Timidezza, solitudine e zia Nunzia.

di
genere
incesti

Sono sempre stato timido ed introverso, non ho avuto una vita sociale, rifiutavo il contatto con altri a causa della mia timidezza, di ragazze neanche a parlarne. I miei genitori forse non hanno capito il mio problema. La scuola è stata una tortura io mi isolavo e gli altri mi isolavano ancora di più. Neanche gli insegnanti cercavano di scuotermi. Ormai ero irrimediabilmente perduto nelle pieghe della solitudine.
Le prime erezioni sono state un motivo per assaporare finalmente qualcosa di piacevole ed una volta ebbi una sensazione fantastica con una masturbazione senza che lo sapessi. Ora la mia vita aveva uno scopo, nei momenti di solitudine che, a volte cercavo, eravamo io ed il mio orpello con cui parlavo perfino. Non mi sembrava esagerato sollecitare spesso il mio coso per farlo crescere e provare quel brivido dato dal godimento. Quando poi per la prima volta durante quella magica sensazione dal pisello uscì un liquido colloso appena trasparente me lo spalmai sul tutto il corpo ricevendone un piacere immenso. Alla chiusura della scuola venivo spedito dai nonni che vivevano con la sorella di mamma, mamma che aveva un lavoro stagionale a cui non voleva rinunciare. A casa dei nonni ero più controllato e la mia libertà era alquanto limitata, anche la zia ci metteva del suo, mi stava sempre addosso. Un giorno casualmente la vidi nuda nella sua camera e vidi che aveva più pelo di me sul pube. Divenne il mio chiodo fisso. Nonno aveva un fondaco con la legna accatastata che era diventato il mio posto preferito per godere. Intanto quello che ora chiamerò cazzo era cresciuto a dismisura ed a volte lo sentivo pesante, non potevo fare un paragone con gli altri ma avevo una sensazione strana.
Forse la zia Nunzia aveva intuito qualcosa ma non mi rendevo conto delle sue attenzioni. Lei aveva ventisei anni quasi dieci meno di mamma ed era una ragazza normale, non eccessivamente alta ma gradevole di viso e la ammiravo quando rideva, era straripante. Aveva preso il vizio di venirmi a dare la buona notte. D'estate si dorme scoperti e nel mio caso solo con le mutande. Lei aveva la camicia da notte trasparente ma indossava anche mutandine e reggiseno. Dopo il bacio si soffermava con lo sguardo sul mio cazzo ed andava nella sua camera. Una sera non venne a darmi la buona notte quindi mi ritenni libero ed avevo iniziato a masturbarmi, quando di colpo vidi lei che veniva a darmi la buonanotte, si accorse del mio stato, non tornò indietro, rimase ferma a metà strada. Una volta rimesso il cazzo nelle mutande si avvicinò nonostante fossi al massimo dell'erezione e il glande aveva fatto capolino dalle mutande. Mi diede un bacio dandomi la buona notte ma invece di darmelo sulla guancia forse feci un movimento incontrollato lo ricevetti sulla bocca odorosa di dentifricio. Nessuno si giustificò e tornò nella sua camera. Tirai fuori il cazzo tanto era accesa solo una piccola luce notturna più eccitato di prima e sborrai dappertutto, anche sulla mia bocca arrivò lo schizzo più potente. Spalmai tutto sul mio corpo, non finiva mai, ne era uscita una enorme quantità e come mi voltai di lato vidi la sagoma della zia che rientrò subito nella sua camera, si era fermata sulla porta a guardarmi e non mi ero accorto, ma non ero affatto preoccupato, anzi ero contento di aver offerto quello spettacolo.
Da quel giorno i rapporti tra me e la zia Nunzia cambiarono decisamente, mi stava sempre addosso e cercava il contatto. I nonni nel pomeriggio andavano a riposare e restammo solo noi due sul terrazzo sotto un pergolato. "Tesoro di zia forse ieri sera abbiamo sbagliato tutti" "Zia Nunzia non abbiamo sbagliato, abbiamo fatto quello che ci sentivamo di fare" Silenzio e poi "Non so che mi succede, vedendoti ieri sera sono rimasta esterrefatta, hai qualcosa di grande tra le gambe, da chi hai ereditato una simile fortuna, forse da papà" "Non so zia a volte me lo sento pesante e devo masturbarmi per farlo ridiscendere" "Magari qualche volta ci pensa la zia tesoro, ma acqua in bocca". "Ho un ragazzo con cui mi vedo, ha esattamente la tua metà di cazzo". "Stasera quando senti i nonni che scopano vieni nella mia camera che la zia ti prende le misure" : In attesa che i nonni iniziassero a scopare fui costretto a farmi una mastodontica sega, al segnale convenuto trovai la zia nuda a gambe aperte, mi fece avvicinare col cazzo alla sua bocca e lo fece ricrescere a dovere e lo volle subito nella figa. Emise un suono di soddisfazione lunghissimo, mi premeva sul culo invitandomi a spingere, poi "Lascialo dentro che prendo la pillola ma finora non ne è valsa la pena, da oggi in poi si. "Zia stai zitta che ci sentono i nonni" "Chi se ne frega io li sento tutte le sere"
Raggiunse l'orgasmo senza che io venissi perché avevo scaricato. Lei venne altre tre volte e l'ultima l'accompagnai anch'io. Tesoro di zia questo lavoro lo facciamo tutte le sere, mi hai fatto godere tantissimo, mai mi era successo come ora". "Prima ti ho detto acqua in bocca, be non mi interessa se lo sanno tutti che scopo con te, anzi lo devono sapere cosa fai tu". La fine dell'estate era lontana, non persi la mia timidezza ma il cazzo faceva gola a molti ed erano gli altri a colloquiare con me. L'argomento era uno solo: La misura del cazzo e come lo usavo.
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scritto il
2022-07-07
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