Il frate cap2
di
clod54
genere
dominazione
Il frate cap 2
Frate bruno aveva reclutato la signora Vittoria , ma in precedenza aveva fatto ugualmente con altre signore del paese e sempre con metodi diversi
Giovanna era la moglie del farmacista, una bella donna di cinquanta anni bionda , alta con un culo superbo e un grande seno . sposata con tre figli e un marito di venti anni di più grande sempre preso nel suo lavoro
Era una donna molto devota , si recava in chiesa al monastero quasi giornalmente e settimanalmente si confessava facendolo preferibilmente il venerdì quando c’era padre Alberto il più vecchio dei frati
Una volta capitò a farlo con frate Bruno ed anche a lui fu costretta a confessare le vicende dello sbandamento sentimentale verso un ragazzo di circa venti anni al quale si era concessa dopo averlo avuto in casa per una riparazione elettrica e del quale si era innamorata
Fra Bruno colse l’occasione per farle il terzo grado ed ella stupidamente svuotò tutto ciò che aveva dentro compresi i particolari degli incontri . Gli confessò che il ragazzo la obbligava a prenderlo analmente e lei lo concedeva anche se inizialmente aveva molto sofferto ma lo faceva per amore
Il problema fu che la donna non immaginava minimamente che il marito foraggiasse il frate molto generosamente e che più volte lo aveva notevolmente aiutato a risolvere problemi finanziari e burocratici
Tutto questo nella testa del farmacista aveva un resoconto
Infatti quella volta che fra Buno aveva scambiato il giorno al confessionale con il vecchio fra Alberto, lo aveva fatto di proposito dato che il farmacista aveva captato qual cosa di strano nel comportamento di Giovanna e con una spropositata somma di denaro si era lasciato corrompere violando il sacro vincolo della confessione.
Il bastardo riferì tutto ciò che Giovanna aveva confessato
Il vecchio farmacista era furioso , non poteva fare scandalo ma doveva vendicarsi della moglie e ancora una volta chiese l’aiuto al frate pregandolo di studiare un modo per punirla senza che la cosa si sapesse in giro
Dopo una settimana Fra Bruno lo convocò e gli spiegò come aveva pensato di punirla
Il vecchio farmacista, anche se non pienamente convinto , approvò e si misero d’accordo sul da fare
Il venerdì successivo quando Giovanna si recò nel convento fu attesa dal frate che gli disse che quel giorno la confessione si sarebbe svolta nelle stanze sottostanti al monastero dato che per motivi particolari non si poteva fare come al solito
Un po’ sconcertata disse che andava bene e lo seguì varcando il solito portone di cui solo lui aveva accesso
- Ma dove mi sta portando?
- Nelle segrete
- Perché ? forse è il caso che vengo un altro giorno non è poi così importante confessarmi oggi
- Confessarti forse no ma pagare la penitenza della tua relazione con il ragazzo , si
- Ma è impazzito? Adesso mi vuol punire fisicamente? E poi come si permette , lo sa chi sono io?
- Vedi cara , certi peccati non si possono assolvere con le preghiere , comunque tutto quello che devi fare non sarà per te così difficile e poi non sarai sola ci sono io
Logicamente persuaderla non se ne parlava ma lui lo aveva previsto e quindi era passato al ricatto minacciandola di far girare la notizia in modo che ne venissero a conoscenza prima i figli e poi il marito
Giovanna capì che era fregata , smise di frignare e chiese cosa sarebbe successo
Gli disse che l’avrebbe preparata personalmente e che avrebbe indossato una maschera che gli avrebbe nascosto completamente il viso dato che si trattava di una punizione
Lei era bianca di paura continuava a pregarlo di farla tornare a casa ma lui fu ulteriormente deciso e rude strattonandola in una stanza dove gli disse di togliersi i vestiti
Giovanna non accennava a ubbidire , cominciò a gridare e a dirgli che era uno sporco maiale , cercava di dirigersi verso la porta , lui allora la prese e lei si ribellava quasi istericamente fino a quando un grosso ceffone sul viso la bloccò
- E’ inutile che fai la pazza , ormai sei nelle mie mani e devi ubbidirmi , se lo farai per te ci sarà solo sesso altrimenti sarai frustata e torturata e poi sputtanata, decidi
- Ma lei è pazzo
Un altro schiaffo sull’altra guancia ed ora lei piangeva mentre lui gli sbottonava il vestito lasciandola con il solo intimo moto elegante
Gli mise una maschera che le copriva totalmente il volto lasciandole libera la bocca , poi un collare con un grosso anello di ferro e dei bracciali ai polsi e alle caviglie mentre lei continuava a piangere e a cercare di dissuaderlo
si portò dietro di lei e strinse quel bel corpo a lui facendole passare un braccio sui seni mentre con l'altra mano la infilò nella mutanda andando a carezzarle la fica
- - rilassati , una bella donna come te ha bisogno di amore e fare sesso, io lo capisco, la vita è breve e alla tua età hai ancora molto da dare io l’ho capito e voglio aiutarti, ma tu non puoi andare a scopare con i ragazzini che poi si vantano e raccontano tutto
- La prego..
