Le abitudini sessuali in un condominio di periferia parte 7
di
Vandal
genere
orge
Le abitudini sessuali in un condominio di periferia parte 7
Se le trova davanti tutte e tre, con solo le mutandine. Belle statuarie, sode. Traspirano voglia di sesso da tutti pori. Ad Emanuel gli viene in mente l’immagine dell’agnello sacrificale sull’altare pronto per essere macellato. Solo che lì era in balia di tre valchirie con la voglia di sesso pari a quella di un carnivoro rimasto troppo a lungo a dieta.
Pensa al suo rifugio sicuro, ad Hilda e Greta, l’esperienza e la freschezza giovanile. Chiude gli occhi, avanza: il sacrificio è d’obbligo.
Sul divano, Bruna alla sua sinistra e Velda alla sua destra. prendono a baciarlo, contendendoselo, toccandolo, accarezzandolo. Manuelitò è completamente nudo e si lascia toccare e baciare.
Java si inginocchia davanti a lui, in contemplazione a fissare madre e zia a limonare e toccare. Ma lo sguardo e per il sesso di lui, così grande e invitante, che oscilla come un metronomo, ipnotizzante.
Li che si allunga verso di lui e gli lecca le palle. Lui ha un fremito. Lei risale con la lingua verso l'alto, lentamente. Velda e bruna continuano a toccarlo e baciarlo. Poi si abbassano e si mettono a leccarglielo insieme. lingua, poi labbra, poi ancora lingua. Ingoia Velda, su è giù. poi passa e Bruna. poi a Java. Se lo passano come il bicchierino della staffa. Alla fine sembra più un chuba chup che un cazzo “Vediamo a chi viene prima” dice Velda succhiando alacremente
Emanuel ha il cervello in palla. Se continuano a succhiarglielo in quella maniera, finirà per finire il cervello. Trenta secondi per ognuna. Tocca a Bruna, Manuelito resiste. Poi Java. Ancora resistenza.
"Hai sostanza" fa ammirata Velda "Per questo piaci a mia sorella"
Tocca ancora a lei ma ancora lui resiste. lui sa che è solo questione di tempo prima che la scossa si manifesti. Fanno tre giri senza che accada nulla. La prima che riuscirà a farlo venire, farà sesso completo con lui. E' con Velda che cede in maniera definitiva, inondandola come un getto da canna da pompiere. Lei ingoia tutto, lasciando deluse le altre due “Bene” tossisce “Non male ragazzo. Mia sorella è fortunata ad averti” gli tira un buffetto sul pene floscio. Si alza e va’ a darsi una rinfrescata. Bruna e Java la raggiungono poco dopo “Almeno ci lasci guardare?” chiede Java
“Non credo che farò altro” risponde Velda
“Come no?” chiede Bruna
“No, ho giocato abbastanza” ritorna in sala dove Manuelito sta cercando di riprendersi “Bene ragazzo. Grazie per esserti offerto così generosamente. Saluta mia sorella da parte nostra”
“Niente sesso del vincitore?” chiede lui sorpreso
“In altre circostanze lo avrei fatto ma, sento che hai i pensieri in altri luoghi. Credo faresti bene a ritornare della tua isola felice”
Lui si alza, la bacia, si ritrae “Grazie per l’esperienza” si riveste, saluta tutte ed esce dall’appartamento
Pompe idrovore. Così si sente dopo essere stato succhiato da quelle tre valchirie. Raggiunge il pianerottolo di casa Hilda. Greta apre subito. E' completamente vestita e, trovandoselo davanti, sembra sorpresa "Credevo che non i avrebbero mollato così presto" commenta
"Eh, tua zia Velda si è acconteta di un pompino plurimo e ingoio spaziale"
"Niente sesso sfrenato?"
"Era quello che si doveva fare. credo che Bruna e Java anelavano a vincere loro il giro sperma. Ma è toccata a Velda e, tua zia, ha deciso che l'ingoio finale valeva una scopata con il sottoscritto"
“sarebbe la prima volta” fa stupita Greta
“Dove stai andando?”
