Una giornata di M

di
genere
trio

Una giornata di M…….


Ormai sono passati un paio di giorni dalla visita a Milano del mio amico di penna, chiamiamolo così, sono sdraiata sul divano a sentire un disco ( si, in casa uso ancora il giradischi ) di Vasco, forse il suo secondo lavoro, è abbastanza vecchio, ripenso alla cena dell’altra sera e mi sono quasi convinta di aver perso un’occasione, mah la vita è così, va presa come viene, mi dico.
L’inverno, comunque è arrivato, a Milano non fa ancora freddissimo ma, visto come, normalmente, vado in giro in casa, ho il riscaldamento acceso, se qualcuno mi vedesse adesso con i mei calzettoni di lana ed una camicia bianca da uomo con solo gli slip addosso chissà cosa penserebbe di una donna matura come me, forse non dimostro gli anni che ho ma, comunque, li ho ed in giornate come questa me li sento tutti addosso.
Mi alzo dal divano solo per girare il disco, passo davanti allo specchio della consolle, beh dai, in effetti non c’è male, la camicia slacciata mostra un ventre piatto ed un seno ancora valido, certo un aiutino, qualche anno fa l’ho avuto, però va bene così, forza Elena, scuotiti, vestiti ed esci …….. naaaaaaa, mi ributto sul divano, mi sveglia il suono del citofono, guardo l’orologio, sono solo le tre del pomeriggio, dallo schermo vedo che è il ragazzo del minimarket, mi ero dimenticata do aver ordinato la spesa la mattina, mi allaccio la camicia, per lo meno quella ed apro, dev’essere il figlio, non avrà più di 14 anni, gli dico di posare la scatola sul bancone della cucina e gli do 5 euro di mancia, mi sorride e ringrazia andandosene, bene, almeno ho qualcosa da fare, mettere via la spesa: una confezione di bottigliette di coca cola, ci sono cresciuta, è la bevanda che mi piace di più, anche se adesso compro la coca zero, due buste di minestrone surgelato che preparo e poi frullo e metto via, poi quando ne ho voglia ci metto un po’ di riso e lo mangio, yogurt, latte a lunga conservazione, pane a fette, gallette di riso soffiato, scatolame vario, fagioli di vario tipo, lenticchie, ceci, qualche fettina di carne che congelo una per una, stinco di maiale precotto, 4 buste di insalata già pronta che, comunque, lavo sempre lo stesso prima di mangiarla, una bottiglia di olio extravergine, aceto balsamico, succhi di frutta, dei gamberoni dell’atlantico surgelati, mi piacciono fatti in padella al brandy, ed altre amenità simili.
Sistemato tutto sono da capo ed è passata solo un’altra ora, sembro un’anima in pena, vabbè, deciso, vado a fare un po’ di shopping in centro, cosa c’è di meglio ?
Però, per comodità, metto una tuta aderente nera con zip sul davanti, un paio di stivali sempre neri con un tacco 8, un piumino lungo con cappuccio sempre nero di Moncler ed esco, salita in macchina, però, decido di andare fuori Milano, niente shopping, un giro magari sul lago a Lugano, quando arrivo è già buio, anche se è presto, ma il lungo lago è illuminato, lasciata la macchina faccio quattro passi e poi mi siedo ad un tavolino in un dehors di un bar scaldato da una stufa a fungo e ordino una bella cioccolata calda che bevo guardando le luci che si riflettono nell’acqua del lago, poca gente in giro, noiosissimo anche qui, meglio tornare a casa, cambio strada, però e deciso di fare il lungo lago, arrivata in Italia mi fermo in un crotto sulla strada per mangiare qualcosa, sono, praticamente sola nel locale, accidenti che giornata, lasciatemelo dire, di M………….
Riparto dopo una cena veloce e comincio ad inanellare paesini vari fino a Varese e poi all’ingresso in autostrada a Gallarate, tra poco sono a casa, obbligatoria una sosta all’autogrill di Saronno per comprare biscotti e bere un caffè, quando esco la sorpresa, finestrino rotto e borsa sparita, per fortuna portafoglio e chiavi dell’auto sono in tasca, però nella borsa ci sono quelle di casa, ho detto che è una giornata di M ……. .
