Cominciò tutto come una banale influenza parte 3

Scritto da , il 2021-08-10, genere pulp

III-Cominciò tutto come una banale influenza

Tre giorni dopo l’esperimento con F1 e M1, capita un fatto curioso. F1 ha la pancia, sembra incinta “Non è possibile” fa sgomenta Azma “Eppure, eccola lì”
“Sembra allo stadio del nono mese” commento “M1 è immobile”
“Mi sa che è morto” commenta Azma
“Sta succedendo qualcosa” indico M1
La donna incomincia a gridare reggendosi il ventre “Oh Dio, non starà…” non finisce la frase che qualcosa spunta dalla vagina di M1. Una testa grigia e rugosa, avvolta da una membrana color d’argento. Scivola fuori, accompagnato dalle urla di M1 “Partorendo?”
Sembra un film dell’orrore. Il fto scivola sul pavimento, arrotolandosi su sé stesso. Ha un colore violaceo, occhi piccoli da castoro e il corpo non ancora sviluppato, con le gambe fuse a formare una tozza coda. Emette vagiti, soffia, si rizza in piedi annusando l’aria. Si gira verso M1, poi verso F1. Poi, rivolto verso di noi che siamo invisibili dietro lo specchio. Alla fine si gira verso M1 e striscia verso il soggetto maschile mentre, F1 rantola a terra immersa in sangue e altri liquidi. Il feto ha iniziato a divorare M1 “Diavolo” Azma chiude le comunicazioni, soffocando un conato di vomito “Per la miseria. Cosa abbiamo creato?”
“Non non abbiamo creato nulla. E’ colpa del Bela. E’ lui, soltanto lui. Maledetta apocalisse”

Dormiamo profondamente abbracciati l’una all’altra. Di colpo, spalanco gli occhi e tendo l’orecchio. Una voce. Qualcuno sta chiamando. Scuoto Azma e le chiedo di ascoltare anche lei “Da dove viene?”
Ci vestiamo e seguiamo la fonte del richiamo. Viene dal basso, dalla zona delle celle. Seguiamo il rumore e arriviamo fino alla cella dove abbiamo fatto l’esperimento con M1 e F1. Appoggiato al vetro, i palmi rivolti verso di noi, completamente nudo, un ragazzo di 18 anni, dal fisico asciutto, la pelle bianca e dal chiaro vigore in riposo “Ma che diavolo?” fa Azma
“Ehi, ci siete lì dietro?” chiama il ragazzo
Dietro, il corpo di M1 è ridotto ad una massa informe di ossa masticate. F1 è in un angolo, gambe aperte, la testa reclinata sul petto, bloccata n una forma ibrida maschio femmina. Il ragazzo presenta delle branchie sulle guance e le pupille color viola “Si è sviluppato così tanto in cinque giorni?” esclama stupita Azma
“Era poco più di un feto. Un feto mostruoso e cannibale” mormoro “E ora..”
“Cinque giorni e sembra un diciottenne. Se invecchia così rapidamente, vuol dire che, in meno di una settimana sarà ..”
“Dannato Bela”
“Che facciamo?”
“Ehi, voi,lì dietro. Apritemi, per favore!”
Mi avvicino all’interfono e chiedo “Chi sei tu?”
Il ragazzo scatta all’indietro stupito “Io.. Io non lo so. Mi sono svegliato in questo corpo e mi sono..Li. Cosa succede? Perché sono dentro questa stanza?”
Che facciamo ora? Lo chiedo ad Azma, incapace di comprendere fino in fondo quello che stiamo vedendo “Dobbiamo capire cos’è”
“Hai un nome, ragazzo?”
“Non lo so. Ho un sacco di confusione in testa”
“Confusione anche per noi” mormora Azma
“Adesso ci serve che tu sia collaborativo” dico “Quindi, siediti a terra e metti le mani sulla testa”
“Come volete, ma non voglio farvi del male”
“Tu fai come ti abbiamo detto” ripeto
Il ragazzo obbedisce, si siede per terra e mette le mani in testa. “Entro io” dice Azma
“No, entriamo insieme” afferro il pungolo elettrico

