Mia suocera "un momento di debolezza" PARTE 2

di
genere
tradimenti

Mia suocera , in un momento di debolezza “2°” parte
Dopo cinque mesi Alfredo , mio suocero ,ebbe un incidente stradale e perse la vita ,una tragedia di mia moglie e in parte anche di mia suocera dove me ne stetti tranquillo, dato che non lo avevo mai sopportato
mamma e figlia cercavano di riprendersi e io gli detti un po’ di tempo
Dopo due mesi una mattina mi recai a casa di Catia , era frastornata ma anche un po’ incazzata dato che l’avevo trascurata. Non me lo disse ma lo capii dal modo di fare
Mi avvicinai a lei per abbracciarla ma lei mi respinse dicendo che non aveva la testa per fare certe cose
Conoscendola cercai prima di persuaderla con le buone poi visto che insisteva nella parte della vedova inconsolabile andai a prendere il frustino e tornai nella stanza dove l’avevo lasciata
Senza darle il tempo di elaborare comincia a picchiarla con dolorose sferzate sul culo
Cerca di ripararsi e di scappare da una stanza all’altra , piangeva ,ma io continuavo a colpirla senza pietà fino a quando si decise a chiedere di smettere
- spogliati , nuda
-perché, perché mi fai così, non ho voglia non ho la testa per fare quello che vuoi
-della testa non me ne frega un cazzo , è la tua fica e il tuo culo che voglio
Non aveva sbottonato neanche un bottone e ricominciai a batterle il culo, questa volta vidi cadere la gonna sul pavimento e mi fermai.
Aveva una camicetta che era a sbalzi e quelle gambe nascoste dall’indumento di eccitavano molto
Gli dissi di togliersi il collant e di mettere la giarrettiera e il reggicalze, lo fece singhiozzando, gli feci mettere anche le scarpe con i tacchi alti
Quando eseguì fu io stesso a scendergli le mutandine
-metti le mani dietro la nuca e tieni le gambe aperte
Mi guardò senza far nulla , bastò un colpo sulla coscia per rimetterla in moto
Stava in piedi con la fica in mostra , le sbottonai la camicia e sfilaii reggiseno e lascia che il seno fosse parzialmente coperto , era uno schianto ora potevo usarla come volevo senza la preoccupazione che avevo precedentemente , quella che il marito ci sorprendesse
La carezzavo sulla fica , non era molto bagnata come nelle occasioni precedenti ma tutto sommato non era neanche secca
Cominciai a leccare il clitoride alternandomi con un dito , mi sentii afferrare la testa
- ti ho detto di tenere le mani dietro alla nuca
Mi alzai le detti un colpo di frusta e si piegò contorcendosi , mi rimisi tra le sue gambe e questa volta era più bagnata
-vedo che ti è ritornata la memoria su come deve essere bagnata la fregna
-non essere volgare, ti prego
Gli dissi che da quel momento lei dipendeva solo da me e qualsiasi cosa dovesse o volesse fare lo doveva dire prima a me altrimenti l’avrei fatta a strisce, accennò un si con la testa
-vuoi il mio cazzo?
Non rispose rimanendo nella posizione iniziale
Le misi un dito nella fica e un altro nel culo muovendoli
Cominciò a respirare forte e ad ondulare il corpo
La portai in camera da letto la feci distendere e mi ci misi sopra scopandola dolcemente, gli venni sulla pancia e gli spalmai lo sperma fino alle tette e restammo allungati giusto il tempo per ricaricare le batterie. A 25 anni non mi ci voleva molto ,considerando anche lo stato di eccitazione che quella donna di 20 anni più grande mi dava
Cominciò a parlarmi del marito e di quanto le mancasse , ma io l’ascoltavo appena, non me ne fregava nulla , gli dissi che non ero andato a farle le condoglianze. Ci rimase un po’ male ma le misi una mano sulla pancia e la carezzavo poi la feci scendere ed era di nuovo tra i suoi peli pubici si voltò mettendosi a pancia in giù e la mia mano si posizionò sul suo bel culo
Era striato dalle mie frustate e le mie carezze le davano bruciore
-sei stato cattivo, mi hai fatto tanto male mi brucia il sedere
Le misi allora un dito sul buchino posteriore
-e qui ti brucia?
