Liz (cap.III°)

Scritto da , il 2015-02-15, genere trans

Cap. III°
Era stata un’esperienza sconvolgente questa con Liz, avevo provato una libidine che raramente avevo avuto modo di provare in altre occasioni. Non avrei mai pensato che avrei potuto provare un piacere così intenso nel leccare un membro maschile. Eh, si, perché anche se Liz ha un corpo splendido da donna, ciò che si trova fra le sue gambe è proprio un membro maschile, un cazzo bello , grosso e duro. E questa idea mi rimbalzava in mente, ed anche sotto nei pantaloni, mentre quella mattina stavo facendo sul cellulare il numero di Liz. La volevo incontrare nuovamente, ne avevo un gran desiderio. La sua voce squillante mi distolse di colpo dai miei pensieri :- Ciao, caro, lo sapevo che mi avresti chiamata, che dici, ci vogliamo incontrare? – Non mi riconobbi neppure quando mi sentii risponderle: - Si, ti prego, ho voglia di rivederti! – La sentii che rideva, e mi diede appuntamento al solito al caffè Biffi in galleria, per la sera stessa. Il tempo quel pomeriggio non trascorse mai…Alle 20 ero seduto allo stesso tavolino, puntualissima e sempre sensualissima giunse Liz. Anche quella sera, tutti gli uomini presenti deglutirono guardando quel magnifico essere che avanzava con una strepitosa minigonna, ancheggiando su tacchi altissimi. Stavo respirando il suo profumo di cannella, ed il mio sguardo era affondato nella sua scollatura, quando sedendosi, mi disse: - Ora che ti conosco andremo nel mio appartamento, saremo più liberi, ti va? – e come avrei potuto non essere d’accordo? Finì il suo drink, e misi i soldi in mano al cameriere che non riusciva a staccarle gli occhi di dosso….Forse se avesse saputo che quella che sembrava una gran gnocca aveva fra le gambe un notevole batacchio, non avrebbe sbavato così. Il suo appartamento non era lontano e dopo pochi minuti giungemmo nel parcheggio del palazzo. Abitava all’ultimo piano, e l’attesa dell’ascensore mi sembrò durare un’eternità. Entrati buttò le chiavi sul mobile all’ingresso e :- Caro, stavolta dobbiamo fare 200€, sai ho un sacco di spese, non fa niente , vero? Lo so che sei generoso! - E così dicendo mi mise una mano fra le gambe, afferrandomi, sorridendo, il cazzo che già era in tensione…- Uhaoo, sei già pronto? – Sentii le gambe diventare molli, mentre posavo le banconote sul piano del mobile. Era un bell’appartamento arredato con gusto e certamente anche con parecchi soldini..Al centro del salotto c’era un grande divano, su cui Liz si lasciò cadere. Si sfilò la camicetta e fece scorrere la gonna sulle lunghissime gambe. Rimase in reggiseno e slip coordinati , bianchissimi che creavano un forte contrasto con la pelle scura. Le autoreggenti rendevano la sua immagine , se possibile ancora più eccitante… Ero in piedi accanto a lei, mi slacciò la cintura dei pantaloni, ed appoggiatomi entrambe la mani sulle spalle, premette per farmi abbassare. Ero eccitatissimo, mi sfilai i pantaloni ed il mio cazzo, duro allo spasimo uscì dai boxer. Lei sorridendo scostò i suoi slip mostrandomi il suo arnese che anche molle era di discrete dimensioni. Aprì le gambe in un chiaro invito, ed io non me lo feci ripetere, mi inginocchiai fra le sue gambe, ed abbassai la testa. – Leccami, prendilo in bocca, succhialo, lo so che ti piace molto…- queste sue parole ebbero l’effetto della benzina sul fuoco. Lo sollevai con dolcezza e presi a leccarlo piano, piano, quasi con devozione. Dopo un po’ di leccate, sentii che stava prendendo consistenza..Allora le sfilai gli slip, senza smettere di baciare la sua pelle al di sopra delle autoreggenti. Ecco, ora libero dalle costrizioni , davanti al mio viso c’era un signor cazzo di forse 23/24 cm. che altro non aspettava se non di essere servito da una bocca libidinosa. Ripresi con lunghe leccate dallo scroto fino alla rossa cappella, ed avrei proseguito così, se Liz, ad un certo punto no mi avesse detto: - Apri la bocca, prendilo dentro, succhialo come una puttana…- Ecco cos’ero diventato : una puttana che succhiava un cazzo. Ed infatti questa era la realtà, ma la cosa non mi spiaceva, anzi. Obbedii, ed imboccai tutta quella cappellona. Presi a succhiare come un neonato succhia una tetta, me lo spingevo fino in gola, fino a provocarmi qualche conato di vomito,mentre con le mani lo scorrevo dolcemente. Liz aveva gli occhi chiusi e dall’espressione si capiva che doveva piacerle molto. Dopo qualche minuto di questo trattamento, però mi interruppe dicendo: - No basta, ora basta…- Rimasi interdetto: non le piaceva più? Mi fece alzare, ed in attimo scambiò il posto con il mio. Ora ero io seduto a gambe aperte e lei davanti a me… Prese a leccarmi con la sua lingua bollente, mentre mi masturbava piano..Sensazioni indicibili mi avvolsero quando prese a succhiarmelo. In brevissimo mi portò al limite, ma sul più bello si interrompeva…. E così fece, tre/quattro volte. Ero stremato, le forzavo la testa contro , ogni volta che lei smetteva, ma sempre si sottraeva alla mia spinta…. – Si alzò e si venne a sedere accanto a me…-Perché? – le chiesi quasi supplicando – Mi fai morire di voglia….