Famiglia nudista 15

Scritto da , il 2020-02-18, genere incesti

Il cazzo è a prova di doccia. Nemmeno l'acqua fredda mi smoscia l'erezione. Marika come aveva detto si è lavata e poi ha preso la roba per andare in piscina. Io ho gentilmente declinato l'offerta senza rimpianti. Peccato soltanto che avesse così fretta perchè ora quell'idea di farle il culo subito non mi sa più tanto di battuta.
Inutile comunque allarmarsi o arrangiarsi con la mano. Due piani più sotto c'è la mia diletta Valentina che sono sicuro non disdegnerà una sorpresa...
Senza neanche vestirmi mi infilo addosso una vestaglia nera lunga e scendo in ciabatte a suonare il campanello.
Tengo le mani sul legaccio in vita della vestaglia perchè ho una mezza idea di aprirlo di scatto quando lei aprirà la porta e urlare “sorpresa”. Invece tutto va a puttane perchè quella che apre la porta non è la mia tettona preferita ma una donna sui quaranta con dei vistosi occhiali rotondi in faccia che mi fissano in malo modo.
“Buon giorno” dice acidissima forse per il fatto che sono in vestaglia.
“Salve. Io veramente cercavo Valentina e....” non so che dirle.
“Ma tu chi sei scusa?”.
“Sarei il suo ragazzo... e lei scusi?”.
“Io sono la mamma!” scatta acida la donna.
Ora che la guardo sapendo questa cosa in effetti noto un po' di somiglianza. Stessi occhi azzurri, stessi capelli rossastri e lunghi e soprattutto stessa latteria sul petto. Per quanto la donna la nasconda sotto ad un castigatissimo abito lungo dal collo al ginocchio si vede che quella è almeno una sesta traboccante.
A sapere che c'era lei in casa mi sarei almeno infilato qualcosa di più decente. Visto che avrei una mezza intenzione di fare le cose sul serio con Vale temo sia determinante fare buona impressione su sua madre se voglio che la storia funzioni.
Se dovessi dare un giudizio sul mio debutto mi darei al massimo un quattro.
Che fesso. Ho solo voglia di andare a nascondermi. Provo a giustificarmi per tappare il danno. “Senta signora dovevo solo dire una cosa a Valentina piuttosto urgente ma.... si insomma non fa nulla... casomai passo più tardi... vestito magari”.
“Si forse è meglio” chiude lei. Sta quasi per sbattermi la porta in faccia, gliene leggo la determinazione negli occhi, quando dal fondo della stanza appare Valentina.
“Mamma che fai?” chiede assonnata come una che si è appena alzata dal letto.
La donna scatta “Ma che fai? Tutta nuda davanti agli estranei?”.
In effetti addosso ha solo la pelle.
La ragazza spocchiosa ribatte tranquilla “O mamma quanto la fai lunga è solo Max il mio nuovo ragazzo”.
“E ti presenti nuda così davanti a lui?” borbotta la donna.
“Dai che non ho nulla che non abbia già visto. Forza fallo entrare e chiudi la porta”.
La madre scuote la testa ma ubbidisce forse temendo che da fuori altri vedano le nudità della ragazza. Mentre chiude a chiave la sento borbottare “puttanella” a mezza voce.
Valentina mi si avvicina e si struscia come una gattina in che non fa altro che accentuare la durezza del mio cazzo che ormai trattengo a fatica sotto alla vestaglia “Mia madre Vittoria”.
“Tanto piacere” sorrido.
“Il piacere è tutto tuo” ribatte lei acida.
“O dai mamma non essere così glaciale guarda che è un bravissimo ragazzo”.
“Uno che viene in ciabatte a casa mia non mi pare tanto educato”.
“E dai mamma è come fosse uno di casa anzi ti spiace se andiamo un'oretta in camera?” è in calore lo percepisco chiaramente. La mia Valentina ha tanta voglia di cazzo quanta io ne ho di fica.
Ma la signora Vittoria scuote la testa “Buon Dio che figlia puttana che mi ritrovo. Tu adesso vorresti che me ne stessi buona buona in cucina mentre voi di la fate le porcherie? Vorreste scopare con me presente e io devo anche fingermi contenta?”.