- Sei una mamma sposata e in vista , se si venisse a sapere sai che scandalo, lascia che ci pensiamo noi a far si che le tue debolezze si appaghino
Aveva smesso di piangere ma lui non l’aveva mollata e le sue dita manovravano sul clitoride sapientemente e stava ottenendo il risultato
Senti che si stava bagnando e che il suo corpo non era più rigido stava quasi per avere l’orgasmo ma lui si fermò e gli disse di andare nell’altra stanza
Quando entrarono le luci erano soffuse Giovanna avvertì la presenza di qualcuno ma non riusciva a vederlo dato che era in un angolo buio
- Chi c’è li , non siamo soli che gioco schifoso mi sta facendo fare ?
- Stai calma li c’è un signore che ha pagato per dirigere il da farsi e noi faremo quello che lui desidera
L’uomo era suo marito camuffato con un saio da frate e un cappuccio che nascondeva sia il volto sia un rudimentale apparecchio costruito dal frate per camuffare la voce
Fu quella voce a romper il silenzio
- Portala al centro della stanza e denudala totalmente in modo che possiamo vedere bene con che cosa giochiamo
Giovanna era pietrificata fino a quando il frate afferrandole un capezzolo le chiese se preferiva la tortura, solo allora mosse le gambe assecondando la spinta della mano sui reni
Quando fu al centro della stanza avvertì le mani che afferravano l’elastico delle mutande e cominciavano a scendere scoprendo gradualmente il culo e la fica avvolta da peli biondi , poi fu la volta del reggiseno
- Frate, fagli allargare le gambe e toccala , sarà bagnata come tutte le maiale
Giovanna sentì le mani forzare sulle cosce e cedette poi ancora una volta quelle dita erano tornate sul grilletto ma questa volta non riusciva ad uscire dal terrore della situazione e lo stato di vergogna che stava attraversando
- Non vedi che non reagisce? Cospargila di questa crema
Il farmacista aveva preparato un crema a base di vasellina ma ci aveva messo anche qualche farmaco che procurava un lieve bruciore
Il frate prese il barattolo e vi immerse le dita per poi rimetterle nella fica della sventurata che sentiva l’effetto orticante bruciare dento le labbra vaginali
- Anche nel culo , lubrificala anche dietro
- Vi prego , brucia
- Poche storie lasciati lubrificare
Giovanna ebbe uno scatto di rabbia che fu notato dai due poi strinse la bocca e gli occhi quando il dito del frate oltrepassò l’anello dell’ano
La masturbava un uomo della chiesa del quale aveva avuto sempre stima e ammirazione , li in piedi, davanti a quello che per lei era uno sconosciuto , con un dito nel culo ed uno nella fica che faceva scorrere velocemente
Lo stato nervoso della donna , il dito nel culo le stavano provocando qual cosa che non avrebbe voluto che gli capitasse proprio in quella situazione ma non poteva controllarlo
Fu il frate a fermarsi e sfilare la mano
- Ha il culo pieno di merda
- Allora bisogna farla a cacare
- Vi prego, perché mi trattate così, non potete farmi questo mi state facendo sentire male
Il frate si allontanò per poi tornare con un clistere che quando Giovanna lo vide ricominciò a piangere e a sbattere i piedi come una ragazzina
Fu allora che l’anonimo marito si alzò dalla poltrona e l’afferrò ai polsi fino a farla piegare a novanta gradi sul tavolo mentre lei gridava e implorava di non farlo
Le passò una corda nell’anello che aveva al collare e la fissò in modo che potesse muoversi
A nulla valsero le suppliche sentì la cannula poggiarsi sull’orifizio e poi entrare dentro per interminabili trenta centimetri , poi il liquido cominciò a riempirla
Il suo intestino era già intasato ed ora si stava aggiungendo anche il clistere. La pancia si gonfiava a vista e i primi spasmi addominali cominciavano a darle dolore
Gli fece iniettare un litro e mezzo poi disse al frate di accompagnarla al bagno e starle vicino
Gli disse pure che se non riteneva che si fosse svuotata bene gli avrebbero fatto un altro clistere
Un'altra umiliazione , dovette svuotarsi in presenza di lui , e si sforzò a tirare fuori tutto per paura che ripetessero l’operazione , questo provocò anche l’emissione di aria . Scoreggiava davanti al frate che rideva divertito . Volle assistere anche quando si fece il bidè
La riportò nella sala dove il marito, ancora più sferzante, chiese al frate
- Ha cacato?