Il ragazzo sembra tranquillo. Nella stanza si respira un’aria pesante. Mi dirigo verso M1 e ne saggio le pulsazioni. Respiro debole ma vivo. Il suo processo di trasformazione si è fermato “In piedi” ordino al ragazzo
“Posso abbassare le braccia?” chiede lui
“Abbassa pure” annuisco “Dunque, tu che ricordi hai da quando sei nato fino a poco fa?”
“Ricordi confusi”
“Sai quanti anni hai?”
“A giudicare dal corpo, direi che sono un adolescente nel pieno delle sue facoltà sessuali” sorride toccandosi il pene “Voi siete femmine appetitose” mi viene da guardare i resti divorati di M1. Lui sventola la mano in aria e sorride nervosamente “Ah, non in quel senso”
“Quindi ti ricordi che lo hai mangiato?”
“E’ parte della nostra natura”
“Quindi ti stai ricordando chi sei?”
“Frammenti” allarga le braccia Noi sappiamo che, una volta nati, per crescere dobbiamo divorare che ci ha messo al Mondo. Nel nostro caso non la madre che ci ha partorito ma il padre che ci ha generato” osserva le ossa sanguinolente “Siamo mammoni, come dite voi”
“Dimmi, come funziona questa cosa? Infettate gli uteri femminili e poi, cosa? Aspettate che un maschio arrivi e vi fecondi?”
“Entriamo nel loro corpo e ci adattiamo a seconda delle nostre esigenze”
Parassiti”
“Sì, credo che nella vostra lingua ci chiamiamo così” annuisce “Infettiamo e trasformiamo il nostro ospite. In alcuni casi, l’ospite diventa una belva feroce come, credo sia capitata ai vostri uomini. Poi dobbiamo solo aspettare che un maschio si accoppi con una femmina prima he lei si trasformi a sua volta in maschio e aspettiamo. Noi funzioniamo così”
“Fatemi indovinare. Sul vostro Mondo vi hanno ghiacciati in una cometa e lanciati nello spazio”
“No, ci siamo ghiacciati per nostro conto” sorride “In attesa di trovare un pianeta nuovo da colonizzare”
“Beh.. Lasciamelo dire.. Qui dentro non troverai nulla da colonizzare”
“E’ solo questione di tempo prima che” il suo volto cambia, si distorce. Scatta verso di noi. Buio

Bivio1
Apro gli occhi e mi sveglio di soprassalto. Azma accanto a me, allunga una mano e mi accarezza “Oh, diavolo”
“Tranquilla, è solo un incubo”
“Maledetta apocalisse”
“Quale Apocalisse?”
“Come?”
“Di che Apocalisse stai parlando?”
“Che dici? C’è una dannata apocalisse là fuori”
“Sei ancora intrappolata nell’incubo” si alza, cammina verso la finestra della camera da letto e apre le tende “Vieni e guarda”
Mi alzo, mi avvicino, guardo oltre. La vista su una strada trafficata piena di gente, tutti felici, bambini che giocano, atleti del jogging “Che succede?”
“Dimmelo tu Mindi. E’ da quando sei tornata da quel laboratorio che sei strana. Parli nel sonno, parli di Vaganti, di una cometa”
“Una cometa” annuisco “Un virus ha infettato tutti. Chi faceva sesso veniva trasformato in uno zombie”
“Chi ha visto troppe puntate di Walking Dead?”
“Ah, neanche mi piacciono i film sulle apocalissi zombie”
“Devo farmi una doccia” mi prende per mano “Vieni”
Sembrava così reale. Mi soffermo davanti allo specchio. Una finestra su un altro Mondo. Mi ricordo che ho pensato la stessa cosa, qualche settimana prima, al laboratorio quando, con Azma, mi ero soffermata ad osservare pensare. E’ da lì che è partito tutto? La mia visione distorta di un Mondo alternativo dove tutto andava a catafascio?
Forse esiste un universo parallelo dove una cometa carica di batteri alieni, ha trasformato in zombie la popolazione. Un mondo dove io e Azma combattiamo in cerca di una cura mentre tutto intorno muore. Forse è solo un’illusione e il mio è un lungo incubo incominciato ai Labs e agli studi sugli effetti della mente soggette a farmaci sperimentali “Un bivio” dico ad Azma sfiorandomi le branchie sulle guance

