Ora sapevi (cap.6)

Scritto da , il 2020-07-18, genere prime esperienze

-ora sei pronta per l’ultima prova
La voce del dottor Alberti mi sveglia dal torpore in cui mi sto crogiolando. Ultima prova? Basta! Non sono in grado di sopportare altro, sono svuotata, non ho più energie, cosa? Mi giro verso di lui e lo vedo. In piedi al bordo del letto, i calzoni abbassati, il cazzo gonfio stretto in mano.
-il tuo oggetto del desiderio… non preoccuparti non è ancora il momento di sentirlo dentro di te anche se lo desideri tanto, voglio solo testare la tua predisposizione con la bocca… mettiti carponi e prendilo in bocca
-non adesso, sono troppo sconvolta e stanca per
Il sibilo e lo schiocco sono un tutt’uno e precedono di una frazione di secondo il dolore, la tetta brucia come trafitta da migliaia di spilli. Nella mano del dottore un frustino simile a quelli usati dai fantini ma con la testa più piatta e larga. Vorrei protestare ma non riesco, il dolore mi toglie il fiato, e resto li immobile coi denti serrati e gli occhi spalancati.
-mettiti carponi e prendilo in bocca
La voce del dottore è ferma, grave, scandito lentamente l’ordine non ammette repliche.
Obbedisco con timore, riluttanza e, lo ammetto, una punta di curiosità. Apro la bocca e con una certa diffidenza ho il mio primo contatto col sesso maschile. Impacciata e impaurita come un bimbo al primo approccio con la bicicletta cerco di soddisfare l’ordine del dottore, non posso deluderlo. Non mi stupisce trovarlo completamente depilato, non è la prima volta che lo vedo, anche se devo dire che dal vivo fa una certa impressione, non particolarmente lungo ma decisamente tozzo. Attraversato da numerose vene ha la testa viola scuro, lucida. L’odore non è sgradevole, mi ricorda vagamente il sottobosco nei mesi autunnali, il muschio, i funghi il legno umido. Cerco di ripetere i gesti, i movimenti visti sullo schermo quando spiavo le loro feste. Il problema è la lingua, non so dove metterla, ma mi accorgo che usarla per leccare, carezzare quell’asta di carne mi piace, e sembra piacere anche a lui. Provo a farlo entrare tutto in bocca come ho visto fare ad alcune donne ma mi è impossibile, mi sento soffocare per cui desisto e inizio ad andare avanti e indietro. Il vero problema sono i denti, ho paura di graffiarlo, di lacerare la pelle, di rompere qualche venuzza. Ma tutto sommato non è difficile, anzi, la cosa mi piace e sento tornare in me la voglia di godere. Abbondante saliva mi cola dalla bocca cosi come sento colare abbondanti umori sulle mie cosce. Il mio corpo pretende attenzioni . Che arrivano. La signora Antonella da dietro comincia a massaggiarmi facendo passare le mani sulla mia schiena, sui fianchi, prendendomi e strizzandomi le tette che pendono libere, poi si sposta sul culo. Infiniti brividi mi attraversano e istintivamente divarico le gambe
-guarda la signorina come gode, merita di essere sculacciata
E uno schiaffo mi arriva sul sedere. Altro dolore, altra adrenalina, altro piacere. Poi un altro e un altro ancora, sembra che la signora si diverta a farmi male
-amore, sembra che alla signorina piaccia essere sculacciata, sputa umori come una cagna in calore
Cerco di controllarmi, voglio resistere al dolore, voglio controllare l’orgasmo che sento montare, voglio dimostrare che sono pronta al gioco completo perciò mi concentro sul cazzo del dottore. Lo sfilo dalla bocca e, reggendomi in precario equilibrio su una sola mano glielo prendo con l’altra. Il primo cazzo nella mia mano. E’ caldo, setoso al tatto, forse per la saliva, stranissimo il contrasto tra la delicata morbidezza della pelle che lo ricopre e la durezza del suo interno come se, invece che muscolo, fosse un osso. Me lo gusto in mano massaggiandolo su e giù, avanti e indietro come ho visto fare, un po’ lento e un po’ forte. Percepisco chiaramente il suo pulsare e questo mi fa capire quanto