Arrivo a casa guidando , praticamente, con il cappuccio in testa, l’aria che arriva dal finestrino rotto è gelida, devo entrare dalla porta di servizio del cortile, per fortuna ho la chiave nascosta in un vaso, la casa è calda, avevo lasciato la caldaia accesa grazie a Dio, mi spoglio velocemente e mi ficco sotto la doccia bollente, a me piace così, poi la mia solita camicia ed i calzettoni, lascio stare le mutandine, tanto tra poco vado a letto, mai successo, alle 10 sono già sotto le coperte, ripenso alla giornata, decisamente nulla da riportare nel mio diario, peccato per le chiavi e la borsa, era di Vuitton, saranno però rimasti scornati non trovandoci dentro il portafoglio, chissà però cosa penseranno trovandoci, oltre ai trucchi anche la vaselina ed il lubrificante anale, comunque mi addormento con il proposito di chiamare il fabbro al mattino per cambiare la serratura della porta d’ingresso e, comunque, anche della porta di servizio.
Mi sveglio per un rumore, devo aver chiuso male una finestra, la mia sveglia proietta sul soffitto l’orario, sono le 2, in camera fa freddo, lì tengo il termosifone chiuso se no non respiro, nuda come sono entro in soggiorno ed accendo la luce, qualcuno mi afferra da dietro e mi mette una mano sulla bocca sollevandomi praticamente da terra, un altro mi si mette davanti mostrandomi un coltello, e facendomi cenno di stare zitta, ha un passamontagna in testa, gli rispondo di si con un cenno della testa e vengo scaraventata sul divano dove mi approprio di un plaid e mi copro, poi capisco, l’etichetta con il mio nome ed indirizzo cucita all’interno della borsa, ecco come hanno fatto a trovarmi, probabilmente erano davanti a casa mia dalla sera prima per verificare il fatto che fossi sola
- Adesso stai ferma e zitta troia
Non c’era bisogno me lo dicessero, intanto continuano ad aprire cassetti e sportelli tirando fuori quello che c’e, i miei vari argenti finiscono in un sacco di quelli neri della spazzatura che oggi non si possono più usare, lo stesso il mio telefono, il mio pc portatile, ed il tablet, poi uno va in camera mia e ne esce poco dopo con i miei ultimi acquisti : una borsa di Gucci ed un’altra di Vuitton, poi la domanda che mi aspettavo:
- Dove sono i soldi e i gioielli ? hai una cassaforte?
Non mi importa, basta che se ne vadano in fretta, gli indico il mobile dove c’è il pannello che nasconde la mia piccola cassaforte
- La combinazione, puttana
Gliela dico e tirano fuori i pochi gioielli che tengo in casa e i soldi, ho sempre un po’ di contanti, una mazzetta da 5000 euro, una cosa è certa, uno dei due, quello che ha sempre parlato è italiano, l’altro non lo so è sempre stato in silenzio
- Ecco, adesso cominciamo a ragionare, hai dell’altro?
- Il portamonete ma non c’è molto altro
- Vedremo
L’altro esce dal bagno con in mano alcune delle mie cose più …….. intime e le mostra all’altro che subito
- Ah ecco a cosa servivano le cose che avevi nella borsa, sei proprio una gran troia, ma adesso non ne hai bisogno, ne hai qui un paio di quelli veri e, visto che non abbiamo ricavato molto dalla nostra visitina ci meritiamo, sicuramente, un contributo, come dire, aggiuntivo
Dicendo così mi viene vicino, prende il plaid e me lo strappa di dosso
- Uhm adesso che ti guardo meglio non sei poi male, mai stato con una più grande di me
Dopo aver detto questo lui ed il suo amico si spogliano tenendo, però, i passamontagna poi mi mostra un oggetto preso dalla mia borsa che era in un sacchiettino
- E questo cos’è ?
Non rispondo subito e mi prendo uno schiaffo
- Un ovetto vibrante,
- Ah ecco, proprio da gran troia, e questo?
- Il telecomando
- Uhh anche tecnologica, dai mettilo
- Ma io
- Apri quelle cazzo di gambe e mettitelo
- Ecco brava, ti piace eh e se aumento la velocità? Ahahah guardala, dai vieni qui
Mi fa inginocchiare sul divano, lui ha sempre in mano il telecomando, il suo amico si mette dietro di me e, senza preavviso, dopo una sberla sul sedere, con le mani mi allarga le chiappette e mi penetra, lui, invece si mette davanti a me e mi mette in bocca il suo cazzo
- Mentre il mio amico ti incula per bene fammi un pompino, che sei sicuramente brava
Il suo amico da dietro, finalmente parla anche lui, dev’essere dell’est o albanese
- Questa gran troia è abituata a prenderlo nel culo, scorre che è un piacere
Infatti mi pompava velocemente e con forza, mentre io leccavo e succhiavo il pene di quello davanti a me che, ridendo continuava a cambiare velocità all’ovetto con il telecomando che teneva in mano
- Stai godendo eh baldraccona
Si, aveva ragione, avevo già avuto un orgasmo ed un secondo quando il suo amico mi ha sborrato nel buchino
- Volevo scoparti in bocca, ma il mio amico ha già finito e voglio incularti anch’io, tu, intanto puliscigli il cazzo
Così dicendo cambiarono posto ed ebbi presto un’altra schizzata di sperma nel culetto.