- Lo so, e mi piace questo, perché sento di averti in mio potere, ed ora ti voglio prendere. Ho capito la tua natura, anche se sei uomo ti stuzzicherebbe provare quello che può provare una puttana, ed ora come una puttana ti voglio sbattere! – Queste parole, che sembravano assumere il suono di una minaccia, mi avevano ancor di più eccitato. Non avrei mai pensato che un giorno sarei arrivato a questo punto, ma ora che ci ero, la cosa non mi turbava più di tanto, anzi, forse Liz, aveva colto la mia natura nascosta, quella che non avrei mai potuto immaginare, in fondo, questa idea mi eccitava anche. Stavo seguendo questi pensieri quando Liz si alzò e si mise un preservativo. Poi, gli avvenimenti precipitarono, e mi fece mettere c arponi sul bracciolo del divano, mi sentii spalmare qualcosa di freddo, e sentii entrare nel mio ano , un dito, forse due, o meglio tre che iniziarono a ravanarmi, e se subito la sensazione non era stata proprio sgradevole, ora sentivo un po’ di fastidio. – Senti che bel buchino vergine hai, ora vedremo di allargarlo un po’,rilassati che poi alla fine , vedrai ti piacerà, ah….ah…ah.. – Così dicendo tolse le dita e ebbi la sensazione di qualcosa di duro che si appoggiasse al mio buchino. Era ciò che temevo, ma che forse anche desideravo. Iniziò a spingere ed iniziai a sentire dolore, tentai di sottrarmi, ma Liz, mi aveva afferrato per i fianchi, come tante volte avevo afferrato le mie donne, per scoparle alla pecorina, e non c’era modo di sottrarsi. Sentivo sempre di più che mi avrebbe spaccato, soffrivo terribilmente. Sentii che lentamente stava entrando, il dolore era forte tanto che mi vennero le lacrime agli occhi – Non resistere- mi disse Liz – Lasciati andare , ormai sei mio, ancora un colpo ed è fatta! Forza, rilassati… -A queste parole corrispose un dolore pazzesco, ricordo che gemetti tanto che quasi urlai. Sentivo qualcosa fin dentro alla pancia, qualcosa che mi stava demolendo all’interno..Per fortuna, poco dopo lentamente il dolore iniziò a calare di intensità. Ora sentivo bene lo scroto di Liz che mi batteva contro al ritmo che lei dava ai colpi. Avevo la sensazione che qualcosa mi giungesse fino in gola, e ad essere sincero, per il momento la cosa non mi piaceva. Fino a che sentii la sua mano impossessarsi del mio cazzo, (che stranamente era sempre stato in tiro), ed iniziare una lenta masturbazione. Le sensazioni ora si stavano mescolandosi e confondendomi…. Il bruciore dietro, andava di pari passo con un po’ di fastidio in pancia ed anche con la piacevole sensazione dovuta alla sua mano… Ad un tratto ebbi la sensazione che i colpi fossero più forti, e penetranti. Aumentò la sensazione di fastidio nella pancia che sembrò trasformarsi nuovamente in dolore. Sentii i suoi coglioni sbattermi contro con violenza, smise di masturbarmi e mi afferrò più saldamente ai fianchi, mi stava governando a suo piacimento e mi stava godendo dentro. Stava godendo dentro alla sua puttana. Pochi istanti, ma sono certo molto intensi. Rimase ancora dentro di me, sempre stringendomi i fianchi – Hai un culetto delizioso – esclamò sfilandosi. Poi si sedette sul divano e si sfilò il preservativo, e lo mise nel posacenere. Vidi qualche goccia brillare su una tetta, la pelle resa lucida dal sudore, era se possibile ancora più bella. Mi fece cenno di avvicinarmi. Ero in piedi davanti a lei, il mio cazzo si stava ammosciando, ma le ci volle un attimo a ridargli nuovo vigore. Non ricordo di aver mai goduto così tanto per un pompino. Le restituii il favore ripulendole il cazzo. Ora incontro regolarmente Liz, ed ormai non provo più dolore quando mi penetra, anzi devo dire che mi piace, e che qualche volta addirittura sono io a darle il ritmo… Conosco molto bene il gusto del suo sperma, e cosa le piace di più, perché ormai non si contano più i pompini con l’ingoio che le faccio, a volte anche appena prima che mi impali con il suo bellissimo uccellone. Sogno i suoi pompini, che mi fanno impazzire di piacere, riesce anche se non ho più vent’anni a farmi venire un paio di volte di seguito, riducendomi ad uno straccio. Non c’è più una tariffa, in quanto la stò quasi mantenendo del tutto io, ma mi stà bene così. Non ho problemi economici, e sono lieto di dividere i miei soldi con chi mi fa stare così bene. Insomma sto vivendo un momento della mia vita che mi vede rilassato e felice, anche se a volte mi sento un po’ una…….. puttana. A questo proposito, se vi può interessare, vi racconterò di qualche episodio che mi accadde frequentandola.
Fine

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