Ornella: non vi è due senza tre

Scritto da , il 2019-03-01, genere dominazione

Storia vera
Sono passati diversi giorni e come avevo previsto Ornella si è rifatta viva. La ho allontanata dopo aver preso quello che volevo. Sono stato cinico e spietato come mi ero prefissato di essere. Stavo diventando stronzo ingordo e avido di emozioni come non ero mai stato. Ornella rispondeva ai miei desideri prostrandosi sempre più. La mia nuova ebrezza era il dominio su di lei. Dopo pochi giorni dal nostro ultimo incontro aveva iniziato a inviare delle mail strappa lacrime in cui cercava di chiedermi perché la trattassi così, poi visto che io avevo deciso di non rispondere continuò con sms, quindi con telefonate. Nelle ultime mail e sms sentivo la donna struggersi, più passava il tempo più il suo desiderio si infervorava i e proponeva cose intime e desideri sconci che mai avrei pensato potessero venire da lei. La Ornella che mi ritrovavo era spinta...porca… come piaceva a me suoi tentativi furono vani finché decisi di farle sapere con un sms che se avesse voluto mi avrebbe potuto raggiungere a casa e lei ubbidiente lo fece. Mi raggiunse in men che non si dica. Me la sono ritrovata sotto casa a metà mattinata. Mi ero pregustato il suo ritorno con le pive nel sacco dopo averla aperta analmente e mi ero prefisso di allargarle quel fantastico buco ancora troppo stretto. Bussò al portone e io senza rispondere le aprii. Sentii l’ascensore salire e lei chiudere la porta che le avevo lasciato aperta entrò nel soggiorno e io le dissi di spogliarsi. Credo che lei avesse in mente di farmi un discorso, volesse parlare, era come al suo solito inizialmente altera con le sue convinzioni ben stabilite ma io non volevo parlare. Le dissi nuovamente di spogliarsi ma lei non lo fece allora mi alzai e le misi le mani direttamente all’altezza della figa. Le abbassai i suoi soliti pantaloni con l’elastico e le infilai con forza le dita...bramando il clitoride; e come lei cercò di evitare questa mia mossa la colpii con due ceffoni in pieno volto e lei cadde sul divano. Strappai le mutandine di pizzo colore amaranto e quello che seguì fu per lei una lunga interminabile sequela di orgasmi. Diceva di voler essere lasciata ma io mi ero impossessato del suo clitoride. Iniziò a piegarsi e accartocciarsi sul divano nel tentativo di resistere al mio assalto. Godeva la porca anche se continuava a dire di lasciarla. Le titillai il clitoride e lei fiottava densamente gemendo e poi e ansimando. Intanto avevo il predominio sulle sue poppe grosse e sugose che succhiavo senza sosta e ci volle veramente poco per farla cedere nel suo mare di umori. La spremetti come poche volte avevo fatto con una donna e lei perse il controllo di se stessa cedendo di schianto. La costrinsi a scendere giù e una volta inginocchiata le infilai tra le tettone il mio cazzone per la solita spagnolona in cui Ornella diede il suo meglio soddisfacendo tutte le mie voglie, succube. Per quanto fossi frenetico nello scoparle i seni non arrivai. Tolsi il mio pene incandescente e duro schiaffeggiando le sue tettone con vigore. La feci sollevare e la spinsi verso il tavolo di fronte alla finestra. La finestra era con le serrande alzate e io provvidi ad aprire le tende mentre posizionavo Ornella a 90 gradi. Dopo un primo momento Ornella guardò dalla finestra e vide che dal palazzo accanto era perfettamente visibile tutto ciò che accadeva nel mio soggiorno e lo stesso poteva dirsi per le impalcature del palazzo vicino in cui si stava lavorando al rifacimento della facciata. La vidi impallidire e tirarsi indietro mentre io avevo già iniziato a massaggiare il mastodontico culo per prepararla ad una inculata. Ornella diceva no, cercava di arginarmi ma io l’avevo già piegata e mentre le montavo lei provava a a resistere. Ornella non voleva essere vista si vergognava di tutto quello che stava per compiersi difronte a tutti ma io imperterrito le avevo preparato a dovere le naticone con un bel quantitativo di , saliva. Oppose una resistenza senza pari, non vi fu confronto con la prima volta che già era stata vigorosissima. Era possente e violenta nel suo rifiuto nonostante la titillassi in ogni modo la spremessi, la succhiassi. Io la colpii più e più volte alle chiappe ai fianchi e ai reni ma questa volta Ornella appariva