- Si, si è liberata
- Gli hai già fatto vedere il tuo cazzo?
- No non ancora
- Bene allora mostraglielo così vedrà come sarà appagata
Fra Bruno si tolse la tonaca e Giovanna sgranò gli occhi quando vide le proporzioni del pene
Il marito le mise le mani sulle spalle spingendola in basso in modo che si inginocchiasse sul tappeto
- Hai visto come lo ha grosso? Vedrai come ti farà godere
- Ma io non voglio….
- Tu no ma noi si . Lui ti darà la bega io sarò felice di vedere il tuo viso da puttana come gode
- Non fatelo , vi prego
- Cominciamo tu mettiti a pecorina , anzi, diciamo pure a porconina, è più appropriato
Giovanna continuava a chiedere che cosa gli avesse fatto, non riusciva a spiegarsi il motivo di tanto accanimento
Non sapeva che quell’uomo che impartiva ordini, dietro quella maschera, fosse suo marito
- Frate metti la crema sul cazzo , tanto le farai male ugualmente e tu piegati in avanti e allargati il culo fagli vedere le tue grazie nascoste
La posizionò lui stesso mente le lacrime scolavano sotto la maschera poi guardò il frate che era in tiro con il cazzo in mano
- Adesso
Subito dopo un grido soffocato e straziante invase la stanza
Gli aveva infilato con un solo colpo tutto il cazzo nel culo facendole un male boia sia per le dimensioni che per il modo
Giovanna era disperata stava quasi per svenire quando vide l’uomo andare via mentre ormai il suo culo era in fiamme
Rimasero soli e fra Bruno continuò a incularla, ma adesso rallentò il ritmo e si prese cura anche del clitoride e dopo tante manipolazioni riuscì a riportarla a tranquillizzarsi e a sopportare l’intruso nel culo
- La prego ora basta se ne è andato, ma chi era ?
- Tuo marito
continua
Frate bruno aveva reclutato la signora Vittoria , ma in precedenza aveva fatto ugualmente con altre signore del paese e sempre con metodi diversi
Giovanna era la moglie del farmacista, una bella donna di cinquanta anni bionda , alta con un culo superbo e un grande seno . sposata con tre figli e un marito di venti anni di più grande sempre preso nel suo lavoro
Era una donna molto devota , si recava in chiesa al monastero quasi giornalmente e settimanalmente si confessava facendolo preferibilmente il venerdì quando c’era padre Alberto il più vecchio dei frati
Una volta capitò a farlo con frate Bruno ed anche a lui fu costretta a confessare le vicende dello sbandamento sentimentale verso un ragazzo di circa venti anni al quale si era concessa dopo averlo avuto in casa per una riparazione elettrica e del quale si era innamorata
Fra Bruno colse l’occasione per farle il terzo grado ed ella stupidamente svuotò tutto ciò che aveva dentro compresi i particolari degli incontri . Gli confessò che il ragazzo la obbligava a prenderlo analmente e lei lo concedeva anche se inizialmente aveva molto sofferto ma lo faceva per amore
Il problema fu che la donna non immaginava minimamente che il marito foraggiasse il frate molto generosamente e che più volte lo aveva notevolmente aiutato a risolvere problemi finanziari e burocratici
Tutto questo nella testa del farmacista aveva un resoconto
Infatti quella volta che fra Buno aveva scambiato il giorno al confessionale con il vecchio fra Alberto, lo aveva fatto di proposito dato che il farmacista aveva captato qual cosa di strano nel comportamento di Giovanna e con una spropositata somma di denaro si era lasciato corrompere violando il sacro vincolo della confessione.
Il bastardo riferì tutto ciò che Giovanna aveva confessato
Il vecchio farmacista era furioso , non poteva fare scandalo ma doveva vendicarsi della moglie e ancora una volta chiese l’aiuto al frate pregandolo di studiare un modo per punirla senza che la cosa si sapesse in giro
Dopo una settimana Fra Bruno lo convocò e gli spiegò come aveva pensato di punirla
Il vecchio farmacista, anche se non pienamente convinto , approvò e si misero d’accordo sul da fare
Il venerdì successivo quando Giovanna si recò nel convento fu attesa dal frate che gli disse che quel giorno la confessione si sarebbe svolta nelle stanze sottostanti al monastero dato che per motivi particolari non si poteva fare come al solito
Un po’ sconcertata disse che andava bene e lo seguì varcando il solito portone di cui solo lui aveva accesso
- Ma dove mi sta portando?