“Alla pasticceria qui di fronte. Nonna Hilda vuole qualche pasticcino per tasera”
“Vado dentro, allora”
La trova nuda, a letto, a pancia in sotto, le lunghe gambe ripiegate dietro il culo. Lei intenta a leggere un libro dalla copertina fucsia. Manuel è stanco ma, la voglia di fare sesso con Hilda è troppo impellente "Dimenticato qualcosa, Greta?"
"Niente Greta" risponde Emanuel scostandole le gambe e adagiandosi su di lei a cazzo duro
"Ti hanno lasciato libero?" fa stupita Hilda
"Sì. Mi hanno spolpato per bene ma, ho ancora un po' di vigore da donare solo a te"
Lei sorride, sporge appena il culo verso di lui accogliendo il suo sesso vigoroso e incomincia a muoversi piano. Lui, preso dalla foga, di fare piano non ne ha proprio voglia e comincia a strusciare come un dannato tra le sue chiappe. Una strana furia sessuale si impossessa di lui. Estrae e la gira a pancia all'aria. Così bella e invitante con quel corpo così sodo e flessuoso. E quella fica che sembra una bocca pronta a cogliere un pompino degno di un re.
Entra, lo sguardo fisso in lei. Umidità e ardore, dentro e fuori. Dentro e fuori. Lei si aggrappa e geme…
Jenna vuole chiedere a Manuelito se stasera voleva partecipare ad una cena tra lei, i due cugini pasticceri e Greta. Sulla soglia, sta per bussare. Ma si ferma: dall’interno provengo rumori e gemiti soffocati. Jenna arrossisce. Il suo non più bimbo ci stava dando dentro con la giovane Greta. Si allontana in punta di piedi. Avrebbe chiamato più tardi.
Va a sbattere contro qualcuno che porta un vassoio di pasticcini. Imprecazione, salvezza del vassoio “Oh scusi tanto.. Greta?” lo stupore di jenna è tale che non proferisce parola
“Oh, Jenna..” si discosta
“Oh, credevo che tu fossi.. che tu e Manuelito, insomma.. Ho sentito..”
“Ah, starà facendo esercizi al sacco” trova una scusa Greta
“Ah, certo” ma a me non se Lei sembra proprio un allenamento da sacco. Che sia.. ma no, no, non lo farebbe mai.. Credo. “L’invito a cena per stasera. Ecco, ero passata per quello. Stasera, tu, Manuelito e i cugini pasticceri” sorride
“Oh, certo. Glielo dirò. Si, glielo vado a dire subito” Dio che imbarazzo
Entra e chiude subito la porta.
Manuelito ed Hilda avvinghiati tra loro. Hilda sta saltando tra le gambe di Manuelito. La faccia arrossata e sotto sforzo. Greta poggia il vassoio dei pasticcini sul ripiano di cucina. Aspetta che i due facciano una pausa. L'urlo dell'orgasmo poco dopo fa avvicinare Greta ai due amanti "Sai chi ho beccato fuori sul pianerottolo?" chiede Greta "Tua madre"
"Ouch"
"Stava andandosene quando mi è quasi arrivata addosso. Stava per bussare quando ha sentito gemiti e sussulti provenire da qui. Pensava fossimo io e te"
"Ok, questo è bene"
"Ma ha incontrato me sul pianerottolo quando invece pensava fossi qua dentro a farmi stantuffare per bene"
"Oh, male"
"Le ho detto che ti stavi allenando con il sacco"
"Ci ha creduto?"
"Così pare"
"Ma parchè era qui?"
"Invito a cena stasera da lei..Voi.. Io, tu, lei e i due cugini pasticceri"
"E Hilda"
"Non sono stata invitata"
"Sì, solo perché non sa che faccio sesso anche con te"
"Non glielo hai ancora detto?"
"No, mia madre non sa nulla di me, di te o delle altre"
"Prima o poi salterà fuori. Del resto, non può dirti nulla dal momento che, anche lei, in questi mesi, intratteneva"
"Sì e poi si è ridimensionata grazie a quei due cugini"
"Cosa le dico?"