potere ha una donna quando ha il cazzo di un uomo in mano. Come simulacro di scettro stringo in mano l’asta e governo il mondo. Un attimo e sposto la mia attenzione sullo scroto, questa sorta di sacchetto rugoso che contiene i testicoli gonfi, pieni. Mi chino leggermente e li lecco, cerco di prenderli in bocca e li succhio, li riempio di baci che capisco sono graditi. E torno a infilarmi il cazzo in bocca. E’ un gioco perverso dove io detto le regole. Ho capito che se rallento o accelero, se intensifico o diminuisco le mie attenzioni, l’uomo rimane in uno stato di dolorosa eccitazione. Lo sfilo di bocca e con la lingua avviluppo il glande, gioco con la piccola fessura dove picchietto la punta della lingua, con cui simulo la penetrazione, raccolgo delle piccole gocce un po’ vischiose dal sapore dolciastro e… un sussulto, la signora dietro di me ha concentrato le sue attenzioni sul mio buchetto che sta leccando con grande impegno regalandomi brividi infiniti. Spesso gioco con quella parte del mio corpo che mi regala sempre immenso piacere ma sentirmelo leccare da un’altra persona è molto di più. come se non bastasse con una mano inizia a massaggiarmi la vulva e questo scatena in me la lussuria. Perdo definitivamente il controllo del mio corpo che inizia a vibrare
-leccami, leccami ti prego
La mia è un’implorazione, voglio la lingua della donna sul mio clitoride, voglio che me lo lecchi, che me lo succhi. Antonella prontamente si sdraia sotto di me e comincia un fantastico lavoro di lingua sulla mia fica.
-mettimi dentro qualcosa, voglio dentro qualcosa
Urlo il mio bisogno poi torno a riempirmi la bocca con quel meraviglioso pezzo di carne. Non contenta mi arrangio da sola e mi infilo un dito nel culo
-amore l’irreprensibile signorina Adele è una vera ninfomane… non ha mai scopato ma è porca come poche…
-hai ragione cara, non so ancora quanto resisto, mi sta letteralmente aspirando l’uccello… dovremo farla montare presto altrimenti questa si fa scopare dal primo che incontra
-è una vera cagna, ci divertiremo un sacco con lei, e ci faremo un sacco di soldi
Queste parole mi entrano dentro con potere devastante. Dalla testa si irradiano scosse elettriche che scuotono il mio corpo, spingo sempre più a fondo il dito nell’ano procurandomi anche un certo dolore. Sono preda della lussuria più sfrenata che spero diventi presto orgasmo. Il dottore se ne accorge e aumenta l’intensità e la forza con cui mi scopa in bocca. Ugualmente la moglie col mio clitoride sempre più gonfio, sempre più martire. Mi prende anche i seni che strizza violentemente, e i capezzoli altrettanto. Tutto questo mi porta al punto di non ritorno. Una deflagrazione, un fuoco d’artificio esplode in me, nella mia mente, nel mio corpo nella mia fica che spruzza un violento schizzo di umori investendo la donna in pieno volto. La signora accoglie i miei umori come una bevanda prelibata a bocca spalancata e se lo spalma sul viso, sui seni come fosse un balsamo di bellezza. Con me esplode anche il dottore. Sento chiaramente l’orgasmo dell’uomo attraversare tutto il suo corpo per concentrarsi nel cazzo che ho in bocca. Faccio per staccarmi ma il dottore mi trattiene e sento una scarica di liquido caldo e dolciastro colpirmi la gola e poi un altro e un altro ancora, mi sembra di soffocare ma non posso sottrarmi a questa prova, che non è una tortura, è il paradiso, l’infinito, l’estasi, il tutto…cerco di deglutire tutto quel seme caldo che accolgo come meritato premio, come dimostrazione di potere, come sigillo di vita. Il seme di un uomo nella mia bocca, a trentadue anni, è come un timbro sul mio passaporto di donna, certifica l’inizio di un viaggio di cui non conosco la meta, le tappe, ma è un viaggio che voglio assolutamente fare, lo desidero con tutta me stessa e farò di tutto perché sia indimenticabile.

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