-no li no
Si voltò verso me e guardo il mio pene nuovamente in tiro
Mi disse di aspettare e tornò con un tubetto di vaselina L’aveva trovata in una tasca della macchina di mio suocero.
Ne misi una noce sul dito e la cosparsi sul buco poi ne misi una seconda dose e questa volta spinsi il dito dentro lubrificando lo sfintere
Era rilassata , aveva gli occhi chiusi e con le mani afferrava il cuscino emettendo un lieve rantolo di piacere, allora misi altri due diti e la sentii gemere
-si così, fai piano piano non avere fretta
Respirava emettendo sospiri lunghi, le misi nella fica il manico del frustino e lei emise un lieve lamento di assenso
Con l’altra mano bagnai il cazzo di saliva e mi misi su di lei, gli dissi di tenere i glutei allargati, ubbidì , le feci scorrere un po’ il manico nella fica poi lo lasciai dentro e puntai il cazzo sul buco
Un lamento e un piccolo gridolino e poi liscio tutto dentro
-ti è mancato ,vero?
-uuhmm , muoviti piano all’inizio, fammi riabituare
Stetti fermo attesi che rilasasse i muscoli, quando era entrato il glande aveva mollato i glutei e li aveva stretti avvolgendo il mio cazzo
La sentii mollare la stretta , cominciai a fare su e giù nel canale umido di crema poi comincia ad accelerare il ritmo e lei a gridare di piacere
-si , si cazzo, si
Ripeteva e mio mi eccitavo ancora di più
-dove ce l’hai? Dimmi cosa ti sto facendo
Le detti una pacca sulla coscia , poi un'altra
-nel culo, nel culo, cazzo si, si mi sta inculando porco
Lo tirai fuori mi aveva un po’ sporcato , non aveva fatto il clistere perché non mi aspettava,lo rimisi dentro ma si avvertì subito, nella stanza , l’odore
Gli venni dentro inondandole il retto aspettai che il cazzo si afflosciasse per tirarlo fuori poi ci recammo insieme al bagno. Mentre mi lavavo nel lavandino lei si mise seduta e la sentii scoreggiare , stava spingendo fuori il mio sperma.
Stava prendendo la carta igienica ma la fermai dicendo che l’avrei pulita io. Ebbe un attimo di perplessità poi mi lasciò fare e mi chiese se volevo anche lavarla e naturalmente dissi di si
Si mise seduta sul bidè dandomi la schiena come piaceva a me , mi insaponai la mano e la passai tra i glutei e sulla fica . Aveva ancora la vasellina nel retto e infilai le dita dentro dicendole che la volevo pulita a dovere e che comunque meritava una punizione per avermi sporcato di cacca
Cerava di giustificarsi, diceva che erano due mesi che non mi facevo vedere , e che poi non ci stava proprio pensando
-è per questo che ti punirò. Per non avermi pensato ne a me ne al mio cazzo
Feci un giro per la casa e trovai un manico di legno di un utensile da falegname, ci misi alla base una rondella e la fissai con una vite . avevo costruito un plug negli anni ottanta
Lo lubrificai con la crema e andai da lei mettendolo sotto i suoi occhi
-lo porterai tutto il giorno , piegati e allarga il culo se non vuoi che ti frusti ancora
Si allargò i glutei e protese il busto in avanti, gli spinsi dentro l’attrezzo facendole male tanto da fare un passo avanti
Mi guardò con l’espressione infastidita ma la mia mano andò a sondare la fica ed era nuovamente bagnata
- sei un lago, porca
-Ma è bagnata perché mi hai lavato
-si ma ti ho anche asciugato , il fatto è che tu sei più di una porca
Gli feci un ditalino e quando mi accorsi che stava per venire, afferrai il manico inculandola , venne attaccandosi al mio corpo
Gli dissi di vestirsi che la portavo a fare una passeggiata , quando stava mettendosi le mutande mi chiese se poteva togliersi il manico e naturalmente dissi di no
-ma mi darà fastidio!
