Ora sapevi (cap.5)

Scritto da , il 2020-07-18, genere prime esperienze

-credo di amare una persona
I volti del dottore e di sua moglie si illuminano di stupore
-da quando? e chi sarebbe questa persona ?
la voce del dottore tradisce una certa inquietudine
-uno degli addetti alla sicurezza che prestano servizio nelle vostre serate.
Mentre dalla mia traspare il disagio a svelare questo intimo segreto. Con gli occhi bassi rivelo alla coppia come tutto è cominciato, di come tra tutte le persone conosciute è stato l’unico ad attirare la mia attenzione. Dell’emozione provata la prima volta che ho dovuto parlargli, il disagio misto a desiderio alla sua presenza, i primi approcci nei momenti liberi del servizio, la conoscenza che si approfondisce sempre però in un rapporto tra datore di lavoro/dipendente, sentire il cuore battere il respiro farsi difficile, scoprirsi a pensare a lui in ogni momento della giornata… e della notte, procurarsi il piacere pensando a lui, alle sue mani, al suo corpo… e scoprire che è sposato da poco più di un anno con una sua collega e sentirsi il mondo crollare addosso ma non riuscire a dimenticarlo, a fare a meno di pensare a lui, a desiderarlo…
Calde lacrime gonfiano i miei occhi per scivolare poi sulle mie guance trascinando con se scie di mascara nero trasformando il mio viso in una sorta di maschera grottesca.
-Povera fanciulla mia, a questo punto sei innocente?
Dicendo queste parole la donna si alza e ponendosi dietro di me mi abbraccia. Attimi intensi di assoluto silenzio dove i miei sensi si attivano al contatto di quel corpo col mio. Poi le sue labbra a sfiorare il mio collo, un bacio delicato, casto, timido e un altro e un altro ancora e le sue mani che cominciano un leggero massaggio ai miei fianchi alla mia pancia. E’ bello, rilassante finché sento un bottone della camicetta aprirsi e una mano solleticare la mia pelle. Il mio corpo si tende, si irrigidisce, in allerta per una situazione sconosciuta, pericolosa. Trattengo il fiato in attesa. Ho paura di quel che può succedere ma non riesco a reagire. Sul collo sento la calda carezza della lingua della signora che mi genera brividi incontrollabili. La mano della donna si fa più audace intensificando la carezza. Un nuovo tocco mi fa trasalire. Con l’altra mano la donna mi solleva la gonna risalendo tra le mie cosce fino a giungere a contatto col mio sesso. Unica barriera il sottile e impalpabile velo di tulle trasparente delle mutandine.
-amore, questa piccola bastardina ha bisogno di essere consolata, senti come è bagnata
In effetti dal mio scrigno sento scendere abbondanti fluidi che le mutandine non riescono a trattenere. E la mano della donna mi artiglia un seno strizzandomelo violentemente. Una scossa attraversa tutto il mio corpo ma non è per il dolore, o meglio, il dolore l’ha generata ma un inspiegabile piacere l’ha amplificata facendomi serrare le gambe anche se il desiderio di avere quelle dita dentro di me è fortissimo. La donna abbandona questo gioco e uno ad uno mi sbottona la camicetta e me la toglie. L’immagine che mi rimandano i numerosi specchi presenti nella sala sono di una carica erotica estrema. Mi vedo, giovane donna, seduta su una sedia, il seno alla vista coperto solo da un evanescente reggiseno bianco trasparente, le gambe inguainate da calze autoreggenti nere di cui si vede la balza per la gonna alzata fino all’inguine celato da un altrettanto evanescente perizoma bianco. Dietro di me la moglie del dottore mi guarda compiaciuta e la maturità del suo corpo si accompagna benissimo alla freschezza del mio. Mi carezza le spalle e questo mi genera brividi di piacere poi mi prende una mano e mi invita ad alzarmi. Il dottore, seduto su uno dei divani, ci guarda compiaciuto. Sono abituata ad indossare scarpe col tacco alto ma in questo momento faccio fatica a mantenere l’equilibrio. Ho come un vago giramento di testa, mi sento come rapita a me stessa, come se stessi vivendo una dimensione altra, ho paura ma voglio vivere questo momento. Davanti