Simona

Scritto da , il 2012-08-30, genere feticismo

Simona ed io siamo cresciuti insieme, poi la vita ci ha separati, ognuno per la sua strada, e devo confessare che un po’ l’avevo dimenticata.
Il ricordo era rimasto alle masturbazioni dodicenni ,pensando alle sue gambe, e pensando a quella cosa scura su, dietro al velo degli slip , che a volte ero riuscito ad intravedere.
E poi a quella volta che me lo aveva preso in mano, duro come la roccia e, mentre io le succhiavo le tette, con quattro colpi mi aveva fatto schizzare sul pavimento…Questo era stato tutto il sesso fra noi…….
Poi, ecco che un paio di mesi fa, dopo quarant’anni, mentre tratto con gli acquirenti della mia vecchia casa, la vedo venirmi incontro abbronzata e sorridente. Non è mai stata bella Simona, ma ha sempre avuto un fisico notevole , alta più di un metro e settanta, piccole tette, ma gambe lunghissime , perfette e piedi meravigliosi.
Piedi da baciare….Insomma ha risvegliato in me desideri che forse non si erano mai sopiti.
-Abito ancora là, appena avete finito passate a trovarmi, così beviamo qualcosa….- Così dicendo si allontana mentre il suo vestitino leggero svolazza….
Ora sono mi sono distratto, e ascolto poco le parole della coppia che è venuta a vedere la casa… Forse se sono accorti, perché decidono di andarsene: - Ci pensiamo -.
Simona si è cambiata d’abito, ed ora quel mini abitino che indossa, seduta sul divano le scopre quelle cosce abbronzate, perfette, anche se con qualche piccolo punto di cellulite….Io indosso i benedetti occhiali scuri, che mi permettono di guardarla bene ovunque…Le gambe, sempre perfette, ed i piedi ..bellissimi, con un contrasto eccitante fra il rosso fuoco delle unghie perfette e la pelle scura….Allora, quando eravamo ragazzini non avrei mai pensato, forse di poterglieli baciare, ma ora….Siamo stati a parlare un po’ con mia moglie e lei, dei tempi andati.
Ora vive da sola, e si arrangia con una piccola pensione, facendo qua e là dei lavori saltuari di assistenza agli anziani. Mentre ci salutiamo, uscendo vedo attrezzi da lavoro appoggiati su una scala: - Che fai? – le chiedo – Devo sostituire una lampada nel ripostiglio, ma sarà un lavoro faticoso, perché è un posto molto scomodo –.
-Può aiutarti Giovanni, lui è bravo in queste cose, vero Giovanni che le puoi dare una mano tu? Anzi potreste vedere di fare subito, intanto non abbiamo fretta…-
Non era esattamente ciò che avevo intenzione di fare, ma poi, ho benedetto questo intervento di mia moglie..Presa la scala, saliamo nel ripostiglio, mi posiziono per salire, ma Simona, me lo impedisce:- No, no, faccio io, tu mi tieni la scala! –Ed in un attimo , eccola sopra.
Mentre tenta di svitare la lampada, mi guarda e: - Non guardarmi le gambe, eh..ah….ah… -Devo dire che più che le gambe io sono rimasto ipnotizzato da quei piedi bellissimi che ora si trovavano esattamente davanti ai miei occhi..Che voglia di baciarli, di leccarli, di annusarli…E’ un attimo, non resisto e le bacio il dorso del piede…lo bacio e mi stacco subito..Il silenzio è totale, sento solo il suo leggero ansimare, per la fatica sulla scala, mi avvicino ed ancora le dò un bacio, lei tace, alzo gli occhi, sta sorridendo...Allora divento più audace, mi lascio andare, le sollevo delicatamente il piede, le sfilo la pantofola. Quel bellissimo piede è fra le mie mani, nudo provocante…. davanti a me. Apro la bocca ed in un colpo le divoro l’alluce, lo succhio, avido….Solo un attimo l’afrore del piede sudato mi ha colpito, ma ora ha vinto il desiderio.
Mi sento un poppante con il succhiotto in bocca….Ah..che meraviglia..Ora le sto passando la lingua fra le dita, lei le apre per agevolare il mio compito, ho il cazzo durissimo….La lingua si insinua in quegli splendidi spazi, le succhio uno ad uno ogni dito….Li vorrei tutti insieme in bocca…..Lei mi guarda e sorride sopra la scala…..Ad un tratto la voce di mia moglie mi riporta alla realtà:- Tutto a posto? – la sentiamo che stà salendo , mi ricompongo veloce, sento Simona dire che probabilmente il portalampade è fuso e sarà da sostituire…Io sono ancora nel pallone, altro che il portalampade: sono io che sono fuso…ho ancora troppa voglia di quei piedini….Mentre scende dalla scala Simona mi guarda, credo come un gatto guarderebbe un topolino, mi sorride e con la mano mi sfiora fra le gambe, e ride…-Veniamo subito, ed ancora mi ride in faccia – poi mi sussurra, stringendomelo attraverso i pantaloni : Eh si, potremmo…venire subito..eh…eh..-