-Meglio così non ti dimenticherai più di farti il clistere
Brontolando sommessamente si infilò le mutande e una volta vestita uscimmo e la portai ai giardinetti pubblici
Mi misi seduto su una panchina di marmo gli dissi di sedersi vicino a me. Mi guardò spaventata aveva l manico leggermente fuori e me lo disse
- bene quando ti siederai rientrerà tutto dentro. Potevi trattenerlo invece di spingerlo
Si calò sul marmo tenendosi con le mani poi piano ,piano accostò il culo fino a sedersi
Era congestionata, aveva paura che qualcuno avesse potuto notarla mentre si stava sedendo, non aveva il coraggio di guardarmi
Passarono cinque interminabili minuti il marmo duro e freddo non era l’ideale per un culo frustato e con un plug nel buco. Mi pregava di andar via di tornare a casa
-se ti porto a casa cosa mi fai
Senza neanche farmi finire la frase
-tutto, faccio tutto quello che vuoi basta che mi porti a casa
Stavo riacquistando la mia schiava sessuale gli avevo fatto sgomberare la testa dai pensieri luttuosi e l’avevo riavviata a fare la mia puttana personale
Nell’ascensore gli sfilai il plug , lo annusai .era pulito gli tolsi la gonna gli prese il panico , stavamo per arrivare al piano si sarebbero aperte le porte e poteva esserci il suo dirimpettaio
Non c’era nessuno , allora gli scesi le mutandine e la lasciai con la fica al vento
Era rossa , terrorizzata e io me la prendevo con calma ad aprire la porta
Sudata mi implorò di sbrigarmi intanto si ritirava su le mutante , quando entrai richiusi la porta lasciandola fuori sul pianerottolo
Cominciò a suonare il campanello, poi finalmente la feci entrare
Era incazzata , mi diceva che i vicini erano persone rispettabili e che la stimavano
-invece non sanno quando sei puttana
Mi venne contro quasi per aggredirmi presi il frustino e cominciai a picchiarla pesantemente fino a quando non si buttò sul pavimento
Questa volta i segni sui glutei erano grigi come se gli avessi staccato la pelle, piangeva e singhiozzava, mi diceva che non potevo fargli queste cose non poteva sputtanarsi , mi diceva che ero cattivo che gli avevo fatto male
Smise forzatamente di parlare quando gli misi il cazzo in bocca e gli ordinai di succhiarlo
Lo faceva tra i singhiozzi, non riusciva a tranquillizzarsi
Gli presi una mano e l’aiutai a rialzarsi la feci stendere sul suo letto , gli allargai le gambe e con la saliva gli bagnai la fica
La penetrai con un dito poi affondai il cazzo scopandola
Sentivo che stava riprendendosi e iniziò a partecipare accarezzandomi tra i capelli
-lo vuoi nel culo?
-fai tutto quello che vuoi
Le alzai le gambe e le feci poggiare sulle mie spalle , bagnai il glande e lo spinsi dentro delicatamente.
Lei inarcò il bacino facilitando l’entrata , allora lo spinsi tutto dentro di colpo e la sentii lamentarsi
-mi hai fatto male , potresti essere un po’ delicato, sono di carne
La guardai senza dire nulla vedere il suo viso impaurito mi eccitava , le sue espressioni di dolore , gli occhi umidi e la bocca tremante era il risultato che avevo voluto ottenere
Era la mamma di mia moglie quella che, in quattro anni di fidanzamento ed uno di matrimonio, non aveva mai voluto che gli toccassi il culo ed ora provvedeva lei a sopperire a questa carenza della figlia
Comincia a incularla e passarono oltre dieci minuti , poi ancora altri dieci e cominciò a smaniare poi ad implorarmi di sbrigarmi , diceva che non ne poteva più, che non potevo fare così, la stavo distruggendo
Andò in escandescenza quando cominciai ad entrare ed uscire , lo infilavo tutto e lo tiravo fuori di colpo facendola restare con il buco aperto dandole una sensazione di vuoto che le faceva tremare le gambe poi la riempivo di nuovo facendola scoreggiare
-oddio basta, ti prego , non reggo più mi brucia e mi sto sentendo male, smettila
-non mi avevi detto che avresti fatto tutto quello che volevo
-si ma adesso ho dolore