"Dille che accettiamo. E che ci sarà anche Hilda"
Se le trova davanti tutte e tre, con solo le mutandine. Belle statuarie, sode. Traspirano voglia di sesso da tutti pori. Ad Emanuel gli viene in mente l’immagine dell’agnello sacrificale sull’altare pronto per essere macellato. Solo che lì era in balia di tre valchirie con la voglia di sesso pari a quella di un carnivoro rimasto troppo a lungo a dieta.
Pensa al suo rifugio sicuro, ad Hilda e Greta, l’esperienza e la freschezza giovanile. Chiude gli occhi, avanza: il sacrificio è d’obbligo.
Sul divano, Bruna alla sua sinistra e Velda alla sua destra. prendono a baciarlo, contendendoselo, toccandolo, accarezzandolo. Manuelitò è completamente nudo e si lascia toccare e baciare.
Java si inginocchia davanti a lui, in contemplazione a fissare madre e zia a limonare e toccare. Ma lo sguardo e per il sesso di lui, così grande e invitante, che oscilla come un metronomo, ipnotizzante.
Li che si allunga verso di lui e gli lecca le palle. Lui ha un fremito. Lei risale con la lingua verso l'alto, lentamente. Velda e bruna continuano a toccarlo e baciarlo. Poi si abbassano e si mettono a leccarglielo insieme. lingua, poi labbra, poi ancora lingua. Ingoia Velda, su è giù. poi passa e Bruna. poi a Java. Se lo passano come il bicchierino della staffa. Alla fine sembra più un chuba chup che un cazzo “Vediamo a chi viene prima” dice Velda succhiando alacremente
Emanuel ha il cervello in palla. Se continuano a succhiarglielo in quella maniera, finirà per finire il cervello. Trenta secondi per ognuna. Tocca a Bruna, Manuelito resiste. Poi Java. Ancora resistenza.
"Hai sostanza" fa ammirata Velda "Per questo piaci a mia sorella"
Tocca ancora a lei ma ancora lui resiste. lui sa che è solo questione di tempo prima che la scossa si manifesti. Fanno tre giri senza che accada nulla. La prima che riuscirà a farlo venire, farà sesso completo con lui. E' con Velda che cede in maniera definitiva, inondandola come un getto da canna da pompiere. Lei ingoia tutto, lasciando deluse le altre due “Bene” tossisce “Non male ragazzo. Mia sorella è fortunata ad averti” gli tira un buffetto sul pene floscio. Si alza e va’ a darsi una rinfrescata. Bruna e Java la raggiungono poco dopo “Almeno ci lasci guardare?” chiede Java
“Non credo che farò altro” risponde Velda
“Come no?” chiede Bruna
“No, ho giocato abbastanza” ritorna in sala dove Manuelito sta cercando di riprendersi “Bene ragazzo. Grazie per esserti offerto così generosamente. Saluta mia sorella da parte nostra”
“Niente sesso del vincitore?” chiede lui sorpreso
“In altre circostanze lo avrei fatto ma, sento che hai i pensieri in altri luoghi. Credo faresti bene a ritornare della tua isola felice”
Lui si alza, la bacia, si ritrae “Grazie per l’esperienza” si riveste, saluta tutte ed esce dall’appartamento
Pompe idrovore. Così si sente dopo essere stato succhiato da quelle tre valchirie. Raggiunge il pianerottolo di casa Hilda. Greta apre subito. E' completamente vestita e, trovandoselo davanti, sembra sorpresa "Credevo che non i avrebbero mollato così presto" commenta
"Eh, tua zia Velda si è acconteta di un pompino plurimo e ingoio spaziale"
"Niente sesso sfrenato?"
"Era quello che si doveva fare. credo che Bruna e Java anelavano a vincere loro il giro sperma. Ma è toccata a Velda e, tua zia, ha deciso che l'ingoio finale valeva una scopata con il sottoscritto"
“sarebbe la prima volta” fa stupita Greta
“Dove stai andando?”