Mi sento sudato, quando scendo giù al piano terreno, mentre Simona al contrario è bella fresca..Mi pare anche che mia moglie mi guardi strana…Ho il cazzo ancora duro, ma la camicia fuori dai pantaloni, mi aiuta a dissimulare….
-Grazie, ma non possiamo fare nulla, ora- confida Simona a mia moglie – Il portalampade è fuso, ne dovrò acquistare uno, poi lo sostituirò – poi e qui mi pare che sorrida strana – Se vuole Giovanni, mi potrà venire ad aiutare – Certamente - è la risposta di mia moglie –Certamente – aggiungo io.
E così ci si saluta e ce ne andiamo.
Parliamo di lei tornando a casa, ma io continuo a fare l’indifferente, mentre il pensiero di quei piedini non mi abbandona un solo istante. Sotto la doccia non resisto e mi lascio andare in una sega liberatoria…..
Aspetterò che chiami per sostituire il portalampada. Tre giorni dopo giunse la telefonata: se potevo andare da lei, il portalampade era arrivato………..Ero eccitato come un diciottenne al suo primo appuntamento, quando giunsi alla sua porta…
Aperta la porta, credetti di sentirmi male………….Indossava una mini , mini gonna nera, una camicetta bianca, aperta sul seno….ed un paio di scarpe di vernice nera con un tacco di 7/8 cm….Mi venne voglia di inginocchiarmi subito davanti a lei, ma un guizzo di orgoglio, me lo impedì. Mi feci forza e salimmo a sistemare il portalampada.In dieci minuti lo sistemai, poi tornammo in salotto. Quando si sedette sulla poltrona, la gonna le salì scoprendo le cosce, il mio cazzo era già durissimo…….Parlammo dei bei tempi andati, di parenti di lavoro…. di soldi…qui l’argomento divenne pressante, perché mi disse che aveva grossi problemi e che non sapeva che pesci pigliare..per saldare certi debiti che aveva contratto per sistemare la casa….Intanto con la gamba accavallata aveva iniziato un dangling, che io trovavo estremamente sexy e provocante..
Guardavo ipnotizzato quella scarpa, finchè cadde…L’istinto mi comandò di gettarmi a raccoglierla, e così feci, e mi trovai con il viso, a non più di venti centimetri da quel meraviglioso e desideratissimo piede.
Non ebbi (e non volli) alternativa. Mi inginocchiai davanti a lei e posai la scarpa….le sollevai con tutta la delicatezza possibile il piedino e me lo portai alla bocca……….ed iniziai a salire verso il paradiso….Simona mi sorrise, si sistemò meglio sulla poltrona, e si accese una sigaretta.
Intanto io avevo preso a leccarle la pianta dal tallone alle dita, lentamente, assaporando ogni centimetro di quella pelle adorata… meravigliosa…-Non sapevo che ti piacessero così tanto! – esclamò ad un tratto – Avevo notato che mi guardavi le gambe, ma non avevo capito che ti piacessero così i miei piedi! – Poi, mentre io continuavo la mia opera , iniziò a parlare dei problemi finanziari che aveva, e di certi debiti che aveva contratto, e che faceva fatica a saldare.
Ad un tratto si alzò in piedi, :- Mi potresti prestare 500€?Poi te li restituisco, solo per un po’, ne avrei proprio necessità! -. Ero frastornato, mi aveva fatto salire in cielo, ed ora mi precipitava a terra?...
Non ci misi più di un secondo, e : - Certamente, oggi te li faccio avere!- intanto si era seduta nuovamente, e mi ero ritrovato in ginocchio davanti a lei.. Forse, quel mio lavoro sui suoi piedi durò ancora un’ora, non so.
So che io ero partito per la tangente..ero impazzito per quei piedini, leccavo e succhiavo quelle dita con un’eccitazione che da tempo non avevo più provato, quando ad un tratto Simona si alzò.
-Ora devo andare perchè ho mille cose da fare.-
Io, per un attimo rimasi come uno scemo, in ginocchio davanti al divano….Ricordo che mi guardò, sorridendo: - Dai, alzati, lo facciamo nuovamente la prossima volta…! –
E così di prossime volte ce ne furono tante, tantissime.
Ormai io ero diventato il bancomat, da cui attingeva…Qualche volta ho anche avuto qualche discussione con mia moglie, a proposito di tanti prelievi, ma mi stà bene così..Ancora oggi dura questa storia, e non voglio che finisca . Proprio stasera mi vedrò con Simona, la porto a cena, ho detto a mia moglie che in azienda hanno organizzato una cena, invece andrò con lei…. Poi andremo a casa, e ce l’ho già, duro solo a pensare a quelle gambe meravigliose, a quei piedini che non mi stancherei mai di leccare.
Un giorno, forse la scoperò, ma per ora, l’ho detto, mi và bene così.


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