Valentina ridacchia “Con la nonna non ho avuto tanti problemi”.
“E' già quella vecchia rimbambita ti lascia fare tutto quello che vuoi magari vi lascia anche soli in casa”.
“No -attacca la ragazza in tono di sfida- forse non hai capito brutta frigida che non sei altro la nonna non ci ha lasciato soli. Era con noi... la nonna!”.
“Ma come ti permetti di dare della frigida a tua madre” e sta per darle uno schiaffo che Valentina evita scansandosi un po' in la. Io vorrei intervenire ma davvero non so cosa dire.
“Dai mamma saranno quindici anni che non scopi, da quanto è morto papà. E' per quello che sei così acida e secca. Tu ti devi fare una bella scopata credimi”.
“Ma non ti vergogni di dire questo a tua madre”.
“Ti dico solo la verità. Guarda la nonna, guarda come è serena adesso che si è sfogata un pò”.
Vittoria balbetta di rabbia e stupore “Cioè tu mi stai dicendo che.... che mia mamma...”.
“Si la nonna, la tua mamma, si. Si è fatta una bella scopata anzi ci siamo fatte visto che eravamo assieme”.
“Non posso crederci -mi fissa accusatoria- tu davvero hai fatto sesso con una donna di sessantacinque anni suonati?”.
Io mi limito ad annuire inespressivo. Mi sa che questa ora lo schiaffo lo vuol dare anche a me.
“Si mammina -attacca come una vipera Valentina- ci siamo fatti una bella trombata in famiglia. Ce la siamo spassata in tutti i modi e non hai ancora visto il meglio” ride maligna.
Vittoria non dice nulla inebetita come una statua.
Valentina afferra il legaccio che ho in vita e con un gesto secco scioglie il nodo.
Il mio cazzo libero da ogni costrizione schizza verso l'alto in tutta la sua dura lunghezza. La cappella bella esposta e gonfia e pronta per essere usata.
“O mio Dio ma... ma è gigantesco!” strabuzza gli occhi Vittoria.
“Pensa averlo dentro” mormora Valentina.
La donna, colta dallo sconforto scuote la testa “Tu mi odi vero. E' per questo che ti comporti così da puttana perchè mi odi” abbassa la testa pensierosa.
E' a quel punto che Valentina scatta e si avvicina dolcemente “Mamma io non ti odio. Ti voglio bene. Sei ancora così una bella donna e ti stai buttando via conservando una castità che non ha più senso...”.
“Ma che stai dicendo” mormora la donna quasi in lacrime.
“Ti dico che sei nervosa, che ti devi rilassare, che non ti devi privare di certe gioie...”.
“Valentina ma che hai in mente” borbotta Vittoria confusa.
“Che oggi ti faccio un bel regalo mammina”.
“Ma tu sei pazza....”.
La ragazza dolce ma decisa mette una mano dietro alla nuca della madre “Zitta e buona mamma... Fai come ti dico”.
La donna prova a scostarsi ma non ci mette troppa convinzione in fondo il mio cazzo un po' di curiosità gliela suscita davvero.
Valentina con un bagliore maligno negli occhi obbliga la madre a chinarsi in avanti verso di me. La sento sempre più vicina, i suoi capelli mi sfiorano il petto solleticandomi...
“Apri la bocca” sussurra piano la figlia mentre le tiene ferma la testa.
Io non oso dire nulla.
Vittoria con gesti lenti che durano una vita piano piano allarga la bocca. La mia cappella le sfiora le labbra calde e un millimetro alla volta sento che sto entrando dentro di lei.
Valentina rassicurante accarezza la madre sui capelli e intanto con l'altra mano le solletica una coscia sollevandole la gonna.
Il cazzo tutto in bocca. La madre trattiene il respiro. Valentina che la spinge “Senti che buono il gusto di un cazzo”.
La madre rompe ogni indugio. Sento la sua lingua calda solleticarmi il prepuzio.
Incredibile a dirsi ma mi sta sbocchinando... ed è anche brava.
