Il sequestro (VI parte)

Scritto da , il 2020-09-04, genere pulp

Il sequestro (VI parte)

Ore 8:00

Mario rientrò con Iancu in salone, ripulito e ben vestito e ormai quasi pronto per partire alla volta di ciò che sarebbe stato l’atto conclusivo che avrebbe segnato finalmente la fine di quella tragica giornata. L’istituto bancario avrebbe aperto tra un’ora e quindi c’era ancora tempo per un paio di raccomandazioni che i sequestratori vollero avanzare in modo più incisivo.
Quando i due uomini giunsero in sala, Darko se ne stava seduto sul divano e all'arrivo di Mario iniziò a fissarlo con uno sguardo carico di odio, quell'essere meschino in camicia e cravatta davanti a lui lo ripugnava. L’uomo fu accolto da un silenzio surreale e da occhiate ostili. Velocemente Valerj gli si avvicinò porgendoli una videocamera. Mario lo guardò perplesso, ma prese in mano la macchina.
V:- Siediti!
Gli intimò severo il bulgaro. L’invito se così possiamo definirlo fu accettato con perplessità, ora nessuno intorno a lui parlava e ciò rendeva l’aria più minacciosa, il proprietario di casa alle strette provò a interrompere il silenzio avanzando delle spiegazioni mentre portava in alto con la sua mano l’oggetto nelle sue mani
M: - Che significa questa adesso?
Nuovamente nessuno proferì parola, Mario incrociò lo sguardo di Darko e poté avvertire una certa soddisfazione in quegli occhi chiari e lucenti. Valery senza cambiare espressione intimò lui di schiacciare il tasto play della videocamera, confuso e con una buona dose di preoccupazione l’uomo eseguì l’ordine. Le immagini che iniziarono a scorrere gli permisero, nonostante la penombra, di riconoscere la stanza dove il video era stato girato, si trattava della stanza di suo figlio, dapprima riconobbe le lenzuola del letto e poi i poster sul muro attorno . La immagini erano nitide come se la videocamera fosse poggiata su di un ripiano, e così era, infatti si intravedeva dall'angolazione in cui essa era posta, parte della mensola che lui stesso aveva montato. Mentre osservava le immagini di una stanza inanimata udì il suono di passi e di voci e subito dopo vide un corpo adagiarsi sul letto. Riconobbe nella figura, dai capelli, suo figlio Dario senza alcun indumento addosso se non le sole mutande. La faccia di Mario si fece sempre più preoccupata e ripeté nuovamente ad alta voce
M:- Che significa? Cosa ci fa mio figlio in questo vid…
Non terminò di pronunciare la parola che nel video comparve un’ombra abbastanza grande che si avvicinava al letto. L’immagine successiva rivelò la figura di un uomo, un grosso uomo, che si stese accanto a Dario. L’uomo era nudo e con il cazzo in erezione, iniziò ad accarezzare il ragazzo e a baciarlo poi, senza tanti complimenti, avvicinò il pene al viso del ragazzo il quale senza fiatare o dar segni di insofferenza lo prese in bocca. Quel pompino a Mario sembrò durare un’eternità, nel complice silenzio di tutti i suoi aguzzini poteva percepire anche i gemiti di piacere dell’uomo. La sorpresa a cui dovette assistere non fu l’unica, poco dopo il ragazzo si liberò spontaneamente dei boxer e dopo aver assunto una comoda posizione a pecora si fece sbattere appoggiandosi contro la spalliera del letto. Dalle immagini il ragazzo non sembrava particolarmente sconvolto, anzi Mario nel silenzio tombale poteva percepire anche i gemiti di suo figlio. Mario, alla vista del figlio consenziente a farsi deflorare l’ano, fu colto quasi da un secondo malore. Dopo essere stato sodomizzato a dovere il ragazzo si gettò sul letto esausto mentre l’immagine dell’omone si faceva sempre più nitida ad ogni suo passo verso l’obiettivo. Prima che l’uomo raggiungesse la camera per spegnerla nell'ultimo frame Mario riconobbe la figura dell’uomo era l’omone addetto alla sorveglianza della prigionia dei suoi figli. Sconvolto si alzò di scatto e si lanciò contro Darko, ma Iancu e Valerj lo trattennero. Il ceceno senza scomparsi si accese una sigaretta, incurante delle parole di Mario nei suoi confronti, e dopo qualche boccata di fumo gli si avvicinò e lo colpì due volte nello stomaco con una tale violenza da togliergli per l’ennesima volta il fiato. Lasciato dai due Mario cadde per terra quasi senza respiro. Poi subito dopo aggiunse
D:- Noi ci siamo diverti con tua moglie era giusto che anche Aslan si divertisse, a lui piacciono i maschietti che ci vuoi fare?
Aggiunse sornione. Mario non riusciva a parlare e rotolava sul pavimento dolorante, ma Darko continuò impassibile:
D:- Questo video lo terremo noi e se tutto andrà bene te lo renderemo, ma se ti venisse in mente di avvisare la polizia pubblicheremo il video su tutti i siti porno e tutti vedranno come Dario succhia bene il cazzo. Ah! Non temere, Aslan mi ha detto che si è divertito e che gli è piaciuto molto, scommetto che non eri al corrente di avere un figlio culattone, vero? Ahaahh! Anche mia sorella Jelenka lo sapeva e secondo me lo sa anche la bella Rossana. A tuo figlio piacciono gli schiaffi sul sederino, è proprio un puttanella.
Alle parole di Darko i due suoi compari iniziarono a ridere divertiti.
D:- Non riesci ad accettarlo eh stronzone! Scommetto che sei anche un omofobo di merda, vero? Insomma sei proprio una persona di merda.
Ripresosi dal colpo fisico, ma non da quello psicologico, Mario si alzò in piedi a fatica aiutandosi con la poltrona al centro della sala, poi si avvicinò al serbo e reclamò il video quasi in lacrime.
Senza umanità gli fu risposto che lo avrebbe avuto, ma solo dopo la consegna del denaro e fu spinto verso i due energumeni che lo presero in consegna.
D:- Tra 10 minuti uscirete, come ti ho già detto, Iancu ti accompagnerà e sorveglierà. Alla prima cazzata pagherai caro e la pubblicazione on line del video sarà l’ultima cosa per cui piangerai, ora vai pezzo di merda!
Svuotato da ogni reazione Mario si incamminò nel vialetto della villa, salì a bordo della sua auto accompagnato dal suo sorvegliante e mise in moto. Il cancello della villa si aprì e il sole ormai alto illuminò la strada che i due si accinsero a percorrere.






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