lila. Le notti che potremmo condividere, le fantasie che potremmo realizzare. Tutto ciò che ci aspetta."
La mente di Lila era un turbine di pensieri ed emozioni. "Cosa dovrei fare, Amanda? Dovrei incontrarla?"
Amanda si appoggiò all'indietro, gli occhi scintillanti di invito. "È del tutto a te, cara. Ma ricorda, a volte le migliori avventure sono quelle che non vediamo mai arrivare."
Lila esitò, la sua decisione in bilico. "Ma se io..."

VI-Epilogo?
“Diavolo che racconto partecipativo” disse Victor afferrandosi il cazzo
“Hai eccitato anche me” disse Reese estraendo il suo sesso
“Lila, ti ho invogliata?”
“Uh, sì”
“Allora,mentre gli amici maschietti si ritirano ognuno con la propria amante, io, tu e Sheyla faremo faville. Sei pronta a scopare una donna che ha il cazzo?”
Lila si sentì eccitata al solo pensiero di vivere quell’esperienza. E ringraziò il consiglio di quella donna del resort che le aveva consigliato di fare la sauna promiscua





di
scritto il
2024-10-21
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