Leggo tutta la soddisfazione nel volto di Valentina e immobile come una statua mi godo questa bella pompa.... e non credo che ci fermeremo qui.

Ci siamo trasferiti in camera da letto. Ho fatto sdraiare Vittoria e mi sono prodigato in un lavoretto di bocca da paura nella sua ficona.
La donna doveva davvero averne bisogno perchè mi viene in bocca sei-sette volte di fila con delle colate da paura.
Io, da buongustaio non mi faccio problemi e bevo fino all'ultima goccia.
Il succo di fica è sempre dissetante.
Valentina intanto, su mio esempio mi si attacca al cazzo e me lo succhia avida come sempre. La madre e la figlia pompinare perfette.
Ormai Vittoria è una bambolina nelle mie mani. Dopo quanto l'ho fatta godere potrei chiederle tutto ed è proprio ciò che intendo fare.
Tolgo la bocca dalla sua passerona e la piazzo su quelle belle tettone scivolandole sopra. La donna sgrana gli occhi di paura ma ormai ne ha voglia, troppa, per tirarsi indietro.
Con un unico colpo il mio uccello scivola in quella fregna umida.
“Ommadonna mi rompi” esclama la madre con un gemito. E' chiaro che non è mai stata posseduta da un attrezzo del genere.
Guardo negli occhi Valentina e noto il suo sguardo eccitato come se guardare mentre le fotto la madre la eccitasse oltre misura.
“Ti spacco tutta vaccona” dico mentre le afferro quelle belle borracce una per mano e inizio a spingerglielo su e giù dalla cappella ai coglioni sempre più forte”.
Ci vuol poco per sentire Vittoria venire come una vacca. Il suo liquame le sgorga impetuoso dalla fica inumidendomi la cappella.
Valentina ci guarda e si tocca da sola a tutto spiano. La porcella si sta eccitando più che mai.
“Si, si, si” sussulto io con la cappella gonfia arsa dal calore della vecchia sorca di mammina.
“Dai, dai, non smettere, spaccamiiiiiii!” geme Vittoria.
Valentina si avvicina alla mamma e le si sdraia in piedi proprio sulla faccia “Lecca, troia!” ordina.
Io a guardare la madre lappare la passerina alla mia ragazza non resisto e sparo una bordata di sperma da paura che entra a tutta forza nell'utero di Vittoria come una sciabolata.
Godiamo.... Tutti e tre assieme...
Io in fica a Vittoria, lei colandomi sul cazzo e Valentina in bocca alla madre.
Sono così assatanato che non mi viene neanche molle.
Lo sfilo dalla sorca della madre ancora bello duro e colante di sperma e con un colpo solo mi butto su Valentina.
Le monto sopra leccando e ciucciando il suo bel tettame sodo e il mio pisello trova la strada da solo.
Vittoria esausta della chiavata è lì accanto a noi e mi guarda fotterle la figlia con vivo interesse.
Avere degli spettatori mentre chiavo non fa altro che attizzarmi di più.
Valentina geme e ulula “Siii, o si che cazzone, si fammelo uscire dalla bocca....”.
Si vede che con la madre che ci guarda le piace esibirsi.
La porto facilmente all'ennesimo orgasmo e quindi con il cazzo bello lubrificato dal suo seme la faccio voltare e la monto a pecorina.
Giusto un paio di colpi per attizzarla mentre col dito già le sto masturbando il culetto aprendoglielo bene bene.
Vittoria ci guarda, si tocca, le piace.
“Sprong!” mezzo uccello fra le chiappe di Valentina in un colpo solo. Lei ormai è così sfondata che non prova alcun dolore. Solo piacere.
“Guarda come ti inculo la figlia!”.
“O Madonna ma quel coso lì dietro? Ma siete pazzi”.
Valentina in spregio alla madre ulula “Si, sfondami, spaccamelo tutto. Si, si aprimi in due” si ciondola avanti e indietro ballonzolando le tettone per aumentare la potenza dell'introduzione.