indomita. Non c’era verso mentre il mio bastone diveniva sempre più possente. Lei non cedeva ma neanche io cedetti e per quanta forza misi Ornella sbatte il viso sul tavolo di legno massello moltissime volte. Ora la donna urlava e io cercai di mettere le mani di fronte alla sua bocca. Mi morse e questo mi indispetti. La presi per i capelli e iniziai a scuoterla con violenza, mentre le morsi la schiena e il collo, mungendole il seno fino a farle a farle male, finalmente entrai trionfante nel suo colo pompandola senza tregua. Ornella a quel punto si accasciò buttandosi di peso sul tavolo che fortunatamente era molto resistente e anche in questo caso non ci fu storia. Era cotta a puntino infilzai il buco anale e lei e non riuscì a reagire. Me ne disse di tutti i colori ma la posizione mia era cambiata ora ero riuscito ad entrare e malgrado lei ricominciasse ad essere indomita iole avevo alzato una gamba e entravo molto forte nel buco. Urlava che sentiva dolore, le bruciava, gridava e chiedeva di toglierlo subito mentre era oramai iniziato il rodeo con lei che cercava di disarcionarmi e io che più lei si muoveva più mi piaceva. Miravo a sfiancarla e i miei colpi ai fianchi e alle natiche servivano per questo. Mi chiamava porco mentre ero ormai arrivato a inserirmi tutto fino alle palle e le mie mani toccavano la fica. Ero galvanizzato mentre lei continuava la sua sterile resistenza con me che andavo giù duro. Poteva dire tutti i no che voleva ma oramai io ero nel suo intestino e le sue viscere avevano accettato per la seconda volta il mio bastone del comando. Mi dedicai a infilarglielo in ogni posizione ed in ogni modo possibile e immaginabile questa volta ebbi molto più tempo della volta scorsa e potetti compiere una opera di demolizione più sistematica del resto ormai non c’erano più neanche proteste e Ornella con il volto abbassato sul tavolo soggiaceva e godeva. Mentre mi godevo l’entra ed esci anale, tuttavia, riuscii a vedere che eravamo oggetto di interesse da parte di un giovane che dalla finestra del palazzo accanto guardava intensamente e la stessa cosa faceva un signore alla finestra del piano superiore suscitando in me un orgoglio senza pari che mi spinse a inculare Ornella ancora più determinatamente di come non avessi fatto. Questo rigurgito di possanza fu accolto benissimo dalla donna che ora in sintonia seguiva il ritmo dell’inculata tenendo l’ano aperto con le sue mani e ogni tanto voltandosi per guardarmi in volto. Io ero teso a massacrarle il buco del culo ma tirandole con forza i capelli le posizionai la testa in direzione dei nostri spettatori e lei ebbe un sussulto. Si vedeva tutto quello che io le stavo facendo e quello che lei si stava facendo fare, mentre fu lei ad accorgersi degli operai che guardavano dall’impalcatura. Voleva liberarsi, voleva nascondersi voleva non essere messa alla vista di quella gente ma io si……. volevo che tutti vedessero me incularla e lei essere inculata. Provò ancora una volta a liberarsi ma non fu nulla più che un finto tentativo. Non appena mi staccavo era il suo culo che voleva essere infilato nuovamente dal mio pistone e io la pistonai facendo godere una ottima visione a tutti coloro i quali vollero vedere lo spettacolo in modo inesauribile. Quando dopo molto tempo allagai il culone con Ornella stanchissima e piegata in due a beneficio dei sempre più numerosi guardoni, costrinsi la donna a metterlo nella sua bocca leccando e suggendo ogni residuo del mio orgasmo e poi infilandole le tette per una spagnola che fu conclusiva. Era stato tutto molto intenso e gli spettatori credo furono molto grati. Nella doccia al di fuori da occhi indiscreti ebbi modo di sfiancarla ulteriormente e difronte allo specchio del bagno maturai l’idea di renderla ancora. Ornella si era rassegnata , non cercò di divincolarsi e io ne approfittai ancora senza alcuna dolcezza andando a segno nuovamente nel buco che ora si allargava
Sempre più. Spinsi con tutta la forza che mi era rimasta. con le pareti del culo che ormai lasciavano strada libera e Ornella ansimava e rantolava. Mi sfinii nel suo culo e come la volta precedente le diedi il tempo di rivestirsi e la feci andare via.Anche questa volta la vidi livida...era rimasta malissimo.... bene così

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