- Nelle segrete
- Perché ? forse è il caso che vengo un altro giorno non è poi così importante confessarmi oggi
- Confessarti forse no ma pagare la penitenza della tua relazione con il ragazzo , si
- Ma è impazzito? Adesso mi vuol punire fisicamente? E poi come si permette , lo sa chi sono io?
- Vedi cara , certi peccati non si possono assolvere con le preghiere , comunque tutto quello che devi fare non sarà per te così difficile e poi non sarai sola ci sono io
Logicamente persuaderla non se ne parlava ma lui lo aveva previsto e quindi era passato al ricatto minacciandola di far girare la notizia in modo che ne venissero a conoscenza prima i figli e poi il marito
Giovanna capì che era fregata , smise di frignare e chiese cosa sarebbe successo
Gli disse che l’avrebbe preparata personalmente e che avrebbe indossato una maschera che gli avrebbe nascosto completamente il viso dato che si trattava di una punizione
Lei era bianca di paura continuava a pregarlo di farla tornare a casa ma lui fu ulteriormente deciso e rude strattonandola in una stanza dove gli disse di togliersi i vestiti
Giovanna non accennava a ubbidire , cominciò a gridare e a dirgli che era uno sporco maiale , cercava di dirigersi verso la porta , lui allora la prese e lei si ribellava quasi istericamente fino a quando un grosso ceffone sul viso la bloccò
- E’ inutile che fai la pazza , ormai sei nelle mie mani e devi ubbidirmi , se lo farai per te ci sarà solo sesso altrimenti sarai frustata e torturata e poi sputtanata, decidi
- Ma lei è pazzo
Un altro schiaffo sull’altra guancia ed ora lei piangeva mentre lui gli sbottonava il vestito lasciandola con il solo intimo moto elegante
Gli mise una maschera che le copriva totalmente il volto lasciandole libera la bocca , poi un collare con un grosso anello di ferro e dei bracciali ai polsi e alle caviglie mentre lei continuava a piangere e a cercare di dissuaderlo
si portò dietro di lei e strinse quel bel corpo a lui facendole passare un braccio sui seni mentre con l'altra mano la infilò nella mutanda andando a carezzarle la fica
- - rilassati , una bella donna come te ha bisogno di amore e fare sesso, io lo capisco, la vita è breve e alla tua età hai ancora molto da dare io l’ho capito e voglio aiutarti, ma tu non puoi andare a scopare con i ragazzini che poi si vantano e raccontano tutto
- La prego..
- Sei una mamma sposata e in vista , se si venisse a sapere sai che scandalo, lascia che ci pensiamo noi a far si che le tue debolezze si appaghino
Aveva smesso di piangere ma lui non l’aveva mollata e le sue dita manovravano sul clitoride sapientemente e stava ottenendo il risultato
Senti che si stava bagnando e che il suo corpo non era più rigido stava quasi per avere l’orgasmo ma lui si fermò e gli disse di andare nell’altra stanza
Quando entrarono le luci erano soffuse Giovanna avvertì la presenza di qualcuno ma non riusciva a vederlo dato che era in un angolo buio
- Chi c’è li , non siamo soli che gioco schifoso mi sta facendo fare ?
