Non ho potuto dirle no

Scritto da , il 2019-03-03, genere tradimenti

No non ho potuto dirle no, non era possibile, dopo trè figli, concepiti con altrettanti uomini, e dopo vent'anni, che lei, e io scopavamo con i nostri partners, ho dovuto dirle si.
Non è un mistero in famiglia, e trà i nostri amici, che io sia gay, e che mia moglie, sia una troia pazzesca, anzi, la totalità, dei miei amici, e una buona parte dei miei collaboratori, hanno potuto deliziarsi di mia moglie, e dico deliziarselo tutto, davanti e dietro, per giorni, e in casa nostra.
Io dal canto mio, mi sono fatta molti dei miei amici, e dei miei collaboratori, spesso, porto in viaggio con mè, i miei subalterni, e quasi tutti, mi hanno avuta, ormai, in ufficio, quasi sempre sono en femme, tranne se ricevo clienti, che non sono a conoscenza della mi natura, non è strano, che non mi si trovi, appoggiata alla scrivania, mentre mi stò gustando un bel cazzo in culo, la mia segretaria personale, amante del mio povero papà, spesso, assiste suo malgrado, mentre le detto lettere o ordini, si mi piace che mi veda mentre mi inculano, lei abituata ai trenta centimetri di mio padre.
Mi ricordo, che quando presi il suo posto, ero giovanissima, e lei aveva una decina di anni più di mè, mi si presentò in reggicalze calze e tacco 12, dicendomi, che se volevo potevo continuare quello che aveva iniziato lui, mi misi a ridere, avevo 22 anni, gay dalla nascita, sorrisi, e le dissi che ci avrei pensato, e ci pensai.
Due giorni dopo, invitai il mio uomo di allora, stupendo, giovane e dotato, io mi preparai per bene, mi misi un body, con attaccate un paio di calze finissime, e un paio di decolté tacco 10, ben truccata come vuole lui, mi misi appoggiata alla mia scrivania, allargai le gambe, e chiesi al mio amore di infilarmi il suo possente cazzo, lo fece, un brivido mi passò la schiena, ma ero abituata, eccome, e poi chiamai la mia segretaria, che si precipitò.
Una volta al mio cospetto, si irrigidì, lui mi pompava, era sublime, le dissi, si sieda e scriva, e le dettai un paio di lettere, mentre ansimavo, e poi lui mi sborò dentro, urlai il mio piacere.
Angela, è il suo nome, assistette al mio amplesso, e capì, capì molto bene, tanto, che quando mi serviva, la facevo scopare dai clienti, e quando serviva, lei mi indicava chi dovevo farmi io.
Ora mia moglie reclamava un tributo, e io non potevo dirle di nò-
.
Il suo uomo, mi voleva scopare, si era invaghito di mè, lei ne era innamorata, tanto, che è rimasta gravida del nostro quarto figlio, concepito con lui.
E ora eccomi, in auto con lei, al sesto mese, è stupenda, ha un pancino tondo tondo, è mezza nuda, ha solo un vestitino che le copre a stento il sno che si stà gonfiando, e sotto è nuda, non fare la scema mi dice, ti vuole, e io aspetterò nella stanza vicina, con due suoi amici, che mi scoperanno, non credere di fare la gatta morta lui è mio, capito troia?, io annuisco, sono seduta sul sedile di destra, ben truccata, indosso un vestitino nero, reggicalze calze e tacco 12, sono al top, Umberto, il suo uomo mi intriga, mi piace, e sono pronta.
Una volta in casa, lui mi bacia, e mi prende per mano, lei si avvicina, e lui le dice, troia, vai a farti scopare e inculare, io ho da fare, e così, passiamo la notte a fare sesso, mi prende più volte, e poi io prendo lui, è stupendo.
Alla mattina, mia moglie ci raggiunge, e si fa scopare da Umberto, lui la monta svogliatamente, e la riempie, e poi la allontana, mi avvicina e le dice, da oggi lei è la mia donna.
Ora mia moglie ha partorito, e io sono la donna di Umberto, non mi metto più da uomo, anche agli incontri con i clienti, ormai mi sono dichiarata, e settimana prossima, andrò in clinica, e finalmente diventerò donna, la sua donna.



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