Le liberai il culo e gli infilai quatto dita nella fica e la scopai con la mano Finalmente cominciò a provare piacere la mano si bagnava sempre di più , puntava i piedi sul letto e alzava il bacino inarcandosi cominciò a godere mentre con l’altra mano gli tiravo un capezzolo
Lei aveva goduto ma io no. Il mio cazzo era ancora in tiro ed avevo intenzione di prolungare la giornata dedicandomi al suo corpo
La portai in bagno e la feci entrare nella vasca facendola stare in piedi. Dall’armadietto presi il flacone dell’olio Jonshon e cominciai a versarlo sulle sue spalle
Mentre scolava lungo il corpo lo spalmavo lucidandolo
Vedere i capezzoli erti luccicare e così i glutei e i peli neri della fica , era uno spettacolo unico
La mano unta le carezzava le labbra vaginali , i glutei e un dito si infilava dentro facendo ondeggiare quel meraviglioso corpo Si irrigidì quando lo infilai nel culo
-ti prego mi brucia oggi sei stato eccessivo
La guardai sorridendo e aggiunsi un altro dito facendole emettere un rauco lamento
Tenni le due dita mentre on l’altra mano gli andai a tormentare i capezzoli poi scesi sulla fica
Non sapevo se era zuppa di olio o di umori , questa volta gli misi tutte le dita dentro infilandole quasi tutta la mano
Mi aspettavo che mi dicesse di smettere invece mi pregò di togliere le dita dietro
Spinsi ancora la mano e cominciai a farla andare su e giù , allargò le gambe e mise le mani sulle mie spalle
-porco, porco non fermarti mi stai distruggendo, porco
-cosa mi dai se continuo?
-porco lo so che vuoi metterlo ancora dietro , è inutile che lo domandi
-di chi è quel buchino?
-è tuo, è tuo ma adesso continua sto per venire
Fermai la mano e fu lei a muoversi su di essa ci si era calata sopra facendola entrare tutta dentro gridando in un orgasmo sfrenato
-ti è piaciuto vero?
-sei un porco, quello che mi hai fatto provare non sapevo nemmeno che esistesse
La feci uscire dalla vasca e lei docile mi chiese cosa volevo che facesse
La feci piegare sul lavandino , vedevo il suo viso attraverso lo specchio, era sudata aveva lo sguardo stralunato come se fosse in trance.
Gli poggia il cazzo sul culo facendolo scorrere tra le chiappe mentre gli avevo afferrato entrambi i capezzoli tirandoli
Quando poggia la punta del glande sull’orifizio la vidi sbarrare gli occhi, lo spinsi dentro e fece un espressione di dolore
Cominciò a frignare come se fosse stata la prima volta, ora aveva il volto rosso fuoco e il sudore aumentava ma non mi chiedeva di smettere , lo tenni ancora per un po’ poi gli chiesi se voleva che uscissi accennò un si con la testa
Smisi di incularla e la feci voltare la baciai in bocca e sentivo la sua lingua riconoscente
Si inginocchiò mettendosi il cazzo in bocca poi scese a leccare i testicoli mentre io mi segavo, gli spinsi la testa tra le mie gambe cercando di mandare la sua bocca tra le mie chiappe
Scosse la testa facendo segno di no
-lecca il culo
Fece ancora no con la testa
-l’hai voluto tu
Mi guardò spaventata , pensò che la frustassi invece la allungai sul pavimento a pancia in giù gli rimisi ancora una volta il cazzo nel culo e questa volta si mise a piangere implorandomi di smettere
Mi eccitò moltissimo sentirla gridare , sapevo che gli stavo facendo male gli riempii il culo di sperma
Quando si rialzò dal pavimento piangeva ma mi venne incontro e mi baciò bagnandomi il viso con le sue lacrime
-sei il mio amore, sono tua
Qualche settimana dopo arrivai una mattina a casa di Catia la trovai nella vasca da bagno con il tubo del doccino inserito tra le chiappe , si stava facendo il clistere
Aveva già fatto il primo e ora stava con la pancia già gonfia mi vide e arrossì , per quanto sia le sue cose intime non si abituava a farle in mia presenza
Stava per chiudere il rubinetto ma gli dissi di far entrare altra acqua
-sono piena guarda che pancia
-la vedo ma sono sicuro che si può riempire ancora
Diventò ancora più rossa poi si inginocchiò nella vasca mettendosi a pecora, in quella posizione la pancia gli pendeva quasi come le mammelle
Cominciò a emettere lamenti di dolore e chiusi il rubinetto
-vorresti liberarti vero?