Con la mano libera accarezzo la coscia calda di Vittoria e mi attizzo ancora di più. La donna timidamente si avvicina e inizia ad accarezzarmi.
Con l'uccello impegnato a sfondare Valentina le mie mani e la mia bocca sono tutte per Vittoria. Lei mi si struscia accanto, mi accarezza, mi lecca il collo, mi ficca la lingua in bocca e me lo fa gonfiare ancor di più.
Il piacere è tutto per Valentina che ora ha in culo un vero tronco d'albero.
Sborro..... ancora.
Valentina tutta sudata e sfatta si getta in avanti sprofondando sul letto. Il suo buco del culo sembra una rosa umida tanto è largo e bagnato. Io sto ancora limonando con Vittoria strizzandole avido le tette. E' chiaro che ora che ha provato la merce la madre vuol farsi un secondo giro.
Sotto gli occhi di Valentina mi siedo e mi faccio venir sopra la donna. Lei titubante mi viene in braccio e si impala sul mio uccello che oggi non vuol saperne di smettere.
Con le calze nere autoreggenti e basta la donna sembra ancora più vacca.
Me la sbatto a tutta forza e la figlia, per gradire, si gode lo spettacolo facendosi un lento grilletto. Gemono entrambe incitando la mia foga.
Sono un trapano che non vuole fermarsi.
Valentina di colpo fa uno spruzzo da paura. Piscia orgasmi tanto è arrapata.
Contemporaneamente la madre contrae l'utero con un gemito “Aaaaa o si, si, urka!” e viene a sua volta copiosa.
E' il momento.
La faccio mettere a pecora e le piazzo la cappella dritta fra le chiappe.
“O no.... Non vorrai mica... No no è troppo grosso” reclama a mezza voce sentendo la cappella sul buco del culo.
“O si dai inculala. Inculala!” sorride Valentina estasiata.
Faccio piano. Il suo anellino si apre e si frantuma piano piano. Le urla di Vittoria sono tutte di doloroso piacere “Urk! Ommadonna sembra di avere un elefante dentro!”.
Per lenirle il dolore le metto una mano sulla fregna marcia d'orgasmo e la sgrilletto. Davanti è così fradicia e dilatata che entrano dentro tre dita senza problema.
La mia verga inizia a farsi strada. Ne ha una buona metà nel culo e pian piano il dolore diventa piacere.
“Sfondala! Sfondala!” mi incita Valentina che di nuovo si stà sgrillettando a tutta forza.
Spingo. La penetro con tutta la canna.
“Mi manca il fiato.....” sussurra Vittoria.
“Spaccaglielo faglielo uscire dalla bocca!” insiste la figlia.
Mi aggrappo ai suoi fianchi sodi. La stringo a me e inizio a spingere. Prima con colpi lenti poi sempre più in fretta. Sempre più deciso.
“Ooooo. Aaaaaa” ulula Vittoria ma non è più dolore è puro piacere.
“Ti piace vero puttana?”.
“Si, si. O che bello. Si sfondami, sfondami che mi piace”.
Le apro il culo a tutta forza....
Vittoria si dimena avanti e indietro come un anguilla vuole gustarselo tutto la porcona.
Valentina si gode la scena, mi viene a fianco e mi bacia solleticandomi anche un po' l'ano per aumentarmi l'erezione.
Incitato dalla figlia divento un martello pneumatico nel culo della mammina.
Non ce la faccio più, ho la cappella che esplode.
Faccio avvicinare Valentina al culo della madre cosicché abbia la faccia proprio sul mio cazzo.
La vecchia ormai ha il fiato corto e non sa più che stà facendo, la figlia ha la faccia giusto sul mio cazzo.
Lo sfilo. “Sborroooooooo!” urlo a gran voce e con uno schizzo che potrebbe riempire una vasca da bagno mi svuoto sul viso di una e sulle chiappe dell'altra.
Liberato dalla furia finalmente mi accascio sul letto appagato e sfatto.
Il mio cazzo si placa e giace molle e pieno di sperma mentre mi godo le due troie coperte di sborra da capo a piedi.
Se questa sarà la mia futura suocera non vedo l'ora di sposarmi.

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