“Alla pasticceria qui di fronte. Nonna Hilda vuole qualche pasticcino per tasera”
“Vado dentro, allora”
La trova nuda, a letto, a pancia in sotto, le lunghe gambe ripiegate dietro il culo. Lei intenta a leggere un libro dalla copertina fucsia. Manuel è stanco ma, la voglia di fare sesso con Hilda è troppo impellente "Dimenticato qualcosa, Greta?"
"Niente Greta" risponde Emanuel scostandole le gambe e adagiandosi su di lei a cazzo duro
"Ti hanno lasciato libero?" fa stupita Hilda
"Sì. Mi hanno spolpato per bene ma, ho ancora un po' di vigore da donare solo a te"
Lei sorride, sporge appena il culo verso di lui accogliendo il suo sesso vigoroso e incomincia a muoversi piano. Lui, preso dalla foga, di fare piano non ne ha proprio voglia e comincia a strusciare come un dannato tra le sue chiappe. Una strana furia sessuale si impossessa di lui. Estrae e la gira a pancia all'aria. Così bella e invitante con quel corpo così sodo e flessuoso. E quella fica che sembra una bocca pronta a cogliere un pompino degno di un re.
Entra, lo sguardo fisso in lei. Umidità e ardore, dentro e fuori. Dentro e fuori. Lei si aggrappa e geme…
Jenna vuole chiedere a Manuelito se stasera voleva partecipare ad una cena tra lei, i due cugini pasticceri e Greta. Sulla soglia, sta per bussare. Ma si ferma: dall’interno provengo rumori e gemiti soffocati. Jenna arrossisce. Il suo non più bimbo ci stava dando dentro con la giovane Greta. Si allontana in punta di piedi. Avrebbe chiamato più tardi.
Va a sbattere contro qualcuno che porta un vassoio di pasticcini. Imprecazione, salvezza del vassoio “Oh scusi tanto.. Greta?” lo stupore di jenna è tale che non proferisce parola
“Oh, Jenna..” si discosta
“Oh, credevo che tu fossi.. che tu e Manuelito, insomma.. Ho sentito..”
“Ah, starà facendo esercizi al sacco” trova una scusa Greta
“Ah, certo” ma a me non se Lei sembra proprio un allenamento da sacco. Che sia.. ma no, no, non lo farebbe mai.. Credo. “L’invito a cena per stasera. Ecco, ero passata per quello. Stasera, tu, Manuelito e i cugini pasticceri” sorride
“Oh, certo. Glielo dirò. Si, glielo vado a dire subito” Dio che imbarazzo
Entra e chiude subito la porta.
Manuelito ed Hilda avvinghiati tra loro. Hilda sta saltando tra le gambe di Manuelito. La faccia arrossata e sotto sforzo. Greta poggia il vassoio dei pasticcini sul ripiano di cucina. Aspetta che i due facciano una pausa. L'urlo dell'orgasmo poco dopo fa avvicinare Greta ai due amanti "Sai chi ho beccato fuori sul pianerottolo?" chiede Greta "Tua madre"
"Ouch"
"Stava andandosene quando mi è quasi arrivata addosso. Stava per bussare quando ha sentito gemiti e sussulti provenire da qui. Pensava fossimo io e te"
"Ok, questo è bene"
"Ma ha incontrato me sul pianerottolo quando invece pensava fossi qua dentro a farmi stantuffare per bene"
"Oh, male"
"Le ho detto che ti stavi allenando con il sacco"
"Ci ha creduto?"
"Così pare"
"Ma parchè era qui?"
"Invito a cena stasera da lei..Voi.. Io, tu, lei e i due cugini pasticceri"
"E Hilda"
"Non sono stata invitata"
"Sì, solo perché non sa che faccio sesso anche con te"
"Non glielo hai ancora detto?"
"No, mia madre non sa nulla di me, di te o delle altre"
"Prima o poi salterà fuori. Del resto, non può dirti nulla dal momento che, anche lei, in questi mesi, intratteneva"
"Sì e poi si è ridimensionata grazie a quei due cugini"
"Cosa le dico?"
"Dille che accettiamo. E che ci sarà anche Hilda"
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