Troia per la prima volta

Scritto da , il 2018-03-11, genere gay

CHE IO NON SIA ETERO è POCO MA SICURO, TROPPO PRESTO NELLA MIA VITA HO INIZIATO A CONOSCERE GLI UOMINI, E LI HO CONOSCIUTI MOLTO PROFONDAMENTE, O ALMENO MI SONO ENTRATI MOLTO PROFONDAMENTE.
Poi col passare degli anni, ho avuto la fortuna di conoscere anche una donna, che per un po' di anni, mi ha fatto illudere di poter diventare normale, peccato che è durato solo pochi anni, mi è bastata un'estate, in qui lei era via con i bambini al mare, per farmi ricadere nella mia vera natura, e una volta ripreso a travestirmi, e a scopare con i maschietti, è venuto da sé, che non potessi più tornare sui miei passi.
Una volta chiaritami con lei, e devo dire, che è stata molto comprensiva, o iniziato un periodo meraviglioso della mia vita, in casa potevo indossare intimo femminile, dormire con la mia camicia da notte tutta pizzi e merletti, smaltarmi le unghie, e quando eravamo sole, i bimbi spesso erano dai suoi, truccarmi e mettermi enfemme, e così, ospitare i miei ospiti, che spesso rimanevano per la notte, e fù in quel periodo, che conobbi il mio odierno uomo, e futuro sposo.
Frequentavo da tempo, delle ragazze rumene, che di lavoro facevano le intrattenitrici, ma in definitiva erano prostitute d'alto bordo, avevano il loro appartamento, nel palazzo dove io avevo il mio ufficio, a Milano centro, e vuoi perché molto simpatiche, vuoi perché, ne ero attratta, un bel giorno, accetto un loro invito, a bere un drink, mi reco da loro, erano le sei passate, e le mie segretarie erano già andate via, e così, una volta accomodatami, iniziamo a parlare del più e del meno, loro, trè meravigliose ragazze, sono di poco vestite, e si possono vedere i loro capezzoli, fare capolino, sormontando seni opulenti e magnifici, slippini ridotti a fili di spaghetti, lasciavano fuoriuscire, le grandi labbra, e curiose della mia mancanza di interesse, mi chiedono, se volevo togliermi la cravatta e la giacca, cosa che io feci, visto anche il caldo che faceva, e poi Rita, la più sfrontata, mi si avvicina, e mi slaccia la camicia, la lascio fare, tanto scopriranno presto cosa sono, e una volta slacciata, rimane a bocca aperta, e dopo un gridolino di sorpresa, chiama le altre due ragazze, e apertami la camicia, possono notare, un bellissimo reggiseno, di pizzo nero, a balconcino, mi guardano, e sempre Rita mi dice, indicandomi i pantaloni, posso? ANNUISCO, E CON MAESTRIA, MI SLACCIA E SFILA I PANTALONI, RIMANENDO ANCORA Più STUPITE, INDOSSAVO, ABBINATO AL REGGISENO, UNO SLIP, E REGGICALZE, CON ANNESSE CALZE VELATISSIME NERE.
Mi tolgo le scarpe, così possono notare il colore rosso intenso delle unghie dei miei piedi, ma sei stupenda mi dice Rita, e poco dopo me la ritrovo a ravanare negli slip, estrae il mio molliccio pene, e ammira la mia depilazione totale, e poi cerca di farmelo indurire, al che le dico, è inutile Rita, io sono passiva, sono anni che ho pochissime erezioni, e una delle ultime è stata per concepire la mia seconda figlia, e ha dovuto aiutarci il medico di famiglia, un'amica di mia moglie, che per tutto il tempo della scopata, ha dovuto assistermi, e di frequente, farmi delle iniezioni stimolanti, perché oltre a smollarsi, non producevo sperma sufficiente, e appena le sono venuto dentro, stop, morto, anzi credo che sia servito a poco, e che poi qualcun altro abbia provveduto a metterla incinta, al che si è messa a ridere, e così, per qualche ora ho risposto alle loro domande e alle loro curiosità.
Poi nei giorni che passavano, spesso andavo da loro, a volte già come Paola, in ufficio avevo tutto l'occorente, o solo come amica, e una sera, mi presentarono lui, che chiamerò per facilità, Michele, giovane, circa trent'anni, non molto grande, ben piazzato, un pochino di pancetta, capelli nerissi, e uno sguardo magnetico, profondo, mi strinse la mano, e sentii la sua potenza e forza nella stretta, e guardandomi negli occhi, mi disse, tu sei Paola vero?, non ero en femme, annuii, continuò, le ragazze mi hanno detto di tè, e proseguì, mi piacerebbe vederti da donna, e invitarti a cena, facciamo domani sera, alle otto qui, e pochi minuti dopo salutandomi se ne andò.