Anche lui, quando uscì dal mio sederino si mise a fianco del suo amico a farsi ripulire, con la lingua, l’uccello,
- togliti quella cosa dalla figa e mettitela nel culo, forza, ecco, brava, vediamo che effetto fa
usando sempre il telecomando si divertivano vedendo come mi agitavo con l’ovetto nel sederino, speravo si scaricasse presto ma, quando lo avevo messo nella borsa era carico al massimo
- dai troia non ti fermare che adesso ti vogliamo scopare
io, intanto, grazie all’ovetto, avevo un altro orgasmo ed ero già sfinita, soprattutto per la situazione, poi riuscirono anche a scoparmi a turno in maniera abbastanza violenta lasciandomi sempre l’ovetto , che continuava a vibrare, nel mio culetto. Poi mi dissero di mettermi sul tappeto e loro, presa una bottiglia di vodka dal mio frigorifero si sedettero sul divano, sollevavano solo il lembo del passamontagna per bere direttamente dalla bottiglia, mi buttano vicino, sul tappeto, il mio dildo nero da trenta centimetri e sempre l’italiano
- puoi togliere quella cosa dal culo, tanto il telecomando dice che è scarico, facci vedere uno spettacolino, facci vedere mentre ti masturbi con quello
indicando il dildo nero, mi sdraio sul tappeto, così da non guardarli, allargo le gambe e comincio, dopo averlo leccato ed insalivato un po’, a strusciarmi la punta di quel cazzo di caucciù sulle grandi labbra mentre con l’altra mano con movimenti circolari di due dita mi titillo il clitoride
- dai infilatelo dentro
lo faccio lentamente perché è davvero grosso
- brava adesso scopati da sola vegliamo vederti godere, troia
lo uso come dicono ma il mio corpo reagisce autonomamente e faccio fatica ad avere un altro orgasmo
- ah preferisci quelli di carne eh ?
si erano di nuovo eccitati vedendo o spettacolo e mi fecero estrarre il dildo e vollero scoparmi di nuovo a turno lì, sul tappeto
- però, la vecchia è ancora bella soda eh, belle tette anche
praticamente rigiravano il mio corpo come volevano facendomi cambiare posizione e riempendomi vagina e culetto, oltre alla bocca, anche contemporaneamente, prima di andarsene, all’alba, mi legarono, non strettamente, le mani alle gambe del divano e mi lasciarono stesa sul tappeto a pancia sotto con il dildo nero ben piantato nel sedere e non dimenticarono di dirmi
- conosciamo tutto di te, una parola alla polizia e torniamo a farti visita.
Ci ho messo due ore a liberarmi delle corde e a togliermi il cazzo di gomma dal sedere ma resto stesa sul tappeto fino a quasi mezzogiorno, poi, in ginocchio vado in bagno e mi siedo sul pavimento della doccia lasciando scorrere l’acqua sul mio corpo e resto così non so per quanto tempo, poi riesco ad alzarmi ed asciugarmi, prendo il barattolo della crema lenitiva e la metto dove mi fa più male e mi infilo sotto le coperte.
Quando il giorno dopo mi alzo dal letto faccio una colazione abbondante, comprese due uova sode, poi mi guardo in giro e vedo tutto il casino, dovrò sistemare ma prima mi siedo, un po’ a fatica, sulla poltroncina dello scrittoio, accendo il computer fisso che non hanno portato via e cerco un posto dove andare a fare una lunga vacanza al caldo e decido per la Costa Rica, non ci sono mai stata, meglio, siccome sono abituata alla vecchia maniera prendo il telefono fisso e chiamo l’agenzia viaggi dove vado di solito, ci penseranno loro, partenza l’8 dicembre, Natale e Capodanno al caldo, è quello che mi ci vuole, poi metto un po’ d’ordine in casa e chiamo il fabbro per le serrature e gli dico che voglio anche un allarme. A mettere ordine meglio e a pulire come si deve ci penserà la donna, io, intanto, torno a letto pensando che quello che mi è successo non ha nulla a che vedere con il mio essere, con la mia voglia di libertà e di rifiuto degli stereotipi, è stato solo un incidente di percorso, non mi vergogno dei miei orgasmi, io mio corpo reagisce autonomamente agli stimoli, come per tutti però devo sempre essere io a decidere se e con chi farlo
scritto il
2022-12-02
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