a me la donna mi guarda con occhi pieni di desiderio poi mi attira a se e mi bacia, sono impacciata, non so che fare, è la prima volta che bacio una persona. La sua lingua si fa strada nella mia bocca e prende a giocare con la mia. Deve sostenermi mentre le mie gambe si fanno molli poi mi riprendo e mi abbandono a quel bacio a quell’abbraccio. Le sue mani cominciano ad esplorare il mio corpo, con gesto capace mi slaccia il reggiseno che cade a terra e per la prima volta il mio seno è a contatto con un altro corpo, col suo seno. Sono frenata dalla paura ma questo amplifica ulteriormente la mia sensibilità e ad ogni tocco, ogni carezza una scossa mi attraversa. Presto mi libera anche della gonna. Sono ostaggio di un piacere mai provato prima che mi toglie ogni capacità di azione ma ho una certezza “lo voglio e vorrei che non finisse mai”.
Poi torna a cingermi da dietro. Nuovi baci, altre carezze. Mi toglie le mutandine lasciando il mio sesso libero, indifeso. Il seno sulla mia schiena, i capezzoli gonfi, duri carezzano la mia pelle delicati e ruvidi al contempo. Tremo e cerco di controllare il respiro ma è impossibile, le mani della donna percorrono il mio corpo donandomi ebrezza. Una mano si ferma sul seno, lo cinge, lo carezza, lo palpa, mentre l’altra scende a solleticare il ventre, l’inguine senza però arrivare li dov’è il mio desiderio. Una forte scossa rischia di farmi cadere quando le dita della donna si impossessano del capezzolo. Delicate lo stringono, lo torcono, ci giocano togliendomi il respiro. E’ una tortura, una bellissima tortura.
-mah, cos’è?
La voce stupita della donna mi scuote dal trance in cui sto scivolando
-amore, guarda questa bimba che razza di clitoride ha
Si inginocchia davanti a me e guarda il mio sesso con evidente desiderio… e me lo bacia. Il solo contatto delle sue labbra sul mio clitoride fanno esplodere l’orgasmo a lungo desiderato. Il primo di una serie di orgasmi che sconvolgeranno questo pomeriggio. Quando finalmente mi riprendo dall’orgasmo mi porta sul grande divano circolare che occupa gran parte della stanza dove, in un reciproco scambio di attenzioni la signora mi fa conoscere il sesso tra donne senza mai però penetrare la mia intimità. Gioca a lungo col mio clitoride paragonandolo ad un piccolo cazzo che lecca bacia succhia con evidente piacere e così come lei fa a me mi chiede di farlo a lei insegnandomi l’arte del “cunnilingus”. Il timore iniziale per un gesto sconosciuto lascia presto il posto al piacere dato dal sentire il sesso della donna schiudersi alla mia lingua e assaporarne gli abbondanti umori. Stese una sull’altra a leccarci i rispettivi sessi in un fantastico 69 ci doniamo reciproco piacere. Poi si gira su di me e torna a baciarmi, la sua lingua mi restituisce il mio sapore, i miei umori, leggermente salati con un sentore di menta. Mi trovo a sorridere di me stessa. Un attimo e si pone a cavallo del mio bacino, si apre bene le labbra così che il mio clitoride venga a contatto col suo e comincia un lento movimento di fianchi. Perdo completamente coscienza di me. Istintivamente cerco il suo seno che palpo avidamente gustandomi la vista di questa donna matura che si prende e mi dona estasi. Non ho mai provato nulla di simile e lo grido col mio “ancora” “ancora” “ancora” . E’ un crescendo di versi, urla e movimenti ritmati, sempre più profondi, sempre più frenetici fino all’esplosione sincrona di una vitalità trattenuta, repressa, nascosta. Come ancore di salvezza ci stringiamo una all’altra, avvinghiate, strette. Le bocche si cercano, le lingue roteano cercando la profondità. Spasmi incontrollati scuotono i nostri corpi e all’unisono urliamo un lungo animalesco “godoooo”. Per un tempo indefinito rimaniamo abbracciate in attesa che i sensi si plachino, che la burrasca si quieti. Pian piano il cuore torna a ritmi normali così come il respiro, le energie azzerate, la mente vuota. Mi abbandono sul letto gustandomi queste infinite emozioni.

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