-se non mi vuoi fare venire le coliche
-fallo qui nella vasca
Sapeva che non gli avrei permesso di sedersi sul water e non resistendo più allargò le gambe e alzò il busto spruzzando quello che aveva dentro
Constatai che non c’erano residui di feci e mi congratulai con lei per la pulizia
Sapevo che non aveva espulso tutto gli misi due dita nel forellino ancora semiaperto e cominciai e stimolarla incitandola a spingere
Cacciò il rimanente tra spruzzi intervallati e scoregge e rauchi lamenti di sforzo e dolore ma anche di un grande imbarazzo
-non potevi aspettare fuori
-mi volevi far perdere lo spettacolo?
-sei proprio un porco
-si e il porco ha finalmente trovato la sua scrofa
La lascia a farsi la doccia e truccarsi come piaceva a me
Quando uscì dal bagno aveva indossato un corpetto merlettato con reggiseno a balconcino , calze nere e scarpe con tacco 8
Sentivo il profumo del bagnoschiuma arrivare dalla sua fica
La feci girare per ammirare il culo, aveva ancora tracce dei segni della frustata precedente
-vuoi che mi metto la vaselina?
-no, non serve ormai basta un po’ di saliva , la crema la userò quando deciderò di allargartelo di più
Mi ero spogliato ed ero in tiro si avvicinò e si curvò per prenderlo in bocca , lo fece mentre gli passavo la mano sui glutei e gli feci entrare un dito nel culo La sentii smaniare
Avevo portato con me una borsa e mi chiese a cosa servisse gli risposi che avevo intenzione di fare nuovi giochi
Misi un piumone sul pavimento sotto ad un termosifone poi tirai fuori delle fascette da elettricista, le più larghe che avevo . Le misi ai polsi e alle caviglie e su ognuna misi un moschettone
Catia si lasciava fare senza dire nulla , la feci stendere sul piumone e con dei lacci fissai i polsi in modo che stesse con le braccia aperte , presi una corda ,la assicurai al termosifone e poi la fissai ai moschettoni delle caviglie . Tirai facendole alzare le gambe all’aria fino a portasele alla altezza delle sue spalle
Era li sul pavimento , in quella posizione aveva fica e buco del culo in primo piano dalla borsa tirai fuori cinque cetrioli di dimensioni rispettabili, quando li vide la sentii dire
-oddio , nooo cosa mi vuoi fare?
Non lo immagini?
Era troppo bella mi allungai sul pavimento e misi l testa tra quelle grazie comincia a leccarle la fica e poi il culo, avevo in mano due cetrioli ne misi subito uno nella fica facendolo entrare per oltre venti centimetri poi continua a leccargli il culo e la sentii smaniare
Quando cominciò a partecipare ondulando leggermente il bacino , data la posizione, le infilai anche il culo facendola fare un ululato soffocato in bocca
Gli mossi i due ortaggi per un poco poi tolsi quello che aveva nella fica e mi sostituii
La scopavo e con una mano facevo andare su e giù il cetriolo nel culo, non protestava era chiaro che gli stesse piacendo
Quando lo tolsi aveva il culo aperto ci entrai senza difficoltà la sentivo godere ,la guardai in faccia aveva il volto di una invasata , presi il cetriolo che gli avevo sfilato dal culo e la costrinsi a prenderlo in bocca
Mi piaceva umiliarla e vederla remissiva volevo che soffrisse un poco e la lascia un attimo per andare a prendere delle mollette da bucato , le misi ai capezzoli e quattro alle labbra della fica poi ripresi a sodomizzarla mentre gli tiravo le mollette dei capezzoli