Bivio 2
Londa, o meglio Londo, ora è un uomo e mi racconta una storia strana. I batteri sono creazioni di una razza estinta da migliaia di anni. Di quel mondo alieno cui nessuno ricorda più, non restano altro che frammenti e quegli abominio.
I maschi delle specie che vengono a contatto, si trasformano in bestie feroci desiderosi di accoppiarsi con il sesso opposto. Il batterio nelle femmine altera lo sperma ricevuto e crea una vita, un mostro famelico che divora il padre che lo ha generato. Questi batteri, che voi avete chiamato bela, erano armi di distruzione di massa veramente efficaci. Ma non passò molto tempo prima che venissero banditi come armi troppo pericolose. Perché quelle armi si rivoltarono verso i loro creatori. Allora i batteri che voi chiamate Bela, furono caricati su una cometa e lanciati nello spazio, sperando che sparissero verso un sole. Si pensava che il nostro sole andasse bene, non credevano che ci fosse vita qui. Ma, una volta arrivati in contatto con la vostra atmosfera, loro si liberarono
“Come possiamo liberarcene?”
“I batteri decanteranno per un altro anno. Dopo di che spariranno, dissolvendosi in un nulla” risponde Londo “Chi è infetto tornerà alla normalità e tutto sarà liquidato come una banale influenza”
“Voi lo sapete per certi?”
“Abbiamo fatto i nostri test”
“Ma tu sei uno di loro, o sbaglio. Chi mi dice che stai dicendo la verità?”
“Perché il mio DNA è rimasto inalterato nella trasformazione. E il Bela ha un effetto differente sulle femmine” allarga le braccia mostrando il proprio corpo maschile nudo . Si afferra il pene e dice “Se non farò sesso, tra un anno tornerò ad essere Londa”
“E chi si riprodurrà?” chiede Azma
“Impedite a quell’ibrido di vivere”

Bivio 3
Un anno dopo, l’apocalisse è regredita. Chi era uomo si è ritrasformato a donna e le bestie feroci sono tornati al loro stadio di esseri umani. Il Mondo è più vuoto ma, conoscendo l’Umano, non ci metterà molto a tornare quello di un tempo.
Ripenso a Clarice, Cindy,Londa, Azma e a tutti i colleghi cho visto morire in questi tre anni.
Azma che muore sotto i miei occhi uccisa dall’ibrido che era nato da M1 e F1. Posso sperare che esista un altro Mondo, al di là di uno specchio, dove la storia si è evoluta in altra maniera. Un Mondo dove io e lei stiamo vivendo una fantastica storia d’amore in un Mondo più pulito e senza Vaganti
Sono passati tre anni ormai e il Mondo è quasi tornato alla normalità. I governi ricostituiti si sono adoperati per studiare una contromisura sulla minaccia Bela. Tornerà e il delirio ricomincerà. Si studieranno ipotesi su come debellare la cometa, forse uno shuttle come in quel film, armato di testate nucleari che polverizzeranno Bela nello spazio
Sto sorseggiando un caffè lungo la strada principale della mia città quando sento la seguente frase “Ciao simpatico, fanculo anche qui?” alzo lo sguardo e vedo il volto sorridente di Londa, di nuovo lei, fuori dall’incubo “Posto libero?”
“Sì, certo, siediti pure”
Si accomoda e fa cenno al cameriere di farsi servire un caffè “Sei difficile da trovare”
“Mi sono preso una lunga pausa mentre il Mondo rinasceva”
“Sì, sono stati anni difficili”
“Come te la passi?”
“Sto ricominciando a vivere”
“Sei tornata alle vecchie abitudini?”
“Quasi” il caffè arriva “Avevo voglia di rivederti per poterti ringraziare per quello che hai fatto”
“Ho fatto quello che andava fatto” minimizzo con un ‘ alzata di spalle
“Io.. mi dispiace molto per Azma”
“Avrei dovuto stare più attenta e renderlo innocuo subito, quel bastardo”
“Ora, come sei messa?”
“Sono sola” sorrido “Tu?”
“idem”
Allungo una mano sul tavolo a toccare la sua. Lei non la ritrae e mi guarda negli occhi “Non credo che sarà più così” dice
Sì, certo che non sarà così. Ci siamo lasciati indietro un’apocalisse zombie iniziata come una banale influenza. Mindi e Londa, sembriamo una copia di porno star..

FINE

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