- Stai calma li c’è un signore che ha pagato per dirigere il da farsi e noi faremo quello che lui desidera
L’uomo era suo marito camuffato con un saio da frate e un cappuccio che nascondeva sia il volto sia un rudimentale apparecchio costruito dal frate per camuffare la voce
Fu quella voce a romper il silenzio
- Portala al centro della stanza e denudala totalmente in modo che possiamo vedere bene con che cosa giochiamo
Giovanna era pietrificata fino a quando il frate afferrandole un capezzolo le chiese se preferiva la tortura, solo allora mosse le gambe assecondando la spinta della mano sui reni
Quando fu al centro della stanza avvertì le mani che afferravano l’elastico delle mutande e cominciavano a scendere scoprendo gradualmente il culo e la fica avvolta da peli biondi , poi fu la volta del reggiseno
- Frate, fagli allargare le gambe e toccala , sarà bagnata come tutte le maiale
Giovanna sentì le mani forzare sulle cosce e cedette poi ancora una volta quelle dita erano tornate sul grilletto ma questa volta non riusciva ad uscire dal terrore della situazione e lo stato di vergogna che stava attraversando
- Non vedi che non reagisce? Cospargila di questa crema
Il farmacista aveva preparato un crema a base di vasellina ma ci aveva messo anche qualche farmaco che procurava un lieve bruciore
Il frate prese il barattolo e vi immerse le dita per poi rimetterle nella fica della sventurata che sentiva l’effetto orticante bruciare dento le labbra vaginali
- Anche nel culo , lubrificala anche dietro
- Vi prego , brucia
- Poche storie lasciati lubrificare
Giovanna ebbe uno scatto di rabbia che fu notato dai due poi strinse la bocca e gli occhi quando il dito del frate oltrepassò l’anello dell’ano
La masturbava un uomo della chiesa del quale aveva avuto sempre stima e ammirazione , li in piedi, davanti a quello che per lei era uno sconosciuto , con un dito nel culo ed uno nella fica che faceva scorrere velocemente
Lo stato nervoso della donna , il dito nel culo le stavano provocando qual cosa che non avrebbe voluto che gli capitasse proprio in quella situazione ma non poteva controllarlo
Fu il frate a fermarsi e sfilare la mano
- Ha il culo pieno di merda
- Allora bisogna farla a cacare
- Vi prego, perché mi trattate così, non potete farmi questo mi state facendo sentire male
Il frate si allontanò per poi tornare con un clistere che quando Giovanna lo vide ricominciò a piangere e a sbattere i piedi come una ragazzina
Fu allora che l’anonimo marito si alzò dalla poltrona e l’afferrò ai polsi fino a farla piegare a novanta gradi sul tavolo mentre lei gridava e implorava di non farlo
Le passò una corda nell’anello che aveva al collare e la fissò in modo che potesse muoversi
A nulla valsero le suppliche sentì la cannula poggiarsi sull’orifizio e poi entrare dentro per interminabili trenta centimetri , poi il liquido cominciò a riempirla
Il suo intestino era già intasato ed ora si stava aggiungendo anche il clistere. La pancia si gonfiava a vista e i primi spasmi addominali cominciavano a darle dolore
Gli fece iniettare un litro e mezzo poi disse al frate di accompagnarla al bagno e starle vicino
Gli disse pure che se non riteneva che si fosse svuotata bene gli avrebbero fatto un altro clistere
Un'altra umiliazione , dovette svuotarsi in presenza di lui , e si sforzò a tirare fuori tutto per paura che ripetessero l’operazione , questo provocò anche l’emissione di aria . Scoreggiava davanti al frate che rideva divertito . Volle assistere anche quando si fece il bidè
La riportò nella sala dove il marito, ancora più sferzante, chiese al frate
- Ha cacato?
- Si, si è liberata
- Gli hai già fatto vedere il tuo cazzo?
- No non ancora
- Bene allora mostraglielo così vedrà come sarà appagata
Fra Bruno si tolse la tonaca e Giovanna sgranò gli occhi quando vide le proporzioni del pene
Il marito le mise le mani sulle spalle spingendola in basso in modo che si inginocchiasse sul tappeto
- Hai visto come lo ha grosso? Vedrai come ti farà godere
- Ma io non voglio….
- Tu no ma noi si . Lui ti darà la bega io sarò felice di vedere il tuo viso da puttana come gode
- Non fatelo , vi prego
- Cominciamo tu mettiti a pecorina , anzi, diciamo pure a porconina, è più appropriato
Giovanna continuava a chiedere che cosa gli avesse fatto, non riusciva a spiegarsi il motivo di tanto accanimento
Non sapeva che quell’uomo che impartiva ordini, dietro quella maschera, fosse suo marito
- Frate metti la crema sul cazzo , tanto le farai male ugualmente e tu piegati in avanti e allargati il culo fagli vedere le tue grazie nascoste
La posizionò lui stesso mente le lacrime scolavano sotto la maschera poi guardò il frate che era in tiro con il cazzo in mano
- Adesso
Subito dopo un grido soffocato e straziante invase la stanza
Gli aveva infilato con un solo colpo tutto il cazzo nel culo facendole un male boia sia per le dimensioni che per il modo
Giovanna era disperata stava quasi per svenire quando vide l’uomo andare via mentre ormai il suo culo era in fiamme
Rimasero soli e fra Bruno continuò a incularla, ma adesso rallentò il ritmo e si prese cura anche del clitoride e dopo tante manipolazioni riuscì a riportarla a tranquillizzarsi e a sopportare l’intruso nel culo
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