Si lamentava , mi implorava di toglierle ma io tiravo sempre di più fino a farla piangere, solo allora le tolsi
Smisi di scoparla e lei era li impossibilitata a muoversi le rimisi i cetrioli nei buchi e la lascia cosi per molto tempo Cercava di convincermi a scioglierla poi spinse e li fece uscire , mi disse che doveva fare pipì e la liberai accompagnandola in bagno
La fece sotto il mio sguardo attento stando quasi in piedi, con due dita si teneva le labbra vaginali aperte mentre lo scroscio veniva giù
Terminato l’asciugai con la carta igienica e continuai a carezzarle il clitoride fino a sentirla venire
Lo fece piegandosi a novanta gradi , fino a poggiare la sua bocca sulla mia
-cosa mi fai fare tu? sei un diavolo mi hai trasformata

Una quindicina di giorni dopo mi recai a Roma e in un negozio che vendeva articoli elettrici aveva esposto dei vibratori . Era il 1982 , gli unici vibratori in circolazione erano quelli classici , bianchi e ne facevano di due misure uno lungo 22 cm e il grande che era di 35 . li presi entrambi
Tornai a casa non vedevo l’ora di provarli
La sera parlando con mia moglie accennai alla possibilità dell’uso del vibratore ma come bigotta che era mi disse che non serviva e che poi si rischiava di diventare dipendenti. Troncai il discorso avevo capito che con lei era tempo perso
Il giorno successivo mi recai da Catia , gli telefonai dicendogli che la volevo trovare pronta come piaceva a me
Quando entrai era con l’intimo sexi e una vestaglia trasparente nera che aveva lasciato aperta
- sei uno schianto
- ti piacio? Ho fatto tutto quello che mi hai chiesto
-proprio tutto?
Si voltò e fece scendere le mutandine , si piegò in avanti e vidi il buco del luco lucido di vaselina
Gli dissi di non muoversi e non voltarsi presi il vibratore piccolo lo poggia sul foro lo spinsi facendone entrare pochi centimetri poi lo accesi
Fece uno scatto in avanti e si voltò impaurita
-cos’è?
Gli dissi che lo avevo comprato a Roma poi gli detti due schiaffi sul culo dicendole di rimettersi in posizione
Prima di rimetterlo dentro lo sfregai sul grilletto e non ci volle molto ad eccitarla , continua a sgrilletarla con le dita e gli rimisi l’oggetto nel culo facendolo andare su e giù
Andammo in camera mi allungai sul letto e la feci mettere in posizione del sessantanove
La sentii prendere il cazzo in bocca mentre avevo la visione del suo culo con il vibratore infilato per oltre la metà , smaniava e andò in estasi quando cominciai a farlo andare dentro e fuori muovendolo velocemente
Senza toglierlo la feci girare a sdraiare sul letto la penetrai e sentivo il ronzio provenire dal suo culo era una cosa nuova anche per me venni quasi subito
Mi pregò di continuare a muovergli l’oggetto , mi disse che la stavo facendo impazzire, stava per venire e poi la sentii ululare di piacere
Gli dissi di toccarsi e masturbarsi con le dita che avevo un'altra sorpresa
Cominciò a muovere la mano sulla fica , aveva sempre il vibratore nello sfintere e ronzava gli dissi di chiudere gli occhi e lo fece , allora presi il vibratore grande e lo spinsi nella fica fradicia
Scivolò dentro come se fosse imbevuta di olio lo accesi ed ora aveva un doppio stimolo
-che mi stai combinando !? non capisco più nulla
-ti piace?