Le ragazze mi disser chi era, e rimasi stupita, era il loro organizzatore di incontri, in definitiva il loro pappa, o protettore, le ragazze lavoravano per lui, e quando Rita le disse di mè, lui insistette per conoscermi, e così, la sera dopo ero pronta.
Passò a prendermi alle otto e trenta, e in auto mi portò, in periferia, in un bellissimo ristorante, dove cenammo, e chiacchierammo per tutta la sera, e poi verso le 11 mi accompagnò a casa, e prima di salutarci, mi afferrò, eravamo scesi dall'auto, mi abbracciò, e mi baciò, un lungo e potente bacio, che mi sciolse, sentii uscire dal mio innocuo cazzetto flotti di piacere, che stavano macchiando il vestito, e mi sentii bagnare tra le cosce, ero venuta dal culetto, e lui se ne accorse, aprì lo sportello, m ifece accomodare,e in tutta fretta mi portò da lui, e una volta saliti, mi fece scivolare il vestito a terrò, e rimasi nuda in autoreggenti e tacchi 12, mi inginocchiai e infilai il suo cazzo nella mia bocca, era stupendo, durissimo nodoso, e lo infilai tutto in gola, iniziando così a pomparlo con ritmo lento, e più lo sentivo gemere, più rallentavo, poi lo sfilai, e diressi i suoi getti di sperma in bocca e sul mio viso, erano getti potenti e decisi, era stupendo.
Poi mi portò in camera, e una volta a letto, lui iniziò a baciarmi e a leccarmi tutta, portandomi al piacere estremo, e una volta pronta, affondò il suo cazzo dentro di mè, lo sentii entrare fino in fondo, era stupendo, rimare alcuni attimi fermo, lo sentivo con la sua cappella all'ansa del mio intestino, e poi iniziò una monta pazzesca, a volte veloce e aggressiva a volte lenta e pazzesca, e dire che ero abituata, ma con lui fù stupendo, era un continuo godere davanti e dietro, poi ad un tratto afferrò il mio cazzo e come d'incanto iniziò a diventare duro, sempre di più, e ad un tratto mi ritrovai con 20 centimetri del mio cazzo in mano, erano anni che non succedeva, e allora inizia a segarmi, con un ritmo pazzesco, e lui mi pompava violentemente, poi ad un trATTO, LUI ESPLOSE, SENTII GLI SCHIZZI DENTRO DI Mè, GODEVA, RANTOLAVA E GEMEVA, NON RESISTETTI OLTRE, URLAI IL MIO GODIMENTO, SIII ROMPIMI SPACCAMI E SBORRAI, IL MIO GETTO ATTRAVERSò IL LETTO E FINì SUL CUSCINO, SEGUITO DA ALTRI SEMPRE VIOLENTI, E POI MI ACCASCIAI, sul cuscino, assaporando così il mio sperma, e lui rimase dentro di mè, ero esausta e felice, gli dissi della mia strana erezione e lui rise, passammo tutta la notte a scopare, mi montò altre trè volte, e al mattino ero sfatta e distrutta ma felice.
I mesi che passarono, furono all'insegna del sesso, venne spesso a casa mia, conobbe mia moglie, e dormì anche nel suo letto, Michele ci sapeva fare, poi un bel giorno, era a cena da noi, io ormai ero la sua donna, vivevo con lui, o da mè o da lui, sempre enfemme, e mi disse davanti a mia moglie, è ora tesoro che cominci a lavorare seriamente per mè, ho parecchi clienti che aspettano di vederti, gente granosa e porca, io rimasi di stucco, e mia moglie mi sorrise,e disse, be ha ragione scusa ti piace sei brava e bella, che aspetti, ho capito tutto, lei lo sapeva già da tempo, ma rimasi stupita, e chiesi, devo battere?, fare la prostituta per tè', lui annui, e baciandomi poi mi disse, e poi ti sposo amore.
Bene sono passati due anni da quella sera, e ora faccio la vita, ho parecchi clienti, una camera in un lussuoso albergo, o smesso il mio vecchio lavoro, e ora sono Paola 24 ore al giorno, vivo con lui, ho conosciuto la sua famiglia, e a dire il vero sono rimasta un mese in Romania da mio suocero, e ho lavorato per lui, e sono stata la sua donna per tutto il mese, e ogni tanto incontro mia moglie, che anc'essa, lavora per Michele, un paio di sere a settimana, quando arrivano personaggi importanti, e io, ora sono felice della mia vita, presto mi sposerò, e per scelta di mio marito, passerò dagli alberghi, alla strada, si perché, lo preferisco, mi sento più troia e appagata andare aletto con sconosciuti abbordati per strada, l'ho imparato in Romania dove per un mese di sera lavoravo in strada per mio suocero, è il regalo di nozze che ho chiesto a mio marito, al pomeriggio in albergo per lui, alla sera in strada per mè.
E ad agosto raggiungo suo padre, e per un mese mi faccio sfondare da lui, e dai suoi amici maiali, è stupendo, e il mio culetto è diventato una voragine, ma ne sono felice.

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