-si ma voglio te
Gli dissi che doveva liberare il buco dove volesse che la penetrassi e si sfilò il vibratore nella fica , quello grande
Mi allungai sul letto e la feci mettere sopra , appena cominciai a scoparla inizia a far scorrere il vibratore nel culo
Scorreva facilmente con una mano afferrai quello grosso e tirai fuori il piccolo penetrandole l’ano con l’altro
Si aggrappò a me e fece un grido di dolore quando lo spinsi per oltre venti centimetri
- no così mi sfondi , mi fa male , non voglio
-devi abituarti
-si ma non spingere di più
La inculai così senza andare oltre dove avevo affondato , non le facevo più male , ma non era rilassata tanto da pregarmi di tirarlo fuori
Gli dissi che se non lo voleva doveva cacciarlo da sola spingendo con il culo
Lo fece e stava per uscire completamente quando lo afferrai e lo spinsi nuovamente dentro
-nooo ,ti prego toglilo
Mi tolsi io liberandole la fica
-non dicevo a te
-lo so, ma non sei tu che decidi ,ora ti allargo il culo e se protesti prenderai anche una scarica di frustate
-non essere cattivo, ti prego
Non valse a nulla pregarmi, la feci allungare a pancia in giù e cominciai a farle il culo con il vibratore spento
La vedevo affondare la bocca sul cuscino e con le mani aggrapparsi alle coperte
-vorrei vederti mentre un altro ti incula
-ragazzino , queste fantasie fattele passare altrimenti con me hai chiuso Io sono sempre una mamma di famiglia e sono stimata e rispettata , tu non puoi pensare che dato che scopo con te lo voglio fare anche con altri, quindi si chiude qua il discorso, Capito? Oooooohhho aa ai aaaahhh
Gli spinsi il vibratore e questa volta lo feci per farle male e fu così
Cacciò un urlo disperato seguito da un pianto a dirotto , lo sfilai per vedere se sanguinasse e quando mi accertai di no lo rimisi dentro accendendo la vibrazione
-Disgraziato così mi mandi all’ospedale
-tranquilla Catia , solo un po’ di dolore ma ora passa
-tu cosa ne sai, lo hai provato?
-zitta e lasciami fare
Tolsi l’arnese e infilai le dita, prima tre poi quattro muovendo delicatamente
Si tranquillizzò e la sentivo che stava rilassandosi , gli chiesi se gli fosse passato
-si ma per oggi basta devo riposami
La lasciai distesa sul letto e andai via
Non mi feci vedere e sentire per quattro giorni poi fu lei a chiamami in ufficio
-sei arrabbiato con me? Cosa ti ho fatto?
Chiusi il telefono senza rispondergli e ci furono altri due giorni di silenzio poi un pomeriggio andai da lei
Era vestita per casa con ciabatte e una tuta da ginnastica
Quando mi vide rimase zitta ma si vedeva che era contenta
Vai in camera tua e spogliati , aspettami alla pecorina sul letto
Senza fiatare la vidi andar via
La raggiunsi poco dopo e la trovai come avevo detto , aveva anche lubrificato l’ano si vedeva il riflesso bagnato tra i glutei
Gli misi una benda agli occhi e gli dissi che sarebbero stati guai se l’avesse tolta , annui con la testa
Feci finta di parlare con un'altra persona e lei si voltò istintivamente
-chi ti ha detto di muoverti?
-con chi stai parlando
Con il mio amico quello che sta ammirando le tue grazie che hai messo esposte
Stranamente non diceva nulla e neanche cercava di vedere se ci fosse davvero
- che ti dicevo? È una bella fica e guarda che culo , toccalo senti come è aperta
Le avevo poggiato la mano sul culo e la sentii fremere poi gli spinsi l’indice nello sfintere continuando a far finta di parlare con un altro
-la senti come è aperta , devi vedere come gode quando la inculi, è una porcellona
Mi accorsi che stava piangendo, questa volta mi fece pena
La spinsi sul letto e la baciai in bocca poi scesi a leccarle la fica dopo averle liberato gli occhi , la sentii fremere
Sei uno stronzo
La scopai con delicatezza poi fu lei a prendermi il cazzo con la mano e dirigerlo sul culo aspettando che spingessi
Emise un grido liberatorio quando lo riempii di sperma
-lo avevo quasi creduto che avessi portato un amico, stronzo
-quando lo farò voglio che sia tu a dirmi che posso
-ma non puoi mettermi alla berlina, poi con quale faccia esco da casa
-se lo facciamo sarà una persona di fuori, uno che qui viene una volta ogni morte di papa
Poi mi pregò di cambiare argomento e io la accontentai ma ero contento di sentirla prendere il discorso con un'altra visuale sul tema
A dir la verità ero geloso di lei e il fatto di vederla con un altro mi eccitava ma dovevo ancora chiarirmi le idee a proposito

-

di
scritto il
2020-07-04
1 5 . 8 K visite
Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.